Ultimo aggiornamento: 5 Dicembre 2018
“Voglio fare un bar come quelli di Starbucks” “voglio aprire una caffetteria all’americana” “Voglio aprire una caffetteria come in America, con i bicchieroni take away”
Beh, io lavoro per una azienda di caffè, e sono davvero tanti i progetti di caffetterie “american style” che ci vengono sottoposti ogni mese, questo nonostante molti italiani continuino a considerare il caffè americano una brodaglia e nonostante, sia pur con mille annunci di arrivo imminente e varie leggende urbane; chissà se l’apertura di Starbucks in Italia, avvenuta il mese scorso, perterà nuova energia a questo progetto…
Certo l’ottica è diversa. Per una catena come Starbucks l’obbiettivo non è quello di aprire un singolo punto, ma di “colonizzare” un territorio in vista di economie di scala, mentre per il singolo imprenditore aprire una caffetteria all’americana può voler dire differenziarsi rispetto alla clientela.
Da qualche tempo esiste una catena italiana che sta facendo bene, almeno in termini di crescita di punti vendita (non sappiamo di fatturato). Questa catena è Arnold coffee, una caffetteria tutta mugs e muffins con il logo rotondo (come Starbucks, per non sbagliare) che abbiamo sia avuto occasione di intervistare, sia di recensire in un nostro video post.
Ma lasciando da parte questi progetti, come portare avanti il nostro progetto di aprire un locale per il caffè americano?
Risulterà evidente a tutti che il percorso burocratico per l’apertura di una caffetteria a stelle e striscie non sono diverse da quelle di un normale bar. Senza stare a ripetere la pappardella vi consiglieremo solo di andarvi a vedere il nostro percorso “Aprire un bar passo dopo passo” dove trovate tutte le indicazioni.
Dal punto di vista HACCP potremmo aggiungere che se i prodotti di caffetteria non hanno particolari criticità, torte, pasticceria e cupcake saranno invece molto rilevanti dal punto di vista igienico sanitario sopratutto se decidessimo di preparare pasticceria nel nostro laboratorio. Glasse e farciture, molte tipiche della pasticceria USA, hanno infatti componenti di creme, latte e uova che andranno riportate e controllate con attenzione nel nostro piano di autocontrollo.
Area di transito e frequentata anche da giovani, meglio se in città medio grandi.
Questo, per riassumere, l’identikit della location ideale per aprire un bar modello americano. Le aree di transito sono adatte ad un consumo facile. Consumo facile che possiamo spiegare in due modi
Città medio grandi? Certo, se il concept di locale è diverso dal solito, è necessario avere un gran bacino di utenza, per trovare la nostra nicchia di mercato con una clientela variegata ma soprattutto abbastanza cosmopolita, abituata a viaggiare e sperimentare. Questo non vuol dire solo stranieri, turisti, ma anche studenti, che in caffetterie come queste dovrebbero poter trovare wi-fi (a proposito, come si mette un Wifi nel proprio bar lo trovate in questo post) e spazi comodi per chattare e (a volte) studiare.
Studenti vuol dire però spesso anche prezzi bassi, e i prezzi bassi fanno un po’ a pugni con un modello di bar dove il consumo è soprattutto a tavolo, proprio per godere delle connessioni internet e dei ritmi rilassati del modello USA. E opportuno fare bene i conti: affitti molto ragionati (anche se per questo tipo di caffetterie è spesso opportuno avere una metratura più grande di un classico bar italiano) e pochissimo personale senza alcun servizio al tavolo (anzi, magari i clienti che si sparecchiano come nei Mc Donald).
Nelle piccole città, magari un pochino di provincia, è difficile parlare di caffetteria all’americana pura, che rischia di tagliarsi via una parte consistente della normale clientela da bar. Conviene fare il bar classico, arricchendolo con cappuccini grandi, aromatizzati e magari to go, per l’ufficio accanto, un mix, insomma, che col passare del tempo magari sfonderà…
Simbolo delle caffetterie americane, nemmeno a dirlo, il caffè americano.
Ecco, su questa preparazione un po’ di chiarezza. Il caffè americano propriamente detto è (anche in America) un’espresso allungato con acqua. Se invece parliamo del bicchierone allora sarebbe il caso di parlare di coffee, o regular coffee o filtered coffee; un caffè, in pratica, preparato in maniera completamente diversa dell’espresso.
Da tener presente che nel caffè americano non ci sarà la pressione di estrazione tipica dell’espresso, quindi l’estrazione sarà (dovrà essere) meno corposa e meno amara rispetto all’espresso. Attenzione quindi a pensare il caffè americano non come migliore/peggiore rispetto all’espresso, ma semplicemente diverso, dedicato a momenti diversi della giornata.
Un altro aspetto che interessante da proporre, anzi, davvero cool, potrebbe essere il brewing, con metodi come il V60, Aeropress, cold brew e altri metodi possono esaltare le sensazioni aromatiche dei migliori caffè, la loro preparazione, inoltre, è davvero ipnotizzante per il cliente!
Se volete cominciare a conoscere questo tipo di estrazioni andate a vedere questo sito specializzato e sopratutto le pagine collegate che spiegano i vari metodi (qui, per esempio, la guida per usare l’Aeropress...).
Miscela? Caffè centroamericani e brasiliani, più dolci, solo arabica e tostatura chiara…
Beh, se America dev’essere che America sia: potremmo pensare a degli schermi con il classico canale dedicato all’informazione, ma non sarà un canale italiano, bensì la CNN o la NBC, oppure una emittente locale della South Carolina! Potremo pensare a quotidiani e riviste inglesi, potremmo trovare alcune bibite (doctor pepper?) davvero americani , e magari offrire il pazzesco Bull shot (vodka e brodo) come cocktail, proposto durante aperitivi in cui si impara l’inglese!
Vogliamo un bar americano anni ’50? Guardiamoci un po’ di volte “Grease” e ricreeremo quelle atmosfere, magari davvero da vicino, con una serie di milkshakes, di fudgy cakes tipiche con triplo cioccolato e un sacco di bellissime bibite alla soda, come quelle proposte da questi locale!
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17 Comments
Sono migliaia i giovani (ma non solo) che vogliono un locale così. Io spero veramente che ci siano imprenditori italiani (se proprio starbucks non vuole venire in Italia) pronti a investire in questo tipo di locale, che come è ben sottolineato nell’articolo, sta avendo successo con Arnold Coffee, dove ogni giorno ci sono lunghe code solo per entrare.
Sarebbe veramente un sogno..ma come fa una ragazza di 27 anni ad aprirlo partendo da zero e senza soldi? Sicuramente i finanziamenti, oltre ad essere difficili, non sono neanche cospicui… qualche gradito consiglio? grazie mille
Ilaria se sei ancora interessata io ho una idea, contattami a [email protected]!
Michel, spara l’idea!
deftonesct (at) gmail . com
sono interessatissimo! 🙂
ciao anche io sono molto interessato. contattami e ne parliamo. ho qualche idea 🙂
[email protected] contattatemi
Sono interessata, scrivimi che ci parliamo. Io ultimamente sto ideando anche uno stile di bussiness simile.
Io se trovassi finanziamenti aprirei subito. Hai qualche idea?
Stefano +39 334 6326224 [email protected]
Ciao, ho visto il messaggio solo ora. Che idea avevi?
Ilaria
[…] un bar, e sopratutto una caffetteria all’americana, avevamo già preparato alcuni post, come questo. Oggi possiamo invcece intervistare i gentili Marica e Michele (Michele Ricci, dello stesso […]
[…] dei (sopratutto tentativi) di aprire in Italia caffetterie all’americana, avevamo già scritto qui su questo blog, così come abbiamo parlato (e visto in questo video) di quello che sembrerebbe […]
Salve, desidero aprire un bar gelateria all’estero, ci sono dei finanziamenti per aziende start up .
ciao con.mio.marito saremmo.molto interessati a poger aprire qui al.sud.una caffetteria.di qiesto tipo…vorremo portare questa novita…noi abbiamo.gia.due caffetterie bar avviate ma qui manca proprio questa….se ci contattate potremmo.valutare assieme
buon giorno vorrei cambiare arredamento nella mia pizzeria in Sardegna aggiungendo bar-coffee all’americana in stile starbucks ..cell.3466468441 [email protected] …grazie ….
Vorrei informazioni per aprire un bar coofee shop all’ americana in Italia
Nel nostro post che abbiamo pubblicato nel blog, troverai tutte le nozioni utili.
Anch’io sarei veramente curiosa di sapere come realizzare una attività del genere dove i costi sono elevatissimi partendo da zero o poco più, come me!!! Io vorrei tanto diventare imprenditrice di me stessa ma con sta crisi…