valutazione dei costi - grafico
Scrivere il Business Plan di un Bar: Valutare gli Incassi
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AGGIORNATO 2021 -Scrivere il Business Plan di un Bar: Valutare i Costi

Dopo aver visto come si valutano gli incassi, vediamo come si calcolano le spese e gli investimenti iniziali per scrivere il business plan di un bar.

Quali sono i costi di un bar? Vediamo questo passaggio fondamentale per scrivere il business plan di un bar o di un locale

Quali sono i costi di un bar? Per rispondere a questa domanda fondamentale e scrivere il business plan di un bar correttamente cominciamo con il fare una distinzione. La valutazione dei costi nel business plan è di due tipi: gli investimenti necessari per aprire un bar e il calcolo del break even, il punto di pareggio; vale a dire dei costi che ogni giorno la nostra struttura dovrà sostenere per stare aperta al pubblico. All’interno del break even distingueremo in costi fissi e variabili.

GLI INVESTIMENTI PER APRIRE UN BAR

Il calcolo degli investimenti necessari ad aprire un bar prevede di solito le seguenti voci:

  • Acquisizione del fondo commerciale (acquisto o più normalmente cauzione e costi di agenzia, o ancora buonuscita per l’esercizio precedente.)
  • Costi di ristrutturazione (verniciatura delle mura, opere murarie, nuove tracce per acque e cavi elettrici, spostamento fosse biologiche, creazione di spazi a norma etc.)
  • Arredamento: (bancone ma anche tavoli e sedie, eventuale arredamento di servizio e spazi esterni) è un’aspetto molto importante anche perché in grande cambiamento. Se da una parte i classici arredamenti (grandi vetrine frigo e sedie tutte uguali) possono costare molto, sono sempre più i modelli di arredamento “naif” di successo, negli ultimi tempi, nel nostro corso di una giornata dedicata alla apertura e gestione di un bar, abbiamo raccolto e valutato molti di questi arredamenti realizzati con materiali poveri.
  • Attrezzature. I costi delle attrezzature meritano alcune specifiche (in altri post faremo ulteriori specifiche anche sulle altre voci) in quanto spesso la pubblicità può aiutarci. Molte aziende di bevande, gelati o caffè sono prontissime ad offrire in comodato d’uso frigoriferi o macchine da caffè purché si usino per tot anni i loro prodotti. Generalmente viene firmato un contratto che se da una parte fa costare leggermente di più i prodotti e concede meno libertà nel seguire la concorrenza dall’altra parte evita un esborso iniziale nell’acquisto delle attrezzature. In pratica se avete le spalle (finanziariamente) larghe potete legarvi meno con i fornitori, altrimenti  è il caso di essere felici così.
  • Ancora, in fase di apertura, mettete in conto spese varie che alla fine possono diventare cospicue. Commercialisti e notai per costituire la società, tasse assortite, documenti e tutte quelle attrezzature che sembrano poche cose ma che diventeranno uno stillicidio di assegni che vi accompagnerà fino ai giorni dopo l’apertura: posate e bicchieri, i microonde (almeno 2) attrezzature igieniche, piatti,  piante e piccoli arredi, grafico, menù e materiale vario, mesticheria e cancelleria etc….

 CALCOLARE IL BREAK EVEN DI UN BAR O DI UN RISTORANTE

Il calcolo del break even consiste nel valutare quanto costerà l’apertura quotidiana del locale, in pratica quanto dovremo incassare per riuscire a pareggiare (e guadagnare) nell’attività.

Per valutare il Break even si conteggiano parametri come:

  • L’affitto del locale.
  • Le utenze (elettricità, acqua, gas etc..) cercate di desumere questi dati magari da baristi che conoscete. Un business plan di esempio tagliato su un bar italiano lo potete scaricare in due click partendo da QUI: Business Plan per corso management!
  • I costi dei servizi, soprattutto commercialista e consulente del lavoro. Figure indispensabili nella legislazione italiana (il consulente del lavoro soprattutto se avete dipendenti).
  • Una cifra indicativa per riparazioni e manutenzioni. In questo senso per molte attrezzature in comodato d’uso la riparazione è più o meno gratuita, se avete una cucina può essere utile stipulare un abbonamento fisso di manutenzione che non vi dia sorprese, molto spesso i manutentori li propongono (ma non sempre).
  • L’assicurazione: verso incendi e atti vandalici ma soprattutto verso danni a terzi: pensate solo ad un cliente che scivola sulle scale o alla ricorrente e sempre drammatica bevuta di varechina da una bottiglia ritenuta d’acqua.
  • La pubblicità: questo è un argomento vasto a cui dedicare un post. In ogni caso e soprattutto per una nuova apertura è un costo quasi imprescindibile, grafico, tipografia e acquisto di eventuali spazi pubblicitari.
  • Gli Oneri finanziari: in pratica quanto ci costano in interessi i soldi che abbiamo preso in prestito per aprire(altro capitolo vastissimo). Attenzione, spesso sottovalutare questo dato può essere fonte di amare sorprese.

CALCOLARE IL COSTO DEL PERSONALE PER UN BAR O UN RISTORANTE

Quali sono i costi di un bar? Fra quelli importanti per scrivere il business plan di un bar c’è il food cost. In questo caso viene calcolato anche la tazza da asporto e il lid, il coperchio in plastica…

Capitolo a parte è il personale. In Italia, soprattutto per il “cuneo fiscale” vale a dire la differenza fra il costo del dipendente per l’azienda e lo stipendio effettivamente percepito dal dipendente stesso, il costo dei dipendenti è spesso molto gravoso. Pensate che ad uno stipendio di circa 1000 € corrisponde un’esborso dell’azienda di circa 2200€. In più calcolate la tredicesima in dicembre e la quattordicesima in luglio. Il personale è sicuramente un costo pesante, nel quotidiano dovrete lavorare per limare anche di solo mezz’ora gli orari di ognuno. Ci sono numerose forme contrattuali, le esamineremo in futuro. Tenete presente che il costo del personale tende al patologico quando supera il 35% degli incassi.

 CALCOLARE IL FOOD COST PER UN LOCALE

A completare il break even sono i costi variabili, rappresentati di fatto dal costo del cibo. Il dato di partenza per calcolarlo è il cosiddetto food cost, il costo unitario delle preparazioni in menù.

Carta e penna: per preparare un cappuccino serve:

  • caffè 7gr  = 0,09€
  • zucchero 5gr  =0,02€
  • latte 120ml (consideriamo in questo caso un piccolo spreco) = 0,14 €

Il costo di un cappuccino è quindi di 0,25 €.

Se vendiamo questo cappuccino ad un euro il food cost sarà quindi del 25%. Il discorso è articolato pensate però che generalmente il food cost medio è intorno al 18 % nel settore caffetteria e può arrivare e superare facilmente al 30% nel settore food.

Valutato il food cost di ogni preparazione calcoliamo quello medio. Diamo percentuali di vendita ad ogni settore di prodotti (cosa compone il nostro incasso? Per il 20% caffé, per il 18 brioches, per il 10% panini etc) poi facciamo la media dei vari settori e stabiliamo la cifra usando come base gli incassi che abbiamo preventivato. Se abbiamo preventivato di incassare 200.000€ all’anno e il nostro food cost medio è del 27% il food cost sarà di 54.000€

Ottenuto anche questo dato si comincia a tirare le somme finali.

  • Mettiamo in cima alla tabella l’incasso (al netto dell’IVA) e cominciamo a scalare i costi, fa male, lo so, sembrano soldi veri, ma questa è la strada.
  • Quindi sottraiamo per primo il food cost o costi variabili, poi i costi fissi e infine una voce che ancora non avevamo visto: gli ammortamenti.

Nei business plan dei pubblici esercizi l’ammortamento dell’investimento iniziale viene calcolato di solito in dieci anni, quindi, nella redazione del nostro piano prenderemo la cifra che abbiamo calcolato nella valutazione dell’investimento e la spalmeremo in dieci quote annuali.

A questo punto facciamo la sottrazione. L’incasso iniziale tolte tutte le spese, ammortamenti compresi, e abbiamo l’utile (o perdita) prima delle tasse.

Le tasse sull’utile hanno i nomi in codice di IRES e IRAP.

Per convenzione l’IRES viene calcolato come il 33% dell’utile ante imposte, sulla cifra risultante, più altri parametri inerenti il personale si calcola il 4,25 di IRAP. Il totale delle tasse sull’utile risulta così del 37.25%, anche se si parla da un paio di anni di abbassarlo al 31,25% succederà mai?

Bene. La cifra finale risulterà essere quello che (stipendio a parte se lo abbiamo calcolato come costo del personale) ci metteremo in tasca…. Attenti, se lo studio è stato fatto con criterio rischia di essere un dato veritiero…..

La strutturazione del Business plan è un passaggio non importante, ma FONDAMENTALE.  Ad una corretta realizzazione dello stesso sono dedicati i nostri corsi di gestione e bar management, dove, se volete valutare e strutturare insieme il vostro business plan con i nostri trainer, potete portare materiale, foto, bilanci e dati sui locali che state pensando di costruire o rilevare.Ultimo ma non certo ultimo: quando si stende un business plan sono sì importanti i contenuti, ma altrettanto importante è scriverlo con il giusto approccio mentale, convincente per gli altri, critico per noi stessi, come vediamo in questo post. Ancora, è importante scriverlo con alcuni accorgimenti di natura grafica, che vediamo il questo post.  F

593 Comments

  1. franca ha detto:

    Mimmo ho visto che la cescot è la confesercenti e io mi ero rivolta alla confcommercio che sono entrambi preposti per queste cose qui a verona e quindi in teoria dovrebbero svolgere lo stesso ruolo….ma chiederò anche a loro e spero di venirne a capo

  2. Andrea ha detto:

    Guarda googleggiando un po’ mi pare che nella peggiore delle ipotesi dovresti fare solo il corso di agevolato di 42 ore, infatti se vai sul sito della confcommercio di verona:
    http://www.confcommercioverona.it/index.php?option=com_content&task=view&id=17&Itemid=39
    Trovi due prezzi uno per il corso normale e uno per l’agevolato, se scarichi il pdf
    http://www.confcommercioverona.it/images/stories/Allegati/percorso%20formativo%20agevolato.pdf

    Richiedono fra i requisiti”aver frequentato, con esito positivo del relativo esame finale, un corso di formazione
    professionale per l’esercizio dell’attività di somministrazione di alimenti e bevande istituito
    o riconosciuto da un’altra Regione o da una Provincia Autonoma, i cui contenuti non
    corrispondono a quelli istituiti o riconosciuti dalla Regione Veneto. Ai sensi dell’articolo 4,
    comma 12, della legge regionale 29/2007″ penso che analogia potrebbero estendere anche il tuo caso, poi ovviamente se basta il tuo rec (te lo auguro ma mi pare strano visto che non è elencato fra i requistiti professionali alternativi al corso) tanto di guadagnato.

  3. Fabri ha detto:

    grazie per la delucidazione…. ti farò sapere

  4. franca ha detto:

    Ciao Mimmo, giusto per informazione e perchè magari può servire a qualcun altro che come mè ha gia un rec attivo e lo vuole riusare ho ricevuto risposta da un funzionario della camera di commercio di verona il quale dice che chi come me ha mantenuto l iscrizione al rec in cciaa non ha nessun problema a riaprire in quanto la legge regionale fa espressamente salvi i requisiti professionali e non cè bisogno di alcun aggiornamento almeno fino a quando la regione veneto non definirà i programmi e le modalità di attuazione di questi aggiornamenti, quindi l’unico corso è per il libretto sanitario e per l’haccp.

  5. franca ha detto:

    Ciao ancora io con un altra domanda da porti Mimmo, la banca mi ha richiesto il REA per continuare con le pratiche. Ora io non ne ero a conoscenza di questo REA e il direttore mi ha detto che il REA non è altro che il codice ditta che viene assegnato quando si apre la partita iva. Mi sai dire più o meno quanto ci mettono ad assegnarmi il REA? Anche solo aprossimativamente, ho cercato di chiamare il commercialista ma questa settimana sembra irreperibile…o forse non lo sa nemmeno lui perchè non mi ha mai parlato di questo REA.
    Grazie

  6. mimmo ha detto:

    Ciao Franca,
    il repertorio delle notizie Economiche e Amministrative (R.E.A.) col quale si consente alla Camera di Commercio di acquisire ed utilizzare ogni altra notizia sia di carattere economica che di natura statistica e amministrativa, anche ove non sia prevista ai fini dell’iscrizione al Registro Imprese. Negli ultimi anni molte banche,anche se non e’ un obbligo di legge,per maggior tutela,arrivano a chiederlo a chi apre una nuova attivita’/impresa. Normalmente, se si e’ in regola con tutta la documentazione della partita iva e licenze,e’ sufficiente farne richiesta all’ufficio del registro e nel giro di qualche giorno ti dovrebbe essere rilasciato.
    Non demordere. mimmo

  7. franca ha detto:

    Ciao Mimmo e grazie per la risposta però da quello che ho letto il REA va richiesto entro 30 giorni di inizio attività…direi che è un pò difficile che io lo possa richiedere in quanto devo appunto vedere se la mia richiesta di finanziamento viene accettata, è questo che trovo strano…io chiedo alla banca un finanziamento per aprire l’attività e loro mi chiedono il REA. è un pò difficile che io riesca ad aprire l’attività se non ho i finanziamenti, mi sembra il cane che si morda la coda.

  8. franca ha detto:

    ….scusa ho fatto un po di errori di ortografia…

  9. Alessandro D. ha detto:

    Ciao Mimmo!
    Sono alla ricerca della ricetta “perfetta” (o quasi) per il sweet & sour.
    Potete aiutarmi?

  10. mimmo ha detto:

    Ciao Alessandro,
    benvenuto nel blog.
    Io normalmente preparo la ricetta prima del servizio per velocizzare il lavoro. E consigliabile preparare la miscela di limone e zucchero chiamata sweet and sour , questa serve per tutti quei cocktail dove è previsto appunto limone e zucchero ad esempio : Gin Fizz, Daiquiri o i cosiddetti sour .
    Bisogna fare molta attenzione nel fare questo preparato in quanto se si sbagliano le proporzioni il nostro lavoro di tutta la giornata rischia di compromettere tutti quei cocktails con questi ingredienti , col risultato di fare dei drink asprissimi o troppo dolci .
    Con la mia ricetta ho sempre riscosso notevoli apprezzamenti per i miei cocktails,ma ogni barman predilige la propria. La mia ricetta e’ cosi’ composta:
    350gr di succo di limone
    350gr acqua
    280gr zucchero liquido
    Metto il tutto in una bottiglia dove si puo’ conservare in frigo per 4/5 gg.
    Se ti vengo a trovare,farei volentieri un brindisi con un WODKA SOUR.
    Buona shakerata. mimmo

  11. Andrea ha detto:

    Grazie Mimmo per le dritte sulla piadina, non ho ancora avuto modo di trovare la marca che mi hai segnalato ma ho visto che si appoggia ad una ben nota catena di distribuzione, se hai la ricetta con qualche dritta mandamela pure, in teoria non posso farla al bar, se proprio vogliamo essere ligi alla legge, ma confido che un paio di amici scelti come cavie non disdegnaranno i tuoi consigli e poi sai i pacchetti a volte contengono qualche piadina in più;-)
    Tks Andrea

  12. mimmo ha detto:

    Ciao Andrea,
    la ricetta te al potrei anche mandare, ma ti assicuro che ti conviene comperarla. Se per provarla,hai difficolta’ a reperirla, prova a contattare le aziende che ti ho consigliato(IL PANARO -Urbino e LA PIADA D’ORO-Riccione) e chiedi se te ne possono inviare qualche confezione,tramite corriere. Se rimarrai soddisfatto,ti potrai sbizzarrire a farcirle come vorrai. Bye.mimmo

  13. Alessandro D. ha detto:

    Ciao Mimmo!
    Grazie per la ricetta è davvero ottimo il tuo sour!
    Vorrei chiederti anche come dosare la classica bustina di limone liofilizzato (ad esempio la Fabbri).
    Quanta acqua e quanto zucchero?

  14. mimmo ha detto:

    Ciao Davide,
    non ti voglio demoralizzare, ma il calcolo che hai fatto, direi che e’ abbastanza preciso.Forse si potrebbe limare un po’ sulle spese, ma se batti ogni scontrino e tutto cio’ che acquisti,viene fatturato e devi pagarti un affitto,con un incasso di 300€ al di’ vieni a guadagnare come un dipendente base. Se conosci qualcuno che 400€ d’incasso al giorno riesce a tirarci fuori 3 stipendi, o lavora molto con il black o invece di fare dei corsi di cattetteria ha frequentato dei corsi di magia.
    Non te la prendere. Ti consiglio di farci sopra un bel brindisi.
    Cordialmente. mimmo

  15. davide ha detto:

    Mimmo pienamente d’accordo su quello che dici, la passione per questo lavoro che faccio da dipendente ormai da 7 anni non mi manca stai certo!
    Però dopo 7 anni arrivato a 1300€ al mese avevo il sogno di aprire un bar tutto mio però se devo guadagnare di meno e avere di sicuro più preoccupazioni non mi sembra il caso…
    Quello che mi chiedo, io lavoro in un bar che incassa 500/600 € non di più. So che lui paga delle cambiali, ma non so la cifra, paga me e un altro barista e ha penso sui 2000 € di affitto visto che il bar è 80 mq in provincia di Milano in zona centrale…. come fa? Non penso che guadagni 1000€ al mese o no!!!!!!

    • raoul ha detto:

      salve a tutti! doverosi sono i complimenti per la professionalita’ con cui e’ curato questo blog! detto cio’ passo ad esporvi la mia situazione.
      siamo in 2 amici e per quanto possiate dirmi che in affari la diffidenza non e’ mai troppa posso gia’ mettere le mani avanti dicendovi che c’e’ il 2000% di fiducia reciproca…abbiamo gia’ avuto affari economici sulla parola anche sostanziosi quindi “giusto per chiarire il perche’ di questa mia introduzione” siamo anche disposti a valutare l’ipotesi della ditta individuale pur di risparmiare costi del commercialista e spese di costituzione.
      abbiamo trovato un locale di circa 75mq piu’ cantina di altri 50
      costo locale 2.000 mensili comprensivi di condominiali
      vogliamo aprire un vine bar tanto epr essere chiari
      pranzo: insalatone affettiti pasta fredda caffe’ e quant’altro sia possibile senza ausilio di cucina
      sera: appetizer “cicchetti” , vini “bicchiere minimo 2euri medio 3euri massimo 5euri” e aperitivi
      premessa: io lavoro gia’ nel settore in una catena grossa di caffetteria e ristorazione “contratto fulltime indeterminato e per ora non ho intenzione di mollarlo ;)”
      il mio socio lavorera’ fisicamente full time nel nuovo locale
      sto’ fondamentalmente cercando di capire le seguenti cose:
      1 se facciamo una ditta individuale risparmiamo sicuramente qualcosa anziche costituire una societa’….pero’ in che modo puo’ accadere che la sera in cui sono libero io possa andare a lavorare “fiscalmente a titolo gratuito” senza che l’ufficio lavoro arrivi e ci dica che quella e’ una ditta individuale e che io non sono un socio? il mio socio puo’ lavorare a pieno regime nel locale dichiarando che “fiscalmente” lo fa a titolo gratuito? giusto per risparmiarci le spese di tasse da dipendente fintanto che l’attivita’ non decolla…
      2 altra domanda: partendo con un capitale totale di 50.000 euri vogliamo cercare di gestire il tutto al meglio, quindi volevo sapere se, giusto per non prosciugare il capitale fin dall’inizio, sia possibile acquistare le attrezzature tramite finanziamenti concessi dagli artigiani
      esempio
      12000 euri per 5 mesi caparra e primo mese “dove tentero’ di sgranocchiare magare 4 mesi di caparra anziche 5”
      poco meno di 30000 per licenza notaio incluso
      siamo gia’ a 40/42 mila euri totali
      tra arredo autogestito “tavoli e sedie ikea, affettatrice vetrina vino, lavabicchieri ecc” stimavo 10.000 euri residui che vorremmo acquistare tramite finanziamento giusto per avere 8/10 mila euri da parte per pagare l’affitto nei mesi tra la partenza delle spese e l’effettiva apertura; esiste la possibilita’ secondo voi, aprendo una societa’ o ditta individuale che ha 50mila euri in conto la possibilita’ di chiederne subito altri 15 mila di prestito prima di partire con il tutto?
      il locale sara’ situato in una via di medio passaggio ma ben visibile da un’incrocio di forte passaggio pedonale a 50 secondi a piedi dalle piazze dove “grazie alle universita’” quando vi lavoravo facevo serate da 4.000 euro in 3 ore in un locale di 25 mq
      vi invito a postare ogni vostro dubbio e o consiglio…sono entrambe ben accetti ^_^
      ciau

      • mimmo ha detto:

        Ciao Roul,
        riguardo al punto uno, per poter lavorare durante il tuo tempo libero senza incorrere in sanzioni, ti consiglio di fare un contratto a chiamata, in quanto se a te resta comodo, puoi dichiarare di lavorare un paio d’ore, quando invece ne lavorerai anche il triplo.
        Se il tuo “socio”, lavorera’ fisicamente nel locale,per non pagare i contributi e varie tasse, anche se a titolo gratuito, dovreste aprire sotto forma di circolo.
        Per poter ottenere un ulteriore finanziamento, oltre i 50000€ dovrete ipotecare qualcosa o trovare qualcuno che vi faccia una firma di garanzia.
        Vedo dal tuo commento che i dubbi sono numerosi, per quanto io possa esserti d’aiuto, credo che dovresti metterti a tavolino con il tuo commercialista e cercare di trovare delle soluzioni piu’ opportune.
        In bocca al lupo. mimmo

  16. […] questo punto è il momento di esaminare le spese, ma ora prendiamo fiato, alla prossima. Nano. Condividi questo post […]

  17. valentina ha detto:

    Ciao, nel frattempo sono sempre alla ricerca. Mi date qualche ragguaglio su questa offerta? Locale in Verona (zona quartiere) con uffici e scuole vicine. Da libri contabili risultano un 85000 euro di incassi con 50000 euro di acquisti annui. Cifra richiesta 100000 euro con una strana formula da approfondire: acquisto quote 55000 + 45000 al proprietario dei muri da corrispondere con pagamenti dilazionati?!?!? Fatto salvo ciò la proprietaria (che esce da una società con ex marito e ex cognata andata male) dichiara a voce di incassare non meno di 400 euro al giorno (garantiti) e con il black di fare intorno ai 600/650 e più. Principalmente lavora di colazioni, pausa pranzo (anche con piatti caldi da microonde) e bottiglie di vino buone. Orario 7.30/14.30 e 16.30/20.30. Ho improvvisato una valutazione in questo modo:
    – incasso giornaliero 500*26gg= 13000€
    – al netto di IVA= 10.400€
    – spese fisse – 2400€ (utenze, affitto, prestito)
    -30% food cost -2400€
    – contributi INPS per 2 persone (no dipendenti, società famigliare) 600€

    Finito circa 5000€ mensili. Sono fuori analisi? Come posso”verificare” il black? Aiutatemi e portate pazienza se vi stresso! Grazie.

  18. KATIA ha detto:

    Ciao,
    navigando mi sono imbattuta in questo interessante blog e volevo chiedervi un consiglio su un bar che ho intenzione di acquistare. La gestione sarebbe familiare: io e il mio compagno, mia sorella e suo marito
    L’esercizio in questione è ubicato in una zona di forte passaggio, su una strada provinciale; davanti c’è un bel parcheggio.
    Il bar è circa 100 mq, 40 posti interni a sedere, messo a nuovo da tre anni tutto a norma! Dispone di un piccolo spazio fuori dove poter mettere 4/5 tavoli.
    L’incasso giornaliero è pari a 500 euro, il venerdì e il sabato si raggiunge anche un cassetto di 700/800 euro in quanto il locale rimane aperto fino alle due di notte, in quei giorni. Il bar è aperto dalle ore 6.30 del mattino fino alle 20 dal lunedì al giovedì, fa circa 1,5 kg di caffè al giorno, 40 brioches e una media di 20 coperti a mezzogiorno (tavola fredda, quindi panini, insalate ecc). Dimenticavo, il bar è un rivenditore di tabacchi, schede telefoniche e gratta-vinci.
    Il gestore , tranne quello per la birra alla spina, non ha fornitori, in quanto le attrezzature (anche la macchinetta del caffè) è di proprietà; l’affitto è pari a 1500 euro al mese, 220 euro di spese condominiali (riscaldamento centralizzato), 300 euro di luce al mese, 400 euro di spazzatura all’anno, contratto MEDIASETPREMIUM di 900 euro l’anno.
    Il gestore non ci ha ancora comunicato quanto in media spende per la fornitura del bar.
    Detto ciò passiamo alla trattativa che abbiamo aperto! Dunque l’attuale gestore propone la licenza a 200.000 euro trattabili…ecco che giungono i miei dubbi! Sta chiedendo troppo? Da che cifra dovrei partire per fare una controproposta? 170,000 euro è troppo o poco?
    Spero in un vostro aiuto e consiglio
    ciao katia

  19. mimmo ha detto:

    Ciao Katia,
    complimenti per come hai descritto in maniera molto precisa ogni minimo dettaglio,riguardante la parte contabile del bar. Non mi e’ ben chiaro se l’incasso giornaliero che citi, comprende anche i tabacchi, gratta e vinci e schede telefoniche.
    Se la cifra che hai citato, riguarda solamente l’incasso del bar e quindi in piu’ aggiungiamo anche i vari aggi, ti dico subito che se il locale riesci a gestirlo con un’altra persona a tempo pieno, piu’ una part time,170000€, come cifra non e’ affatto esagerata e quindi potrebbe essere un discreto affare.Tutto cio’ chiaramente se il locale non necessita di ulteriori spese.
    Restiamo in attesa di ulteriori news.
    In bocca al lupo. mimmo

  20. KATIA ha detto:

    Grazie Mimmo per la risposta e soprattutto per la velocità in cui è arrivata!
    Mi hai aperto un po’ di più gli occhi, in realtà il gestore non ha fatto distizione tra l’incasso bar e gli aggi! Io avevo dato per scontato che gli aggi fossero a parte, visto che sono semplicemente uno specchietto per le allodole, ma forse non è così. In ogni caso ho previsto, in accordo con lui, di valutare di persona l’incasso giornaliero, quindi a turno io e i mei 4 soci controlleremo il bar almeno per una settimana, solo allora potrò essere certa di quello che è l’incasso bar effettivo!
    Se 500 euro comprende anche gli aggi….non so se la cosa mi possa interessare, non ci starei dentro con le spese, o comuqnue avrei un utile veramente ridicolo!
    Ma un bar del genere (che è semplicemente una rivendita di sigarette ecc), per tua esperienza, quando parla di cassetto include anche gli aggi, senza specificare la disitizione?
    Ti tengo aggiornato e per ora ti ringrazio del consiglio
    ciao

  21. gerardo ha detto:

    Ciao mi chiamo Gerardo e ho intenzione di aprire un nuovo bar. Prima c’è stato una gestione durata circa 40 anni che ha lasciato tutto nelle condizioni originarie, lasciando i muri poichè il vecchio proprietario non è riuscito a vendere il bar.
    Bagno e impianto elettrico devono essere adeguati e altri vari ma piccoli lavoretti devono essere fatti. Per idraulico, elettricista e muratura possiamo gestire la cosa in famiglia riducendo di molto i costi, dovrei prendere solo la licenza.
    Ho avuto esperienze in bar dall’81 all’89, ora mi trovo un po spaesato nell’organizzazione del bar.
    Volevo chiedere come potevo mettermi in contatto con voi oltre il blog, per chiedere informazioni nel progetto che sto realizzando per il bar.

    Grazie, Gerardo

  22. […] basi rimangono quelle già indicate in questi post: Valutare gli incassi e Valutare i costi e sulla nostra analisi finanziaria che potete […]

  23. mimmo ha detto:

    Ciao Gerardo,
    benvenuto nel blog. Se hai bisogno di qualsiasi informazione attinente all’attivita’ del bar, puoi benissimo fare domande tramite il nostro blog, oppure scrivermi direttamente al mio indirizzo e-mail.
    Buona giornata. mimmo

  24. ivan ha detto:

    volevo sapere un bar co 1100euro d’affitto 300 di luce 1500 di condominio senza dipedente quanto devo icassare al giorno?grazie

  25. ivan ha detto:

    preciso che e un bar di 35 mq

  26. mimmo ha detto:

    Ciao Ivan,
    volevo ricordarti che i costi per la gestione di un bar, non sono dovuti solamente dall’energia elettrica,l’affitto e spese di condominio.
    Buona giornata. mimmo

  27. Elisa ha detto:

    Salve ragazzi … complimenti per il servizio … non è facile trovare la pagina giusta nel mondo internet! Mi presento sono elisa ho 29 anni ed insiema alla mia famiglia (la parte maschile fratello e padre) gestiamo un autosalone, vista la crisi e l’esagerata tassazione, ci ritroviamo a faticare a vivere in tre famiglie; così abbiamo pensato essendo l’autosalone grande di aprire un bar con banco pasticceria (assente nel mio comune la pasticceria).
    Noi ci troviamo su un importante strada (una statale) in un piccolo centro ma nel comprensorio ceramico più grosso di Italia (oggi in evidente difficoltà) e vicino alle montagne di due diverse proivince. Ci siamo già informati in comune per la fattibilità della cosa (nonchè le autorizzazioni da parte della proprietaria delle mura), avremmo pensato di trasferire l’autosalone nella parte esterna e più piccola adiacente al parco auto esterno; non ho detto che il nostro autosalone ha un area interna di circa 170 mq, ma l’esterno è veramente grande può ospitare un forte numero di camion e auto sia nelle ore diurne che notturne. La nostra intenzione è quella di aprire alle 4 del mattino per offrire il servizio a cacciatori cercatori di funghi camionisti ed operai che a quell’ora vanno a lavorare.
    L’affitto è di 700 euro mensili chiaramente non dobbiamo pagare alcun avviamento ma solo l’arredamento dei locali, vorremmo avvalerci di due collaboratrici part-time più uno della famiglia fisso. c’è lo spazio per introdurre circa 5 videogiochi (videopoker – slot) angolo pasticceria e prodotti tipici regionali, vino a caduta di qualità del lago di garda, e organizzare alla domenica nell’area esterna un punto di aggregazione o di partenza per gli innumerovoli ciclisti e motociclisti che solitamente frequentano questa zona pedemontana.
    Vorremmo da voi un parere se con un incasso previsto di € 500 giornalieri più i videopoker se c’è ancora spazio per realizzare un buon guadagno. grazie in anticipo . Ciao Elisa

    • mimmo ha detto:

      Ciao Elisa,
      grazie per i complimenti e benvenuta nel blog. Nei periodi di crisi bisogna rimboccarsi le maniche e cercare di inventarsi qualcosa per poter incrementare le entrate e quindi la tua idea non mi sembra affatto male. Nel commento non dici se qualcuno di famiglia abbia un minimo d’esperienza nel settore bar/ristorazione,perche’ venendo da un mondo completamente diverso, che e’l’autosalone,sarebbe utile che almeno un breve tirocinio lo si faccia. Se per arredare e rendere a norma il locale non spenderete delle cifre esagerate e pensate di arrivare a fare un incasso giornaliero intorno ai 500€,piu’ l’incasso dei video poker,e’difficile quantificare il guadagno esatto, ma sicuramente con soli due dipendenti part time,rimarrebbe un discreto stipendio per un’altra persona.
      Ti faccio un grosso in bocca al lupo. mimmo

      • Elisa ha detto:

        Grazie mille per la risposta, abbiamo esperienze in famiglia, si in effetti quantificare un gadagno giornaliero ora a priori e partendo da nuovo non è sicuramente facile, ci siamo documentati con i bar della zona inoltre con fornitori, diciamo che si spera sempre di riuscire a realizzare qualcosa di positivo e reditizio, siamo tutti giovani e con una forte attitudine al rapporto umano.
        Da un fornitore di caffe’ con esoerienza ventennale, nostro cliente con i furgoni, ci e’ stato riferito che il rapporto di guadagno e’ di 30 centesimi ogni euro di incasso, cosa ne pensi! ciao

        • mimmo ha detto:

          Elisa,
          si’,in effetti il 30% dovrebbe essere la percentuale giusta per poter realizzare un giusto guadagno ma spesso la cifra puo’ variare in base ai costi che piu’ o meno si riescono a contenere,ma sicuramente se siete gia’ nel settore del commercio e avete una certa esperienza saprete gestire l’attivita’senza grosse difficolta’.
          Buona notte. mimmo

  28. Barbara ha detto:

    Ciao ,
    mi chiamo Barbara ho 40 anni e ho scoperto questo sito che mi ha dato veramente un sacco di spunti… quindi sono a chiedere veramente un consiglio…
    Stò seriamente pensando di cambiare vita e di buttarmi nell’attività dei bar.
    Premessa fondamentale non ho nessuna esperienza nel settore. Il mio bagaglio è quello di aver gestito per circa 20 l’agenzia di recupero crediti di mio padre tralasciando il mio ‘sogno nel cassetto’.

    Per scherzo un giorno ho chiamato un agenzia che mi ha fatto visionare diversi locali. Quello che interessa a me è una caffetteria, tabacchi e sisal su una strada di forte passaggio, non pedonale , vicino a 2 banca, una scuola elementare e una chiesa…classico quartire diperiferia. Il bar è tenuto veramente bene e i proprietari, anziani vogliono chiudere l’attività. il locale è di circa 70 mq ben diviso tra caffetteria e ricevitoria/tabacchi.La richiesta è di circa 200.000.
    L’aggio dei tabacchi 25000 e quello del bar è di 14.000. Da un analisi con il commercialista la richiesta è elevata ma si deve considerare il blk che è di circa 300.00 al giorno. Seguendo i vostri consiglio ho girato un pò per ilquartiere chiedendo e informandomi la risposta è stata che il bar non è frequentato, tantissimo, per i proprietari sono un pò scorbutici e non invogliano ad entrare. l’orario che loro fanno è dalle 7.00 alle 19.30 . l’affitto è di 1000 euro , consumano ca 1 kg di caffè , 25 brioche. A naso mi dà l’impressione di avere molta potenzialità. non fanno tavola fredda ne hanno proposto convenzioni con gli uffici vicini. E’ si una strada di passaggio frequentata soprattutto dagli operai che la mattina escono presto. Non sò ..l’istinto mi dice di buttarmi..ma la concretezza che mi caratterizza ( maturata anche dal tipo di lavoro che faccio)mi dice di contare fino a dieci.
    Sò che è un lavoro duro..ma quello che lascerei oggi mi occupa 12 ore al giorno.. saremmo in due , almeno all’inizio e l’entusiasmo è davvero grande. Aspetto vostri commenti… Grazie in anticipo

    • mimmo ha detto:

      Ciao Barbara,
      l’attività di bar e’ adatta soprattutto a persone dinamiche, dotate di spirito imprenditoriale, intraprendenza e buona volontà. Quindi da come ho ben capito,tutto cio’ non ti manca.Gestire un bar del resto comporta un notevole impegno in termini di tempo e fatica,ma gli orari di apertura mi sembrano piuttosto ragionevoli.
      La cifra che ti hanno richiesto,puo’ sembrare elevata,ma facendo qualche calcolo, non mi sembra affatto esagerata,quindi, magari di cercare d’incrementare le vendite del bar,a parer mio e’ un’attivita’ che potrebbe darti anche delle soddisfazioni.
      In bocca al lupo e facci sapere ulteriori novita’. mimmo

      • Barbara ha detto:

        Ciao Mimmo,
        grazie per avermi risposto..iniziavo a sentire l’entusiasmo che scemava… Tutti a dirmi che sono una pazza! Finalmento una voce fuori dal coro!
        La proposta l’ho fatta, i finanziamenti sono pronti per essere erogati… E le idee iniziano a venire fuori. Tra l’altro un mio amico che ha due bar mi farebbe una specie di affiancamento per un mesetto presso i suoi locali… ( fornitori , calcolare il food-cost, come presentarsi, come fare un buon caffè) che dite? Tra l’altro sempre leggendo i vostri consigli mi sono accorta che tutte le attrazzature sono di proprietà e quindi non sono vincolata a nessun fornitore… qualche idea a chi mi posso rivolgere o cosa devo richiedere? Dove potrei trovare idee per la tavola fredda? E soprattutto altra domanda.. io fino a settembre non posso fare il corso Rec. Un ragazzo che conosco si è proposto volontario a farmi da preposto… Nel caso quanto dovrei pagarlo? Non voglio assolutamente sottostimarlo ma neppure pagarlo troppo!
        Aspetto news e vi tengo aggiornati!

        • mimmo ha detto:

          Ciao Barbara,
          se hai la possibilita’ di affiancare qualcuno con un po’ d’esperienza,direi che sia la miglior scuola. Per i vari fornitori,ti consiglio di contattarne piu’ di uno per ogni genere di prodotto. Per l’attrezzatura di caffetteria,normalmente viene data in comodato d’uso dall’azienda fornitrice(macchina,macina caffe’,depuratore,insegna,tazzine). Per la tavola fredda ci sono un sacco di aziende che operano a livello nazionale ed anche in questo caso ti conviene contattarne piu’ di una. Per il REC, come abbiamo scritto qualche post fa,e’ stato abolito,quindi dovresti sentire un responsabile della camera di commercio,per sapere quale corso dovrai frequentare per avere l’autorizzazione per gestire il locale.
          Un saluto da parte di tutto lo staff. mimmo

  29. Enzo ha detto:

    Salve ragazzi e complimenti per il vostro sito: davvero unico!!
    Volevo sottoporvi una proposta che mi è stata fatta nei giorni scorsi , chiedendo un vostro autorevole parere in merito.
    Mi è stato proposto di prendere, in affitto di ramo d’azienda, la gestione di un bar di nuova realizzazione, che una società sta per realizzare in una zona in espansione della mia città a prevalente carattere direzionale, con uffici, studi professionali e nelle vicinanze di una grande fabbrica.
    La società di costruzione proprietaria di buona parte degli immobili della zona ha intenzione di allestire il locale di qualità medio-alta con destinazione a somministrazione di bevande ed alimenti (per il momento senza preparazione in loco).
    Per l’affitto, chiavi in mano, eccetto attrezzature da caffè, da cucina e similari, mi viene chiesto un canone mensile di 3.500 euro + spese per utenze.
    Essendo un locale nuovo non ci sono elementi consolidati su cui fare una valutazione; il bar più vicino è annesso ad un distributore a circa un km. di distanza.
    Per contenere i costi pensavo, seguendo anche i suggerimenti presenti sul vs. sito, di avvalermi di contratti con i fornitori.
    Che ne dite della proposta? che suggerimenti mi date?

    • mimmo ha detto:

      Ciao Enzo,
      per affitto d’azienda,s’intende prendere un’attivita’completa’ di tutto cio’ che necessita per poterla gestire. Se l’attrezzatura, l’arredamento, macchinari ecc.,sono a tuo carico,non si parla piu’ d’affitto d’azienda,ma di un affitto delle mura comprensivo di un canone per la licenza.
      Non ci dici di quanti mq e’ il locale,quindi e’ un po’ difficile dire se la cifra che ti hanno richiesto, sia piu’ o meno equa. Ti dico subito che anche se farai dei contratti con dei fornitori,negli ultimi tempi,le aziende non concedono finanziamenti con troppa faciloneria.
      Io ti consiglio di farti fare di preventivi per tutto cio’che ti necessita,poi valutare con calma.
      Un saluto da tutto lo staff. mimmo

      • Enzo ha detto:

        Nel canone d’affitto è compreso l’arredamento completo del bar (150 mq); quello che bisogna integrare sono le attrezzature per caffè, piccola ristorazione e similari.
        Che tipo di preventivi è necessario farsi fare secondo la vs. esperienza?
        Come faccio per stimare gli incassi che può avere l’attività?

        • mimmo ha detto:

          ciao Enzo,
          non ho ben capito, perche’ se ti chiedono un affitto d’azienda,ti ritrovi a sostenere dei costi che dovrebbero essere a carico del titolare. Per quanto riguarda l’attrezzatura di caffetteria, ti conviene fare un contratto con un’azienda di caffe’ e farti dare tutto l’occorrente in comodato d’uso. Per tutto il resto che devi acquistare,fai fare dei preventivi da diverse aziende facendo molta attenzione a non acquistare materiale superfluo. Purtroppo per un’attivita’ non avviata e’ sempre molto difficile preventivare i probabili introiti,quindi l’unica cosa che ti consiglio,all’inizio, e’ di non sperperare troppo sui dipendenti poi magari se tutto andra’ a gonfie vele farai sempre in tempo ad assumerne altri.
          Saluti. mimmo

  30. viola ha detto:

    ciao mimmo,

    ho letto i consigli che dai alle persone e mi sembrano proprio giusti,anch’io sto per aprire un bar e vorrei dei consigli….,è un bar di 75mq con affitto mensile di 900 euro e chiedono 70000 euro per l’acquisto.quanto dovrei incassare giornalmente per poter guadagnare qualcosa a fine mese?
    grazie

    • mimmo ha detto:

      Ciao Viola
      la valutazione del guadagno di un bar,oltre che dall’investimento iniziale viene effettuata anche dala tipologia di gestione,che puo’ essere a conduzione famigliare o con dei dipendenti. Per un bar tradizionale, con apertura dalle6,30 alle 20,30,il titolare con un dipendente,per tirarci fuori uno stipendio intorno ai 1200€ /1400€ deve fare un incasso medio giornaliero intorno ai 500€.
      Saluti. mimmo

      • viola ha detto:

        Grazie della risposta che mi hai dato…. nel mio caso si tratterebbe di un bar a conduzione familiare. Dato che la proprietaria mi ha detto che fa 300euro al giorno,secondo te vale 70000 euro o devo dargliene di meno? Con 300euro giornalieri riesco a pagare tutte le spese e mettere anche da parte qualcosa? Grazie

        • mimmo ha detto:

          Ciao Viola,
          un titolare di un locale,che dopo diversi anni di gestione e’ riuscito ad ammortizzare i costi d’inizio attivita’,anche se riesce a fare un incasso medio giornaliero di 300€,puo’ tirarci fuori un discreto stipendio. Se invece come nel caso tuo, devi sostenere dei costi iniziali,piu’ l’affitto mensile,io ti consiglio che per 300€ d’incasso al giorno, non ne vale sicuramente la pena rilevare un’attivita’. Se proprio non ne sei convinta di cio’ che ti ho detto,al massimo,potresti offrirgli una cifra intorno ai 50.000€.
          In bocca al lupo. mimmo

  31. gabriella ha detto:

    Salve, ho scoperto il Vs. form da pochissimo. Sto per aprire un bar/tavola calda… come già sapete le spese sono molte. ho sentito dire che ci sono aziende che forniscono tavoli e sedie in comodato d’uso gratuito. Potete farmi un elenco?? grazie mille e buon 1 maggio……io sto qui a lavorare x questa nuova apertura!!! 😛

    • mimmo ha detto:

      Ciao Gabriella,
      benvenuta nel blog e buon primo maggio anche a te.
      Per le attivita’ commerciali, conosco aziende che danno in comodato d’uso, le attrezzature e non l’arredamento.
      Le aziende di caffe’,danno macchina, macina caffe’, insegna luminosa, tazze ecc.
      Le aziende di gelati forniscono i congelatori.
      Le aziende di prodotti surgelati ti possono dare forno termoventilato,microonde e posateria in plastica. Le aziende di bibite,normalmente ti danno vetrine frigo ed erogatori per bevande alla spina ecc. Tutto cio’,ti vincola nell’acquistare i prodotti dall’azienda che ti ha fornito l’attrezzatura in comodato d’uso. Non conosco aziende che forniscono tavoli o sedie in comodato d’uso, a meno che tu non ti accontenti di cio’ che puo’ fornire la COCA COLA o la NESTLE’ o ALGIDA, le quali forniscono tavoli e sedie in plastica, con il loro marchio pubblicitario.
      Buon lavoro. mimmo

  32. Nicola ha detto:

    Buongiorno,
    non so se il forum è ancora attivo, ma ci provo.
    Mi sto interessando alla gestione di un bar nella mia città e sto chiedendo un po’ di consigli a chi è nel settore.
    Mi interessava soprattutto la questione caffè: come sceglierlo? E’ vero che bene o male tutti ti danno in comodato d’suo la macchina x il caffè? Ed è vero che sono pronto a farti offerte “indecenti” pur di entrare nel tuo bar per le forniture, vista la grande concorrenza del settore?
    Una mia amica del milanese sostiene che giocandosi bene le proprie carte si possano strappare condizioni ottime, se non addirittura “bonus”….
    sarà vero?

    • mimmo ha detto:

      Ciao Nicola,
      per avere il dubbio se il nostro blog sia ancora attivo o meno,significa che non sei un gran visitatore, ma sorvoliamo, dicendoti che stiamo riscuotndo un ottimo successo.
      La scelta del caffe’ e’ molto soggettiva ed ogni torrefazione commercializza dediverse miscele che si differenziano, sia per qualita’ che per prezzo. Anche se la concorrenza e’ spietata in ogni settore,l’attrezzatura che i torrefatori danno in comodato d’uso,non significa che il cliente non sia in un certo qualmodo vincolato. Certo ti consiglio di contattare piu’ di un’azienda,ma ricordati che con i tempi che corrono, nessuno ti regala nulla.
      Buon lavoro. mimmo

  33. TEO ha detto:

    Ciao Mimmo, complimenti davvero per il sito completo e utilissimo!
    Ho intenzione di rilevare un bar (davanti ad un ospedale) e volevo chiederti qualche consiglio/parere.
    Incasso medio: 12000 €/mese
    Affitto: 1300 €/mese
    Spese fisse (utenze-commercialista…): 700 €/mese
    Cambiale prevista: 2000 €/mese

    Consumo di caffè: ca. 65-70 kg./mese
    Brioches: 120/giorno
    Panini pochi ma con forti possibilità di incremento
    Aperitivi inesistenti per non voglia dell’attuale titolare

    Secondo te 190-200.000 € per l’acquisto sono una cifra congrua? Siamo 2 soci senza necessità di dipendenti, ho fatto un business plan e potrebbero rimanere ca. 4000€ da dividere (inps e tasse escluse…ovvio purtroppo) calcolando un Food Cost di circa 2600 € portato praticamente all’80% da caffè e broches.

    GRAZIE!!!!

    Ciao
    Teo

    • mimmo ha detto:

      Ciao Teo,
      facendo un po’ di calcoli,quindi considerando un incasso medio giornaliero intorno ai 500€ la cifra che ti hanno chiesto per rilevare il bar, non mi sembra affatto eagerata. Se sei certo che puoi incrementare gli introiti e riuscirete a gestirlo senza necessita’ di dipendenti ed il bar e’in discrete condizioni (arredamento, attrezzatura), secondo me,il consiglio che ti posso dare e’ di rilevarlo.
      Ti faccio un grosso in bocca al lupo e grazie per i complimenti. mimmo

      • TEO ha detto:

        Bene, ti ringrazio nuovamente, proprio oggi ho ricevuto i bilancini degli ultimi 3 anni di esercizio e 3 mesi di corrispettivi a campione e devo dire che da una prima analisi sommaria i numeri ci sono…11-12000 €/mese.
        Ti farò sicuramente sapere come procede la questione.

        Grazie di nuovo

        Teo

      • TEO ha detto:

        ah…CREPI IL LUPO!!!

  34. Gianni ha detto:

    ciao mimmo , complimenti vivissimi per il tuo magnifico sito. sto pensando di aprire un bar con annessa rivendita di tabacchi nella mia citta’ di 50000 abitanti. il locale di circa 200 mq è situato all inizio di una galleria commerciale dove si trovano principalmente un grosso supermercato ed un rivenditore unieuro. per l’affitto del locale (ex boutique) mi sono stati chiesti euro 2000 /mese. a questi dovrei aggiungere tutto il resto (arredamento locale, richieste autorizzazioni varie, allacci utenze ecc). aggiungo infine che non ho nessuna esperienza di attivita’ nel settore (sono agente di commercio). l’idea pero’ mi affascina perchè noto un gran movimento di persone all interno della struttura, aperta 7 giorni su 7 e parlando con un negoziante vicino mi è sembrato di capire che l’idea sarebbe vincente. ho letto quasi tutti i post precedenti e mi è sembrato di capire che per poter starci dentro, almeno all inizio, è necessario non scendere sotto i 500 euro quotidiani; purtroppo è+ questa cifra che mi spaventa, nel senso che non riesco a capire come si possa raggiungere tale incasso. ti prego di darmi qualche suggerimento. grazie. Gianni

    • mimmo ha detto:

      Ciao Gianni,
      grazie per i complimenti e benvenuto nel blog.
      Come gia’ ne ho parlato in molti altri post,per gestire un bar, come minimo ci vogliono due persone e se vuoi garantirti uno stipendio dignitoso,un incasso di 500 € al giorno e’ il minimo che ti devi garantire, altrimenti te lo assicuro che non ne vale proprio la pena fare dei grossi sacrifici. La cifra anche se ti puo’ sembrare esagerata, vedrai che se il flusso di gente non manca e ci metterai un po di professionalita’non sara’ una cosa impossibile ad arrivare a fare i 500€ d’incasso. Se poi hai la possibilita’ di rilevare anche una licenza tabacchi, oltre a garantirti degli aggi sulle sigarette e tutto il resto, con la tabaccheria vedrai incrementare anche gli incassi del bar.
      Chiaramente, per valutare se ne vale la pena o meno, bisogna ache vedere quanto verrai a pagare le relative licenze, perche’soprattutto la licenza tabacchi oltre ad essere difficile averla, molto spesso ha dei costi proibitivi.
      Se hai bisogno di qualsiasi altra informazione, non esitare a chiedere.
      Ti faccio un grosso in bocca al lupo. mimmo

  35. nicola ha detto:

    Ciao,
    Mimmo non riesco a scaricare il business plan in italiano da te citato nell’articolo, potresti uplodarlo su qualche altro sito o darmi info su come scaricarlo ?

    Grazie mille

  36. luca ha detto:

    ciao mimmo,
    volevo chiederti a quanto dovrebbe ammontare l’incasso giornaliero di un bar aperto dalle 7 alle 21, considerando 1000 € di affitto, 500 € di rata del prestito, 350 € di utenze ( luce+acqua ), senza dipendenti ( è un’impresa familiare ). Colazioni, tavola fredda, aperitivi dovrebbero essere le caratteristiche dell’attività; probabilmente sabato sera orario più lungo.

    complimenti per il sito
    grazie mimmo

    • mimmo ha detto:

      Ciao Luca,
      se riesci a coprire tutto l’orario d’apertura senza dover assumere dipendenti, con un incasso medio giornaliero, intorno ai 400€ potrai tirarci fuori un buon stipendio.
      Buon lavoro. mimmo

  37. Alessandro ha detto:

    Ciao Mimmo,
    leggevo con attenzione quello che hai pubblicato e direi che da economista ti faccio i miei complimenti, l’hai messu giù molto bene.
    Io volevo farti una domanda sull’arredamento ad esempio di Coca Cola Company. Sto per aprire un bar a torino e mi servirebbe uno di quei frigo della cocacola. Come mi devo muovere?

    La cosa più ovvia è stata cercare coca cola italia srl, che ho trovato a torino ma il numero non esiste più. Hai altre strade da suggerire?

    Grazie

    Alessandro

    • mimmo ha detto:

      Ciao Alessandro,
      grazie per i copmplimenti e benvenuto nel blog.
      I frigo con qualsiasi scritta pubblicitari, tra cui anche quelli della coca-cola, vengono forniti in comodato d’uso dall’azienda e quindi non si trovano in vendita.
      Non so esattamente dove sia il deposito centrale, della tua zona, ma non credo che dovresti avere difficolta’a contattare un agente, magari chiedendo al n. verde.
      Chiaramente, il frigo ti verra’ fornito, esclusivamente per contenere prodotti, che solamente l’azienda produce.
      Saluti. mimmo

  38. renzo ha detto:

    CIAO AMICICI,
    stavo approntando il mio bel Business Plan per la nuova attività che andremo ad aprire verso fine anno, una birreria con cucina.
    Per proporre un adeguato listino prezzi/menù, mi chiedevo quale IVA viene applicata sulle vendite.
    Mi risulta che la somministrazione di cibi e bevande si debba applicare un IVA al 10%.
    Ma vale per tutto quello che viene venduto al cliente questa aliquota? Oppure è necessario applicare aliquote diverse in base all’articolo? Mi sono capito? 🙂
    Grazie, siete sempre un bel supporto! Gnao! Renzo

    • mimmo ha detto:

      Ciao Renzo,
      un bar acquista merce con aliquota iva al 10% e 20%.
      L’attività di bar, r, rientra nella somministrazione di alimenti e bevande per le quali i corrispettivi sono soggetti ad aliquota al 10%.Gli incassi di un bar sono quindi considerati quasi totalmente come prestazioni di servizi.
      Quindi bisogna suddividere l’attività l’incasso di somministrazione e quello di vendita.
      Ti spiego con un esempio, se io vengo nel tuo bar e ti chiedo, ad es., un bicchiere di grappa, quella è somministrazione e va al 10%, se io invece ti chiedo una bottiglia di grappa da portare via allora quella è vendita e l’aliquota dell’alcolico in quel caso è il 20%.Di conseguenza si calcolera’ l’iva a credito con le aliquote 10% e 20% e l’iva a debito con le aliquote 10% e 20%(inerente a eventuali vendite e non somministrazioni).
      Saluti. mimmo

  39. Silvio ha detto:

    Salve Mimmo,
    Inanzi tutto complimenti per il BLOG davvero FANTASTICO, MERAVIGLIOSO…
    lavoro in un bar e ora vorrei aprirne uno io, e vorrei alcuni chiarimenti sul prezzo di vendita al pubblico delle bottiglie e delle porzioni,
    esempio:
    acquisto una bottiglia di
    ABSOLUT CL.70 €12,00 + 20% iva =14,40
    e una bottiglia di
    RUM ZACAPA CENTEN. XO CL.70 €100.00 +20%= 120.00
    a quanto dovrei venderle intere al pubblico?

    e una porzione intera di un qualsiasi liquore e di 5 cl mentre quella di un cicchetto e da 3 cl?
    il calcolo che dovrei fare per ottenere il prezzo di una porzione può essere la seguente?

    Prezzo bott €150.00 / cl 70 = €2,15 x 5 cl = €10,75

    Grazie ancora per il BLOG

    • mimmo ha detto:

      Ciao Silvio,
      grazie per i complimenti e congratulazioni per la domanda, sulla quale avevamo pensato di creare un post. Si vede molto spesso, il alcuni locali dove i dipendenti con pochi scrupoli, versano quantita’ di liquori, senza conoscere minimamente i dosaggi giusti.
      La quantita’di mescita dei prodottida bar viene cosi’ catalogata;
      A) vini bianchi o rossi, spumanti, champagne 100gr = 10 cl cio’ significa che con una bott. da 0,75 ci deve uscire, un minimo di 7 bicchieri.
      B)vini liquorosi, vermouth,porto, 60gr =6cl cio’ significa;0,75 = 12,5 dosi
      C)Aperitivi, amari;bitter campari, aperol,averna,lucano ecc. 40gr = 4cl 0,75=18/19 dosi.
      D)Distillati, e’ necessario dividere la mescita in due gruppi;
      1° gruppo:whisky,gin, wodka,tequila,rum;prodotti generalmente adatti ad essere serviti “on the rock” o anche allungati con coca, tonica ecc. ed in questo gruppo verra’ versata una dose di 40gr = 4cl
      2° gruppo:distillati da servire lisci,di solito si servono in quantita’inferiore;
      cognac,brandy,grappe ecc. 30gr = 3 cl.
      Per i prezzi di vendita al pubblico, non esiste un listino nazionale, ma varia da zona a zona e dalla tipologia di servizio o di locale. Per avere un listino generico puoi richiederlo presso la CONFESERCENTI o CONFCOMMERCIO.
      Saluti. mimmo

  40. Silvio ha detto:

    Infinitamente Grazie per la PRECISIONE e la CHIAREZZA della risposta che mi hai dato.
    E stupendo confrontarsi con persone che AMANO questo settore, GRAZIE MILLE per il blog che hai
    (o che avete) creato.
    Per quanto rigaurda il post sulla quantità dei dosaggi giusti per ogni tipologia di liquori, spero che lo facciate presto perche tutti i post che create sono a dir poco FANTASTICI.
    GRAZIE ANCORA….

  41. Mary ha detto:

    Mary 19 gennaio 2011
    Carissimi vi chiedo ancora un aiuto, stiamo iniziando a valutare le offerte sul nostro territorio e ce n’è una che ci alletta in modo particolare ma volevamo il vostro parere…Si tratta di un bar in pieno centro che un tempo è stato forse quello più frequentato della cittadina. Dopo che il primo proprietario che lo ha tenuto per 30 anni con successo è andato in pensione le gestioni successive non sono state all’altezza. Si trova sullo stesso marciapiede di una scuola elementare, e una banca mentre nelle immediate vicinanze ci sono il municipio, tre banche e il tribunale. Nelle immediate vicinanze ci sono però ora altri 2 bar (nel nostro comune ora le licenze sono libere). La peculiarità che questo bar ha sempre avuto è la gelateria che vorremmo mantenere tenendo presente che c’è davanti un ampio marciapiede dove d’estate è possibile mettere dei tavolini. Da quanto detto dagli attuali proprietari il consumo di caffè è di circa 1 kg al giorno (forse non tantissimo ma sicuramente incrementabile), non ci hanno voluto per il momento dire l’incasso giornaliero in quanto dicono molto variabile dal momento che per motivi loro personali hanno orari un po’ variabili e a volte sono costretti a giorni di chiusura non programmati. In ogni caso data la gelateria l’incasso estivo è notevolmente maggiore. Tenendo presnte che noi non avremmo problemi ad avere giorni di apertura e orari regolari, che ci piacerebbe introdurre della piccola pasticceria da offrire sia a colazione che nel pomeriggio oltre alla cornetteria, che mio marito ha fatto il barman per 10 anni di cui 3 in questo bar nei momenti d’oro (e per questo gli è rimasto nel cuore) e che il prezzo è accessibile (sui 45.000) cosa ne pensate?

  42. Pietro ha detto:

    Salve,
    vorrei rilevare un bar,
    il locale mi costerebbe 65000 euro
    fitto 250 euro al mese
    quanto dovrei incassare in media al giorno per avere un discreto stipendio?

    • mimmo ha detto:

      Ciao Pietro,
      per riuscire a ricavarci un discreto stipendio, se riuscirai a gestire il locale da solo, come minimo devi incassare almeno 300€ al giorno,se ti vuoi prendere anche un dipendente in regola, l’incasso non deve scendere al di sotto dei 500€.
      In bocca al lupo. mimmo

      • Pietro ha detto:

        con 300 euro al giorno che stipendio riuscirei ad ottenere?

        • mimmo ha detto:

          ….Pietro,
          non e’ che con un incasso di 300€ al giorno, diventi milionario, ma se riesci a stare molto contenuto nei costi di gestione ci tiri fuori uno stipendio di poco superiore ad un dipendente.
          Saluti. mimmo

  43. Davide ha detto:

    Buongiorno Sign.Mimmo, faccio il barista da circa 10 anni, ho lavorato in bar importanti a Roma, ora o deciso di aprire un bar.Avendo trovato un buon bar le chiedo se mi conviene o no aprirlo, visto che lei sicuramente conosce molto di piu i costi del bar.

    Il bar si trova a Roma in una zona molto importante vicino ospedali/uffici/università

    il bar incassa mediamente 1250/1400 euro al gg. Con un orario molto ristretto 6:30-17:00, però ampliabile se lo si vuole

    caffè 4,5 al giorno
    cornetti 170 al giorno
    circa 7 kg al giorno di panini fatti al momento, e circa 30 PANINI CHE LE VENGONO PORTATI

    Il locale è in gestione e chiede un canone mensile di gestione+affitto di 5.500 euro al mese.

    Dovremme far uscire dal bar 3 stipendi perche siamo in famiglia, lei che mi dice, mi conviene prenderlo ?

    aspetto al piu presto una sua risposta… e la ringrazio anticipatamente

    • mimmo ha detto:

      Ciao Davide,
      se siete tre persone di famiglia e pensate di essere affiatati,la proposta non mi sembra affatto male, anche perche’, se i dati sono veritieri, l’incasso viene effettuato in un arco di tempo abbastanza ridotto, quindi vi permetterebbe anche di “respirare ” un po’.
      Importante e’ chiarire fin dall’inizio i compiti ed i ruoli da rispettare, perche’ molto spesso nelle imprese famigliari, la cosa piu’ difficile e’ andar daccordo.
      Ti faccio un grosso in bocca al lupo e se tutto andra’ a buon fine, fammelo sapere, che se passo da quelle parti verro’ a prendere un caffe’. mimmo

      • Davide ha detto:

        GRAZIE SIGN.MIMMO,CERTAMENTE SE ANDRà A BUON FINE LE FARò SAPERE COSI MI VIENE A TROVARE, COMUNQUE LE VOLEVO CHIEDERE UN ULTIMA COSA.
        DAI DATI CHE LE O DATO, CALCOLANDO TUTTE LE SPESE,ESSENDO APERTO 6 GIORNI A SETTIMANA, QUANTO CI RIMARREBBE DI SOLDI PULTI A FINE MESE DA DIVIDERE ?(FACENDO UN CALCOLO APPROSSIMATIVO)

        • mimmo ha detto:

          ..Davide,
          non ti voglio illudere con delle cifre che poi potrebbere risultare non vere, ma se riuscirai a mantenere gli stessi incassi e fare molta attenzione ai costi, vedrai che ci tirerete fuori un ottimo stipendio.
          Buona giornata. mimmo

          • Davide ha detto:

            ok…Grazie sign.Mimmo per la sua gentilezza, sono convinto a intraprendere questa avventura, l’unico dubbio che ho sono i 6000 euro al mese di gestione.

  44. Gabri ha detto:

    Ciao Mimmo,

    anche io sto realizzando un business plan per avanzare una richiesta di finanziamento, ti faccio i complimenti per il tuo articolo perchè è fatto benissimo ed è utilissimo, c’è però un passaggio che non capisco e che mi sta mettendo in crisi: quando scrivi “abbiamo preventivato di incassare 200.000€ all’anno”, non spieghi come hai fatto questo preventivo. Anche io dovrei fare una previsione del mio fatturato annuo, ma non so da dove cominciare: come faccio a stimare il numero di clienti, la spesa media per cliente e la frequenza d’acquisto? per favore, aiuto!

    • mimmo ha detto:

      Ciao Gabri,
      molti lettori del blog ci chiedono chiarimenti per un BP ben fatto, quindi non sei l’unico ad andare in crisi.
      I preventivi che dobbiamo fare per gli eventuali incassi, se uno non e’ del settore, non e’ affatto facile farli,quindi se fossi in te, mi farei aiutare da un bravo commercialista, oppure, meglio ancora potresti frequentare il corso che teniamo presso la nostra sede a Firenze;
      APERTURA ed AVVIAMENTO BAR.
      Saluti. mimmo

  45. Gabri ha detto:

    Ciao Mimmo, anche io sto realizzando un business plan per richiedere un finanziamento per l’avvio di un bar e la tua guida è veramente utilissima, c’è però un passaggio che non riesco a capire: quando scrivi “abbiamo preventivato di incassare 200.000€ all’anno”, su quali basi hai ricavato questo preventivo? Te lo chiedo perchè anche io sto provando ad effettuare una stima del fatturato, ma non ho la minima idea su come fare! Mi potresti dare qualche consiglio su come stimare numero di clienti, acquisto medio per cliente, frequenza d’acquisto del cliente etc?

    grazie

  46. Gabri ha detto:

    Salve a tutti, poiche` sto preparando un business plan per l`apertura di un nuovo bar, avrei bisognio di qualche informazione per una corretta stima degli incassi.
    Per fare cio`, da quello che ho capito leggendo i commenti del blog, il modo migliore e` quello di moltiplicare lo scontrino medio per il numero di clienti.
    Al riguardo, dato uno scontrino medio di 2 E/2,5 E (piu` alto della media in quanto si tratta di un juice bar, specializzato in succhi e frullati dal prezzo medio, appunto, di 2-2,5 E), quanti clienti potrei ragionevolmente pensare di avere al giorno? io pensavo sui 200, vi pare un numero attendibile? oppure sono troppi/troppo pochi?

    Inoltre, vorrei sapere quali sono i mesi dell`anno durante i quali sale il numero di clienti di un bar e quali invece quelli in cui diminuisce – se possibile, anche in che percentuale/proporzione.

    • mimmo ha detto:

      Ciao Gabri,
      fare un business plan senza che conosca l’ubicazione del locale e la tipologia di clientela che c’e’ al tuo paese non mi e’ affatto facile. Puntando molto sul juce bar, sicuramente il periodo che potresti lavorare maggiormente, sara’ in primavera-estate,quindi nelle altre stagioni, per non far scendere troppo gli incassi, dovrai puntare su altre proposte.
      Se pensi che lo scontrino medio potrebbe aggirarsi intorno ai 2,5€, facendone 200 al giorno, per un discreto profitto,non puoi assumere piu’ di un dipendente.
      Se ti posso dare un consiglio, se fossi in te, mi organizzerei per venire a fare un tour a Firenze e magari t’iscrivi al nostro corso di “AVVIAMENTO BAR”.
      Saluti. mimmo

      • Gabri ha detto:

        Ciao Mimmo,
        grazie mille per la risposta, il vostro aiuto mi è preziosissimo, data la vostra esperienza nel settore!

        Il locale verrà aperto a roma, in un quartiere residenziale in periferia, 200 clienti al giorno è solo una mia stima, tratta più che altro dalla lettura dei post di questo blog, per questo vorrei sapere se, secondo un esperto come te, potrebbe essere attendibile, considerando che non ci sono altri juice bar nelle vicinanze…per quanto invece riguarda lo scontrino medio, l’ho tratto dal prezzo di vendita di un succo, che si dovrebbe aggirare appunto tra i 2 € e i 2,5€, quindi ritengo possa essere abbastanza attendibile

        Mi interessa invece molto il discorso della stagionalità; anche io pensavo che il periodo primaverile/estivo dovrebbe essere quello che farà registrare più vendite, anche se, operando in città, credo sia logico pervedere un calo nei mesi di luglio/agosto, con la gente in ferie e non trovandosi il locale in zona turistica; sapresti dirmi se, sulla base della tua lunga esperienza, il nostro tipo di business si presta a picchi/cali della domanda in altri periodi (chessò, feste natalizie, pasqua, s.valentino ecc.)

        Grazie ancora

        • mimmo ha detto:

          Ciao Gabri,
          se il prezzo di vendita di un succo, si aggira intorno ai 2€, lo sontrino medio sara’ molto maggiore, in quanto molti scontrini raggruppano piu’ di una consumazione.
          E’ vero che nei mesi piu’ caldi, Roma si svuota, ma e’ anche vero che che molti locali chiudono, quindi i pochi che rimangono aperti, molto spesso continuano a lavorare ugualmente. Le feste natalizie o s. valentino, non credo che possano far incrementare piu’ di tanto le vendite dei succhi.
          Io punterei molto anche sull’asporto, curando oltre alla qualita’ dei prodotti, anche sul packaging. Inoltre fai delle promozioni per scolaresche o gruppi di turisti.
          Oltre alla frutta, proponi anche dei centrifugati di verdure, magari creando anche qualche cocktail analcolico
          Saluti. mimmo

          • Gabri ha detto:

            Grazie per la risposta, sempre chiara ed esauriente.
            Per quanto riguarda lo scontrino medio, il metodo riportato in un vs articolo consiste nel moltiplicare il prezzo di un caffe` per 1,8; ritieni che tale metodo potrebbe andar bene anche nel mio caso, sostituendo il prezzo di un succo a quello di un caffe`? In tal caso, lo scontrino medio potrebbe essere di 2*1,8= 3,6 euro…lo ritieni corretto come calcolo?

          • mimmo ha detto:

            Ciao Gabri,
            questa e’ esattamente la formula per calcolare il valore dello scontrino medio.
            Saluti. mimmo

          • Gabri ha detto:

            Ti ringrazio per la tua risposta….avrei un`altra domanda: quali tasse e contributi dovrei mettere in conto? Considerando che verra` costituita una srl, l`utile sarebbe soggetto a IRES + IRAP (giusto?), tot. 32,5% ca…piu` c`e` l`INPS (quanto?).
            Oltre a questo, ci sono altre tasse o contributi da considerare?

  47. Anna ha detto:

    Ciao Mimmo,
    anticipo che leggendo il blog mi sono un po’ demoralizzata, soprattutto quando si parla di netto finale.
    A tal proposito illustrerò la mia situazione. LAvoro da tre anni come dipendente in un baretto del paese dove risiedo in provincia di Varese. La mia titolare da un po’ di tempo ha avuto l’idea di vendere, perchè vuole stare a casa a occuparsi del figlio e un po’ si è stufata del lavoro (si sa che come genere di lavoro vuole tanta ma tanta pazienza), e io, dopo alcune vicissitudini, ho preso la decisione di acquistarlo. In breve il fatturato dei corrispettivi è di €62.000 con le macchinette si arriva a circa €75.000; di costi totali (costi di produzione e di servizi, costi del dipendente part-time, ammortamenti e altri costi) un valore di circa €54.000, si arriverebbe ad un rilevato utile di circa €21.000. Io, sapendo come va il cassetto, facciamo una media giornaliera di €300/€350, tenendo conto di un nero di circa il 30% dei corrispettivi. La mia commercialista e i commercianti hanno fatto una valutazione di massimo €75mila, quando la richiesta della mia titolare è di €120mila, giustificato dal fatto degli arreddi cambiati 7 anni fa e del nero. Sapendo che adesso il bar rende al 70/80% (dato che alla mia titolare non interessava anche per la poca voglia) abbiamo concluso a €95. (anche perchè un po’ ci credo).
    Non abbiamo ancora fatto il compromesso….ho fatto bene?
    So che all’inizio sarà un sacrificio, dovendo pagare un finanziamento di €1100 al mese e dovendo fare un contratto a chiamata per i momenti di più movimento, spero almeno di arrivare a €1000 al mese.
    AIUTOOOOOOO!!!!

    Grazie anticipatamente del consiglio e complimenti per il blog

    • mimmo ha detto:

      Ciao Anna,
      non ti voglio certamente scoraggiare, ma ti assicuro che gestire un bar con il solo aiuto di un dipendente a chiamata e’ veramente snervante. Potrai resistere per qualche mese, ma dopo un po’ ti renderai conto che il gioco non vale la candela, perche’ per guadagnare meno di uno stipendio di un dipendente, i sacrifici e le rinunce saranno veramente troppi.
      Ho i miei dubbi sul calcolo esatto dell’utile netto, ma anche se fosse giusto, il valore dell’attivita’ dovrebbe essere ancora al di sotto dei 95000€.
      Cio’ che ti ripeto e’ di valutare bene il tutto.
      Saluti. mimmo

  48. Marly ha detto:

    Buona sera Mimmo e Gabriele,vi chiedo dei consigli….ho letto quasi tutti i post e sono sicura riuscirete a chiarirmi le idee.Ho intenzione di riaprire un bar tavola calda nella zona industriale del mio paese(nuova zona industriale con piu di 50 cappannoni tra fabbriche e uffici)con riaprire intendo dire che fino a 1 anno fa sempre nello stesso localecera un’altra gestione.La ubicazione del bar sarebbe al primo piano con ascenssore il locale e di 130 mt 40 posti a sedere.Io sinceramente nn ho esperienza(10 anni fa 6 mesi come cameriera in una enoteca ma nn credo mi serva a molto),vorrei fare questo passo insieme al mio fidanzato che qualche esperienza come barista.In questi giorni contattero i vecchi gestori per informarmi su li incassi gionalieri(i motivi per i quali hanno lasciato la ativita li so).Sicuramente dovro puntare sulle colazioni e i pranzi,apertura alle 6 del mattino con chiusura alle 17.Secondo voi e fattibile?il locale cmq e ha norma, dovrei chiedere i permessi al comune per la riapertura?Grazie aspetto impaziente una vostra risposta.

    • mimmo ha detto:

      Ciao Marly,
      nella tua richiesta, hai parlato di tutto tranne della cifra che dovrai investire, quindi prima di darti dei consigli per dirti se sia una cosa fattibile o meno, dovresti almeno dirci i costi che dovrai sostenere.
      Saluti. mimmo

      • Marly ha detto:

        Ciao Mimmo si scusa hai ragione,nn ho scritto una cifra perche cmq nn avro un affitto il posto e di proprieta.La mia principale spesa sara l’arredamento fornitori permissi etc….grazie ancora

  49. silvio ha detto:

    Salve Mimmo
    volevo avere informazioni su quanto mi costerebbere assumere uno o più dipendenti fissi con una paga di circa 1200€ al mese e 2 dipendenti con contratto a chiamata

    Grazie in anticipo e ancora complimenti sul lavoro che svolgete
    GRANDISSIMI!!!!

    • mimmo ha detto:

      Ciao Silvio,
      un dipendente in regola, per 40 ore settimanali, con uno stipendio di 1200€ al mese netti, considerando, tredicesima, quattordicesima,tfr ferie e permessi pagati ti verra’ a costare intorno ai 2500€ al mese. Per il contratto a chiamata, il dipendente viene pagato ad ore e viene a costare all’incirca il doppio della triffa oraria pattuita.
      Saluti. mimmo

  50. […] Qui potete trovare informazioni su come preparare un business plan. Qui trovate invece i corsi di gestione e bar management, corsi full immersion in una giornata in cui si lavora molto proprio sulla strutturazione dei business plan. […]

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