Ultimo aggiornamento: 3 Luglio 2017
Sono la maggioranza coloro che, volendo aprire un bar o un locale sono spaventati dalla burocrazia e dalle tasse. Altri, forse i più lungimiranti, sono spaventati dalla necessità di dover creare una idea davvero unica e distintiva per proporsi sul mercato. Per quasi tutti però la preoccupazione è la più antica e concreta del mondo: i soldi.
Il futuro, anche in questo segmento, avanza, e internet ha rivoluzionato anche il modo si cui si cerca di reperire fondi e finanziamenti per avviare la propria attività. Permette per esempio di confrontare finanziamenti e mutui dalle banche e di valutare più facilmente bandi di finanziamenti pubblici. Una delle grandi trasformazioni di internet in questi ultimi anni è stata però quella del mondo social, che ha creato una forma di finanziamento di impresa in piena linea con la sua filosofia “sharing”: la formula del Crowdfunding.
Il crowdfunding (dall’inglese crowd, folla e funding, finanziamento) termine che potremmo tradurre come “finanziamento collettivo” è una forma di finanziamento “dal basso” in cui, di solito sui canali on-line viene proposta una idea imprenditoriale, invitando a finanziarla con somme, di solito molto piccole, ma che, in un largo numero di investitori, diventano decisive per la nascita della nuova idea.
Il crowdfunding viene adesso diviso in due settori principali:
Il modello “Equity” è di solito legato a progetti con un forte tasso di innovazione, sopratutto tecnologica; sono quei progetti che, se comunicati molto bene (chi lancia queste idee spesso è un ottimo comunicatore, oppure ha uno staff di comunicazione che lo segue) possono raccogliere milioni di Euro su siti come Kickstarter
Per quello che riguarda il finanziamento del nostro sogno, del nostro locale invece, ci rivolgeremo al secondo approccio: quello Civic.
Civic come civico, perché quando si chiedono soldi sul crowdfunding c’è da considerare che noi non ripagheremo a chi ci finanzia soldi o interessi, ma restituiremo i soldi sotto forma di servizi e di qualità della vita per la nostra città, il nostro quartiere, la collettività; diventeremo insomma qualcosa di utile e piacevole per gli altri.
Non possiamo, a questo punto, non fare un esempio.
Le nostre città, purtroppo lo sappiamo, fra smog, pochi spazi verdi e molta frenesia, spesso non sono pensate per i bambini, e di conseguenza per le mamme, costrette a gestirsi in un ambiente troppo frenetico. Voler migliorare la qualità della vita di mamme e bambini vorrà quindi dire dare loro un contesto sereno e piacevole, tagliato a misura di bambino, dove ritrovarsi. Se questo contesto poi, oltre ad essere pensato per i bambini, sarà portatore di messaggi etici e valori positivi, ancora meglio, sarà il locale giusto per essere finanziato con il crowdfunding.
Aprire un locale ottenendo soldi con il metodo del crowdfunding non è diverso dal punto di vista burocratico e di regolamenti rispetto ad un qualsiasi locale, la vera differenza sta in come troviamo i soldi per l’apertura del locale. Per avere questi soldi non dovremo convincere direttori di banca o di vari enti di garanzia, dovremo convincere sopratutto coloro che (speriamo) diventeranno i nostri clienti.
Convincere possibili clienti vuol sempre dire comunicare, fare pubblicità, ecco,
Nel crowdfunding si comincia a fare pubblicità molto prima che il locale sia aperto, addirittura quando il locale esiste solo sulla carta, come progetto.
Riassumiamo quindi i passaggi per finanziare l’apertura di un locale con il crowdfunding:
Sui siti “collettori” che abbiamo detto, vengono dati sia un obbiettivo da raggiungere (la cifra da raccogliere per far partire l’idea) sia la data entro cui i fondi andranno raccolti. Se entro quella data non si è raggiunta la cifra necessaria il progetto sfumerà e i fondi messi “in attesa” non verranno effettivamente erogati tornando all’investitore.
Con questo metodo, anche in Italia, sono numerosi i progetti che hanno avuto importanti finanziamenti, fra essi, sul sito Corriere.it abbiamo scoperto ombrelli innovativi, giochi da tavolo, software, film e restauri di opere medioevali.
E per bar e ristoranti? Avrete capito che, in un sistema così fluido le cifre che si possono raccogliere dipendono molto sia dall’idea sia dalla nostra capacità di farla apparire davvero magnifica, di saper “bucare lo schermo” come si dice nel linguaggio televisivo (alcuni esempi di questo tipo di comunicazione li vediamo durante i nostri corsi full immersion di apertura bar) . Del mondo del crowdfunding applicato a bar e ristoranti, e sopratutto ad alcuni casi di locali aperti con questo modello di finanziamento, parleremo nel prossimo post, che trovate su questa pagina.
4 Comments
Vorrei aprire un bar al mare con il crowdfunding
Ciao Maria Grazia, sei riuscita a fare qualche passo in quella direzione?
Vorrei aprire un locale del secolo con tante attività messe insieme
Perché ho fatto delle mie indagini
X i ragazzi : il game time
X il papà :sala scommesse
X le mamme : bar ritrovo
Cosa bisogna fare x cercare soci