Ultimo aggiornamento: 16 Aprile 2021
Nella prima parte del nostro report su come aprire un locale in un paese estero, abbiamo parlato dell’approccio con cui trattare questo percorso, le valutazioni preliminari, ad esempio su come valutare la nazione in cui vogliamo aprire la attività all’estero e sul come affrontare la burocrazia per aprire un ristorante all’estero. Trovate questa prima parte in questo post. In questo post troverete anche la lista dei nostri reportage su in quale nazione aprire un locale di successo.
Finito il momento della riflessione, è il momento di passare all’azione, e di rendersi conto che aprire un bar o un locale in un paese straniero non è poi così diverso dal farlo in Italia.
Come in ogni luogo del pianeta bisognerà trovare una buona location (un bel report su come scegliere la location per un ristorante o bar lo trovate qui) comprandola o costruendola. Dovrete contrattare e probabilmente entrerete in contatto con agenzie immobiliari locali. Attenzione, in questo senso, a cosa vi propongono e a cosa vi fanno firmare, i contratti sono complessi in italiano, figuriamoci in una lingua che non è la nostra.
A venirci in aiuto, oltre che amici locali e magari italiani che vivono li da tempo (ma anche di loro fidatevi il giusto..) possono essere le istituzioni, ad esempio le Camere di Commercio all’estero e anche l’ICE, l’istituto per il commercio estero.
Una volta trovato il locale bisognerà probabilmente farci dei lavori. Questo ci metterà davvero in contatto con la realtà locale: fornitori, muratori, elettricisti, idraulici. A questo proposito mi viene in mente una cosa che lessi anni fa su uno che voleva aprire un locale in Jamaica. Un giorno gli servivano delle viti, semplici viti. Andò da un ferramenta (a 15 chilometri) entrò e aspettò un quarto d’ora che qualcuno si affacciasse, poi chiese le viti e il tipo del negozio sparì per un’altra ora, per tornare con la vite sbagliata! Naturalmente questo non significa che in molte nazioni non vogliano lavorare oppure che non siano pieni di buona volontà, semplicemente in molte aree di questo nostro pianeta il tempo assume un senso diverso.
Nei giorni subito precedenti l’apertura, e da lì in poi, avremo a che fare con due altri elementi molto importanti: il personale e le forniture.
La questione di scegliere il personale per un ristorante all’estero (sempre che la vostra struttura ne abbia bisogno) richiede come nessun altra cosa il calarsi nella mentalità del paese dove si è scelto di vivere. Un ragazzo della Repubblica Domenicana o di Bali può avere valori e percezioni lontane dalle nostre.
Un altro aspetto importante del personale è la sua gestione. Nel mondo le leggi sul lavoro sono molto diverse fra loro. Negli Stati Uniti e nei Caraibi, molti di voi lo sapranno, non esiste busta paga mensile o altro; si pagano solo le ore lavorate, generalmente la domenica sera, in diverse nazioni poi non ci sono praticamente regole per i licenziamenti. Forse ancora più curiose sono le regole vigenti nei paesi che orbitavano nel blocco dell’est, dalla Romania alla Russia. In quelle nazioni si lavora per due giorni senza orario (anche 15 ore) e poi si ha diritto a 2 giorni di riposo… almeno così ho visto fare.
Quindi: immedesimatevi nelle situazioni locali e provate a calarvi nella mentalità, sarà tutto più armonico.
Un’altra nota, appunto, sulle forniture alimentari. Molto spesso all’estero ci lamentiamo della scarsa qualità del cibo italiano proposto, ma lavorandoci ci renderemo conto di quanto possa essere difficile (magari in paesini sulla costa del oceano Pacifico a 5 ore di macchina dalla prima città vera) trovare perfino un tipo di pasta che ci sembri decente; mi ricordo di aver passato ore in giro, in Louisiana, nel tentativo di trovare qualcosa che somigliasse allo strutto!
Il consiglio è quello di preparare con accuratezza il vostro menù prima, e di valutare con attenzione ogni ingrediente che vorrete usare. In alcuni casi può essere perfino conveniente organizzare una importazione dall’Italia (e attenti alle spese e regole sanitarie di sdoganamento)
Buona fortuna ragazzi. Sappiate (oggi vedo tutto nero) che dello stesso tipo delle viti mi ricordò di aver letto che in otto mesi sulla spiaggia della Jamaica fece un solo bagno al mare… non sempre vivere IN una cartolina significa vivere DA cartolina.… ma ancora una cosa. Io ho lavorato all’estero (a proposito, volete leggere il nostro reportage su come trovare lavoro in un ristorante all’estero? Lo trovate su questa pagina) e vi posso garantire che sono esperienze umane e di vita impagabili. Volete scappare? Fatelo! F
10 Comments
Io lo voglio aprire veramente un locale in jamaica…….E se dovessi riuscirci non vedo l’ora di fumarmi una canna col tipo delle viti!!!!ehehehehehe
Cmq lasciando stare gli skerzi appena avrò un pò di soldi lascerò questo posto per vivere un’altra esperienza di vita e se non dovesse andare bene “PAZIENZA”….
ALmeno ci ho provato!!!!!!!!
CIAOOOOOOOOOOOOOO
grande così, la vita è un romanzo!
cedo cocktail bar-ristorante
LEFKADA-NIDRI
Il locale si trova sull isola di Lefkada,(che è collegata alla terraferma tramite un ponte),precisamente Nidri è situato sul corso principale parallelamente al porto a 10 metri dal mare,Nidri è il porto di partenza di tutte le crociere giornaliere per l arcipelago verso le isole di Scorpios,Meganissi,Cefalonia,Itaca,Kalamos , ha una ricezione di circa 2000 posti letto.Il paese si stende lungo la provinciale per circa 2 km,le vie principali sono sul porto e parallelamente il corso,lungo queste vie ci sono circa 200 attivita’tra ristoranti,disco bar,caffetterie e negozietti rendendo la localita’ una piccola Las Vegas,attrazione per tutta l’isola.La stagione lavorativa è considerata da Maggio a Ottobre,ma raggiunge i suoi picchi maggiori da metà luglio a metà settembre.
Il locale è di circa 70 mq interni e 80 esterni,per un totale di 50/60 posti a sedere,è gestito come cocktail bar ma ha anche un laboratorio cucina e puo’fare cucina espressa,ha la possibilita di lavorare di giorno per le colazioni e per il pranzo,con piccole modifiche si può trasformare in ristorante-pizzeria é completo di tutto (macchina caffe,fabbricatore-ghiaccio,frigo a colonna,frigo gelati,forno,piastre,aria condizionata,ADSL impianto audio ,luci ecc) nella cessione è compreso tutto con licenza commerciale contratto affitto(1000,00 euro mensili) e merce presente al momento.La richiesta è di 60.000 ,00euro
Nidri è una cittadina di circa 3000 abitanti che l estate si triplicano,giornalmente in agosto, le 4 motonavi più grandi, presenti in porto, salpano con 1000-1500 persone che rientrano intorno alle 19.00 in cerca di un posto per cenare.Agosto è sicuramente il periodo migliore,la richiesta è talmente alta che difficilmente si riesce a soddisfare,negli altri periodi c’è un lavoro più tranquillo dove si riesce a curare i particolari offrendo un servizio migliore .Il locale cosi’ gestito è aperto solo il periodo estivo e nella fascia serale.Per gli allogi si spende circa 250-300 per un monolocale 400-500 per un bilocale.Il personale è assunto stagionalmente con regole contrattuali simili alle nostre,
..Per…quanto riguarda le pratiche burocratiche,in Grecia ,vigono le regole comunitarie europee,quindi si opera come imprenditore straniero,con iter burocratico simile al nostro,apertura codice fiscale,posizione previdenziale ,partita iva,tutto,comunque,veloce e semplice,….per il turismo europeo,quest’anno si è sentito un lieve calo,ma Nidry è comunque meta del turismo interno greco,da Atene,Patrasso e d’intorni,attratto dalle crociere ,giornaliere nell’arcipelago che questanno hanno raggiunto le 150000 presenze creando un indotto considerevole,ma la novità sta nei nuovi arrivi provenienti dalla Slovenia,Serbia,ex Cecoslovacchia e Romania,un turismo che ha la fortuna di avere voli diretti a bassissimo costo per tutta la stagione….Comunque la quota maggiore rimane sicuramente quella inglese che da decenni sceglie queste zone per le proprie vacanze estive ma anche invernali……….
Ho trovato questo annuncio su più siti, per questo ci provo anche se molto vecchio. E’ ancora in vendita o è, come immagino, è stato ceduto?
[…] 18 Settembre 2008 di gabriele APRIRE UN BAR ALL’ESTERO 2/ LA PARTE PRATICA […]
[…] 15 Settembre 2008 di gabriele APRIRE UN BAR ALL’ESTERO 2/ LA PARTE PRATICA […]
Salve,
io vorrei aprire un caffè letterario in Svizzera con più precisione nella Svizzera Italina, perchè il mio sogno è viveri li e fare quel mestiere, avete consigli al riguardo? E’ fattibile?
Grazie mille,
Vincenzo
salve , io vorrei aprire un café/cafferetia in Tunisia con tutti i limiti del caso, sapendo che non é possibile avere l’alcol per fare dei cocktail.
che ne pensate.
la location che ho trovato, piano terra con ingresso con 2 scalini e con un soppalco , su un’arteria principale, vede la presenza di 2 banche vicine , ma anche di due bar/café abbastanza grandi per dimensioni .
saluti
Vorrei aprire un lounge bar in Grecia quali licenze ci vogliono, come devo comportarmi?
Ciao Teresa, non so se sei ancora interessata, ma vorrei vendere un cocktail bar che ho aperto sull’isola di Antiparos 9 anni fa, se sei interessata chiamami al +393394100154 o WP. Francesca