valutazione dei costi - grafico
Scrivere il Business Plan di un Bar: Valutare gli Incassi
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AGGIORNATO 2021 -Scrivere il Business Plan di un Bar: Valutare i Costi

Dopo aver visto come si valutano gli incassi, vediamo come si calcolano le spese e gli investimenti iniziali per scrivere il business plan di un bar.

Quali sono i costi di un bar? Vediamo questo passaggio fondamentale per scrivere il business plan di un bar o di un locale

Quali sono i costi di un bar? Per rispondere a questa domanda fondamentale e scrivere il business plan di un bar correttamente cominciamo con il fare una distinzione. La valutazione dei costi nel business plan è di due tipi: gli investimenti necessari per aprire un bar e il calcolo del break even, il punto di pareggio; vale a dire dei costi che ogni giorno la nostra struttura dovrà sostenere per stare aperta al pubblico. All’interno del break even distingueremo in costi fissi e variabili.

GLI INVESTIMENTI PER APRIRE UN BAR

Il calcolo degli investimenti necessari ad aprire un bar prevede di solito le seguenti voci:

  • Acquisizione del fondo commerciale (acquisto o più normalmente cauzione e costi di agenzia, o ancora buonuscita per l’esercizio precedente.)
  • Costi di ristrutturazione (verniciatura delle mura, opere murarie, nuove tracce per acque e cavi elettrici, spostamento fosse biologiche, creazione di spazi a norma etc.)
  • Arredamento: (bancone ma anche tavoli e sedie, eventuale arredamento di servizio e spazi esterni) è un’aspetto molto importante anche perché in grande cambiamento. Se da una parte i classici arredamenti (grandi vetrine frigo e sedie tutte uguali) possono costare molto, sono sempre più i modelli di arredamento “naif” di successo, negli ultimi tempi, nel nostro corso di una giornata dedicata alla apertura e gestione di un bar, abbiamo raccolto e valutato molti di questi arredamenti realizzati con materiali poveri.
  • Attrezzature. I costi delle attrezzature meritano alcune specifiche (in altri post faremo ulteriori specifiche anche sulle altre voci) in quanto spesso la pubblicità può aiutarci. Molte aziende di bevande, gelati o caffè sono prontissime ad offrire in comodato d’uso frigoriferi o macchine da caffè purché si usino per tot anni i loro prodotti. Generalmente viene firmato un contratto che se da una parte fa costare leggermente di più i prodotti e concede meno libertà nel seguire la concorrenza dall’altra parte evita un esborso iniziale nell’acquisto delle attrezzature. In pratica se avete le spalle (finanziariamente) larghe potete legarvi meno con i fornitori, altrimenti  è il caso di essere felici così.
  • Ancora, in fase di apertura, mettete in conto spese varie che alla fine possono diventare cospicue. Commercialisti e notai per costituire la società, tasse assortite, documenti e tutte quelle attrezzature che sembrano poche cose ma che diventeranno uno stillicidio di assegni che vi accompagnerà fino ai giorni dopo l’apertura: posate e bicchieri, i microonde (almeno 2) attrezzature igieniche, piatti,  piante e piccoli arredi, grafico, menù e materiale vario, mesticheria e cancelleria etc….

 CALCOLARE IL BREAK EVEN DI UN BAR O DI UN RISTORANTE

Il calcolo del break even consiste nel valutare quanto costerà l’apertura quotidiana del locale, in pratica quanto dovremo incassare per riuscire a pareggiare (e guadagnare) nell’attività.

Per valutare il Break even si conteggiano parametri come:

  • L’affitto del locale.
  • Le utenze (elettricità, acqua, gas etc..) cercate di desumere questi dati magari da baristi che conoscete. Un business plan di esempio tagliato su un bar italiano lo potete scaricare in due click partendo da QUI: Business Plan per corso management!
  • I costi dei servizi, soprattutto commercialista e consulente del lavoro. Figure indispensabili nella legislazione italiana (il consulente del lavoro soprattutto se avete dipendenti).
  • Una cifra indicativa per riparazioni e manutenzioni. In questo senso per molte attrezzature in comodato d’uso la riparazione è più o meno gratuita, se avete una cucina può essere utile stipulare un abbonamento fisso di manutenzione che non vi dia sorprese, molto spesso i manutentori li propongono (ma non sempre).
  • L’assicurazione: verso incendi e atti vandalici ma soprattutto verso danni a terzi: pensate solo ad un cliente che scivola sulle scale o alla ricorrente e sempre drammatica bevuta di varechina da una bottiglia ritenuta d’acqua.
  • La pubblicità: questo è un argomento vasto a cui dedicare un post. In ogni caso e soprattutto per una nuova apertura è un costo quasi imprescindibile, grafico, tipografia e acquisto di eventuali spazi pubblicitari.
  • Gli Oneri finanziari: in pratica quanto ci costano in interessi i soldi che abbiamo preso in prestito per aprire(altro capitolo vastissimo). Attenzione, spesso sottovalutare questo dato può essere fonte di amare sorprese.

CALCOLARE IL COSTO DEL PERSONALE PER UN BAR O UN RISTORANTE

Quali sono i costi di un bar? Fra quelli importanti per scrivere il business plan di un bar c’è il food cost. In questo caso viene calcolato anche la tazza da asporto e il lid, il coperchio in plastica…

Capitolo a parte è il personale. In Italia, soprattutto per il “cuneo fiscale” vale a dire la differenza fra il costo del dipendente per l’azienda e lo stipendio effettivamente percepito dal dipendente stesso, il costo dei dipendenti è spesso molto gravoso. Pensate che ad uno stipendio di circa 1000 € corrisponde un’esborso dell’azienda di circa 2200€. In più calcolate la tredicesima in dicembre e la quattordicesima in luglio. Il personale è sicuramente un costo pesante, nel quotidiano dovrete lavorare per limare anche di solo mezz’ora gli orari di ognuno. Ci sono numerose forme contrattuali, le esamineremo in futuro. Tenete presente che il costo del personale tende al patologico quando supera il 35% degli incassi.

 CALCOLARE IL FOOD COST PER UN LOCALE

A completare il break even sono i costi variabili, rappresentati di fatto dal costo del cibo. Il dato di partenza per calcolarlo è il cosiddetto food cost, il costo unitario delle preparazioni in menù.

Carta e penna: per preparare un cappuccino serve:

  • caffè 7gr  = 0,09€
  • zucchero 5gr  =0,02€
  • latte 120ml (consideriamo in questo caso un piccolo spreco) = 0,14 €

Il costo di un cappuccino è quindi di 0,25 €.

Se vendiamo questo cappuccino ad un euro il food cost sarà quindi del 25%. Il discorso è articolato pensate però che generalmente il food cost medio è intorno al 18 % nel settore caffetteria e può arrivare e superare facilmente al 30% nel settore food.

Valutato il food cost di ogni preparazione calcoliamo quello medio. Diamo percentuali di vendita ad ogni settore di prodotti (cosa compone il nostro incasso? Per il 20% caffé, per il 18 brioches, per il 10% panini etc) poi facciamo la media dei vari settori e stabiliamo la cifra usando come base gli incassi che abbiamo preventivato. Se abbiamo preventivato di incassare 200.000€ all’anno e il nostro food cost medio è del 27% il food cost sarà di 54.000€

Ottenuto anche questo dato si comincia a tirare le somme finali.

  • Mettiamo in cima alla tabella l’incasso (al netto dell’IVA) e cominciamo a scalare i costi, fa male, lo so, sembrano soldi veri, ma questa è la strada.
  • Quindi sottraiamo per primo il food cost o costi variabili, poi i costi fissi e infine una voce che ancora non avevamo visto: gli ammortamenti.

Nei business plan dei pubblici esercizi l’ammortamento dell’investimento iniziale viene calcolato di solito in dieci anni, quindi, nella redazione del nostro piano prenderemo la cifra che abbiamo calcolato nella valutazione dell’investimento e la spalmeremo in dieci quote annuali.

A questo punto facciamo la sottrazione. L’incasso iniziale tolte tutte le spese, ammortamenti compresi, e abbiamo l’utile (o perdita) prima delle tasse.

Le tasse sull’utile hanno i nomi in codice di IRES e IRAP.

Per convenzione l’IRES viene calcolato come il 33% dell’utile ante imposte, sulla cifra risultante, più altri parametri inerenti il personale si calcola il 4,25 di IRAP. Il totale delle tasse sull’utile risulta così del 37.25%, anche se si parla da un paio di anni di abbassarlo al 31,25% succederà mai?

Bene. La cifra finale risulterà essere quello che (stipendio a parte se lo abbiamo calcolato come costo del personale) ci metteremo in tasca…. Attenti, se lo studio è stato fatto con criterio rischia di essere un dato veritiero…..

La strutturazione del Business plan è un passaggio non importante, ma FONDAMENTALE.  Ad una corretta realizzazione dello stesso sono dedicati i nostri corsi di gestione e bar management, dove, se volete valutare e strutturare insieme il vostro business plan con i nostri trainer, potete portare materiale, foto, bilanci e dati sui locali che state pensando di costruire o rilevare.Ultimo ma non certo ultimo: quando si stende un business plan sono sì importanti i contenuti, ma altrettanto importante è scriverlo con il giusto approccio mentale, convincente per gli altri, critico per noi stessi, come vediamo in questo post. Ancora, è importante scriverlo con alcuni accorgimenti di natura grafica, che vediamo il questo post.  F

593 Comments

  1. Andrea ha detto:

    OTTIMO direi!!! bene bene!! di nuovo complimenti Gabriele!! grazie a questo post ho avuto molti chiarimenti!!
    attendo il prossimo post!! non vedo l’ora… ciao ciao!
    Andrea.

  2. FINANZIAMENTI PER APRIRE UN BAR « aprire un bar ha detto:

    […] Il business plan: valutare i costi […]

  3. Fabrizio ha detto:

    Buona giornata e grazie per le numerose indicazioni che ho trovato qui.
    Ho l’opportunità di prendere un bar di medie grandi dimensioni storico in una cittadina di 20.000 abitanti. La vecchia gestione l’ha fatto molto decadere ma scorgo delle potenzialità enormi. Non ho mai gestito un bar ma ho una forte impostazione imprenditoriale. Che consiglio mi puoi dare?
    Grazie in anticipo.

  4. gabriele ha detto:

    Ciao Fabrizio, ti consiglierei di fare un pochino di esperienza di lavoro (se non di affiancamento di gestione) e di pesare bene, con il massimo realismo, le tue idee di rilancio, parlare ai tuoi amici e sopratutto cerca di immaginarle nel dettaglio: come le metti in pratica? Come le percepisce il cliente? come le comunichi?
    a presto, G

  5. mimmo ha detto:

    Ciao Fabrizio. in bocca al lupo per la tua nuova attivita’,un consiglio che ti posso dare e’ di fare molta attenzione ai costi, che spesso non si riescono ad immagginare ,ma ne vengono fuori continuamente. Altra attenzione e’ nel fare gli acquisti delle merci,prima di comperare un prodotto, contatta sempre piu’ di una ditta, perche’ capita che lo stesso prodotto costi molto di piu’ rispetto ad un’altra. Sperando di venire a fare un brindisi da te, ti mando un saluto. Mimmo.

  6. deppe ha detto:

    Buongiorno Gabriele.
    Sono un “giovane” manager (ho 39 anni ma mi sento come se ne avessi 19 😉 ) spazzato via (ahimè) dallo tsunami della crisi economico-finanziaria…io come altri miei ex-colleghi…

    Sebbene abbia una laurea in ingegneria e la possibilità di rimettermi sul mercato del lavoro, mi piacerebbe cambiare totalmente vita professionale gestendo un piccolo bar caffetteria in centro a Genova.

    Ho visto sui giornali locali numerosi annunci e mi son fatto l’idea che la “location” a Genova è di fondamentale importanza!…ma una cosa non riesco proprio a comprendere…perchè a fronte di profitti dichiarati decisamente alti (1000 – 1400 euro al giorno) i proprietari dovrebbero cedere l’attività considerata da loro stessi molto profittevole??

    Complimenti per l’analisi costi/ricavi !!
    Ciao

  7. mimmo ha detto:

    non sono gabriele ma ti posso dire che le motivazioni possono essere molteplici.Uno dei motivi principali per cui i titolari di locali,lasciano e’ perche’non si sopporta piu’ la clientela,difficolta’ a trovare personale idoneo,burocrazia infernale ed avendo un bar si ha veramente poco tempo lbero. Ah,importante e’ sapere quante persone debbono lavorare per fare i citati incassi.In bocca al lupo. mimmo

  8. deppe ha detto:

    Grazie 1000 mimmo!!

    La prossima settimana chiedero’ ad un amico che ha un bar nel centro di Genova, la possibilità di lavorare da lui e quindi di imparare un poco il mestiere visto che è lontano anni luce dal quello che fino a ieri facevo!!

    Grazie ancora di tutto

    Ciao

  9. mimmo ha detto:

    Ciao deppe, se hai bisogno di qualsiasi altra informazione non ti far problemi,per me e’ un piacere. Ti ricordo che ho sempre da imparare, ma ho un’esperienza trentennale. Ancora auguri e tanta fortuna. mimmo

  10. gabriele ha detto:

    Ciao Ragazzi,
    arrivo solo ora in questa bella discussione. Bene, cercherò di dare il mio contributo!
    Beh, caro Deppe, le location sono importanti ovunque; come amo dire un idea buona in una location sbagliata parte da meno 3, e non è detto che si riesca sempre a superare questo handicap. La valutazione della location e del tipo di target a cui ci avvicina è uno degli elementi chiave da valutare.
    Mimmo ha ragione sul perché molti dei proprietari di questi bar vogliano mollare. Le ragioni anche personali possono essere molte e valide; se a pensar male si pensa bene posso dire che 1000/1400 € sono molti per un bar… questi incassi vanno dimostrati con i libri contabili….
    In ogni caso anche se le cifre date si rivelano giuste, come hai visto dall’analisi costi ricavi non è tutto oro quello che riluce.
    Fare esperienza è assolutamente indispensabile, non avere troppa fretta. Pensa bene all’impostazione che vorresti dare al lavoro e cerca di valutare bene se queste idee potrebbero funzionare.
    Mi unisco a Mimmo per dirti che sono qua, e se passi da Firenze ci prendiamo un caffé insieme, per altro siamo quasi coetanei… Ti aspetto
    Siamo in contatto, Gabriele

  11. deppe ha detto:

    Ciao Mimmo, ciao Gabriele!

    ….continua il mio avvicinamento a questo tipo di business e lunedì prossimo avro’ il mio “primo giorno di scuola” grazie ad un amico che gentilmente mi fa lavorare con lui nel suo bar caffetteria.

    Da quel che mi riferisce una forte percentuale del suo fatturato viene realizzata non con il caffè (circa 2/2.5 kg al giorno) ma con il vino…registra infatti un consumo giornaliero di circa 15 bottiglie di vino di qualità !!
    Varrebbe la pena forse far qualche ragionamento in piu’ su questo argomento: vino + stuzzichini visto che la gente (me compreso) sta diventando sempre piu’ esigente sulle offerte di stuzzicheria…ho lavorato a milano per circa 5 anni e devo dire che sono anni luce piu’ avanti rispetto alle proposte genovesi!!…una battuta sul genovese medio è quasi scontata! ;))

    Mi dice poi che il suo collaboratore assunto con regolare contratto di apprendistato (8 ore/giorno per 40 ore settimanali, circa 900 euro/mese netti, 14 mesilità) ha un costo di circa 1200-1300 euro / mese che per 14 mensilità fa circa 18.200 euro/anno; questo perchè per il contratto di apprendistato il cuneo fiscale è molto ridotto.

    Visto che nell’analisi del business plan la voce “personale” è quella che percentualmente incide piu’ di tutte sui costi, mi piacerebbe avere qualche chiarimento in piu’ di merito.

    Vi ringrazio molto e augurandovi un sereno anno 2009 vi saluto
    A presto

    P.S. per Gabriele
    Se passo da Firenze, il caffe te lo offro io giusto per sfatare un poco il “mito” dei genovesi…

  12. gabriele ha detto:

    Ciao Deppe,
    benissimo per l’inizio delle attività! Finalmente si mettono le mani in pasta!

    Intanto complimenti per il locale del tuo amico, che se fa questi volumi (2,5 kg di caffé e 15 bottiglie di vino al giorno) è veramente un locale di rilievo.
    Sul vino e stuzzichini arrivi preciso, proprio in questi giorni sono in preparazione una serie di post su quest’argomento grosso e molto importante.

    Per quello che riguarda gli apprendisti il ragionamento è giusto: quello che diminuisce molto è il cuneo fiscale e naturalmente questo porta ad una consistente diminuizione dei costi. Se non sbaglio adesso il costo orario (tutto compreso di un 5° livello “normale” è di 13,5€ mentre quello di un apprendista è di 8.5. tieni però conto che gli apprendisti all’interno dell’azienda non possono superare un certo numero, che dipende dalle dimensioni dell’azienda stessa.
    In ogni caso un business plan può e deve tenere presenti tali possibilità (poi gli apprendisti bravi vanno trovati, ma questa è un’altra storia….)
    In bocca al lupo per il primo confronto con i clienti, peraltro lunedì sarà un prefestivo e ci sarà battaglia se il locale è di passaggio.

    intanto prendiamoci il caffè, poi facciamo a testa o croce!

    Gabriele

  13. Filippo ha detto:

    ciao gabriele cercavo un sito per saper cosa fare per aprire un bar e ho trovato questo:-) Grande!adesso vorrei porti delle domande più per consiglio .cè un supermaket conad con uffici sede dei un giudici di pace parrucchiera e altro dove vi é in affitto un fondo avevamo pensato di farci un pensierino ,saremo in 4 due coppie ,di aprirci un bar tabacchi e possibilmente lotterie,per adesso siamo con il pensiero ma l idea potrebbe essere fattibile? Quanto costerebbero le licenze per tabacchi e lotterie si trova a pietrasanta ,o come e dove dovrei muovermi per le richieste grazie .ho letto i tuoi post veramente interessanti ciao buon 2009

  14. mimmo ha detto:

    Ciao Filippo,scusami se mi intrometto,se hai la voglia e le capacita’per iniziare una nuova attivita’,fai benissimo.Basta valutare i costi e le probabili entrate,magari facendoti consigliare da un bravo commercialista opp. puoi rivolgerti presso la CONFERSENCENTI o CONFCOMMERCIO,senza pero’peccare di faciloneria. Infine,a meno che prevedi degli introiti da capogiro,ti sconsiglio di fare una societa’ a quattro,in quanto te lo dico per conoscenza personale, e’ veramente difficile mettere sempre daccordo 4 soci,soprattutto quando ci sono in mezzo le donne(non me ne vogliano..).Comunque vada ti faccio un grosso in bocca al lupo!! mimmo

  15. gabriele ha detto:

    Pietrasanta! dieci chilometri dal mio paesino di Bargecchia!
    io sarò da quelle parti fra poco (un paio di settimane..) e magari lo vediamo insieme. fammi sapere

    per le licenze se esse sono libere in comune sono gratis (tranne spese amministrative)
    se invece vanno comprate con l’attività stessa allora è questione di trattativa con i proprietari dell’attività e quindi della licenza.

    ciao e in bocca al lupo.

    P.S. le società sono dei matrimoni, bisogna sceglierli davvero bene i partner… okkio ai dubbi

  16. Fabrizio ha detto:

    ho una domanda…io ed mio fratello vorremmo aprire un bar abbiamo moltissime idee e su quale clientela puntare.. vorremmo aprire un bar con un piccolo spazio per una tavola calda lui ha 26 anni mentre io 21 lui fa l’impiegato io il cuoco…entrambi gestiremmo il bar io xuna piccola parte della giornata saro sui fornelli mentre lui e la mia ragazza saranno al bancone… è possibile iniziare a rilevare un bar o è troppo presto visto la nostra età anche se lavoro da 4 anni in ristoranti e imprese di ristorazione?

  17. gabriele ha detto:

    se le idee sono chiare e l’esperienza c’è direi che la giovane età non è un problema.
    attenti, è un’avventura che cambia un pò la vita.

    In bocca al lupo!

  18. mimmo ha detto:

    Ciao fabrizio,anch’io dico la mia.Non e’ affatto un problema la giovane eta’,l’importante come ti ha gia’ detto gabriele e’ di eesere cosapevoli che un’attivita’ del genere ti cambia veramente la vita, un’altra cosa che non finisco mai di ripetere e’ che non bisogna essre solamente bravi ai fornelli ,o dietro il banco, ma bisogna essere bravi a fare i calcoli dei costi e ricavi.Un in bocca al lupo anche da parte mia. mimmo

  19. Fabrizio ha detto:

    Buona Giornata a tutti.
    Avevo già scritto tempo fa e trovo questo sito interessante e ricco di spunti.
    Vorrei fare una domanda per arricchire la discussione.
    Nel caso uno volesse rilevare un bar e si trova di fronte una richiesta dal gestore, come si fa a capire se è una richiesta congrua o meno? Ci sono parametri, moltiplicatori o indici (redittività, levata, quantità caffè ecc) per capire se sono richieste corrette?
    Grazie a presto
    Fabrizio

  20. gabriele ha detto:

    argomento enorme….
    A firenze si considerava congrua una richiesta in linea con il fatturato annuo dell’attività, ora la si considera un pò altina. Inoltre può essere un problema capire se il fatturato dato è vero o no. cercate di vedere i libri contabili e se vi dicono che molto viene fatto… senza scontrino… ditegli che volete rimanere un giorno se non alla cassa almeno nel bar per toccare con mano quello che dice. Offrirvi queste possibilità è anche sua responsabilità, se fa difficoltà…. diffiderei.
    ALtro elemento è dato da quanto volete o potete dare come contante e quanto invece rateizzate.quanto più alto è l’anticipo e quanto più potete facilemente contrattare.
    in bocca alla Tazzina

  21. viky ha detto:

    Ciao,sono una donna che stà lottando per realizzare il proprio sogno di aprire una caffetteria\cioccolateria. Dopo aver scartato l’offerta di aprire da zero in un locale dove c’era una profumeria ho scoperto un bar in vendita nella piazza della stessa cittadina. Il problema è che vengo sconsigliata per i motivi più vari:troppo impegno,nessuna esperienza,brutto momento….ma la mia voglia e il mio entusiasmo sono duri da abbattere.Però vorrei anche non buttare al vento la buon’uscita che la mia azienda mi ha dato. Potete aiutarmi? Ho trovato questo sito per caso ed è forte!!!

  22. mimmo ha detto:

    Ciao Viki, se sei veramente intenzionata ad intrapprendere una nuova attivita’, non ti voglio scoraggiare, ma prima di tutto devi valutare diverse cose, poi un consiglio che ti posso dare,almeno per qualche mese di andare a lavorare in qualche bel bar e fare qualche corso presso “SCUOLA DI CAFFETTERIA”,Gabriele potra’ darti qualche dritta. Ricordati sempre che al giorno d’oggi non ci si improvvisa piu’ in niente.Un saluto ed in bocca al lupo.mimmo

  23. viky ha detto:

    Cia Mimmo,grazie dei consigli. Sono d’accordo con te sul non improvvisare!! Mi sono attivata per iniziare al più presto un corso di caffetteria e se Gabriele me ne può consigliare uno in particolare lo ringrazio in anticipo. Ho chiesto ad un amico che ha un bar di farmi andare da lui per fare esercizio e cercare di capire meglio come funziona la gestione.Per il momento stò cercando di valutare tutti i costi iniziali per partire.Diciamo che stò provando a valutare i vari problemi e a trovre le soluzioni migliori.Il proprietario del bar in questione è disposto anche a rogitare più inlà quando avrò fatto i corsi per l’abilitazione e di cafetteria,tanto lui và in pensione e non ha fretta. In questi giorni cercherò di capire meglio le sue condizioni e vedere se si può fare.Intanto grazie infinite della tua risposta e se hai altri consigli….li ascolterò molto volentieri.Viky

  24. mimmo ha detto:

    Ciao Viki,ora non so esattamente dove si trova il bar che hai intenzione di rilevare,ma per la tipologia(caffetteria,cioccolateria) una cosa molto importante oltre ad essere bravi baristi e’fondamentale anche proporre una buona pasticceria, quindi non i banali croissant surgelati o biscotti industriali.Alla prossima.mimmo

  25. Marco ha detto:

    Ciao a tutti,
    ho la possibilità di prendere in gestione un bar in un grande centro sportivo! Io non ho esperienza nel settore! Però ho grande entusiasmo e voglia di provare.
    Il centro dipone di 4 piscine, 6 campi da tennis, 4 campi da calcetto, palestre varie. In estate poi bar estivo sul solarium.
    Un gran numero di persone che frequentano il centro.
    Il gestore dell’impianto vuole 32000€ all’anno.
    I vecchi gestori avevano due dipendenti ed io sarei intenzionato a conservare questo assetto, cioè io più due persone.
    Secondo voi è una attività che potrebbe rivelarsi redditizia….oppure uno spreco di energia?
    vi prego consigliatemi….devo prendere una decisione velocemente.
    grazie

  26. mimmo ha detto:

    L’idea non e’ male,perche’ la tipologia di locale non necessita’ di particolare professianalita’, solo che almeno dovresti sapere se oltre i 32000 euro annui, devi affrontare spese di attrezzatura,arredamento, costi di bollette(luce, acqua,gas etc.),oppure in quella cifra e’ tutto compreso,inoltre cercare sapere l’mporto delle entrate con la gesstione precedente. Bye.mimmo

  27. gabriele ha detto:

    Condivido il parere di Mimmo. circa 3000 euro al mese di gestione più due dipendenti (che con un tempo pieno arrivano sui 5000 al mese tutto compreso) sono spese fisse che bisogna valutare bene. è molto importante valutare gli incassi precedenti e, realisticamente, le prospettive di crescita.
    facci sapere qualche dato in più.
    G

  28. Marco ha detto:

    La vecchia gestione mi avrebbe consigliato un socio ed eventualmente una sola dipendente.
    L’affitto di 2700€ comprende tutto tranne la bolletta della luce. L’arredamento è già presente ed è di proprietà del centro sportivo.
    Come incassi mi ha detto che durante l’inverno si arrivava anche a 2000€ al giorno….comunque mi farà vedere i libri contabili e le fatture.
    In estate invece c’è bisogno di tanto personale (la domenica arrivavano ad essere in 6) però gli incassi erano pazzeschi (parole sue)…..

  29. gabriele ha detto:

    i dati che mi mandi mi sembrano eccezzionali, 2000€ al giorno con 3 persone sono quasi eccezionali.
    Se il dato è veritiero è una buona occasione, ma cerca davvero di farti dare i libri contabili per verificarli.
    in ogni caso con i dati che hai dovresti poter compilare un buon business plan scaricandolo da questo blog e compilando il tuo. è molto utile.
    Ciao, G

  30. Marco ha detto:

    Salve,
    ho intenzione di aprire un bar (rilevandolo) affidando la gestione ad un mio amico pur mantenendo un controllo parziale dell’attività (presenza saltuaria).
    Vorrei capire:
    – se 80.000 Euro siano ragionevoli per rilevare una buona attività in una città media.
    – quale è l’ordine di grandezza del guadagno se in media gli incassi si aggirano a 500 Euro al giorno (considerando affitto medio, spese personale nella media, etc)
    – se ha piu’ senso aprire un bar da zero piuttosto che rilevarne uno già esistente
    – se 3 persone siano sufficienti alla gestione (chiaramente dipende dal volume dell’attività pero’ mi riferisco a valori medi, con volume d’affari di 500 Euro/giorno)

    In maniera approssimativa , 500*26 (giorni) = 13.000 Eur incassi mensili
    – 1000 (affitto)
    – 2200 * 3 (costo personale)
    – 2000 (materie)
    – 500 (utenze)
    = 3000 – 40 % (tasse) = 1800 (utile netto)

    E’ verosimile questo calcolo? L’utile è un po’ bassino a dire la verità…
    Grazie

  31. mimmo ha detto:

    Ciao Marco,il discorso sarebbe molto lungo, io ti dico in poche parole che rilvare un bar per 80000 euro non e’ certamente una cifra proibitiva,ma farci lavorare 3 dipendenti per gli introiti previsti mi sembrano un po’ troppi, poi non so se ho ben capito, ma 3 dipendenti se li tieni in regola,come minimo ti costano 6000 euro al mese e non 2200,poi su 13000 euro le materie prime devi considerare il 30%, e quindi sono 3900,anche le utenze con 500€ non si riesce a pagarle tutte. Concludendo io dico di rivedere bene i calcoli magari aspettiamo anche il parere di Gabriele. Spero di non averti scoraggiato..in bocca al lupo.mimmo

  32. Marco ha detto:

    Ciao Mimmo,
    grazie per la risposta.
    Il costo del personale che ho stimato è 2200*3 = 6600 che mi sembra ragionevole. In generale un dipendente guadagna 1000 Euro che significa un costo aziendale intorno a 2200, se non sbaglio.
    Se rifaccio i conti con le materie prime al 30% e le bollette ad 800 Eur…vado in negativo 🙁
    – 1000 affitto
    – 6600 personale
    – 3900 materie prime
    – 800 utenze
    = 12.300

    13000-12300 = 700 Eur utile lordo – 40% = 420 Utile netto —> conviene lasciare stare questa attività.
    Pero’ ho l’esempio di molti bar dove i gestori non se la passano affatto male…quindi qualcosa non mi torna….

  33. gabriele ha detto:

    Ciao Mimmo e Marco,
    no, direi che il calcolo di Mimmo, giustamente ripreso è abbastanza giusto. Un locale che incassa 500 € al giorno e per farlo ha bisogno di tre dipendenti (più il titolare) non è esattamente una macchina da soldi. Fai conto che, con un calcolo estremamente rudimentale, si calcola un incasso di 250/300 € per ogni elemento del personale.
    forse conviene cercare altro…
    A presto, e non ti scoraggiare, fare i conti prima aiuta a non farne di troppo dolorosi dopo.
    G

  34. luca ha detto:

    SLAVE A TUTTI!

    Mi rivolgo agli esperti del campo gestione bar!
    Cari Mimmo e gabriele potete consigliarmi ???

    Secondo voi varrebbe la pena prendere in gestione un bar
    per 4 mesi (io e un mio socio) ubicato all’interno di un villaggio turistico?
    sono all’inizio e quindi devo ancora sostenere le spese di costituzione societa’ e annessi e connessi che voi sicuramente conoscete benissimo..

    queste sono le indicazioni che posso darvi..

    -grandezza bar 30 mq2 gia’ arredato
    -dipendenti indispensabili 2 cioe’ io piu’ un altro(il minimo indispensabile)per coprire la giornata lavorativa bar di 16 ore.
    -incasso bar in 4 mesi 65.000,00 euro iva esclusa (ma potenzialmente potrebbero diventare di piu’)
    -spese generi bar vari 23.000,00 iva escusa euro
    -spese per canone affitto piu’ luce acqua gas telefono 9.000,00
    tenendo presente che ci lavorei io quale soluzione secondo voi ai fini fiscali mi converrebbe??

    quanto costa + o- assicurare un bar per questo breve periodo?(un assicurazione economica per capirci)

    insomma ne varrebbe la pena oppure no?

  35. gabriele ha detto:

    Ciao Luca,
    premettendo che non ho fatto una analisi accuratissima ma solo a naso direi che potrebbe andare.
    i 9000 sono per tutta la stagione vero?
    23.000, quindi più del 30% di food cost è altino, credo che si dovrebbe lavorare su fornitori e menù per ridurlo.

    Come soluzione per voi direi che essere soci della stessa società è la miglior soluzione, essere dipendenti costa molto anche se ci sono modalità diverse.

    Dov’è che aprite che proviamo a fare un’analisi più accurata?

  36. luca ha detto:

    ciao gabriele..innanzitutto grazie per la considerazione..

    Ti posso dare qualche altro dato..Le presenze si aggirano tra le 18.000 e le 20.000 a stgione..si i 9 mila sono per tutto il periodo!
    ti spiegavo che in pratica io sarei socio con un altra persona al 50% pero’ a lavorare nel bar saro’ io piu’ un altro dipendende diverso dal mio socio che in pratica si becchera’ solo i dividendi a fine anno! per ora questo bar e’ andato si ma per forza di cose cioe’ la gente gente e’ presente percio’ consuma..la clientela per lo piu’ e di eta’ avanzata ma anche un po’ mista diaciamo che manca la fascia giovanile dai 20 ai 35!qualche altro consiglio??secondo te per fare un buon lavoro di quanto potrei riuscire ad alzare gli incassi comunque??

  37. mimmo ha detto:

    Ciao Luca, anche secondo me, con le cifre che hai fornito ti posso dire che la proposta non e’ affatto male, l’unica cosa che ti posso dire che la stagione nei villaggi turistici e’ molto condizionata dal tempo,quindi piu’che spendere soldi in un’assicurazione mi prenderei, si’,un dipendente fisso,piu’ uno in caso di eccessivo lavoro o eventuamente solo per fare degli extra. Se si decide di fare un lavoro stagionale,bisogna anche farsi un po’ il mazzo.Un saluto,mimmo.

  38. Sonia ha detto:

    Salve ragazzi,fino al mese scorso gestivo un locale con un’ orario di lavoro dalle 7.00 alle 2.00-eravamo tre soci ma l’unica lavorante ero io e una ragazza che riusciva a sostenermi nelle ore più importanti.Dopo 10 mesi non ce la facevo più a fare 18/20 ore , senza contare la preparazione per il pranzo,l’happy hour,serate live…
    Mi sono voluta sciogliere dalla società a gennaio perchè tre teste per me erano troppe,perciò non mi andava di mettere la faccia per le loro decisioni,alla fine mi hanno dato il bel servito…tenendosi il mio Rec-ma e’ un’altro discorso-
    Oggi mi trovo disoccupata e tra le mani ho trovato una piccolissima caffetteria in un supermercato,massimo 2 tavolini,si parla di 100,00 euro al giorno dalle 7.00 alle 19.00,lavorerei da sola,caffè 3/4 kg alla settimana-dicono incrementabile-affitto 500.00 +iva Anticipo sul contratto 6 mesi 3500.00 euro-600.00 agenzia -notaio 1200.00 per contratto d’affitto -acqua e energia elettrica 100.00/200.00-forniture del caffe,gelati,bibite non quantificato -DETTO tutto questo il mio problema e che non ho una lira e devo farmi imprestare dalla banca almeno 10.000,00 euro per inizio attivita, tenendo conto che il contratto e’ per 20 mesi non rinnovabile. cosa fareste voi al mio posto! Purtroppo ora economicamente mi stanno aiutando i miei genitori perchè senza stipendio,ma mi stanno spingendo nell’accettare perche’ almeno non sarei disoccupata.
    Spero d’avere notizie al più presto-entrerei ad aprile –
    Grazie per l’attenzione-

  39. mimmo ha detto:

    Prima di prendere una decisione affrettata,per dover lavorare come minimo 12 h. al giorno con un guadagno lordo di 2400€ al mese, io ci penserei bene,anche perche’poi per lavorare per cosi’tante h. in proprio e da sola,rischieresti di rovinarti la salute,quindi anche se non e’ facile d’accettare,io andrei a fare la dipendente,magari stagionale.Poi con calma ti consiglio di decidere se prenderti un’attivita’, casomai a conduzione famigliare o con un aiuto part time.Ciao.mimmo

  40. Sonia ha detto:

    Grazie d’avermi risposto ma purtroppo questa decisione viene anche dal fatto che non ho trovato nessun tipo di lavoro in un mese che sono a casa, per le stagioni io ho una figlia di 14 anni- ho 39 anni di eta vedi bene che se lo spirito non mi manca non sono cosi giovane nemmeno per fare la barman in un locale serale -penso propio di essermi inguaiata bene,ringrazio comunque la tua cortese attenzione e il supporto che mi stai dando,sono contenta di questo forum mi terro’ informata anche con i vostri commenti.grazie e ciao

  41. luca ha detto:

    ciao mimmo..
    grazie per la risposta!!si lo so le stagioni nei villaggi sono condizionate dal tempo ma come ben saprai le prenotazioni per le vacanze estive cominciano da gennaio e poi annullare per previsioni costa caro come penale..il villaggio nn ha molta capienza ed e’ gia’ tutto quasi book out!
    grazie per i chiarimenti..a questo punto mi sa comincio a rimboccarmi le maniche e a fare una bella analisi sui prezzi dalla merce da acquistare che e’ fondamentale!!secondo te il rapporto incasso/food cost bar che percentuale deve avere ?ossia se incasso 62000 euro e ne spendo 22000 vuol dire che sto pagando troppo la merce??
    conta che piu’ che altro acquistero’ generi beverage..per il cibo i clienti anno il classico tutto compreso e nn sborsano un euro per mangiare extra!spero di essere stato chiaro..

  42. mimmo ha detto:

    Normalmente il costo delle materie prime non deve superare il 30% dell’incasso,quindi direi di stare un po’ piu’ attento,comunque ti ripeto,di stare molto attento a come gestisci i dipendenti, magari di fargli fare orari spezzati e di farli lavorare nelle ore di punta.Per la fornitura delle merci ti consiglio di farti fare dei preventivi da diverse aziende e confrontare i prezzi.Bye.mimmo

  43. viky ha detto:

    Ciao Mimmo,sono sparita per un pò perchè ho finalmente lasciato il mio lavoro ed ora mi stà dedicando completamente alla realizzazione del mio progetto.Ho acquistato un bar che intendo trasformare in caffetteria elegante(in zona non ce ne sono),ma anche con la possibilità di inserire un angolo con piccoli snack con prodotti di qualità.
    Stò valutando varie aziende per una ristrutturazione leggera(è già in ottime condizioni) che possa dargli un’immagine diversa. Il bar è sulla piazza principale con possibilità di inserire un ampio plateatico….!In questa piazza si svolge il mercato due volte la settimana con un notevole afflusso di persone.
    Ah, dimenticavo di dirti che è in provincia di Venezia (molto vicina)!
    Ora nei miei pensieri ci sono solo…arredi(tavoli alti o bassi?),briosche(di pasticceria o surgelate),caffè(grande azienda o piccola torrefazione?),birre,vino(alla spina o in bottiglia?),gelati(quali?),e molto altro ancora….!
    E poi naturalmente il personale da inserire.Ho preferito no avere soci ma questo comporta dover decidere tutto da sola e dover assumere dipendenti.Pensavo ad una persona esperte di caffetteria per il mattino ,tanto per cominciare.Nel pomeriggio verrebbe mia cognata per aiutarmi soprattutto nelle pulizie e nella tenuta della contabilità giornaliera.
    Dopo questa lunga descrizione molto sommaria,lo capisco,vi chiedo di aiutarmi con tutti i consigli e le indicazioni che potete.
    Ah,dimenticavo di dirvi che conterei di inaugurare verso la seconda metà di giugno quando avrò finito il corso di abilitazione . Nel frattempo farò un pò di pratica nel bar con il vecchio gestore,almeno per un paio di mesi.
    Grazie per tutto l’aiuto che potrete darmi.Viky

  44. mimmo ha detto:

    ….ti sento molto entusiasta e piena di energia positiva,quindi con il piede giusto per partire.Per l’angolo snack,sicuramente per la tipologia del locale,devi curarlo con dei panini ,tramezzini,pizzette ecc,che puoi fornirti o da una pasticceria o un buon forno,oppure usare dei prodotti surgelati,che poi farcirai da sola.I tavoli, e’ soggettivo, ma,alti sono molto piu’ comodi sia per servire che per il cliente.Le brioches,anche se sono molto care ti consiglio,una parte prenderle da una pasticceria che effettua anche le consegne ed una parte surgelate prelievitate(trovi anche i panini),che devi tenere sia per dare maggior assortimento sia in caso finisci le altre. Il caffe’ devi consultare Gabriele,ma la piccola o la grande azienda non fa la differenza sulla qualita’.La differenza la fanno sempre le 5 M. Per la birra partirei con le bottigliette,poi magari se ne venderai molta, potrai metterla alla spina.Il vino invece puoi metterlo alla spina,perche’sia che ne vendi molto,sia che ne vendi poco,fa schifo uguale.I gelati,possono andar bene tutti,con algida non sbagli. Il personale dovrai vedere la mole di lavoro e poi organizzarti per fare gli orari.Spero di esserti stato d’aiuto,comunque se vuoi qualche altra botta e risposta,mi trovi su fb;MARCHI DOMENICO.Saluti.mimmo

  45. viky ha detto:

    …..sei stato molto utile!Hai confermato alcune delle mie idee e questo mi consola e mi conforta….ma scusa la domanda:a te non piace il vino?!
    Per Gabriele…Mimmo mi ha consigliato di sentire te per i miei dubbi sulla marca di caffè da utilizzare.Puoi darmi qualche consiglio?

    Per caso avete qualche azienda di arredamento bar da consigliarmi? Io ho già contattato la Maculan Arredamento di Carrè (VI),qualcuno la conosce?

    Grazie a tutti per i consigli che mi darete.

    PS.Per Mimmo ,ci vediamo su fb VITTORIA MANTOVANI.
    Saluti Viky

  46. viky ha detto:

    Mimmo,ti ho cercato su fb ,ma hai vari omonimi….quale sei tu?
    Ciao Viky

  47. mimmo ha detto:

    …per quanto riguarda il vino,mi sento offeso se mi dici he non mi piace.Posso dirti che e’ il mio mondo,ti ho solo consigliato di proporre il vino alla spina solamente perche’ mi dici di puntare soprattutto sulla caffetteria,ma se vedi che puoi proporre anche l’happy hour,allora ti consiglio di fare un bel corso da sommellier e quindi di creare una bella lista di vini da da vendere alla mescita,pero’ il discorso inizia ad essere molto piu’ ampio e non so se subito ne vale la pena,anche perche’se non hai un minimo di cultura enologica,non puoi improvvisarti in poco tempo.Un saluto ,mimmo

  48. mimmo ha detto:

    x viki….nella foto del mio profilo,ho una camicia azzurra e di spalle c’e’ una ragazza bionda

  49. gabriele ha detto:

    Ciao Vichy e Mimmo,
    leggo il vostro ampio carteggio e provo a farmi un’idea.
    Di quello che scrivi, cara Vichy, trovo che non ci sono dati su quanto al momento sta incassando questo bar, cosa fa, quanto personale ha e con che tipo di clientela lavora. Sono tutti dati molto importanti per valutare attualità e prospettiva di questo business.

    Detto questo devo dire vergognandomi un pochino che sarebbe il tipo di locale davvero interessante da fare insieme, sulla caffetteria siamo ultraspecializzati e abbiamo aperto locali “coffee focused” in giro per il mondo (a proposito, a costo di essere un pochino antipatico, devo dire a Mimmo che la qualità del caffé può cambiare eccome! Il caffé è un mondo vastissimo e dentro c’è di tutto, è come dire che l’unica distinzione nel vino è bianco o rosso…) se Vichy ha voglia di mandarmi qualche foto della locazione (anche dall’esterno) la vediamo insieme, e magari l’aspetto a Firenze per visitare il nostro locale, segnalato anche dal Gambero rosso per il caffé.
    Yeah…

  50. mimmo ha detto:

    Ciao Gab,per non risultare antipatico,come minimo se passo per Firenze la colazione la devi pagare tu… Hai ragione ho sbagliato dicendo che la miscela del caffe’ non e’ importante,volevo solo dire che ci sono molti bar che hanno ottime miscele,ma che fanno il caffe’ o il cappuccio che lascia molto a desiderare,quindi per fare un buon caffe’oltre ad una buona miscela,ci vuole ben altro.Alla prossima.mimmo

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