Ultimo aggiornamento: 31 Marzo 2020
Cominciamo con dire che una pizzeria è un format di locale che non passa mai di moda, esattamente come il cibo che propone.
La pizzeria a taglio o da asporto poi ha ulteriori vantaggi: vedremo che è classificata come attività artigiana, quindi sottostà a molte meno pastoie burocratiche rispetto ad una pizzeria “seduta”, e proponendo un cibo “semplice” amplierà di molto le prospettive di clientela.
C’è poi da dire che la pizzeria a taglio costituisce il vero street food nazionale; quanti di noi, nel corso di una passeggiata, rinunciano a sporcarsi con il sugo di una saporita margherita? Il target di questo tipo di attività è molto trasversale: dal bambino al camionista!
La Pizzeria da asporto (spesso solo un servizio in più offerto da una normale pizzeria) è quella in cui noi, nelle vesti di clienti, ci aggrappiamo nelle serate in cui non sappiamo cosa preparare da cena o nelle super “serate pizza e cinema” magari con i bambini.
Ma a questo punto partiamo dall’inizio: quali sono i regolamenti per aprire una pizzeria a taglio o da asporto?
Attività tipicamente artigianale, ad una pizzeria da asporto non è richiesto di dotarsi di bagni per i clienti o di altri elementi tipici del “fare ospitalità”, questo a meno che, naturalmente, l’asporto, per la nostra pizzeria, non sia che una attività marginale, mentre il grosso del lavoro lo facciamo con il classico servizio al tavolo.
Per aprire una pizzeria da asporto è necessaria l’autorizzazione del Comune del luogo in cui è situato l’esercizio. Questo rilascio è legato alla presenza dei requisiti igienico sanitari stabiliti dai regolamenti comunali e verificati dalla ASL. Potete scoprire quali sono questi requisiti igienici in questo post; nel leggerlo considerate però che una pizzeria da asporto è composta, in linea di massima, di 4 aree.
Fra le curiosità in ambito legislativo tipiche delle pizzerie da asporto, c’è da considerare che la legge italiana vieta l’uso di contenitori da asporto per le pizze realizzati con carta riciclata.
Se il nostro progetto è quello di realizzare una pizzeria a taglio (per comodità definiamola così) partendo da un fondo vuoto i passi da fare sono i seguenti:
Da parte nostra dovremo:
Una volta detto dei regolamenti (che a volte, lo sappiamo bene, possono essere anche comunali e quindi diversi da zona a zona) per l’apertura di una pizzeria vediamo quali sono i costi che potremmo trovarci ad affrontare, partendo dalle attrezzature e sopratutto dalla più importante, il forno.
Il forno é naturalmente il cuore della pizzeria, possiamo facilmente immaginare come perfino molti clienti scelgano la pizzeria dove servirsi in base al tipo di forno da cui vedono uscire le pizze…
Il principale elemento da valutare, quello che tutti i clienti notano, è naturalmente la sistema di alimentazione: legno, gas, elettricità.
Il forno a legna è il più romantico, quello che molti clienti percepiscono come “quello vero” In realtà molti test dicono che un forno elettrico o a gas è più gestibile e ha meno variabili da verificare, quindi è più adatto a chi non ha molta dimestichezza con le tecniche della pizzeria.
Anche il gusto, senza voler entrare troppo nel dettaglio (per due ragioni: ci sono siti specializzati che lo fanno benissimo, arrivando a parlare di chimica, termodinamica e fisica e sopratutto perchè ci sono molte suscettibilità che rischieremmo di far arrabbiare ;-), non sembra cambiare molto a seconda del tipo di alimentazione; a far la differenza sono la qualità degli ingredienti, la capacità di lavorazione dell’impasto e, certamente non meno importante, la percezione del cliente.
Quello che sembra assodato che l’uso di legna aromatiche (olivo su tutte, ci dicono i tecnici) dona, grazie a delle nonoparticelle di legna combusta che si volatilizzano, un aroma più interessate, ma, come dicevamo, altri parametri sono, secondo i tecnici, più importanti.
Anche i prezzi dei forni hanno un range molto ampio. Ci siamo messi a caccia, in rete, per vedere che, per quello che riguarda i forni elettrici, possiamo trovare una forbice da 600 a 1500€ circa e più.
Sui forni “a fiamma” quindi legna e gas invece una ricerca veloce in rete ci porta a prezzi molto più elevati, diciamo con una scelta che va dai 4000 in su… fino ad arrivare a 10.000/15.000 dei forni a rotazione più moderni.
Vediamo i costi medi anche delle altre attrezzature da pizzeria:
Conviene aprire una pizzeria a taglio? E’ una domanda a cui, come abbiamo visto nel nostro reportage dedicato a come si prepara un business plan (lo trovate su questa pagina) non è facile rispondere.
Per valutarlo si comincia a calcolare i possibili incassi. Non è difficile se noi rileviamo una pizzeria a taglio o da asporto già esistente (avranno i libri contabili) mentre più complesso è se il locale ancora non esiste e lo dobbiamo aprire nuovissimo. In questo ultimo caso sarà opportuno ricorrere al calcolo statistico dello scontrino medio che abbiamo mostrato in questo post.
Una volta ottenuti i dati (più o meno esatti) sugli incassi potremo cominciare a sottrarre le spese, in questo ordine:
A questo punto avremo una idea idea dei guadagni che avremmo. Naturalmente questi varieranno molto, a seconda dei dati che avremo individuato nel business plan e della posizione della pizzeria. Anni fa una rivista di settore pubblicò comunque una statistica, in cui emergeva che una pizzeria a taglio media incassava circa 160/200€ al giorno. Questo come incasso, a cui dovremo sottrarre le spese…
Beh, adesso abbiamo aperto la nostra pizzeria a taglio, dobbiamo però attrarre clienti, proviamo a riassumere alcune strategie che l’esperienza ci ha insegnato..
12 Comments
salve io abito in zona Toscana o meglio Viareggio..devo aprire una pizzeria asporto e a taglio senza somministrazione di alcolici con licenza artigianale…la pizzeria è in fase di progettazione ma chiedevo una cosa io ho fatto 2 anni fà tutto il corso ottenendo l’ex REC che come leggevo adesso si chiama Sab….poi ovviamente ho l’haccp e mi manca da pendere il pacchetto della sicurezza ecc…poi ovviamente l’iscrizione alla camera del commercio e la partita iva!
la mia domanda ma il Rec preso 2 anni fà che mi serve adesso è sempre valido oppure è nullo e devo prendere il Sab avendo già il Rec??
in attesa grazie!
Ciao Roberto, mi chiamo Beppe e sono a Lucca, anche a me piacerebbe aprire una pizzeria da asporto ma ho cominciato da poco questo lavoro, immagino avrai già soci e contatti vari, se avessi bisogno di altri soci potrei pensarci. Ciao
In cerca di soci per pizzeria
Vincenzo ma te hai già aperto qualcosa attualmente oppure cerchi prima un socio?
Volevo consigliarti una cosa dopo la risposta!
Interessato come socio.
Cerco socio in minoranza per pizzeria a Macerata …
Buongiorno,ho 55 anni purtroppo come tanti tantissimi sono disoccupato e vorrei poter aprire una piccola pizzeria d’asporto ma sono allo scuro di tutto. Vorrei fare questo schema alla mia età è difficilissimo trovare da lavorare presso un datore di lavoro. Forse è una pazzia ma vorrei tentare. Il forno elettrico. Grazie consigliatemi
Dai un’occhiata a questo sito;
http://www.pinsaschool.com/corso-pinsa-romana/
Ciao, ho trovato una pizzeria da asporto a reddito, in buona posizione a Bologna, volevo sapere se avete esperienze a riguardo, e che giro di affari può avere una pizzeria da asporto con pizzaiolo arabo, in ottima posizione
Ciao ascolta a reddito io ho rinuunciato perchè oltre all’affitto il padrone della pizzeria alla fine ti prende anche gran parte del tuo guadagno oltre all’affitto del locale perchè è già arredata,Attenzione perchè le pizzerie date in quel modo spesso non hanno un gran giro altrimenti non le darebbero)…..da noi si dice quando prendi una pizzeria in gestione d’affitto……la cosa buona è che se ti andasse male alla fine non ci rimetti i soldi che avresti dovuto spendere per farla…anche i contratti d’azienda stai attento parti come prova massimo 1 anno…Bologna d’estate non fanno molto perchè vanno tutti al al mare…Fammi sapere
Auguri!
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