Ultimo aggiornamento: 15 Febbraio 2012
La dottoressa Schiavone, esperta di comunicazione e Marketing, ci invia un altro interessante articolo sui bar come luogo di incontro, e soprattutto, elemento che interessa spesso i nostri lettori, su come aprire un bar, un caffè letterario.
A volte accade che un bar si trasformi in un punto d’aggregazione culturale, offrendo la possibilità di scegliere un buon libro o di conoscere direttamente uno scrittore ed i suoi contenuti letterari durante una presentazione, oppure di ammirare una mostra di pittura o di piccole opere scultoree. Sono i cosiddetti caffè letterari, ora anche detti book bar o library cafè, secondo il modello americano che ha ripreso questo vecchio format. Per l’appunto, il caffè letterario era una realtà importante per ritrovarsi e vivere la vita sociale e culturale dell’ottocento e del novecento.
I giovani poeti, pittori, scultori, scrittori e in genere letterati di allora, non ancora famosi, si incontravano in questi luoghi per ammirare la cultura degli illustri e magari sperare in nuove idee e fama. Nei caffè di allora sono nati movimenti socio-culturali, opere, libri e idee per pittori e scultori, ma anche rivoluzioni. Alcuni caffè letterari sono tuttora aperti come l’Antico Caffè Greco di via Condotti a Roma e il Caffè Florian di Piazza San Marco a Venezia.
Dopo un secolo, i bar al servizio dell’arte sono nuovamente di tendenza, anche se, a volte, con un nome diverso e in modalità totalmente rinnovata. Non si può solo gustare un buon caffè, un tè o una cioccolata fumante concentrandosi sulla lettura di un buon libro, ma è anche possibile assistere alla mostra di pitture o di piccole sculture. Pare che l’esposizione di opere d’arte, per l’appunto, sia di gran moda ultimamente nei caffè di aggregazione culturale, dove, accanto ad una bevanda, è possibile ammirare quadri o opere scultoree di artisti non troppo famosi. Infatti, i proprietari dei bar tendono a dare questa possibilità a tale tipologia di artisti, instaurando con essi un rapporto di simbiosi: in questo modo, aiutano un pittore o
uno scultore a farsi conoscere e attirano nel proprio locale, un certo tipo di utenza, incrementando la clientela; quindi, più fama per l’artista, più successo e introiti per il proprietario del caffè.
Naturalmente, tale binomio arte-caffè, ha riscontro positivo, laddove il flusso di gente è alto. Motivo per cui, è facile incontrare un bar letterario che espone l’arte pittorica e scultorea in aree come i centri commerciali, oppure i corsi o le piazze frequentate da tante persone. Un altro concetto che piace e che ha molto successo, è, come già detto, gustare la lettura di un buon romanzo o di un libro di poesie, scelto nella biblioteca di un gradevole book bar.
L’atmosfera rilassante di una musica soft, accompagnata dal piacere di leggere, è un connubio che sposa perfettamente il sorseggiare una gustosa bevanda calda, accompagnata da uno snack; in tale contesto, il gestore del locale a volte consiglia il cliente nella scelta del gusto del tè o della cioccolata, ma può anche dare delle dritte per quanto riguarda la lettura, tra un archivio che comprende, solitamente, in un library cafè, circa 200-300 libri. Talvolta, i proprietari di tali locali danno la possibilità anche a scrittori e poeti di farsi conoscere; così organizzano nel book bar la presentazione di libri, il tutto accompagnato da un piccolo e sobrio rinfresco: al centro dell’attenzione non deve esserci l’evento mondano, ma il libro, che è cultura e aggregazione. Nel corso della presentazione o della mostra, in base all’organizzazione personale dell’autore, si può assistere a videoclip che illustrano maggiormente il libro, i quadri o le sculture, insieme con le notizie sulla biografia dell’artista. A volte è lo stesso autore che parla di sé o delle sue opere, oppure delega un suo rappresentante; può essere un critico d’arte, se si tratta di quadri o sculture, oppure un esperto di letteratura, un docente o un collega, se si parla di scrittori o poeti.
Durante un’esposizione o una presentazione, si può anche decidere di acquistare direttamente l’opera nel locale, offrendo così un’enorme possibilità all’autore, nonchè un incoraggiamento per la sua arte. I caffè letterari sono un’ottima occasione, apprezzata soprattutto dai giovani, per incentivare l’arte e la cultura
in ogni sua forma, troppo spesso discriminata e dimenticata in una nazione che è sempre stata la culla della conoscenza…ma tale forma di aggregazione è anche un’opportunità per i bar di fare quel salto di qualità, classe e raffinatezza che è garanzia di continuità.
2 Comments
In qualità di “studioso” del marketing applicato ai locali mi sento di aggiungere questo banalissimo e inflazionato ma reale pensiero:
Gli “intellettuali” parlano di cultura, libri ecc… ecc… ma poi anche una tazza di caffè da 3 € per sostenere questa “cultura” durante queste occasioni sembra un furto, li mette sulla difensiva facendoli quasi sentire “fregati”, tirati in “trappola”.
Io sconsiglio vivamente questo approccio se non per pura passione o “culturofilia” 🙂 e punterei a focalizzarmi sul come rendere protagonista la nostra clientela. Molto più dell’ artista di città, del cugino fotografo o del gruppetto che canta Vasco Rossi. Tutti VOGLIONO essere protagonisti. Anche solo nell’ essere semplicemente alla vista degli altri. Il resto è accessorio. Se diventa predominante… floppa.
Ma è anche vero che le regole valgono finchè non arriva uno a dimostrare che non sia così e che questa mia osservazione andrebbe sicuramente dettagliata meglio perchè così si presta a molte precisazioni!
😉
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