Dopo aver visto come si valutano gli incassi, vediamo come si calcolano le spese e gli investimenti iniziali per scrivere il business plan di un bar.
Quali sono i costi di un bar? Per rispondere a questa domanda fondamentale e scrivere il business plan di un bar correttamente cominciamo con il fare una distinzione. La valutazione dei costi nel business plan è di due tipi: gli investimenti necessari per aprire un bar e il calcolo del break even, il punto di pareggio; vale a dire dei costi che ogni giorno la nostra struttura dovrà sostenere per stare aperta al pubblico. All’interno del break even distingueremo in costi fissi e variabili.
GLI INVESTIMENTI PER APRIRE UN BAR
Il calcolo degli investimenti necessari ad aprire un bar prevede di solito le seguenti voci:
Acquisizione del fondo commerciale (acquisto o più normalmente cauzione e costi di agenzia, o ancora buonuscita per l’esercizio precedente.)
Costi di ristrutturazione (verniciatura delle mura, opere murarie, nuove tracce per acque e cavi elettrici, spostamento fosse biologiche, creazione di spazi a norma etc.)
Arredamento: (bancone ma anche tavoli e sedie, eventuale arredamento di servizio e spazi esterni) è un’aspetto molto importante anche perché in grande cambiamento. Se da una parte i classici arredamenti (grandi vetrine frigo e sedie tutte uguali) possono costare molto, sono sempre più i modelli di arredamento “naif” di successo, negli ultimi tempi, nel nostro corso di una giornata dedicata alla apertura e gestione di un bar, abbiamo raccolto e valutato molti di questi arredamenti realizzati con materiali poveri.
Attrezzature. I costi delle attrezzature meritano alcune specifiche (in altri post faremo ulteriori specifiche anche sulle altre voci) in quanto spesso la pubblicità può aiutarci. Molte aziende di bevande, gelati o caffè sono prontissime ad offrire in comodato d’uso frigoriferi o macchine da caffè purché si usino per tot anni i loro prodotti. Generalmente viene firmato un contratto che se da una parte fa costare leggermente di più i prodotti e concede meno libertà nel seguire la concorrenza dall’altra parte evita un esborso iniziale nell’acquisto delle attrezzature. In pratica se avete le spalle (finanziariamente) larghe potete legarvi meno con i fornitori, altrimenti è il caso di essere felici così.
Ancora, in fase di apertura, mettete in conto spese varie che alla fine possono diventare cospicue. Commercialisti e notai per costituire la società, tasse assortite, documenti e tutte quelle attrezzature che sembrano poche cose ma che diventeranno uno stillicidio di assegni che vi accompagnerà fino ai giorni dopo l’apertura: posate e bicchieri, i microonde (almeno 2) attrezzature igieniche, piatti, piante e piccoli arredi, grafico, menù e materiale vario, mesticheria e cancelleria etc….
CALCOLARE IL BREAK EVEN DI UN BAR O DI UN RISTORANTE
Il calcolo del break even consiste nel valutare quanto costerà l’apertura quotidiana del locale, in pratica quanto dovremo incassare per riuscire a pareggiare (e guadagnare) nell’attività.
Per valutare il Break even si conteggiano parametri come:
L’affitto del locale.
Le utenze (elettricità, acqua, gas etc..) cercate di desumere questi dati magari da baristi che conoscete. Un business plan di esempio tagliato su un bar italiano lo potete scaricare in due click partendo da QUI: Business Plan per corso management!
I costi dei servizi, soprattutto commercialista e consulente del lavoro. Figure indispensabili nella legislazione italiana (il consulente del lavoro soprattutto se avete dipendenti).
Una cifra indicativa per riparazioni e manutenzioni. In questo senso per molte attrezzature in comodato d’uso la riparazione è più o meno gratuita, se avete una cucina può essere utile stipulare un abbonamento fisso di manutenzione che non vi dia sorprese, molto spesso i manutentori li propongono (ma non sempre).
L’assicurazione: verso incendi e atti vandalici ma soprattutto verso danni a terzi: pensate solo ad un cliente che scivola sulle scale o alla ricorrente e sempre drammatica bevuta di varechina da una bottiglia ritenuta d’acqua.
La pubblicità: questo è un argomento vasto a cui dedicare un post. In ogni caso e soprattutto per una nuova apertura è un costo quasi imprescindibile, grafico, tipografia e acquisto di eventuali spazi pubblicitari.
Gli Oneri finanziari: in pratica quanto ci costano in interessi i soldi che abbiamo preso in prestito per aprire(altro capitolo vastissimo). Attenzione, spesso sottovalutare questo dato può essere fonte di amare sorprese.
CALCOLARE IL COSTO DEL PERSONALE PER UN BAR O UN RISTORANTE
Capitolo a parte è il personale. In Italia, soprattutto per il “cuneo fiscale” vale a dire la differenza fra il costo del dipendente per l’azienda e lo stipendio effettivamente percepito dal dipendente stesso, il costo dei dipendenti è spesso molto gravoso. Pensate che ad uno stipendio di circa 1000 € corrisponde un’esborso dell’azienda di circa 2200€. In più calcolate la tredicesima in dicembre e la quattordicesima in luglio. Il personale è sicuramente un costo pesante, nel quotidiano dovrete lavorare per limare anche di solo mezz’ora gli orari di ognuno. Ci sono numerose forme contrattuali, le esamineremo in futuro. Tenete presente che il costo del personale tende al patologico quando supera il 35% degli incassi.
CALCOLARE IL FOOD COST PER UN LOCALE
A completare il break even sono i costi variabili, rappresentati di fatto dal costo del cibo. Il dato di partenza per calcolarlo è il cosiddetto food cost, il costo unitario delle preparazioni in menù.
Carta e penna: per preparare un cappuccino serve:
caffè 7gr = 0,09€
zucchero 5gr =0,02€
latte 120ml (consideriamo in questo caso un piccolo spreco) = 0,14 €
Il costo di un cappuccino è quindi di 0,25 €.
Se vendiamo questo cappuccino ad un euro il food cost sarà quindi del 25%. Il discorso è articolato pensate però che generalmente il food cost medio è intorno al 18 % nel settore caffetteria e può arrivare e superare facilmente al 30% nel settore food.
Valutato il food cost di ogni preparazione calcoliamo quello medio. Diamo percentuali di vendita ad ogni settore di prodotti (cosa compone il nostro incasso? Per il 20% caffé, per il 18 brioches, per il 10% panini etc) poi facciamo la media dei vari settori e stabiliamo la cifra usando come base gli incassi che abbiamo preventivato. Se abbiamo preventivato di incassare 200.000€ all’anno e il nostro food cost medio è del 27% il food cost sarà di 54.000€
Ottenuto anche questo dato si comincia a tirare le somme finali.
Mettiamo in cima alla tabella l’incasso (al netto dell’IVA) e cominciamo a scalare i costi, fa male, lo so, sembrano soldi veri, ma questa è la strada.
Quindi sottraiamo per primo il food cost o costi variabili, poi i costi fissi e infine una voce che ancora non avevamo visto: gli ammortamenti.
Nei business plan dei pubblici esercizi l’ammortamento dell’investimento iniziale viene calcolato di solito in dieci anni, quindi, nella redazione del nostro piano prenderemo la cifra che abbiamo calcolato nella valutazione dell’investimento e la spalmeremo in dieci quote annuali.
A questo punto facciamo la sottrazione. L’incasso iniziale tolte tutte le spese, ammortamenti compresi, e abbiamo l’utile (o perdita) prima delle tasse.
Le tasse sull’utile hanno i nomi in codice di IRES e IRAP.
Per convenzione l’IRES viene calcolato come il 33% dell’utile ante imposte, sulla cifra risultante, più altri parametri inerenti il personale si calcola il 4,25 di IRAP. Il totale delle tasse sull’utile risulta così del 37.25%, anche se si parla da un paio di anni di abbassarlo al 31,25% succederà mai?
Bene. La cifra finale risulterà essere quello che (stipendio a parte se lo abbiamo calcolato come costo del personale) ci metteremo in tasca…. Attenti, se lo studio è stato fatto con criterio rischia di essere un dato veritiero…..
La strutturazione del Business plan è un passaggio non importante, ma FONDAMENTALE. Ad una corretta realizzazione dello stesso sono dedicati i nostri corsi di gestione e bar management, dove, se volete valutare e strutturare insieme il vostro business plan con i nostri trainer, potete portare materiale, foto, bilanci e dati sui locali che state pensando di costruire o rilevare.Ultimo ma non certo ultimo: quando si stende un business plan sono sì importanti i contenuti, ma altrettanto importante è scriverlo con il giusto approccio mentale, convincente per gli altri, critico per noi stessi, come vediamo in questo post. Ancora, è importante scriverlo con alcuni accorgimenti di natura grafica, che vediamo il questo post. F
Ciao Davide,
se i vecchi titolari hanno chiuso l’attivita’,senza essere riusciti a venderla,dopo un anno,la licenza si e’ obbligati a riconsegnarla in comune, il quale puo’ benissimo rilevare l’intera attivita’. Normalmente, per la gestione viene effettuato un bando ogni 5 anni ed il gestore paga (non viene ceduta gratuitamente)un’affitto d’azienda al comune,senza aver aver bisogno di possedere una licenza propria e senza nulla a che fare con il vecchio gestore.Spero di essere stato chiaro.
In bocca al lupo.mimmo
grazie mimmo, sei stato chiaro.
I vecchi gestori non hanno chiuso , ma a dicembre scade la loro concessione (quella che accenni tu , di 5 anni) e non vogliono rinnovarla e da quanto mi risulta il comune non ha trovato nessuno disposto a rilevarla.
Quello che non capivo è se dovevo parlare anche con i vecchi gestori o se , una volta scaduta la concessione , si vada direttamente a parlare soltanto più con il comune.
E’ possibile che il comune chieda soltanto 300 euro/mese (voci che ho sentito) per tutta la durata della concessione ? Mi sembrava un po’ poco e quindi molto interessante come investimento .
grazie per la cortesia
ciao
DAvide
Ciao a tutti,
torno alla riscossa! Ho avuto qualche info in più dal titolare e dai suoi registri… Come al solito nulla di incoraggiante, anche se la mia tendenza all’ottimismo sta cercando di minimizzare la cosa! Al sodo: tra utenze, tasse, affitto, fornitori e dipendenti (una in regola part-time) al signor G. restano 1650,00 euro mensili. Per quel che riguarda la pausa pranzo lui la faceva fino a un tre anni fa con una media di 30/35 coperti. Ha smesso di farla per seguire la seconda attività. Quindi, considerando di inserire la p.p. e facendo l’aperitivo e qualche altra iniziativa che mi frulla in testa, posso venirne insieme al consorte? Avevo anche pensato di installare delle slot o video poker per poter pagarmi una quota di affitto e/o mutuo, ma non vorrei che l’immagine della caffetteria ne subisse.
Altra cosa, tra i vari discorsi intrapresi con il signor G., mi diceva che a quanto ne sa lui è possibile entrare senza REC (io inizierò il corso a ottobre per 10 settimane)?!?! Che mi dite di questo?
Abbiate pazienza per le mie paranoie, ma sono veramente decisa a cambiare strada ed ho paura di fregarmi per tutta la vita. (forse più che di voi, necessito del parere di uno psichiatra?!?!)
Grazie.
Bentornata Valentina,
se hai bisogno di uno psichiatra di fiducia, uno molto bravo che conosco io,riapre lo studio i primi di settembre.
Se invece ti accontenti dello psicologo,ti puoi rivolgere benissimo ad uno che il barista lo fa da molti anni.
Veniamo a noi. Senza fare troppi calcoli,il sig. G che dice di mettersi in tasca ogni mese, 1650€,devi considerare che non deve tirar fuori di tasca sua, 1450€ al mese,piu’4/500€ che dovrai tirar fuori ogni mese per dieci anni ,quindi o lo strutturi in maniera tale da poter incassare almeno il doppio dell’attuale incasso, altrimenti continuo a ripeterti che non e’ certo un affare
Se decidi di buttarti in questa avventura,ti auguro tra qualche anno, di dirmi che mi ero completamente sbagliato.
Buon lavoro.mimmo
Compliementi per il sito.
Sto valutando di aprire un bar e mi sono imbattuto nella notizia della sentenza del consiglio di stato. Abito a Monza e mi piacerebbe un bar in centro. Questo vuol dire che posso semplicemente fare la domanda senza dover comprare la licenza da terzi ed il comune non può non accettarla?
grazie mille della risposta.
Mi sembra di capire che basti l’uso commerciale, giusto?
Quindi devo trovare un immobile che era prima usato per un qualsiasi tipo di negozio, non necessariamente un bar, corretto?
Complimenti per il blog, ma veniamo a quello che intendo chiedere:
sono intenzionato a prelevare un bar a Caserta la cui richiesta è di € 65.000 compreso delle attrezzature. Il locale è di circa 40 mq e il fitto è di € 705 mensili, attualmente è a conduzione familiare così come intenderei gestirlo io.
Come si fa poi a richiedere i gratta e vinci e/o superenalotto e/o lottomatica? (attualmente non ci sono)
Mi si può aiutare a fare qualche conticino per vedere se il gioco vale la candela?
Ciao e grazie
Ciao Raffaele,
molti dei gratta e vinci o altri giochi simili sono gestiti dai monopoli di stato e l’autorizzazione di vendita viene rilasciata quasi esclusivamente ai tabaccai tranne in alcuni casi. Se devi rilevare una licenza tabacchi e pagarla una cifra astronomica,solamente per vendere i gratta e vinci,non ne vale la pena,ma se riesci ad ottenerla ad un equo prezzo,sicuramente vedrai incrementare i guadagni anche del bar.Oltre a dare un’occhiata al post di Gabriele ,del 24 -8 puoi anche contattare:Consorzio Lotterie Nazionali
Viale del Campo Boario, 56/D
00153 ROMA
Fax: 06 51.89.42.22
Saluti. mimmo
dimenticavo, cosa è lecito chiedere al titolare attuale?
scontrini? bollette? libri contabili? di fare apprendistato visto che non ho mai fatto questo mestiere?
Cordiliatà
Raffaele
Ciao a tutti, sono nuova di questo blog e vorrei fare i complimenti a Gabriele per la precisione delle sue risposte!
Sono di milano e due anni fa ho lasciato un lavoro fisso per rilevare una piccola attività turistica sul lago di garda. Ora vorrei dedicarmi a qualcosa d’altro e vorrei aprire un bar con un amico. Abbiamo già in mente cosa offrire e quale tipo di clientela conquinstare e sto iniziando a capire se questo progetto è fattibile. Ma ancora non mi sono chiari alcuni elementi di base: a Milano le licenze sono a pagamento? conviene di più rilevare un’attività o avviarla considerando che a milano per rilevare un bar si parte da 100.000 euro? lo so che bisognerebbe valutare con i conti davanti ma non credo che avviarne uno richieda una cifra così alta…che ne pensate? mimmo cosa intendi dire con “limitazioni date dalla destinazione catastale degli edifici”? grazie!!
Ciao Claudia,
quando si rileva un’attivita’ gia’ avviata,si ha gia’ una garanzia,in quanto si ha gia’ una clientela, che se dovrai fartela con un nuovo locale ci vorra’ sempre del tempo e poi non saprai mai se riuscirai ad aver successo o no.
Per limitazioni date dalla destinazione catastale degli edifici, intendo dire che se il comune ti rilascia una licenza, ma non possiedi un locale idoneo ad uso commerciale, con la licenza non puoi farci proprio nulla. Non e’ facile trovare un locale libero, ubicato in una zona di notevole afflusso turistico. Ecco perche’, purtroppo si e’ costretti a rilevare o prendere in affitto un ‘attivita’, a cifre, a volte esagerate.
Spero di averti chiarito le idde.
Buon lavoro. mimmo
….Raffaele, se ti accontenti di dividere i 2000€ netti al mese, tra il nucleo famigliare, ti dico che puo’ essere sufficiente, un incasso medio giornaliero, intorno ai 300€
Buon lavoro.mimmo
Grazie Mimmo per la risposta. Sono d’accordo su quello che hai scritto in riferimento al rilevare un’attività ma è anche difficile trovare, in questo caso, un bar che ti piaccia in tutto e per tutto, con la clientela che vuoi e quindi se vuoi fare dei cambiamenti radicali sarebbe uguale che prenderne uno nuovo…che dici? quando ho rilevato la mia attività turistica ho pensato appunto che avrei raccolto frutti della gestione precedente ma non è stato così xkè non c’era un parco clienti fidelizzato nonostante 5 anni di attività. Avevo però fiducia nella struttura e così sono riuscita ad ingranare. quindi sono tentata ad avviarne una nuova…tu hai un bar?
Ciao a tutti stavo guardando la tremonti-ter, credo si possa applicare anche a noi limitatamente ad alcune attrezzature compresi nella divisione 28 della tabella ateco, qualcuno sa qualcosa in merito o la sta utilizzando?
Ciao Mimmo e Gabriele,
eccomi qua con alcune novità.
Avrei trovato un locale a queste condizioni.
Centro di provincia di circa 40 mila abitanti, 50 mq di superficie + piccolo magazzino e plateatico esterno privato.
Incasso da corrispettivi 500 euro giornalieri; fitto 1000 euri; orario dalle 6.30 alle 22.00 da lunedì a sabato. Prezzo richiesto 80.000 euro.
Che ne dite? Il commercialista mi ha mazzato dicendo che dovendo pagare 700 euro di mutuo e volendo lavorarVi in 2 (io e il consorte) ci avanzerebbero netti poco più di 3500 eurol(pagati contributi e utenze varie) che….. calcolati gli imprevisti, il capitale immobilizato e le eventuali ferie o malattie, fanno, a suo dire, poco più di 1200 euro al mese. Sempre esterefatta dalla decimazione dei guadagni rispetto agli incassi, aspetto Vostri sinceri commenti.
Grazie.
Bentornata Valentina,
se proprio vuoi realizzare il tuo sogno,direi che questa potrebbe essere un’occasione piu’ allettante di quella di cui eri intenzionata a rilevare giorni fa. Facendo un po’ di calcoli,direi che il tuo commercialista ha fatto bene i conti e che purtoppo,i costi di gestione al giorno d’oggi sono talmente esorbitanti che i guadagni son sempre inferiori alle aspettative. Se sei veramente intenzionata a buttarti nel mondo del bar,questo potrebbe essere un investimento senza grossi rischi. Poi e’ vero che 1200€ al mese(al netto) possano sembrare pochini, ma il tuo commercialista si e’ dimenticato di dirti,del guadagno a lungo termine,in quanto il capitale che ti sarai creata quando avrai estinto il mutuo,una volta che rivenderai la tua attivita’,saranno sempre soldi che entreranno nelle tue tasche. Chiaro?
Ti risaluto ancora. mimmo
buonasera a tutti, avrei bisogno di un consiglio. abito a roma in una via dove c’è anche un ospedale, ho la possibilità di comprare la licenza di un bar (che non è l’unico ce n’è gia un altro) proprio sotto casa. la cifra che chiede non è troppa credo, il locale è piccolo ma per me va benissimo, ha anche appena rinnovato luci e controsoffitto. faccio l’impiegata, ho 2 figli ma da sempre tanta voglia di avere una cosa mia e questa vendita sotto casa mi ha fatto sentire le farfalle nello stomaco come quando ci si emoziona. stiamo valutanto. molto. abbiamo timore… abbiamo anche il mutuo della casa e anche il mio compagno è un dipendente. posso avere dei consigli. cosa devo chiedere per capire se vale al pena? ho la mia migliore amica che a Roma è rpoprietaria di un bar grande e importante ma sentire da più fronti è meglio… vorrei rischiare ma la paura non è poca.. attendo vostre notizie
grazie
cri
Ciao Cri,
se devi lasciare un lavoro fisso che ti garantisce uno stipendio sicuro,ogni mese, questo non e’ certamente il periodo proprio adatto. Molti si buttano nel mondo del bar perche’ pensano che i guadagni siano elevatissimi e facili. Purtroppo,spesso ci si fa trarre inganno dal fatto che il costo di rilevamento non e’ spropositato. Cosa che invece sono proibitivi; I COSTI DI GESTIONE. Non voglio sicuramente infrangere il tuo sogno,ma prima di lasciare il tuo lavoro sicuro pensaci bene, magari facendo bene i calcoli assieme ad un commercialista di fiducia. Oppure se proprio decidi di rilevare il bar, se hai la possibilita’ chiederei un anno o piu’ di aspettativa,per poter poi valutare o meno se ne vale la pena oppure no.
Appena riuscirai ad avere qualche cifra,faccelo sapere.
Ti mando un saluto da parte mia e tutti gli amici del blog.
mimmo
Buona sera a tutti
avrei una domanda da chiedere, vorrei sapere che da che cosa dipende quando vale un bar, per esempio un bar con incasso di 500 euro, quanto potrebbe costare dal minimo al massimo?
Salve ragazzi!!
Questo sito è veramente ottimo, complimenti!
Vi chiedo dei consigli in quanto.. mi sento pronto a realizzare il sogno della mia vita!
Dunque.. faccio il Barman da circa 7 anni e vorrei tanto aprire un localino.. piccolo.. così strutturato:
– Ingresso con un paio di tavoli
– Bancone bar con station e frighi
– Dietro al bancone posizionare i frighi per le birre.. (ad esempio quelli in comodato d’uso).
Non credo di essere stato molto chiaro.. ma il mio vuole essere un locale “Take Away” dove lavorare solo.. al limite con un aiutante per il fine settimana…
Secondo voi.. quanto puo’ costare la ristrutturazione di un locale di questo tipo e la costruzione di un bancone bar completo di attrezzature??
Aggiungi anche un 15 – 20 mila di bancone. Cmq se devi ristrutturare chiedi all’asl per le metraturature, se non ricordo male sotto i 20 metri c’era la possibilità di tenere un solo bagno, ma oltre devi avere per forza 2 bagni di cui uno disabile, magazzino e locale rifiuti e come puoi ben immaginare solo quelli ti occuperebbero tutta la metratura
Ciao Mimmo grazie per avermi risposto!
Si, intendo creare un locale “mordi e fuggi”, anzi.. diciamo “bevi e fuggi” 🙂
Pensi che sia possibile, se le dimensioni del locale lo permettono, creare un soppalco da adibire a magazzino bottiglieria e magari un back office dove preparare un po’ di stuzzicherie da offire ai clienti?
Io sinceramente un soppalco come magazzino lo vedo veramente poco pratico, in ogni caso Alessandro ti conviene andare all’asl o magari senti quello che ti deve preparare hccp (tanto non lo farai tu) così eviti di spendere soldi per niente, i locali in base a quello che vuoi fare hanno metrature e regole ben precise, prima fra tutte quella di evitare la contaminazione crociata fra alimenti e sporco e, se come dici tu il locale è di 30 metri di cui metà sono per due bagni e il locale rifiuti, ti rimane giusto lo spazio per fare un i caffè e dare le bibite, di sicuro gli alimenti,fossero anche panini non te li fanno mettere e non esiste quello che tu chiamo back office per gli stuzzichini o hai la cucina o devi avere il tuo angolo preparazione sul bancone.
grazie mimmo per la sollecita risposta. certo valuteremo attentamente… mio cugino è revisore contabile non avrò problemi a farmi dire le cose come stanno… in realtà il vecchietto che se ne va mi ha detto già che non è il caso che lasciamo entrambi il lavoro io e mio marito perchè probabilmente le entrate non sono così cospicue. noi puntiamo a risollevare questo posticino che ha ottime possibilità, c’è sempre un ospedale e molte scuole che girano intorno alla mia via… non ha niente di tutto quello che oggi tira e cioè supernalotto e giochi simili, gratta e vinci, bilgietti metro e bus, non fa neanche gli aperitivi insomma c’è da scommetterci su, peggio di così non può andare mi sto dicendo… il locale non verrebbe rinnovato ma solo ripulito e non ho costi di gestione se non per me perchè sarei io nel bar eforse mia mamma alla cassa ma non ho intenzione di mettere personale… lui vuole 120 mila euro… ha detto che se lo prendo io dal momento che mi conosce da sempre mi da anche la merce dentro a quella cifra… per ora queste sono le cifre che ho in mano… a breve parlerò con il papà della mia amica e mi farò dire che domande essenziali devo formulare per capire… so già che i kili di caffè sono fondamentali…
buona sera, grazie molto mimmo. allora, qui ho dei dati del bar che vorrei prendere, affitto mensile è di 1000 euro più circa 50 euro di spese condominiale. Il bar è aperto dalle 6 di mattina fino alle 8 di sera, lui ha una ragazza fissa e una a chiamata, il bar è arredato mi sembra da 2 anni, il contratto dei muri ha ancora 10 anni. Vorrei sapere a quanto potrebbe corrispondere un bar cosi?
ho avuto un’altra domanda, da quello che ho informato, è vero che con la legge attuale, con un REC si apre un bar. sono del regione veneto, almeno qui è cosi.
Salve,
ho acquistato un bar in liquidazione, sto cercando di allestirlo al meglio che posso con la merce, vorrei un parere su quale bottiglie di liquori e non dovrei tenere e quali secondo voi è meglio tenere.
Se possibile avere una lista che serve con le marche delle bottiglie da tenere alcoliche e non.
Grazie
Tiziano
Ciao Tiziano,
ogni tipologia di bar,ha un’assortimento di distillati o liquori che piu’ si addice alla clientela che frequenta il locale.
Quindi se hai una caffetteria o wine bar o american bar o snack bar o altro, il rifornimento di bottiglie sara’ ben diverso tra un locale ed un altro.
Per qualsiasi tipologia di bar,le bottiglie andranno allineate in ordine e divise in settori a seconda della categoria del contenuto,ad esempio;tutti i distillati,i cognak,i brandy,i wiskey,i liquori- amari,gli sciroppi,ecc.
Facci sapere almeno,che genere di bar hai intenzione di gestire. Saluti. mimmo
…beh, direi che dopo esserti ben fornito di qualche liquore di ogni genere e di vini bianchi,rossi,prosecco ed anche un buon champenoise rose’, forse ti sembrera’ banale, ma non deve assolutamente mancare;aperol,bitter campari,cinar, rabarbaro,martini dry-red-white,pymms,pastis,poi se ti vuoi sbizzarrire a fare cocktails;rum,gin,wodka. Si potrebbe fare un elenco infinito,ma per vedere, cio’ che piu’ riesci a proporre, in partenza ti consiglio di comperare dei quantitativi minimi di ogni bottiglia,poi in seguito, per gli ordini ti regolerai in base ai consumi.
Buon lavoro. mimmo
sono un ragazzo di quasi 30 anni che sta valutando un eventuale acquisto di un bar, in una città universitaria della lombardia. Volevo avere, se possibile, qualche delucidazione sul come muovermi.
Lavoro circa da 10 anni in discoteche, bar e lounge bar ed il locale che sto “osservando”, è una caffetteria, focacceria ed un piccolo reparto per pane e salumi. E’ stato ristrutturato circa 3 anni fa quindi, tutto completamente nuovo. Gli attuali proprietari, lo stanno gestendo proprio male, trascurando moltissime cose. Questo bar si trova tra il comune e l’ufficio dell’entrate, vicino alla camera di commercio ed alla posta e per di più vicinissmo a due licei. Loro dicono che fatturano circa 1500€/1600€ giornalieri (dimostrabili!?!) che se così fosse, il tutto sarebbe anche incrementabile!! Non fanno nulla più del dovuto ed a parte qualche teglia di pizza…il tutto è surgelato o comprato fuori.
Loro vogliono vendere per la grossa difficoltà nel gestirlo…per il troppo lavoro. Sono due ex-segretari senza esperienza.
L’affitto è di circa 12.000€ annui ed il prezzo richiesto è di 300.000 trattabili.
Cosa fare?? Per adesso, visionerò i libri per controllare il reale fatturato e poi vedrò.
Un’ultima cosa: siamo in due ragazzi e pensiamo che sia necessaria come minimo un’altra persona nelle colazioni e nei pranzi.
Attendendo vostre notizie, vi porgo distinti saluti.
Ciao Fabio,
il bar che sei intenzionato a rilevare,non e’ sicuramente un giocattolino, pero’se mi dici che hai gia’ una notevole esperienza nel settore e la voglia di lavorare non ti manca ed oltretutto, il fatturato attuale e’ possibile incrementarlo,penso proprio che il bar possa benissimo valere quella cifra. Di sicuro, per fare l’incasso giornaliero che citi, bisognera’ lavorarci come minimo, in 4 persone.
In bocca al lupo e se ci sono delle news, facci sapere.
mimmo
Mimmo, Gabriele, se compro la licenza mi pare di aver capito, di dover cmq iscrivermi ad un corso per poter lavorare dietro al banco… avete consigli a roma su posti e costi? grazie
Mimmo, Gabriele, se compro la licenza mi pare di aver capito, di dover cmq iscrivermi ad un corso per poter lavorare dietro al banco… avete consigli a roma su posti e costi?
grazie
Ciao Mauro,
sono d’accordo con quello che dice Andrea, anche se non sono sicuro che ci siano meno vincoli sanitari.
Agevolazioni non direi, a meno che nella tua zona ve ne siano di previste per l’imprenditoria giovanile a cose simili.
Ti consiglierei di volare in comune, camera di commercio e ASL per chiedere qualche parere preventivo.
In bocca al lupo, Gabriele
salve a tutti, la mia ragazza vorrebbe prendere un bar in un piccolo paese lombardo. Sono andato a vederlo anch’io ed è gestito da due ragazzi, marito e moglie, stanchi delle tante ore passate nel locale. Questo è l’unico bar del paese con circa mille abitanti, è sulla strada principale di passaggio ed ha due locali interni più il plateatico. Lui dice che incassa circa 400 euro al giorno documentabili dai registri di cassa. Il vantaggio è che paga pochissimo d’affitto (350 euro) ma vuole dell’avviamento del bar 100 mila euro. Sapete dire se la mia ragazza lavorandoci in roprio e magari prendendo una ragazza dipendente riesca a tirarsi fuori uno stipendio e a pagare ,diciamo la metà di mutuo della spesa? Grazie in anticipo.
Marco
Ciao Mimmo.
Ti ringrazio innanzi tutto per la repentina risposta.
Iniziando dalla mia esperienza: diciamo che ho più esperienza come barista notturno che da colazione quindi, dovrei ripassare qualcosa. Il mio “socio” ha lavorato anche lui già come barista.
Sappiamo entrambi che non è un giocattolo, che sarà un’avventura complessa. Diciamo che io sono quello che ha un poco di più di esperienza ma, starei quasi sempre nel retro per le pizze, focacce, panini ed insalate, almeno questa è la teoria
Il locale è piccolo, vi sono soli 3 tavolini e credevo o almeno spero, di riuscire a gestirlo con 3 persone dalla 7 alle 9 e dalle 11:30 alle 15:00.
Attualmente gestiscono tutto in assoluta autonomia i due proprietari!!
La parte della salumeria vorrei ridurla al minimo indispensabile per i panini ed il pane, volevo tenerne alcuni tipi di ovvero, solo quelli che possono servire per l’asporto (no micche o pugliesi, etc).
Ho detto anche che è incrementabile perchè, se lavorando male riescono a fatturare quella cifra, io con le mie idee credo, di riuscire ad incrementare non di molto, ma qualcosa in più sicuramente.
Comunque ora stiamo cercando di capire quanto “liquido” abbiamo per poter andar là, ed iniziare a parlare seriamente di affari e di prendere anche i relativi libri contabili; sperando che la cifra detta di incasso giornaliero sia veritiera.
Di una cosa son sicuro….il caffè che usano non è eccezionale e quindi probabilmente dovrebbe essere sostituito!
Grazie ancora di tutto.
Grazie Mimmo per la risposta. Si, la cifra è omnicomprensiva anche se spero di riuscire a contrattarla. Ho provato a scaricare l’analisi finanziaria che c’è all’inizio nel menù a destra ma sembra che il link punti ad una pagina non più disponibile. Sai dove posso trovare qualcosa del genere per poter fare un’analisi dettagliata dei costi e ricavi? Mi servirebbe per valutare delle voci di costo che magari non sono visibili immediatamente da un profano del commercio. Grazie, marco.
Innanzitutto complimenti per questo blog: è utilissimo. Se qualcuno ha voglia di rispondermi descrivo l’idea.
Sono un avvocato e ho un amico imprenditore. Abbiamo zero eperienza di bar ma due mogli travolte dalla crisi (una ex hostess e una creativa) non più ragazze (over 45) ma troppo giovani per darsi all’uncinetto.
Possiamo disporre di un piccolo locale di 30 mq integralmente ristrutturato con impianti finiti (ma non arredato) ubicato di fronte a un centro sportivo con piscina e ad un centro commerciale della periferia borghese a roma (casalpalocco) vorremmo destinarlo a creperie o tapas bar con 4/5 tavolini. Non esistono locali consimili nel raggio di 15 Km.
Siamo disposti a sottoscrivere fino a 20/25000,00 Euro per uno per le quote di ciascuna delle due mogli, cash, per arredamento e altro. L’affitto -di assoluto favore- sarà di 1000,00 Euro il locale è vuoto e anni fa era un’edicola.
Ipotizzando 2 ragazzi apprendisti part time (oltre alla manodopera delle signore che pure intendono lavorare part time) vi sembra un’idea velleitaria -secondo voi- o vale la pena investire?
Sarà il caso di farsi aiutare da un esperto nella fase di avviamento o no?
E chi potrebbe farlo (a pagamento si intende)?
Quanto dovremmo incassare al giorno (io pensavo sui 300/400 euro almeno)?
Come vedete, ho solo domande sciocche: non vi biasimerò se mi ignorerete. Lo farei anch’io, forse, se mi chiedessero di spiegare il funzionamento della Cassazione in 3 righe.
Vi ringrazio in ogni caso: siete bravissimi e tanto comprensivi: mi avete chiarito molto le idee.
Ciao, un saluto
Marco
ciao mimmo, ti vorrei porre il mio quesito: io sono già in possesso del vecchio rec preso nel lontano 1985 e tra qualche mese dovrei rilevare un bar gelateria. a sentire di alcuni dovrei fare un corso di aggiornamento, mi sono data da fare e parlato anche con la confcommercio che organizza i corsi ma la risposta è stata che non devo fare alcun corso e che il mio rec è a posto cosi e quindi posso aprire tranquillamente. e ora la mia domanda è appunto questa: avendo io il rec per la somministrazione di alimenti e bevande preso nel 1985 e ancora attivo ci sono o non ci sono corsi di aggiornamento per questo rec? e se si quali, e se non ci sono ci sono altri corsi da fare obbligatoriamente? grazie per la tua cortese risposta
Il corso di aggironamento è di circa 30 ore, e lo fanno presso tutte le camere di commercio però non ho capito da quanto non fai più la barista, ovvio che se fino ieri hai lavorato del rec non hai bisogno ma se non lavori dall’85 mi pare strano che non te lo facciano fare dopo più di 20 anni di inattività, cmq se la confcommercio ti ha detto così sarà vero, se non ti fidi prova a chiedere alla camera di commercio o al CAPAC, giusto per verifica.
ciao mimmo, si ho svolto l’attività fino al 91 e poi ho cambiato lavoro. Io infatti mi volevo iscrivere a uno dei corsi e ho chiamato per informazioni e sono stati proprio loro a dirmi che non mi iscrivevano perchè non ne avevo bisogno, ora credo che i corsi siano appunto organizzati dalla camera di commercio della mia città o sbaglio? proverò a sentire il CAPAC come mi hai scritto tu. Nei corsi della camera di commercio sono previsti quello da 120 ore e quindi completo e uno di 48 ore e infatti io pensavo a quello ma mi hanno detto che nemmeno quello devo fare…
Ciao Michele,
i parametri sono abbastanza corretti, se gli incassi sono confermati sui 7-800 euro al giorno non dico che sia l’affare della vita, ma i margini ci sarebbero; a lavorarci sareste solo tu e il tuo amico o avete bisogno di dipendenti?
La richiesta é altina ma in linea con il mercato, se hai dubbi (mi sembra di capire) con il “non dichiarato” l’unica cosa è stare uno o due giorni al locale e verificare di persona a quanto ammontano gli incassi “non scritti”
Ma di questo non si parla. G
48 ore mi sembrano pochè, sei sicura che non sia il corso in sostituzione del libretto sanitario (anche se da noi dura 4 ore) e che devi fare ogni 2 anni ?
Credo che vari da regione a regione, io come riferimenti ti posso dare la lombardia (http://www.mi.camcom.it/show.jsp?page=37130) , prova magari a guardare sul sito della camera di commercio della tua zona, in genere c’è scritto chi può non fare il corso e le modalità.
P.s. non mi chiamo mimmo hhehe 😉
p.s.2 @ mimmo: mi cosiglieresti alcune buone marche di piadine che potrei utilizzare a milano così evito di provarmele tutte che sono già un po’ sovrappeso, poi quando faccio l’inaugurazione sei invitato al tavolo VIP 😉
il corso di 48 ore a me sembra troppo e poi comprende anche la merceologia che a me non serve, sul corso per il libretto sanitario sono a posto, quello infatti è di 3 ore e lo farò. ma non mi torna del corso di 16 ore che anche il mio commercialista mi ha detto che dovrei fare, caspita nessuno mi sa dire niente di quelli che ho contattato, e se quelli che fanno i corsi che sono della camera di commercio organizzati dalla confcommercio mi hanno detto che non mi iscrivono che devo fare?….ora sto mandando email ad altre persone sempre della camera di commercio vediamo, infatti anche leggendo il decreto io in teoria dovrei essere a posto perchè se non ho capito male pure li non parlano di un corso ma solo che chi è in possesso del rec prima di una tale data e lo ha ancora attivo non ha bisogno di fare l’iscrizione al corso che è quello di 120 ore…ne verrò a capo prima o poi ahahahahahahahah ma se qualcuno altro mi sa dire qualcosa tutto è ben gradito, grazie andrea e scusa ancora
Nella mia zona so che chi aveva il rec vecchio faceva solo l’integrativo di 30 ore, invece di 120 e aveva solo un esame finale orale invece di orale e scritto.
In ogni caso penso vari da regione a regione (o magari da provincia in provincia), può anche essere che nella tua regione valga il tuo vecchio rec ma sinceramente mi sembra strana tutta questa differenza, scusa giusto per curiosità ma di dove sei?
Allora, il 40% di indotto è un dato davvero dfficile da definire con esattezza. Sul caffè invece credo di poter essere abbastanza preciso. Il food cost (cioè il costo della materia prima (caffè, zucchero e a volte latte) si aggira sul 17%. Anche questo dato può variare a seconda se fai molti cappuccini (food cost sul 22%) o molti espressi (food cost sul 12%)
Con un chilo di caffè (7gr per dose) si fanno 140 caffè circa (anche se a volte si butta qualcosa per vari motivi, come fare la macinatura) se dividiamo questi 140 fra caffè e cappuccini e facciamo una media di un euro per preparazione otteniamo 140 € di incasso con il 17% di food cost (23,80€) e un margine di 116,20… ma ora c’è da togliere le spese fisse…
Ciao Mimmo ti volevo chiedere un consiglio. Mia moglie è un’anno che non lavora, ed ora insieme ad una sua amica vorrebbe aprire un bar a roma (dove abitiamo). Ora non avendo nessun tipo di esperienza in questo settore potresti per favore dirmi ovviamente in maniera approssimativa immagino, quanto ci vorrebbe di capitale iniziale per poterlo avviare. Sto parlando di un locale di 70mq, affitto 900 euro al mese, tra bancone, frigo, e tutto il resto più bibite etc, quanto mi potrebbe costare? Ti ringrazio. Ciao Fabri
593 Comments
Ciao Davide,
se i vecchi titolari hanno chiuso l’attivita’,senza essere riusciti a venderla,dopo un anno,la licenza si e’ obbligati a riconsegnarla in comune, il quale puo’ benissimo rilevare l’intera attivita’. Normalmente, per la gestione viene effettuato un bando ogni 5 anni ed il gestore paga (non viene ceduta gratuitamente)un’affitto d’azienda al comune,senza aver aver bisogno di possedere una licenza propria e senza nulla a che fare con il vecchio gestore.Spero di essere stato chiaro.
In bocca al lupo.mimmo
grazie mimmo, sei stato chiaro.
I vecchi gestori non hanno chiuso , ma a dicembre scade la loro concessione (quella che accenni tu , di 5 anni) e non vogliono rinnovarla e da quanto mi risulta il comune non ha trovato nessuno disposto a rilevarla.
Quello che non capivo è se dovevo parlare anche con i vecchi gestori o se , una volta scaduta la concessione , si vada direttamente a parlare soltanto più con il comune.
E’ possibile che il comune chieda soltanto 300 euro/mese (voci che ho sentito) per tutta la durata della concessione ? Mi sembrava un po’ poco e quindi molto interessante come investimento .
grazie per la cortesia
ciao
DAvide
Ciao a tutti,
torno alla riscossa! Ho avuto qualche info in più dal titolare e dai suoi registri… Come al solito nulla di incoraggiante, anche se la mia tendenza all’ottimismo sta cercando di minimizzare la cosa! Al sodo: tra utenze, tasse, affitto, fornitori e dipendenti (una in regola part-time) al signor G. restano 1650,00 euro mensili. Per quel che riguarda la pausa pranzo lui la faceva fino a un tre anni fa con una media di 30/35 coperti. Ha smesso di farla per seguire la seconda attività. Quindi, considerando di inserire la p.p. e facendo l’aperitivo e qualche altra iniziativa che mi frulla in testa, posso venirne insieme al consorte? Avevo anche pensato di installare delle slot o video poker per poter pagarmi una quota di affitto e/o mutuo, ma non vorrei che l’immagine della caffetteria ne subisse.
Altra cosa, tra i vari discorsi intrapresi con il signor G., mi diceva che a quanto ne sa lui è possibile entrare senza REC (io inizierò il corso a ottobre per 10 settimane)?!?! Che mi dite di questo?
Abbiate pazienza per le mie paranoie, ma sono veramente decisa a cambiare strada ed ho paura di fregarmi per tutta la vita. (forse più che di voi, necessito del parere di uno psichiatra?!?!)
Grazie.
Bentornata Valentina,
se hai bisogno di uno psichiatra di fiducia, uno molto bravo che conosco io,riapre lo studio i primi di settembre.
Se invece ti accontenti dello psicologo,ti puoi rivolgere benissimo ad uno che il barista lo fa da molti anni.
Veniamo a noi. Senza fare troppi calcoli,il sig. G che dice di mettersi in tasca ogni mese, 1650€,devi considerare che non deve tirar fuori di tasca sua, 1450€ al mese,piu’4/500€ che dovrai tirar fuori ogni mese per dieci anni ,quindi o lo strutturi in maniera tale da poter incassare almeno il doppio dell’attuale incasso, altrimenti continuo a ripeterti che non e’ certo un affare
Se decidi di buttarti in questa avventura,ti auguro tra qualche anno, di dirmi che mi ero completamente sbagliato.
Buon lavoro.mimmo
Ciao Gabriele,
Compliementi per il sito.
Sto valutando di aprire un bar e mi sono imbattuto nella notizia della sentenza del consiglio di stato. Abito a Monza e mi piacerebbe un bar in centro. Questo vuol dire che posso semplicemente fare la domanda senza dover comprare la licenza da terzi ed il comune non può non accettarla?
Ciao e grazie
grazie mille della risposta.
Mi sembra di capire che basti l’uso commerciale, giusto?
Quindi devo trovare un immobile che era prima usato per un qualsiasi tipo di negozio, non necessariamente un bar, corretto?
GRazie ancora
Complimenti per il blog, ma veniamo a quello che intendo chiedere:
sono intenzionato a prelevare un bar a Caserta la cui richiesta è di € 65.000 compreso delle attrezzature. Il locale è di circa 40 mq e il fitto è di € 705 mensili, attualmente è a conduzione familiare così come intenderei gestirlo io.
Come si fa poi a richiedere i gratta e vinci e/o superenalotto e/o lottomatica? (attualmente non ci sono)
Mi si può aiutare a fare qualche conticino per vedere se il gioco vale la candela?
Ciao e grazie
Ciao Raffaele,
molti dei gratta e vinci o altri giochi simili sono gestiti dai monopoli di stato e l’autorizzazione di vendita viene rilasciata quasi esclusivamente ai tabaccai tranne in alcuni casi. Se devi rilevare una licenza tabacchi e pagarla una cifra astronomica,solamente per vendere i gratta e vinci,non ne vale la pena,ma se riesci ad ottenerla ad un equo prezzo,sicuramente vedrai incrementare i guadagni anche del bar.Oltre a dare un’occhiata al post di Gabriele ,del 24 -8 puoi anche contattare:Consorzio Lotterie Nazionali
Viale del Campo Boario, 56/D
00153 ROMA
Fax: 06 51.89.42.22
Saluti. mimmo
dimenticavo, cosa è lecito chiedere al titolare attuale?
scontrini? bollette? libri contabili? di fare apprendistato visto che non ho mai fatto questo mestiere?
Cordiliatà
Raffaele
Ciao a tutti, sono nuova di questo blog e vorrei fare i complimenti a Gabriele per la precisione delle sue risposte!
Sono di milano e due anni fa ho lasciato un lavoro fisso per rilevare una piccola attività turistica sul lago di garda. Ora vorrei dedicarmi a qualcosa d’altro e vorrei aprire un bar con un amico. Abbiamo già in mente cosa offrire e quale tipo di clientela conquinstare e sto iniziando a capire se questo progetto è fattibile. Ma ancora non mi sono chiari alcuni elementi di base: a Milano le licenze sono a pagamento? conviene di più rilevare un’attività o avviarla considerando che a milano per rilevare un bar si parte da 100.000 euro? lo so che bisognerebbe valutare con i conti davanti ma non credo che avviarne uno richieda una cifra così alta…che ne pensate? mimmo cosa intendi dire con “limitazioni date dalla destinazione catastale degli edifici”? grazie!!
Ciao Claudia,
quando si rileva un’attivita’ gia’ avviata,si ha gia’ una garanzia,in quanto si ha gia’ una clientela, che se dovrai fartela con un nuovo locale ci vorra’ sempre del tempo e poi non saprai mai se riuscirai ad aver successo o no.
Per limitazioni date dalla destinazione catastale degli edifici, intendo dire che se il comune ti rilascia una licenza, ma non possiedi un locale idoneo ad uso commerciale, con la licenza non puoi farci proprio nulla. Non e’ facile trovare un locale libero, ubicato in una zona di notevole afflusso turistico. Ecco perche’, purtroppo si e’ costretti a rilevare o prendere in affitto un ‘attivita’, a cifre, a volte esagerate.
Spero di averti chiarito le idde.
Buon lavoro. mimmo
….Raffaele, se ti accontenti di dividere i 2000€ netti al mese, tra il nucleo famigliare, ti dico che puo’ essere sufficiente, un incasso medio giornaliero, intorno ai 300€
Buon lavoro.mimmo
Grazie Mimmo per la risposta. Sono d’accordo su quello che hai scritto in riferimento al rilevare un’attività ma è anche difficile trovare, in questo caso, un bar che ti piaccia in tutto e per tutto, con la clientela che vuoi e quindi se vuoi fare dei cambiamenti radicali sarebbe uguale che prenderne uno nuovo…che dici? quando ho rilevato la mia attività turistica ho pensato appunto che avrei raccolto frutti della gestione precedente ma non è stato così xkè non c’era un parco clienti fidelizzato nonostante 5 anni di attività. Avevo però fiducia nella struttura e così sono riuscita ad ingranare. quindi sono tentata ad avviarne una nuova…tu hai un bar?
Ciao a tutti stavo guardando la tremonti-ter, credo si possa applicare anche a noi limitatamente ad alcune attrezzature compresi nella divisione 28 della tabella ateco, qualcuno sa qualcosa in merito o la sta utilizzando?
Ciao Mimmo e Gabriele,
eccomi qua con alcune novità.
Avrei trovato un locale a queste condizioni.
Centro di provincia di circa 40 mila abitanti, 50 mq di superficie + piccolo magazzino e plateatico esterno privato.
Incasso da corrispettivi 500 euro giornalieri; fitto 1000 euri; orario dalle 6.30 alle 22.00 da lunedì a sabato. Prezzo richiesto 80.000 euro.
Che ne dite? Il commercialista mi ha mazzato dicendo che dovendo pagare 700 euro di mutuo e volendo lavorarVi in 2 (io e il consorte) ci avanzerebbero netti poco più di 3500 eurol(pagati contributi e utenze varie) che….. calcolati gli imprevisti, il capitale immobilizato e le eventuali ferie o malattie, fanno, a suo dire, poco più di 1200 euro al mese. Sempre esterefatta dalla decimazione dei guadagni rispetto agli incassi, aspetto Vostri sinceri commenti.
Grazie.
Bentornata Valentina,
se proprio vuoi realizzare il tuo sogno,direi che questa potrebbe essere un’occasione piu’ allettante di quella di cui eri intenzionata a rilevare giorni fa. Facendo un po’ di calcoli,direi che il tuo commercialista ha fatto bene i conti e che purtoppo,i costi di gestione al giorno d’oggi sono talmente esorbitanti che i guadagni son sempre inferiori alle aspettative. Se sei veramente intenzionata a buttarti nel mondo del bar,questo potrebbe essere un investimento senza grossi rischi. Poi e’ vero che 1200€ al mese(al netto) possano sembrare pochini, ma il tuo commercialista si e’ dimenticato di dirti,del guadagno a lungo termine,in quanto il capitale che ti sarai creata quando avrai estinto il mutuo,una volta che rivenderai la tua attivita’,saranno sempre soldi che entreranno nelle tue tasche. Chiaro?
Ti risaluto ancora. mimmo
buonasera a tutti, avrei bisogno di un consiglio. abito a roma in una via dove c’è anche un ospedale, ho la possibilità di comprare la licenza di un bar (che non è l’unico ce n’è gia un altro) proprio sotto casa. la cifra che chiede non è troppa credo, il locale è piccolo ma per me va benissimo, ha anche appena rinnovato luci e controsoffitto. faccio l’impiegata, ho 2 figli ma da sempre tanta voglia di avere una cosa mia e questa vendita sotto casa mi ha fatto sentire le farfalle nello stomaco come quando ci si emoziona. stiamo valutanto. molto. abbiamo timore… abbiamo anche il mutuo della casa e anche il mio compagno è un dipendente. posso avere dei consigli. cosa devo chiedere per capire se vale al pena? ho la mia migliore amica che a Roma è rpoprietaria di un bar grande e importante ma sentire da più fronti è meglio… vorrei rischiare ma la paura non è poca.. attendo vostre notizie
grazie
cri
Ciao Cri,
se devi lasciare un lavoro fisso che ti garantisce uno stipendio sicuro,ogni mese, questo non e’ certamente il periodo proprio adatto. Molti si buttano nel mondo del bar perche’ pensano che i guadagni siano elevatissimi e facili. Purtroppo,spesso ci si fa trarre inganno dal fatto che il costo di rilevamento non e’ spropositato. Cosa che invece sono proibitivi; I COSTI DI GESTIONE. Non voglio sicuramente infrangere il tuo sogno,ma prima di lasciare il tuo lavoro sicuro pensaci bene, magari facendo bene i calcoli assieme ad un commercialista di fiducia. Oppure se proprio decidi di rilevare il bar, se hai la possibilita’ chiederei un anno o piu’ di aspettativa,per poter poi valutare o meno se ne vale la pena oppure no.
Appena riuscirai ad avere qualche cifra,faccelo sapere.
Ti mando un saluto da parte mia e tutti gli amici del blog.
mimmo
Buona sera a tutti
avrei una domanda da chiedere, vorrei sapere che da che cosa dipende quando vale un bar, per esempio un bar con incasso di 500 euro, quanto potrebbe costare dal minimo al massimo?
Salve ragazzi!!
Questo sito è veramente ottimo, complimenti!
Vi chiedo dei consigli in quanto.. mi sento pronto a realizzare il sogno della mia vita!
Dunque.. faccio il Barman da circa 7 anni e vorrei tanto aprire un localino.. piccolo.. così strutturato:
– Ingresso con un paio di tavoli
– Bancone bar con station e frighi
– Dietro al bancone posizionare i frighi per le birre.. (ad esempio quelli in comodato d’uso).
Non credo di essere stato molto chiaro.. ma il mio vuole essere un locale “Take Away” dove lavorare solo.. al limite con un aiutante per il fine settimana…
Secondo voi.. quanto puo’ costare la ristrutturazione di un locale di questo tipo e la costruzione di un bancone bar completo di attrezzature??
Per il locale.. potrebbero bastare 30 mq?
Aggiungi anche un 15 – 20 mila di bancone. Cmq se devi ristrutturare chiedi all’asl per le metraturature, se non ricordo male sotto i 20 metri c’era la possibilità di tenere un solo bagno, ma oltre devi avere per forza 2 bagni di cui uno disabile, magazzino e locale rifiuti e come puoi ben immaginare solo quelli ti occuperebbero tutta la metratura
Ciao Mimmo grazie per avermi risposto!
Si, intendo creare un locale “mordi e fuggi”, anzi.. diciamo “bevi e fuggi” 🙂
Pensi che sia possibile, se le dimensioni del locale lo permettono, creare un soppalco da adibire a magazzino bottiglieria e magari un back office dove preparare un po’ di stuzzicherie da offire ai clienti?
Grazie anche a te Andrea!
Io sinceramente un soppalco come magazzino lo vedo veramente poco pratico, in ogni caso Alessandro ti conviene andare all’asl o magari senti quello che ti deve preparare hccp (tanto non lo farai tu) così eviti di spendere soldi per niente, i locali in base a quello che vuoi fare hanno metrature e regole ben precise, prima fra tutte quella di evitare la contaminazione crociata fra alimenti e sporco e, se come dici tu il locale è di 30 metri di cui metà sono per due bagni e il locale rifiuti, ti rimane giusto lo spazio per fare un i caffè e dare le bibite, di sicuro gli alimenti,fossero anche panini non te li fanno mettere e non esiste quello che tu chiamo back office per gli stuzzichini o hai la cucina o devi avere il tuo angolo preparazione sul bancone.
grazie mimmo per la sollecita risposta. certo valuteremo attentamente… mio cugino è revisore contabile non avrò problemi a farmi dire le cose come stanno… in realtà il vecchietto che se ne va mi ha detto già che non è il caso che lasciamo entrambi il lavoro io e mio marito perchè probabilmente le entrate non sono così cospicue. noi puntiamo a risollevare questo posticino che ha ottime possibilità, c’è sempre un ospedale e molte scuole che girano intorno alla mia via… non ha niente di tutto quello che oggi tira e cioè supernalotto e giochi simili, gratta e vinci, bilgietti metro e bus, non fa neanche gli aperitivi insomma c’è da scommetterci su, peggio di così non può andare mi sto dicendo… il locale non verrebbe rinnovato ma solo ripulito e non ho costi di gestione se non per me perchè sarei io nel bar eforse mia mamma alla cassa ma non ho intenzione di mettere personale… lui vuole 120 mila euro… ha detto che se lo prendo io dal momento che mi conosce da sempre mi da anche la merce dentro a quella cifra… per ora queste sono le cifre che ho in mano… a breve parlerò con il papà della mia amica e mi farò dire che domande essenziali devo formulare per capire… so già che i kili di caffè sono fondamentali…
buona sera, grazie molto mimmo. allora, qui ho dei dati del bar che vorrei prendere, affitto mensile è di 1000 euro più circa 50 euro di spese condominiale. Il bar è aperto dalle 6 di mattina fino alle 8 di sera, lui ha una ragazza fissa e una a chiamata, il bar è arredato mi sembra da 2 anni, il contratto dei muri ha ancora 10 anni. Vorrei sapere a quanto potrebbe corrispondere un bar cosi?
ho avuto un’altra domanda, da quello che ho informato, è vero che con la legge attuale, con un REC si apre un bar. sono del regione veneto, almeno qui è cosi.
Salve,
ho acquistato un bar in liquidazione, sto cercando di allestirlo al meglio che posso con la merce, vorrei un parere su quale bottiglie di liquori e non dovrei tenere e quali secondo voi è meglio tenere.
Se possibile avere una lista che serve con le marche delle bottiglie da tenere alcoliche e non.
Grazie
Tiziano
Ciao Tiziano,
ogni tipologia di bar,ha un’assortimento di distillati o liquori che piu’ si addice alla clientela che frequenta il locale.
Quindi se hai una caffetteria o wine bar o american bar o snack bar o altro, il rifornimento di bottiglie sara’ ben diverso tra un locale ed un altro.
Per qualsiasi tipologia di bar,le bottiglie andranno allineate in ordine e divise in settori a seconda della categoria del contenuto,ad esempio;tutti i distillati,i cognak,i brandy,i wiskey,i liquori- amari,gli sciroppi,ecc.
Facci sapere almeno,che genere di bar hai intenzione di gestire. Saluti. mimmo
Ciao mimmo grazie della risposta il mio locale è un wine bar ma apparte il vino che bottiglie deve esserci per far aperitivi la sera?
Grazie
Tiziano
…beh, direi che dopo esserti ben fornito di qualche liquore di ogni genere e di vini bianchi,rossi,prosecco ed anche un buon champenoise rose’, forse ti sembrera’ banale, ma non deve assolutamente mancare;aperol,bitter campari,cinar, rabarbaro,martini dry-red-white,pymms,pastis,poi se ti vuoi sbizzarrire a fare cocktails;rum,gin,wodka. Si potrebbe fare un elenco infinito,ma per vedere, cio’ che piu’ riesci a proporre, in partenza ti consiglio di comperare dei quantitativi minimi di ogni bottiglia,poi in seguito, per gli ordini ti regolerai in base ai consumi.
Buon lavoro. mimmo
ciao, carissimo mimmo, quel bar fa un incasso medio giornaliero di 500 euro.
Ciao Mimmo e ciao Gabriele,
sono un ragazzo di quasi 30 anni che sta valutando un eventuale acquisto di un bar, in una città universitaria della lombardia. Volevo avere, se possibile, qualche delucidazione sul come muovermi.
Lavoro circa da 10 anni in discoteche, bar e lounge bar ed il locale che sto “osservando”, è una caffetteria, focacceria ed un piccolo reparto per pane e salumi. E’ stato ristrutturato circa 3 anni fa quindi, tutto completamente nuovo. Gli attuali proprietari, lo stanno gestendo proprio male, trascurando moltissime cose. Questo bar si trova tra il comune e l’ufficio dell’entrate, vicino alla camera di commercio ed alla posta e per di più vicinissmo a due licei. Loro dicono che fatturano circa 1500€/1600€ giornalieri (dimostrabili!?!) che se così fosse, il tutto sarebbe anche incrementabile!! Non fanno nulla più del dovuto ed a parte qualche teglia di pizza…il tutto è surgelato o comprato fuori.
Loro vogliono vendere per la grossa difficoltà nel gestirlo…per il troppo lavoro. Sono due ex-segretari senza esperienza.
L’affitto è di circa 12.000€ annui ed il prezzo richiesto è di 300.000 trattabili.
Cosa fare?? Per adesso, visionerò i libri per controllare il reale fatturato e poi vedrò.
Un’ultima cosa: siamo in due ragazzi e pensiamo che sia necessaria come minimo un’altra persona nelle colazioni e nei pranzi.
Attendendo vostre notizie, vi porgo distinti saluti.
Ciao Fabio,
il bar che sei intenzionato a rilevare,non e’ sicuramente un giocattolino, pero’se mi dici che hai gia’ una notevole esperienza nel settore e la voglia di lavorare non ti manca ed oltretutto, il fatturato attuale e’ possibile incrementarlo,penso proprio che il bar possa benissimo valere quella cifra. Di sicuro, per fare l’incasso giornaliero che citi, bisognera’ lavorarci come minimo, in 4 persone.
In bocca al lupo e se ci sono delle news, facci sapere.
mimmo
grazie tanto mimmo, ti farò sapere. tanti complimenti per il blog.
Mimmo, Gabriele, se compro la licenza mi pare di aver capito, di dover cmq iscrivermi ad un corso per poter lavorare dietro al banco… avete consigli a roma su posti e costi? grazie
Mimmo, Gabriele, se compro la licenza mi pare di aver capito, di dover cmq iscrivermi ad un corso per poter lavorare dietro al banco… avete consigli a roma su posti e costi?
grazie
Ciao Mauro,
sono d’accordo con quello che dice Andrea, anche se non sono sicuro che ci siano meno vincoli sanitari.
Agevolazioni non direi, a meno che nella tua zona ve ne siano di previste per l’imprenditoria giovanile a cose simili.
Ti consiglierei di volare in comune, camera di commercio e ASL per chiedere qualche parere preventivo.
In bocca al lupo, Gabriele
salve a tutti, la mia ragazza vorrebbe prendere un bar in un piccolo paese lombardo. Sono andato a vederlo anch’io ed è gestito da due ragazzi, marito e moglie, stanchi delle tante ore passate nel locale. Questo è l’unico bar del paese con circa mille abitanti, è sulla strada principale di passaggio ed ha due locali interni più il plateatico. Lui dice che incassa circa 400 euro al giorno documentabili dai registri di cassa. Il vantaggio è che paga pochissimo d’affitto (350 euro) ma vuole dell’avviamento del bar 100 mila euro. Sapete dire se la mia ragazza lavorandoci in roprio e magari prendendo una ragazza dipendente riesca a tirarsi fuori uno stipendio e a pagare ,diciamo la metà di mutuo della spesa? Grazie in anticipo.
Marco
Ciao Mimmo.
Ti ringrazio innanzi tutto per la repentina risposta.
Iniziando dalla mia esperienza: diciamo che ho più esperienza come barista notturno che da colazione quindi, dovrei ripassare qualcosa. Il mio “socio” ha lavorato anche lui già come barista.
Sappiamo entrambi che non è un giocattolo, che sarà un’avventura complessa. Diciamo che io sono quello che ha un poco di più di esperienza ma, starei quasi sempre nel retro per le pizze, focacce, panini ed insalate, almeno questa è la teoria
Il locale è piccolo, vi sono soli 3 tavolini e credevo o almeno spero, di riuscire a gestirlo con 3 persone dalla 7 alle 9 e dalle 11:30 alle 15:00.
Attualmente gestiscono tutto in assoluta autonomia i due proprietari!!
La parte della salumeria vorrei ridurla al minimo indispensabile per i panini ed il pane, volevo tenerne alcuni tipi di ovvero, solo quelli che possono servire per l’asporto (no micche o pugliesi, etc).
Ho detto anche che è incrementabile perchè, se lavorando male riescono a fatturare quella cifra, io con le mie idee credo, di riuscire ad incrementare non di molto, ma qualcosa in più sicuramente.
Comunque ora stiamo cercando di capire quanto “liquido” abbiamo per poter andar là, ed iniziare a parlare seriamente di affari e di prendere anche i relativi libri contabili; sperando che la cifra detta di incasso giornaliero sia veritiera.
Di una cosa son sicuro….il caffè che usano non è eccezionale e quindi probabilmente dovrebbe essere sostituito!
Grazie ancora di tutto.
Fabio
Grazie Mimmo per la risposta. Si, la cifra è omnicomprensiva anche se spero di riuscire a contrattarla. Ho provato a scaricare l’analisi finanziaria che c’è all’inizio nel menù a destra ma sembra che il link punti ad una pagina non più disponibile. Sai dove posso trovare qualcosa del genere per poter fare un’analisi dettagliata dei costi e ricavi? Mi servirebbe per valutare delle voci di costo che magari non sono visibili immediatamente da un profano del commercio. Grazie, marco.
Innanzitutto complimenti per questo blog: è utilissimo. Se qualcuno ha voglia di rispondermi descrivo l’idea.
Sono un avvocato e ho un amico imprenditore. Abbiamo zero eperienza di bar ma due mogli travolte dalla crisi (una ex hostess e una creativa) non più ragazze (over 45) ma troppo giovani per darsi all’uncinetto.
Possiamo disporre di un piccolo locale di 30 mq integralmente ristrutturato con impianti finiti (ma non arredato) ubicato di fronte a un centro sportivo con piscina e ad un centro commerciale della periferia borghese a roma (casalpalocco) vorremmo destinarlo a creperie o tapas bar con 4/5 tavolini. Non esistono locali consimili nel raggio di 15 Km.
Siamo disposti a sottoscrivere fino a 20/25000,00 Euro per uno per le quote di ciascuna delle due mogli, cash, per arredamento e altro. L’affitto -di assoluto favore- sarà di 1000,00 Euro il locale è vuoto e anni fa era un’edicola.
Ipotizzando 2 ragazzi apprendisti part time (oltre alla manodopera delle signore che pure intendono lavorare part time) vi sembra un’idea velleitaria -secondo voi- o vale la pena investire?
Sarà il caso di farsi aiutare da un esperto nella fase di avviamento o no?
E chi potrebbe farlo (a pagamento si intende)?
Quanto dovremmo incassare al giorno (io pensavo sui 300/400 euro almeno)?
Come vedete, ho solo domande sciocche: non vi biasimerò se mi ignorerete. Lo farei anch’io, forse, se mi chiedessero di spiegare il funzionamento della Cassazione in 3 righe.
Vi ringrazio in ogni caso: siete bravissimi e tanto comprensivi: mi avete chiarito molto le idee.
Ciao, un saluto
Marco
ciao mimmo, ti vorrei porre il mio quesito: io sono già in possesso del vecchio rec preso nel lontano 1985 e tra qualche mese dovrei rilevare un bar gelateria. a sentire di alcuni dovrei fare un corso di aggiornamento, mi sono data da fare e parlato anche con la confcommercio che organizza i corsi ma la risposta è stata che non devo fare alcun corso e che il mio rec è a posto cosi e quindi posso aprire tranquillamente. e ora la mia domanda è appunto questa: avendo io il rec per la somministrazione di alimenti e bevande preso nel 1985 e ancora attivo ci sono o non ci sono corsi di aggiornamento per questo rec? e se si quali, e se non ci sono ci sono altri corsi da fare obbligatoriamente? grazie per la tua cortese risposta
Il corso di aggironamento è di circa 30 ore, e lo fanno presso tutte le camere di commercio però non ho capito da quanto non fai più la barista, ovvio che se fino ieri hai lavorato del rec non hai bisogno ma se non lavori dall’85 mi pare strano che non te lo facciano fare dopo più di 20 anni di inattività, cmq se la confcommercio ti ha detto così sarà vero, se non ti fidi prova a chiedere alla camera di commercio o al CAPAC, giusto per verifica.
ciao mimmo, si ho svolto l’attività fino al 91 e poi ho cambiato lavoro. Io infatti mi volevo iscrivere a uno dei corsi e ho chiamato per informazioni e sono stati proprio loro a dirmi che non mi iscrivevano perchè non ne avevo bisogno, ora credo che i corsi siano appunto organizzati dalla camera di commercio della mia città o sbaglio? proverò a sentire il CAPAC come mi hai scritto tu. Nei corsi della camera di commercio sono previsti quello da 120 ore e quindi completo e uno di 48 ore e infatti io pensavo a quello ma mi hanno detto che nemmeno quello devo fare…
Ciao Michele,
i parametri sono abbastanza corretti, se gli incassi sono confermati sui 7-800 euro al giorno non dico che sia l’affare della vita, ma i margini ci sarebbero; a lavorarci sareste solo tu e il tuo amico o avete bisogno di dipendenti?
La richiesta é altina ma in linea con il mercato, se hai dubbi (mi sembra di capire) con il “non dichiarato” l’unica cosa è stare uno o due giorni al locale e verificare di persona a quanto ammontano gli incassi “non scritti”
Ma di questo non si parla. G
48 ore mi sembrano pochè, sei sicura che non sia il corso in sostituzione del libretto sanitario (anche se da noi dura 4 ore) e che devi fare ogni 2 anni ?
Credo che vari da regione a regione, io come riferimenti ti posso dare la lombardia (http://www.mi.camcom.it/show.jsp?page=37130) , prova magari a guardare sul sito della camera di commercio della tua zona, in genere c’è scritto chi può non fare il corso e le modalità.
P.s. non mi chiamo mimmo hhehe 😉
p.s.2 @ mimmo: mi cosiglieresti alcune buone marche di piadine che potrei utilizzare a milano così evito di provarmele tutte che sono già un po’ sovrappeso, poi quando faccio l’inaugurazione sei invitato al tavolo VIP 😉
ahhhhh oddio che gaffes ahahahahahahahahhh scusami andrea, chiedo umilmente scusa, ero convinta che mi avesse risposto mimmo e non ho guardato
il corso di 48 ore a me sembra troppo e poi comprende anche la merceologia che a me non serve, sul corso per il libretto sanitario sono a posto, quello infatti è di 3 ore e lo farò. ma non mi torna del corso di 16 ore che anche il mio commercialista mi ha detto che dovrei fare, caspita nessuno mi sa dire niente di quelli che ho contattato, e se quelli che fanno i corsi che sono della camera di commercio organizzati dalla confcommercio mi hanno detto che non mi iscrivono che devo fare?….ora sto mandando email ad altre persone sempre della camera di commercio vediamo, infatti anche leggendo il decreto io in teoria dovrei essere a posto perchè se non ho capito male pure li non parlano di un corso ma solo che chi è in possesso del rec prima di una tale data e lo ha ancora attivo non ha bisogno di fare l’iscrizione al corso che è quello di 120 ore…ne verrò a capo prima o poi ahahahahahahahah ma se qualcuno altro mi sa dire qualcosa tutto è ben gradito, grazie andrea e scusa ancora
Nella mia zona so che chi aveva il rec vecchio faceva solo l’integrativo di 30 ore, invece di 120 e aveva solo un esame finale orale invece di orale e scritto.
In ogni caso penso vari da regione a regione (o magari da provincia in provincia), può anche essere che nella tua regione valga il tuo vecchio rec ma sinceramente mi sembra strana tutta questa differenza, scusa giusto per curiosità ma di dove sei?
Allora, il 40% di indotto è un dato davvero dfficile da definire con esattezza. Sul caffè invece credo di poter essere abbastanza preciso. Il food cost (cioè il costo della materia prima (caffè, zucchero e a volte latte) si aggira sul 17%. Anche questo dato può variare a seconda se fai molti cappuccini (food cost sul 22%) o molti espressi (food cost sul 12%)
Con un chilo di caffè (7gr per dose) si fanno 140 caffè circa (anche se a volte si butta qualcosa per vari motivi, come fare la macinatura) se dividiamo questi 140 fra caffè e cappuccini e facciamo una media di un euro per preparazione otteniamo 140 € di incasso con il 17% di food cost (23,80€) e un margine di 116,20… ma ora c’è da togliere le spese fisse…
Ciao Mimmo ti volevo chiedere un consiglio. Mia moglie è un’anno che non lavora, ed ora insieme ad una sua amica vorrebbe aprire un bar a roma (dove abitiamo). Ora non avendo nessun tipo di esperienza in questo settore potresti per favore dirmi ovviamente in maniera approssimativa immagino, quanto ci vorrebbe di capitale iniziale per poterlo avviare. Sto parlando di un locale di 70mq, affitto 900 euro al mese, tra bancone, frigo, e tutto il resto più bibite etc, quanto mi potrebbe costare? Ti ringrazio. Ciao Fabri
grazie per la risposta Mimmo, vedro di informarmi in quell ente che mi hai scritto. Andrea io sono di Verona