Ultimo aggiornamento: 18 Giugno 2020
Che l’Austria sia una nazione dove non si vive male non lo scopriamo adesso. Alta qualità della vita, stabilità sociale, bassissima disoccupazione e altri fattori rendono questa nazione un bel posto dove vivere. Tassazione favorevole (fattore che attira anche numerose aziende italiane) vicinanza geografica e prossimità con la nostra cultura lo rendono invece un bel posto dove lavorare; lavorare e magari fare impresa.
Come sempre, lavorare e fare impresa nel mondo del food e dei pubblici esercizi rimane una scelta validissima, sia perchè noi italiani sappiamo bene quanto la nostra cucina sia apprezzata nel mondo, sia perché il mondo della ristorazione offre sempre spazio a chi ha idee.
Chiaro, come sempre, che di locali, anche in Austria, ce ne sono tantissimi, tutti quelli che servono e anche di più, da Vienna allo sperduto paesino della Carinzia, eppure, anche nella nazione alpina, c’è sempre spazio per idee, per locali che sappiano portare qualcosa di nuovo.
Come da sempre affermiamo, anche durante i nostri corsi di Apertura e gestione bar (da adesso anche in versione videocorso che potete godervi da casa senza vincoli di data o di orario) però questa innovazione deve essere pensata rispetto al contesto, alla location e al target dove siamo. E questo vale anche quando si vuole vendere da mangiare e da bere e quando si vuole aprire un ristorante in Austria.
L’Austria non è una nazione enorme, ma nemmeno piccolissima. Per giunta, nonostante le sue dimensioni, è una nazione variegata come contesti e culture. Chi ha fatto un giro a Vienna, per esempio, avrà potuto “toccare” quanto è diversa l’aria che si respira se confrontata a Innsbruck; quanto è “mitteleuropea” l’atmosfera della capitale, quasi Ungherese, quanto è più alpina e “tedesca” la seconda.
Oltre a queste differenze culturali, ci sono quelle sociali. Dalle aree spiccatamente turistiche, come il Tirolo, il Salisburghese o alcune zone di Vienna stessa, a quelle più rurali e provinciali, come per esempio i dintorni di Graz o Linz.
Per aprire un bar in Austria dovremmo quindi pensare che la tipologia di locale dovrà essere diversa a seconda del contesto in cui vorremmo aprire.
Partiamo dalla capitale. Se il nostro obiettivo è aprire un bar italiano a Vienna diciamo che questa è una città multiculturale e multitarget, quasi una piccola Berlino. La capitale austriaca può quindi offrire spazio per ogni tipo di concept, ma è anche uno di quei contesti in cui si può, e spesso si deve sperimentare. La tendenza di questi ultimi anni ci dice infatti che in situazioni come questa la specializzazione conta davvero tanto. Diciamo che in città grandi e over supplied come Vienna non c’è più spazio per locali generici; bisogna quindi lavorare sulle nicchie, come caffetterie artigianali, coffee specialties, prodotto regionali, mixology di alto livello e attenzione alle nicchie etiche (vegan?).
Altre aree meno cosmopolite come la Stiria, la Carinzia o il Burgenland, darebbero la possibilità di aprire locali nuovi anche se non siamo così specializzati, visto che danno spazio anche a messaggi meno estremi e più vicini alla cucina tradizionale. Tradizionale locale, con Wiener Schnitzel e Kaiserschmarrn, ma anche cucina “riconoscibile” italiana. Aprire un ristorante Italiano a Graz sarà quindi possibile, ma spesso dovrà avere posto in menù per pizza, carbonara e tiramisù.
Nelle regioni turistiche poi, a Innsbruck o a Bregenz per esempio, saranno i visitatori, i turisti stessi a voler cucina tipica austriaca (vacanza da sempre vuol dire anche godere della cucina del posto) ma anche qui non mancherà spazio per la nostra inarrivabile pizza e per la caffetteria italiana, considerando il livello di “astinenza da caffeina” da cui si sentono asfissiati gli italiani appena passano le Alpi.
Parlando di caffè c’è da fare una precisazione storica. L’Austria è la prima nazione veramente Europea in cui il caffè è arrivato. Questo prodotto era già presente, fino al ‘600, in altre aree balcaniche, sottoposte però all’epoca al dominio Ottomano. Fu a Vienna, sembra che fu aperta infatti la prima “bottega del caffè” europea. Se il nostro progetto è quindi andare ad aprire un bar italiano in Austria, teniamo conto che avremo a che fare con un prodotto molto conosciuto e supportato da una pasticceria leggendaria (la Sacher, perfino il croissant, in una forma più antica…) il caffè lo conoscono bene.
Bene, una volta deciso il modello, il concept, è necessario capire qual è la legge per aprire un ristorante in Austria. Vediamo.
Abbiamo detto ad inizio post che lavorare in Austria è un paradiso, la burocrazia però appare abbastanza simile a quella italiana, considerata da incubo. Non preoccupiamoci, se vogliamo andare a lavorare e vivere in un altro paese è perché questo ci piace, e saremmo disposti a pensare che tutto quello che vi incontriamo sarà migliore, più funzionale e veloce che da noi. Vediamo i vari passi per aprire un locale in Austria
Una volta che il ristorante o il locale è aperto dovremo fare alcune considerazioni. Innanzitutto, a meno che non abbiamo a che fare prevalentemente con turisti, dovremo ragionare con mentalità e gusti austriaci. Alcuni nostri connazionali che hanno aperto locali nella terra di Mozart ci raccontano infatti che i gusti locali sono più decisi; pizza non con la mozzarella quindi, ma con formaggi più saporiti, aglio, cipolla e erbe aromatiche in abbondanza. Se poi il vostro locale ha a che fare con il caffè, le miscele contenenti robusta non dispiacciono (brutta notizia per noi coffee lover…).
Cerchiamo di avere spazi esterni, apprezzatissimi appena c’è un raggio di sole, ricordiamoci che gli austriaci fumano circa il 30% in più degli Italiani, quindi cerchiamo di avere nel locale aree dove si può fumare.
Inutile dire che sarà molto apprezzato anche il fatto che noi parliamo tedesco, e magari capiamo anche un po’ del dialetto locale (come molte nazioni montuose anche in Austria le parlate locali possono essere molto marcate).
Le tasse per un ristorante in Austria. Il tema è articolato e vi rimandiamo a siti più strutturati, ci basterà dire che le tasse sull’utile per un locale medio sono del 25% meno quindi di quelle Italiani che si aggirano intorno al 30/33%.
Pronti a varcare in Brennero armati di ottime idee?
1 Comment
Buon giorno. Con chi potrei parlare di persona, per un eventuale esercizio pubblico a Vienna. Grazie e buona giornata.