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COME APRIRE UN BAR TAVOLA CALDA

Le licenze per aprire bar non esistono più e non esistono più le vecchie differenze fra tavola calda e tavola fredda, scopriamo i requisiti e i permessi necessari per avviare e gestire questo tipo di attività

 

Creamy Pumpkin PastaCome abbiamo detto molto tempo fa in questo articolo non esistono più le licenze comunali per avviare una attività di somministrazione, di pubblico esercizio, di pub, bar o ristorante. Non esistono più dal punto di vista territoriale, e ormai si può aprire, se si rispettano le destinazioni d’uso, i requisiti urbanistici e strutturali, e gli eventuali vincoli comunali (ogni comune può decidere di non far aprire locali in determinate aree, magari per un problema di parcheggi o di contrasto con i residenti…) praticamente ovunque; e non esistono più nemmeno nel differenziare cosa si può preparare all’interno del locale stesso.

Una volta infatti questa distinzione era puramente burocratica, e si poteva essere tavola calda, quindi servire piatti caldi, quasi come un ristorante, oppure non lo si poteva fare, sempre a seconda della densità in zona di quella tipologia di locale, e in quel caso si veniva definiti come tavola fredda (se poi non si poteva fare niente da mangiare del tutto si era una licenza di tipo B, e si serviva solo da bere o alimenti non preparati da noi). Adesso invece si può fare nel proprio locale tutto quello che si vuole, purché si abbiano a disposizione gli spazi e le attrezzature ritenuti adeguati.

Facciamo un esempio che altre volte abbiamo fatto in questo blog sui permessi per preparare pranzi o aperitivi con buffet nel bar: io posso preparare panini al prosciutto nel mio locale se ho un paio di metri di bancone lineare dove mettere una cesta per il pane, un tagliere dove affettarlo, un frigo dove tenere il prosciutto e un’affettatrice. Se non dispongo e non ho possibilità di disporre di questi spazi o di queste attrezzature non potrò preparare panini.

Questo, per estensione, varrebbe anche per una tavola calda, e per preparare un piatto di pasta al pomodoro nel mio locale potrebbe bastarmi avere un locale di tot metri quadri adibito a cucina, un cuocipasta, un frigo per tenere sughi ed eventuale pasta precotta, un lavandino e due fornelli per preparare il sugo e saltare la pasta (mica poco…)

ATTENZIONE PERO’, ci piacerebbe dire che è così semplice, ma la burocrazia raramente lo è. Questo tipo di permessi vengono rilasciati a livello comunale, ed è possibilissimo che le richieste siano diverse da comune a comune;  per tornare all’esempio della pasta al pomodoro, un comune potrebbe permettermi di prepararla con una piastra direttamente al bancone, magari previa una barriera in vetro che mi separi dai clienti, mentre un altro comune potrebbe considerare congruo uno spazio cucina di 10 metri quadrati e non chiedere obbligatoriamente i fornelli, e un altro ancora potrebbe volere 4 fornelli e non due e magari 15 metri di cucina… Capisco bene che è un rebus, ma l’unica cosa sensata da fare è andare, in questi casi, a chiedere un parere preventivo alla propria ASL, parere di cui poi dovremo tener conto nel preparare la nostra DIA o SCIA, la dichiarazione d’inizio attività.

 

2 Comments

  1. […] normale ordinamento, come abbiamo già scritto in questo post, è possibile preparare in un bar praticamente qualsiasi tipo di piatto o preparazione, a patto che […]

  2. […] per decidere se si potevano servire piatti e panini nei bar; erano i tempi di concetti come la tavola calda e tavola fredda, concetti non ancora del tutto passati di moda, a giudicare da molte mail che […]

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