Ultimo aggiornamento: 3 Luglio 2017
Nel precedente post, che trovate su questa pagina, abbiamo visto, passo per passo, che cos’è il crowdfunding, e come trovare fondi per aprire un locale tramite questa formula che permette di finanziare progetti “dal basso” vale a dire di dar vita alla nostra idea grazie a tante piccole somme messe a disposizione da molti piccoli investitori.
In questa seconda parte dell’articolo cercheremo di focalizzare alcuni aspetti del crowdfunding inerenti, più da vicino, il campo che ci interessa: bar e ristoranti, lo faremo nel modo che meglio di tutti chiarisce ogni aspetto: con esempi pratici di locali che sono stati aperti con questa formula.
Abbiamo capito come, nel crowdfunding, l’idea che promuoviamo deve risultare attrattiva, vincente, ed essere supportata da una comunicazione altrettanto brillante, cool o almeno molto simpatica e umana, che racconti la nostra energia e freschezza.
In questo senso abbiamo trovato la campagna di due ragazze americane che hanno raccolto 10.000 dollari circa di fondi per finanziare un progetto semplicissimo: una roulotte/coffee shop nell’area di Detroit.
Provando a spulciare meglio la campagna di queste ragazze (che trovate in questa pagina, a meno che nel frattempo non sia stata cancellata) vediamo come le ragazze si presentino piene di energie e di umanità; le vediamo intente a lavorare in falegnameria per costruire il loro sogno, quello di portare caffè in giro per “rifornire di energia” (proprio così scrivono) la zona dove viaggeranno con la loro roulotte.
Queste ragazze ci mostrano anche come impiegheranno i soldi che chiedono in finanziamento (una somma davvero modesta) e ci presentano i modi con cui ricompenseranno chi le finanzierà: da un simpatico “tieni tazza” in maglia fino a un servizio di catering per cinquanta persone (dai, quasi un matrimonio) per chi le finanzierà con una somma più ingente.
Su questa pagina trovate invece un più ambizioso progetto di apertura di una caffetteria nello stato di Washington, sempre negli States. In questo caso vedete come si metta l’accento più sugli aspetti “Business” mentre sia meno focalizzata la parte fotografica e umana. Anche il video che accompagna questa pagina, che troviamo qui sopra e che racconta il progetto, è un po’ povero di idee: vi vediamo lui che ci racconta la sua passione e la sua attenzione al caffè, ma poco altro.
Sarà un caso, ma, mentre le ragazze di prima hanno raccolto i loro 10.000 dollari, il nostro Matt (così si chiama) ha raccolto, nel momento in cui scriviamo, solo il 3% della cifra che gli serve.
Il ragazzo che lo racconta inserisce nel suo storytelling anche un elemento umano, sociale, vale a dire la rinascita dell’Ucraina dopo i recenti accadimenti, ma a quanto pare non riesce a “bucare” visto che ad oggi, luglio 2017, il suo progetto, che trovate in questa pagina, non ha raccolto nemmeno un dollaro…
Vero che non stiamo parlando dell’apertura di bar nel senso vero e proprio, ma alcuni progetti, legati al nostro mondo, riescono a volte a raggiungere cifre pazzesche.
E’ il caso di questo progetto per la realizzazione di un innovativo tavolo da bar, con cassetti refrigerati e bluetooth, che ha raccolto, per la sua realizzazione, la bellezza di un milione e 300 dollari (sempre a luglio 2017) vale a dire il 2500% del budget che aveva fissato come meta.
Onestamente come progetto non ci alletta molto, ma se volete provare a finanziarlo lo trovate su questa pagina.
Fino a questo momento abbiamo visto esempi provenienti dagli Stati Uniti, vera mecca per questi innovativi meccanismi di business, ma l’Italia non è, almeno in questo, del tutto ferma. Anche da noi vari progetti vengono finanziati dal Crowdfunding, a volte con interessanti risultati.
Uno di questi, che è stato capace di raggiungere il suo obiettivo di 40.000€ è So lunch (e su questo portale trovate altri progetti aggiornati al 2017) un sistema che mette in contatto chi cucina a casa con chi si trova, magari per lavoro, fuori a pranzo, ma non ne può più del panino al bar, come racconta il video sopra…
Una considerazione interessante che fanno alcuni siti specializzati: cercare di finanziare la propria idea con il crowdfunding permette anche di valutare quanto buona l’idea sia. Se vedremo che i finanziatori fanno la coda per portarci soldi, vuol dire che abbiamo fatto, sia come idea che come capacità comunicative, centro. Altrimenti potrebbe essere il caso di ripensarci…
Ecco, ancora, un’ultima considerazione: il crowdfunding può non essere l’unico metodo di finanziamento, magari può essere usato in tandem a prestiti bancari o a fondi di proprietà.