Ultimo aggiornamento: 21 Maggio 2021
Mettiamoci nei panni di un cliente. Cosa c’è di più bello di una pausa di coccole in cui sorseggiare un cappuccino, un tè o addirittura un profumatissimo caffè filtro mentre sfogliamo un libro sulla destinazione delle nostre prossime vacanze?
Bene, adesso smettiamo di sognare e rimettiamoci nei panni dell’imprenditore, sia permettere al cliente di godere questo momento magico, sia per conquistare questa quota di mercato; è il momento di capire come aprire una libreria caffè.
Ma qual’è la nostra idea di una libreria caffè? Cosa realmente vogliamo aprire?
Sembra una domanda banale, in realtà è la prima a cui bisogna davvero pensare e rispondere:
Perché questa domanda è così fondamentale? Perché solo cominciando a pensare al nostro progetto con le idee molto chiare riusciremo a fare le scelte giuste in termini di location, di arredamento e lay-out, di attrezzature e macchinari e perfino di menù e comunicazione.
Da parte nostra possiamo provare a darvi qualche spunto di riflessione: perché si apre una libreria con bar interno?
Abbiamo deciso che tipo di locale vogliamo fare? Bene, vediamo allora…
Il primo passo da fare, il più importante, sarà la caccia alla location. L’obiettivo di questa ricerca non sarà solo commerciale, non punterà solo a capire se il la strada gode di un buon passaggio pedonale e se ha intorno il giusto mix di pubblico, ma sarà fondamentale anche per capire la fattibilità del nostro progetto.
Infatti, se aprire una libreria, un negozio di libri così come una qualsiasi attività non legata al food e alla somministrazione, non è dal punto di vista burocratico un problema particolare,
In tutta onestà noi non siamo esperti su come si apre una libreria per questo vi invitiamo a visitare siti di chi ci capisce più di noi come questo sito.
Molto più complesso sarà invece ottenere i permessi per l’area bar, che essendo un’area “food” dovrà sottostare ad una serie di obblighi più stringenti.
A verificare tutto questo potrebbe/dovrebbe essere un tecnico (un geometra, architetto o simile) che dopo aver valutato la fattibilità del progetto lo presenterà al SUAP e alla ASL, che daranno un loro parere ed eventualmente chiederanno modifiche.
Mentre seguiamo questi passaggi noi saremo impegnati a valutare se abbiamo i requisiti professionali per il food oppure prendere parte ad un corso SAB.
Molti di questi passi, che trovate anche riassunti qui, verranno meno nel caso si rilevi una attività già esistente, che potrà continuare a lavorare come ha sempre fatto a meno che noi non vogliamo apportare modifiche o cambiare tipologia di preparazioni.
Come raccontano le foto che accompagnano questo post, alcune di questo libro-caffetterie sono diventate note per il loro fascino, sia perché si trovano in location piene di storie, sia perché i libri, diciamoci la verità, sanno essere davvero romantici.
L’immagine però non è tutto, anche il menù sarà importante.
E facile immaginare che molti prodotti da bar di servizio classico non siano affatto adatti ad un bar libreria, nessuno potrà infatti pensare, per aprire una libreria caffè, di puntare su l’espresso, o sulla rivendita tabacchi! A funzionare saranno prodotti “da pausa” da relax.
Meno caffè e meno brioche quindi, e più tè (magari di varie origini, in cui il cliente possa scegliere) più cappuccini (magari con diversi latti, caffè specialty e sciroppi naturali) e perfino caffè filtro, con tecniche brewing, davvero in grande crescita.
Dolci e food? Un consiglio che arriva dall’esperienza: privilegiate tutto quello che si mangia con una forchettina o cucchiaino, non con le mani, i libri si sporcano.