Ultimo aggiornamento: 3 Agosto 2017
Sta iniziando la bella stagione; la settimana scorsa abbiamo cercato di dare qualche spunto per le insalate estive e a dare qualche suggerimento per mettere un impianto di nebulizzazione nello spazio esterno del proprio bar (trovate tutta la burocrazie e i regolamenti per strutturare un dehor esterno in questo post). Questa volta parleremo di un altro aspetto legato alla bella stagione: il turismo, e in particolare cercheremo di dare qualche dritta su come si gestisce un bar frequentato sopratutto da turisti.
L’Italia, lo sappiamo tutti (a volte sembra che gli unici a non saperlo siano i nostri governanti) è una nazione che trae dal turismo una importante fetta di ricchezza nazionale. Aprire un bar, un ristorante, un locale in Italia vuol dire, il moltissimi casi e in percentuali molto diverse, poter avere accesso ad una clientela straniera che viene a visitare il nostro paese. In alcuni casi, riuscire ad “acchiappare” questa clientela vuol dire far fare un balzo sensibile al nostro fatturato.
Chiaro che quella di chi si muove per turismo è una categoria poco incasellabile. Ci sono turisti italiani e stranieri, e fra gli stranieri si può provenire da molte nazioni, magari con esigenze diverse, ad esempio un viaggio mordi e fuggi, una vacanza dedicate all’arte, una settimana in montagna o sulla spiaggia, o, ancora, un periodo di ferie dedicate allo sport o ad un mix fra queste possibilità. Ci sono però delle regole generali per attrarre questo tipo di clientela, vediamole insieme.
Uno dei problemi più sentiti, da parte di chi gestisce locali turistici, e quello del personale. E’ evidente che se un locale deve realizzare la maggior parte del suo fatturato annuo in pochi mesi, in quel periodo deve essere super efficiente.
Quel locale ha quindi bisogno di una squadra affiatata, che giri bene e che sappia affrontare i momenti di stress che inevitabilmente arriveranno. Questa squadra andrà creata prima della stagione turistica, cercando di far lavorare insieme gli elementi che la compongono prima che arrivi il picco della stagione; sia per oliare i meccanismi sia per (purtroppo succede) avvicendare gli elementi che, ci si rende conto, non sono all’altezza del compito che li aspetta o (problema non meno grave) non sono in grado di “Fare spogliatoio” e creano dissapori e attriti, che diventerebbero drammatici negli stressantissimi picchi di lavoro. Chi, come me, ha fatto le stagioni al mare o in montagna, sa bene di cosa parlo…
Attenzione, tutto questo può essere, in un locale turistico più difficile che in un altro contesto. Un locale normale ha più o meno lo stesso staff tutto l’anno, mentre un locale turistico spesso deve creare uno staff più o meno da zero per la stagione, salvo scioglierlo alla fine del periodo di vacanze.
Lavorare bene e fare fatturato vuol dire però anche essere preparati. Innanzitutto dal punto di vista tecnico, con un personale che ha già provato e riprovato tutto quello che il locale offrirà, dal cappuccino alla mise en place del buffet dell’aperitivo, e sa farlo con standard accurati e veloci (e perfino un po’ stilosi) anche in situazioni di stress. Preparati vuol poi dire anche conoscere quello che andremo a vendere e saperlo proporre, la capacità di esposizione sarà un vero acceleratore per gli incassi!
L’efficenza di un locale non si esaurisce con il personale. Pensiamo bene a fornitori, sistemazione delle scorte, capacità dei frighi e delle macchine del ghiaccio prima che arrivi l’onda (a volte l’orda) dei villeggianti…
Ma quali prodotti deve vendere un locale, un bar, che cerca il suo mercato, la sua clientela soprattutto fra i turisti? Come dicevamo all’inizio, ci sono vari tipi di turismo, proviamo a ragionare qualche esempio.
Perfino un noto politico, anni fa, diceva che il futuro sarebbe stato fatto di inglese, internet e impresa. Noi per adesso fermiamoci ai primi due termini, ma inglese e internet, in un locale che fa ospitalità, ci devono essere.
Noi proprietari e il personale con cui lavoriamo dovremmo sicuramente avere un livello almeno decente di inglese; essere in grado di capire cosa ci viene chiesto e rispondere con sicurezza vuol dire offrire una esperienza piacevole e rassicurante ai nostri clienti stranieri. Se saremmo in grado di comunicare con loro senza problemi diventeremo un’oasi rilassante nella loro vacanza, e quindi un posto dove tornare.
Se poi alla universale lingua dell’inglese riusciamo a legarne anche un’altra, arricchiremo noi stessi e sicuramente entreremo ancora più in sintonia con i nostri clienti.
Internet: questa magica parolina fa rima con un sacco di cose… per esempio…
Che i turisti sono un mercato importante, sopratutto in alcune zone, lo hanno capito in molti, lo hanno capito talmente bene da aver inventato una figura ad hoc per acchiapparli: il cosiddetto buttadentro.
Tutti noi sappiamo di chi si parla, del cameriere o incaricato che staziona fuori dal locale e ci invita, più o meno caldamente, ad entrare, raccontandoci le delizie che il menù offre.
Si tratta di figure raramente ben accette, a volte un po’ fastidiose, ma che se davvero simpatiche ed empatiche qualcosa possono portare. Se nella vostra zona la guerra per prendere i turisti è davvero dura, e voi non avete grossi valori, una grande qulità da proporre, si potrebbe anche provare…
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