Ultimo aggiornamento: 23 Aprile 2021
L’IVA, o imposta sul valore aggiunto, letteralmente tradotta in inglese come VAT (value added tax) è una tassa sui consumi, cioè che colpisce ogni acquisto di beni e servizi, ogni transazione commerciale. Si tratta di una tassa diffusa praticamente in tutto il mondo, se non in piccoli contesti che per motivi vari godono di una particolare esenzione.
Ogni transazione abbiamo detto, da quelle fra intermediari a quella con il consumatore finale. A cambiare, a seconda della nazione o del tipo di transazione, è l’aliquota, cioè la percentuale dell’acquisto che deve essere versata allo stato.
Nella maggior parte delle nazioni le aliquote principali sono 2 o 3, per esempio in Italia abbiamo:
Queste aliquote, come detto, vengono applicate quasi ovunque nel mondo, ma con aliquote diverse, se volete controllare qual’è l’aliquota Iva in Romania oppure quanto è l’IVA sul caffè per i bar in Messico controllate questo sito, davvero interessante.
Torniamo però alla nostra penisola. Abbiamo detto che la parte di Iva da versare può cambiare a seconda anche del tipo di transizione e di prodotto. Per noi sarà quindi interessante sapere quant’è l’IVA sui prodotti da bar. Vediamo i più tipici.
Stiamo scrivendo questo post nel 2021, quindi le informazioni sono aggiornate ad oggi. Dopo alcuni anni in cui l’IVA è salita molto da alcuni anni è ferma alle aliquote di cui parliamo.
Dopo questa necessaria premessa vediamo quanto è l’Iva sul caffè al bar.
Al bar, perchè l’aliquota sul caffè cambia molto, a seconda del luogo dove lo si acquista e delle modalità con cui si consuma. Vediamoli nel dettaglio
Vediamo adesso altri tipici prodotti e contesti da ospitalità/ristorazione
L’Iva su tutto ciò che è consumato al ristorante è al 10% perché include la componente di servizio, il lavoro di trasformazione del cuoco e di servizio del cameriere che abbiamo già visto parlando del caffè.
Ultimo anno, dal momento in cui scriviamo, è però stato duramente funestato dall’epidemia di Covid, che, curiosamente, ha portato all’attenzione di operatori e media una situazione particolare: l’Iva dei ristoranti è al 10% ma è al 22 quella di asporto e delivery, modalità di consumo preminenti quest’anno.
Visto che per molto tempo questa è stata l’unica modalità consentità ci sono state molte proteste da parte dei ristoratori. Speriamo che quando molti di voi leggeranno queste righe questo periodo sia oramai storia.
Il prodotto vino, per quello che riguarda l’aliquota IVA, segue la stessa filosofia del caffè.
Al 22% si vende la bottiglia di vino confezionata, che si compra al supermercato, in enoteca ma anche al bar, magari per portarla a casa di amici all’ultimo momento.
Il bicchiere di vino servito al banco (o al tavolo con l’aperitivo) viene invece calcolato al 10%, sempre perchè “trasformato” dal servizio di barista o cameriere.
Cominciamo a diventare noiosi, dicendo che le regole sono le stesse del vino: 22% su quello che si vende imbottigliato, 10% su tutto ciò che viene “aperto e servito”.
Tutto sicuramente servito, per cui tutto al 10! senza problemi
Ma come facciamo ad essere sicuri di applicare l’aliquota giusta?
Come sappiamo, la cassa che useremo al bar (a quale cassa scegliere per un bar abbiamo dedicato un bel post) avrà molti tasti, ognuno dedicato ad un prodotto. Per il caffè per esempio potremmo avere due tasti. Uno per la tazzina di espresso servito al banco e una per il pacchetto di caffè venduto. Come avrete già capito i due tasti avranno già impostate due aliquote iva diverse, al 10 e 22 per cento.
4 Comments
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[…] avremo già interagito con lo sportello unico alle imprese per , fra le altre cose, richiedere la partita IVA e l’iscrizione al registro delle imprese. Un ulteriore aggiornamento su questo argomento su […]
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