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COM’È REGOLATO IL LAVORO DEI FAMILIARI IN UN BAR O IN UN LOCALE

Per molti locali e bar un dipendente è una spesa insostenibile, e i familiari sono l’unico modo per portare avanti il lavoro. Ma chi sono i familiari per la legge? E come vanno inquadrati?

2256888173_bce7b03e4aIn molte occasioni, parlando del Business plan, abbiamo detto di quanto il costo del personale sia distruttivo per i conti di qualsiasi locale. È triste dirlo, ma anche un solo dipendente, per attività dai bassi incassi e dagli ancor più bassi margini come un bar, può diventare un costo insopportabile.

Per capire questo basta fare due conti, e sono molti, anche durante i nostri corsi per avviare un bar o durante i corsi di caffetteria, a raccontarci della loro decisione di  partire per la loro avventura avendo già deciso che faranno conto solo sul proprio lavoro o su quello dei familiari, ed è molto spesso una coppia quella che parte per quest’avventura (magari uno dei due mantiene, almeno in una prima fase, il proprio lavoro da dipendente –cosa assolutamente saggia -) .

Ma come si inquadrano, a livello di legge, i familiari che lavorano nel bar o nel locale?

Come prima cosa, a norma di legge, un familiare può lavorare in un’impresa individuale in cui il membro familiare sia l’imprenditore. Il familiare è considerato tale quando sia il coniuge, i parenti entro il terzo grado, gli affini entro il secondo grado e i figli. Come vedete è da considerare il fatto che fidanzate/i e conviventi non rientrano in questo gruppo, anche se naturalmente viene chiuso un occhio di fronte a situazioni trasparenti.

Essendo di fatto equiparati al imprenditore la legge permette che i collaboratori familiari possano prestare la loro opera a titolo gratuito, quindi in caso di controllo sarà possibile dichiarare che la persona in quel momento dietro il banco, che non risulta iscritta nel libro paga dell’azienda, è la propria moglie.  Controlli in questo senso vengono a volte compiuti, perché non sono poche le situazioni in cui prestazioni d’opera a nero(a volte in contesti di vero e proprio sfruttamento) vengono fatte passare per collaborazioni familiari.

Per quello che riguarda le parti previdenziali, il familiare è equiparato all’imprenditore. È certamente possibile, se desiderato, inquadrare il familiare in un normale rapporto di lavoro da dipendente. Questi costi vanno intorno ai 3500€ all’anno per collaboratore, ma per approfondire questo argomento vi consigliamo di leggere questa intervista ad un consulente del lavoro.

In ultimo un consiglio di buon senso. Attenzione anche alle coppie collaudate, lavorare insieme non sempre è facile; richiede buon senso e capacità di mediare, ancor più che la vita di coppia.

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  • società
  • 107 Comments

    1. William ha detto:

      Buongiorno,

      sto leggendo da un po’ di giorni il vostro blog e vi faccio i complimenti.
      Io e la mia ragazza (convivente con stesso stato di famiglia) vorremmo rilevare un bar.
      Io ho un altro lavoro dipendente che, almeno all’inizio, vorrei mantenere.
      La mia ragazza sarebbe pertanto saltuariamente aiutata da mio padre o mia madre (in pensione).

      Come possiamo gestire una situazione di questo tipo a livello di ditta/societá per ridurre i costi il piu possibile?

      Grazie,
      William

    2. mimmo ha detto:

      Ciao William,
      devi valutare bene il tutto, assieme al tuo commercialista, anche per capire gli introiti che potrebbe avere l’attivita’, ma la soluzione migliore, in questo caso potrebbe essere, quella d’intestare l’attivita’ alla tua fidanzata ed i famigliari( compreso tu) sarete dei collaboratori.
      Saluti. mimmo

      • William ha detto:

        Scusa, ma per “collaboratori” che intendi?
        In che forma la mia ragazza dovrebbe “intestarsi” l’attivitá?
        Impresa individuale? Sas?

        • mimmo ha detto:

          Ciao William,
          se secondo il commercialista, la ditta individuale, potrebbe risultare la formula piu’ idonea, l’attivita’ verra’ intestata alla tua ragazza e voi famigliari sarete collaboratori.Il lavoro familiare è ispirato ad un’attitudine alla solidarietà e all’assistenza reciproca fra i coniugi e i componenti della famiglia e pertanto non e’ obbligatorio mettersi in regola.
          Saluti. mimmo

    3. cristian ha detto:

      salve. chiarendo…
      quindi io e mia moglie vorremmo prendere un bar. io vorrei tenere il mio lavoro per il momento ma intanto mia madre e mkia sorella possono alternarsi per dare una mano e collaborare con lei? ma il pagamento? non penso sia valido il pagamento a nero giusto

      • mimmo ha detto:

        Ciao Cristian,
        l’impresa a conduzione familiare ti permette di ripartire il reddito d’impresa tra l’imprenditore ed i suoi collaboratori.
        Uniche limitazioni sono il fatto che è necessario attribuire almeno il 51% del reddito d’impresa all’imprenditore e che che deve esistere un rapporto di parentela almeno di terzo grado.
        Spero di essre stato chiaro.
        Saluti. mimmo

    4. Asia ha detto:

      ciao Mimmo, ho letto l’articolo “COM’È REGOLATO IL LAVORO DEI FAMILIARI IN UN BAR O IN UN LOCALE”… sono stata dal commercialista per chiedergli informazioni in proposito e mi ha risposto che cio’ non è possibile, non esiste nessuna legge che permetta ad un famigliare di stare dietro al bancone senza essere registrato…. che devo fare? il mio commercialista è rimasto indietro rispetto alle nuove leggi o cosa?? grazie

    5. mimmo ha detto:

      Ciao Asia,
      le normative che abbiamo descritto nel post,vengono applicate in numerose attivita’ a conduzione famigliare ma se il tuo commercialista non ne e’ a conoscenza, prova ad informarti presso un’associazione di categoria; CONFESERCENTI o CONFCOMMERCIO.
      Saluti. mimmo

    6. Asia ha detto:

      ciao Mimmo grazie per la tua solita tempestività nella risposta… volevo sapere se fosse possibile recuperare da qualche parte la normativa di cui si parlava. grzie

    7. davide ha detto:

      ciao a tutti,premetto che mia suocera ha un bar dove lavora con la figlia (mia moglie),ma a fine anno va in pensione e volevo prendere io la sua parte fisicamente e quindi mia moglie diventerebbe la titolare ed io il collaboratore familiare.Cosa si deve fare?e soprattutto come facciamo per quanto riguarda la parte intestata a suo fratello all’interno della snc?infine io cosa devo avere per poter lavorare al bar?il rec è di suo fratello ma se volessi io o mia moglie prenderlo ho letto che non è più necessario,è vero?grazie

    8. mimmo ha detto:

      Ciao Davide,
      se l’unica titolare diventera’ tua moglie,dovrai liquidare tua suocera ed il fratello.
      Se sara’ piu’conveniente fare una societa’ oppure una ditta individuale, ti conviene valutarlo con il tuo commercialista.
      Se tuo cognato verra’liquidato e’ necessario che tua moglie abbia l’iscrizione al SAB (ex rec) e probabilmente avra’ i requisiti necessari per non frequentare il corso.
      Saluti.mimmo

    9. […] molto tempo fa avevamo scritto a proposito della figura del "collaboratore familiare" all'interno del bar, vale a dire della […]

    10. gennaro ha detto:

      salve mi chiamo Gennaro e volevo chiedervi un consiglio a proposito dell intestazione di un bar.Io lavoro e sono inquadrato in una piccola azienda e per il momento non voglio lasciare,mia moglie è in aspettativa bambino per i prossimi 3 anni e sinceramente non so a chi intestare il bar.Mio padre è pensionato ma posso creare problemi alla sua pensione??Per quanta riguarda il REC lo puo prendere lui??Il reddito del bar potrebbe creare problemi a chi se lo intesta??

    11. mimmo ha detto:

      Ciao Gennaro,
      puoi sicuramente intestare un’attivita’ ad un pensionato, come pure puoi fargli prendere l’scrizione al SAB, solamente, ti consiglio di fare dei calcoli ben precisi, assieme ad un commercialista, perche’in base al reddito sommato tra la pensione e l’attivita del bar la tassazione potrebbe essere assai pesante e quindi potrebbe non valerne la pena.
      In bocca al lupo. mimmo

    12. Antonio ha detto:

      Salve,ho piu o meno le stesse situazioni descritte gia nel forum.
      Io ho gia un lavoro,mia moglie ha aperto un bar: posso lavorarci anche io?
      in cosa vado in contro?

      grazie

      • Antonio ha detto:

        Mimmo quindi posso lavorarci normalmente?
        Se viene un controllo a cosa vado incontro??

        grazie

        • mimmo ha detto:

          Ciao Antonio,
          per sicurezza, se non vuoi incorrere in sanzioni per eventuali controlli, ti consiglio di fare una comunicazione scritta al centro per l’impiego(job).
          Saluti. mimmo

    13. mimmo ha detto:

      Ciao Antonio,
      come abbiamo gia’ detto nel post,un coniuge puo’lavorare in un’attivita’ a conduzione famigliare senza dover essere inquadrato.Per cio’ che riguarda le parti previdenziali, il familiare è equiparato all’imprenditore. È certamente possibile, se desiderato, inquadrare il familiare in un normale rapporto di lavoro da dipendente.
      Saluti. mimmo

    14. Keybe ha detto:

      ciao mimmo,
      quindi per far lavorare i propri famigliari “in regola” avere un’impresa familiare non è indispensabile?

      • mimmo ha detto:

        Ciao Keybe,
        se il famigliare viene assunto in regola come un qualsiasi dipendente, l’attivita’ non necessariamente deve essere un’impresa a conduzione famigliare.
        Saluti. mimmo

    15. Fiore ha detto:

      Ciao Mimmo,
      ho l’intenzione di aprire un piccolo negozio di souvenir nel mio paese, mia figlia che lavora presso una ditta ogni tanto mi potrebbe aiutare gratuitamente, è consentito dalla legge?

    16. mimmo ha detto:

      Ciao Fiore,
      devi solamente registrarla in un apposito registro, come coadiuvante famigliare.
      Saluti. mimmo

    17. LUCA ha detto:

      Salve,
      mi chiedevo se potesse darmi un’idicazione di massima riguardo alla mia situazione; io ed altre due persone vorremmo aprire un piccolo bar nel mio paesino, ora la domanda è questa, posso includere mio padre nella società essendo lui titolare di REC senza che però partecipi alla divisione degli utili?
      Grazie Luca

    18. mimmo ha detto:

      Ciao Luca,
      non ti so dire quale tipo di societa’ sia meglio costituire,in quanto dovrai parlarne con il tuo commercialista, ma includere tuo padre come preposto lo si puo’ benissimo fare.
      Saluti.mimmo

    19. criss ha detto:

      salve, se io ho un bar che è una s.n.c i soci siamo io e mio marito ma lui è non operativo poichè ha già un altro lavoro, può comunque darmi una mano al bar? e mio papà che è pensionato può anche lui? grazie

      • mimmo ha detto:

        Ciao Criss,
        essendo socio, tuo marito puo’ lavorare nel bar, ma tuo padre essendo pensionato, non puo’ lavorare, a meno che l’s.n.c.non la trasformi in impresa famigliare.
        Saluti. mimmo

    20. davide ha detto:

      salve prima di tutto complimenti per il blog. una domanda molto importante per me è sapere se un bar intestato ad una mia amica, quindi ditta individuale, puo’ evitare di mettere in regola il fratello che lavora con lei ogni tanto nel locale. è possibile? e se si ci sono dei riferimenti normativi ? non è che poi possono esserci dei problemi con l’inps e le ispezioni sul posto di lavoro? grazie ancora tantissimo

    21. mimmo ha detto:

      Ciao Davide,
      in una ditta individuale, puo’ essere nominato coadiuvante famigliare un parente di primo grado, quindi nel caso della tua amica puo’ nominare il fratello.
      Saluti. mimmo

    22. davide ha detto:

      grazie !!! quindi nessun obbligo ai fini inps , puo’ dare un amano senza pagargli i contributi e retribuzione? ma il registro per i coadiuvanti familiari dove lo trovo? ciao grazie

    23. mimmo ha detto:

      …Davide,
      ti puoi rivolgere alla CONFESERCENTI o CONFCOMMERCIO.

    24. luca ha detto:

      ciao, mia moglie vuole aprire un’attività .
      io sono attulmente in cassa integrazione .
      Posso lavorare a tempo pieno nell’attività di mia moglie finche non trovo un’altro lavoro e percepire l’intera cassa integrazione?
      La nuova attività deve essere ditta individuale o è meglio fare una s.n.c. ?

    25. mimmo ha detto:

      Ciao Luca,
      il regolamento per quanto riguarda il lavoro, per chi e’in cassa integrazione,prescrive che si puo’ effettuare un altro lavoro, purche’ non si venga remunerati piu’ di 5000€ all’anno, ma nel tuo caso per essere un collaboratore famigliare, senza percepire lo stipendio, non dovrebbero esserci problemi, chiaramente costituendo una ditta individuale. Per conoscere tutti i dettagli, ti consiglio di rivolgerti presso l’ufficio del lavoro (JOB).
      Saluti. mimmo

    26. patrizia medeo ha detto:

      buon giorno chiedevo molto gentilmente se posso aprire un bar con mia figlia ma avendo io il rec posso aprire inestando l’attività a mia figlia??? grazie

    27. patrizia medeo ha detto:

      Ciao Mimmo e grazie per l’informazione..a questo punto ti chiedo che tipo di società e i costi???poi ho scoperto che il vecchio gestore ha degli insoluti con i gestori delle utenze come posso fare per non accollarmi i suoi debiti??Grazie colgo l’occasione per augurarti buon fine anno e un meraviglioso 2012

      • mimmo ha detto:

        Ciao Patrizia,
        per il tipo di societa’ da costituire, bisogna valutare diversi fattori e fare cio’, devi consultare un bravo commercialista, il quale potra’ dirti, a riguardo dei debiti, cosa sara’ piu’ opportuno fare.
        Saluti. mimmo

    28. Alesssio ha detto:

      Buonasera a tutti, buonasera Mimmo, vorrei aprire un attivita di prestazioni di servizio di cucina per msatrimoni, cioè cucinare nel luoghi con cucine attrezzate, apportare solo il nostro sevizio quindi non un catering vero e proprio che è obbligato ad avere un fondo con l’autorizzazione sanitaria e che noi non abbiamo.
      La mia intenzione sarebbe aprire una ditta familiare cioè io e mio cognato che lavoriamo già come dipendenti 8 ore al giorno e quindi i contributi inps sarebbeo gà versati dal nostro datore di lavoro. vorremmo assumere con i voucher mia sorella e mia moglie perchè il lavoro si svolge solo per un massimo 10 giornate l’anno cioè 10 domeniche l’anno gli altri giorni faremmo i nostri abituali lavori.
      E’ possibile aprire una ditta familiare con mio cognato? rientra nel grado di parentela per poter aprire una dita familiare?
      Graie mille per la disponibilità.Alessio.

    29. mimmo ha detto:

      Ciao Alessio,
      come grado di parentela, il cognato rientra per poter costituire un’impresa famigliare,ma secondo me, dovresti fare un’attenta valutazione assieme al tuo commercialista, perche’ per lavorare solamente 10 gg all’anno, potrebbe non valerne la pena.
      Buon lavoro. mimmo

    30. Giovanni ha detto:

      Buonasera,
      ho una ditta individuale, il mio consulente mi ha sempre detto che non posso assicurare mia moglia che lavora insieme a me nel mio ristorante. E’ vera questa cosa? Caso mai potrebbe spiegarmi come metterla in regola, per far avere una busta paga anche a lei. Ah dimanticavo, siamo pure in separazione di beni. Grazie!Buon anno, Distinti Saluti!

    31. mimmo ha detto:

      Ciao Giovanni,
      non e’ assolutamente vero che un famigliare non puo’ essere messo a busta paga, nella ditta individuale di un famigliare.
      Se il tuo commercialista non conosce la prassi burocratica, ti consiglio di rivolgerti presso la CONFESERCENTI.
      Saluti. mimmo

    32. carmelo ha detto:

      vorrei sapere se essendo convivente posso lavorare come collaboratore familiare nel bar della mia convivente…grazie

    33. mimmo ha detto:

      Ciao Carmelo,
      un convivente non ha nessun grado di parentela nei confronti del partner, quindi non puoi lavorare come collaboratore.
      Buona giornata. mimmo

    34. Giorgia ha detto:

      Mimmo, buon giorno, capito nel tuo sito mentre cerco di venire a capo di una situazione annosa che mi sta facendo uscire di matto, sono titolare e amministratore unico di una srl all’80% e mia sorella divide con me le quote per il restante 20%; Per regolarizzare la sua posizione lavorativa all’interno dell’organico societario ed avendo Lei l’età e le condizioni idonee ad un contratto di formazione, con il consulente del lavoro si è dato seguito all’inserimento come lavoratrice dipendente con contratto di formazione.
      L’inps mi ha risposto rigettando la domanda adducendo che sia la partecipazione alla società che la familiarità al 2° grado di parentela (sorella) pregiudicano la posizione di lavoratrice subordinata sussistendo dunque una condizione di prestazione gratuita dell’opera e che si dovrà pertanto inserirla alla contribuzione obbligatoria all’inps gestione commerianti e potrà rivalersi di un compenso solo alla fine dell’esercizio in caso di utili.
      Ma è possibile che non possa venir remunerato il lavoro svolto???

    35. mimmo ha detto:

      Ciao Giorgia,
      purtroppo, quando si devono affrontare certi cavilli burocratici ed ognuno interpreta le leggi a modo suo, non si sa mai chi possa aver ragione.
      L’unico consiglio che ti posso dare,e’ di rivolgerti ad un’associazione di categoria; CONFESERCENTI o CONFCOMMERCIO.
      In bocca al lupo. mimmo

    36. Serena ha detto:

      Salve…vorrei avere delle informazioni, se e possibile…io vorrei aprire un locale come ditta individuale, ma a quanto ho capito il mio ragazzo non può essere il mio collaboratore familiare in quanto nn siamo sposati, e corretto?per pagare meno tasse, visto che all’apertura e un pò difficile togliere uno stipendio da dipendete, ce qualche altra agevolazione per pagare di meno?grazie x l attenzione

    37. mimmo ha detto:

      Ciao Serena,
      il fidanzato non ha nessun vincolo di parentela con la propria compagna e quindi non puo’ essere collocato come collaboratore famigliare finche’ non sarete sposati.
      Le formule per l’assunzione sono svariate, ma per trovare quella piu’ idonea, parlane con il tuo commercialista.
      Saluti. mimmo

    38. Iuccio ha detto:

      Ciao Mimmo,vorrei aprire una paninoteca & pizzeria al taglio, intestata e me come Ditta Individuale. Poichè da solo non riuscirei a lavorarci,avrei bisogno dell’aiuto di mia madre e mia sorella. Volevo sapere come potevo regolarizzare la loro situazione:
      1. mia madre ha gia un lavoro part-time 20 ore settimanali la mattina, quindi sarebbe già assicurata come INPS…non so se può servire come dato;
      2. mia sorella è una studentessa universitaria;
      3. avrei bisogno di loro solo la sere, per circa 4 ore;
      l’impresa Individuale basta? o devo creare un’Impresa Familiare con annesse quote di partecipazione?(cosa che vorrei evitare); i cotributi INPS e INAIL devo versali? se si a entrambi?
      grazie in anticipo

    39. mimmo ha detto:

      Ciao Iuccio,
      l’impresa individuale la puoi costiture e nominare i tuoi famigliari, collaboratori, ma per conoscere la formula piu’ adatta e meno dispendiosa per te, chiedi info al centro per l’impiego(job), dove ti saranno essere sicuramente d’aiuto.
      Saluti. mimmo

    40. Emiliano Pepino ha detto:

      Buonasera, Mimmo. Mio padre, pensionato dal 2005 (ex coadiuvante nell’impresa di famiglia, bar, titolare mia madre con attuale coadiuvante il sottoscritto) collabora saltuariamente e a titolo gratuito nel locale. Vorrei gentilmente sapere se tale collaborazione è fattibile dal punto di vista fiscale e se sì, è necessaria l’iscrizione in un particolare registro? Grazie per l’eventuale risposta, Emiliano

    41. mimmo ha detto:

      Ciao Emiliano,
      per essere in regola, senza dover sostenere nessun costo aggiuntivo e’ sempre meglio comunicarlo al centro per l’impiego(job), i quali provvedono loro a farti compilare un modulo per essere in regola.
      Saluti. mimmo

    42. CARLOS ha detto:

      CIAO MIMMO MIO PADRE POSSIEDE UN BAR ORA VORREBE COMPRARNE UN ALTRO MA VORREBBE INTESTARLO A ME CON IL SUO “EX REC” E LA SUA PARTITA IVA POTRO AVERE IL MIO NOME SULLO SCONTRINO?
      GRAZIE..

    43. mimmo ha detto:

      Ciao Carlos,
      l’iscrizione al SAB(ex rec), ne’ tantomeno la partita iva, non sono cedibili. Puoi fare tale operazione, solamente se costituisci una societa’con l’intestatario del sab e partita iva.
      Saluti. mimmo

    44. CARLOS ha detto:

      CIAO MIMMO GRAZIE PER LA SPIEGAZIONE MA IO CHE SONO IL FIGLIO HO BISOGNO DI FARE IL CORSO SAB? Se si bisogna aprire prima o dopo la partita Iva? Grazie

    45. mimmo ha detto:

      ..Carlos,
      io cerco di rispondere volentieri a tutti, ma l’ho ripetuto un sacco di volte e lo ripeto anche a te, che l’iscrizione al SAB, non e’ cedibile, neanche tra famigliari.
      Quidi se vuoi intestarti una licenza, sarai costretto a fare ilcorso per ottenere l’iscrizione. La parti ta iva la puoi aprire quando ti pare, anche se non hai iniziato l’attivita’, basta bsolamente PAGARE.
      Saluti. mimmo

    46. Domenico ha detto:

      Salve sono un imprenditore pero sono inquadrato pure con una busta paga perché lavoro pure posso aprire anche una yogurteria a me intestata con un rec per somministrazione Grazie

    47. mimmo ha detto:

      Ciaoo Domenico,
      certo che puoi gestire un’attivita’ commerciale, anche se sei un imprenditore/dipendente a busta paga,solo che devi valutare bene, assieme al tuo commercialista, cosa ti comporta a livello di tassazione, l’accumulo dei due redditi.
      Buona giornata. mimmo

    48. anna ha detto:

      Gentile sig. mimmo
      vorrei un suo chiarimento, mio figlio è titolare di un negozio di abbigliamento, molte volte mi capita di aiutarlo.
      In sua assenza posso restare in negozio? In caso di controllo dell’ispettorato del lavoro come mi giustifico? Grazie per la sua risposta

    49. mimmo ha detto:

      Ciao Anna,
      e’sufficiente comunicare all’ispettorato del lavoro, che lei,essendo la madre e’una collaboratrice famigliare.
      Saluti. mimmo

      • anna ha detto:

        se si fa la comunicazione all’ispettorato del lavoro, mio figlio è tenuto a pagare i contributi inps?
        grazie per la sua risposta
        saluti anna

        • mimmo ha detto:

          Ciao Anna,
          come prima cosa, a norma di legge, un familiare può lavorare in un’impresa individuale in cui il membro familiare sia l’imprenditore. Il familiare è considerato tale quando sia il coniuge, i parenti entro il terzo grado, gli affini entro il secondo grado e i figli.
          Essendo di fatto equiparati al imprenditore la legge permette che i collaboratori familiari possano prestare la loro opera a titolo gratuito, quindi in caso di controllo sarà possibile dichiarare che la persona in quel momento dietro il banco, che non risulta iscritta nel libro paga dell’azienda, è la propria madre.
          Saluti. mimmo

    50. marco ha detto:

      ciao, ho capito tutto, ma nessuno parla del collaboratore in quanto contributi da pagare cioe…
      io collaboro con mia moglie, ma per inail e inps posso lavorare oppure devo versare dei contributi per il collaboratore???? il mio unico problema e quello contribuiti si o no????
      grazie

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