Ultimo aggiornamento: 26 Giugno 2017
La legge dice che lo zucchero deve essere conservato al banco il contenitori chiusi, quindi, da anni, niente zuccheriere aperte e sopratutto tantissime, classiche bustine di zucchero da bar che sono ormai l’accompagnamento inevitabile di espresso e cappuccino. Ma come funziona il mondo delle bustine di zucchero? Quanto pesano? Quanto costano? In rapporto, in un bar si usa più zucchero bianco o di canna?
Negli ultimi anni il consumo pro capite di zucchero è calato in Italia, diciamo che stiamo più attenti alla linea. La media del peso delle bustine di zucchero al bar è adesso sui 4 grammi, e, se al sud (area dove si prediligono miscele di caffè più amare) si trovano bustine anche da 6 grammi, nel nord si scende anche a 3 grammi. Il peso di una bustina di dolcificante è invece (ci riferiamo al peso del prodotto, non della bustina) di 0,7 grammi. Una di queste bustine, composta di solito di una miscela di saccarina e ciclamato, dolcifica come 5 grammi di zucchero
Interessante è vedere le percentuali di consumo delle bustine di zucchero al bar, vediamole insieme:
Per quello che riguarda i costo delle bustine dobbiamo calcolare che il packaging, la bustina, ha naturalmente un costo. Calcolando in un Euro circa al chilo il costo dello zucchero, si arriva con il packaging a moltiplicare il costo per tre.
In pratica, per un chilo di zucchero confezionato in bustine il barista spende quindi circa 3€. Considerando quindi che con 4 grammi per bustina si dolcificano con un chilo 250 caffè, l’impatto dello zucchero su ogni espresso e cappuccino sarà di poco più di un centesimo di Euro, quindi marginale.
Per molti bar è un punto di arrivo, il segno che il nostro bar ha raggiunto un bel volume di affari, e può permettersi uno standard di servizio,di immagine più elevato. Stiamo parlando delle bustine di zucchero personalizzate.
Per i baristi che pensano di arricchire il loro bar con delle bustine personalizzate le domande sono di solito due:
La prima domanda è strettamente legata alla seconda. Il concetto è che per una operazione del genere sarà prima necessario creare una matrice, uno stampo diciamo. Questa matrice avrà inciso il logo, le scritte, il marchio che vogliamo riportare sulle bustine.
Il costo di questo stampo sarà di poco legato alla sua complessità e molto più connesso a quanti colori vorremmo usare per realizzarlo. Lo stampo ad un solo colore (di solito nero) avrà un costo più basso rispetto ad uno stampo in quattro colori, la cosiddetta quadricromia cioè nero, giallo, ciano, magenta. Questi quattro colori primari saranno quelli che, mixati, daranno tutti gli altri colori e ogni sfumatura.
Diciamo che stampi del genere possono andare dai 60€ ai 200€. Questo costo su sopporta una volta, dopodiché, più bustine stamperemo, e più ammortizzeremo questo costo. E’ inoltre chiaro che non dovremo fare due stampi per le bustine di zucchero bianco e di canna, sarà il colore della carta a fare la differenza.
Innanzitutto il packaging, Se le bustine si trovano in moltissimi bar la tendenza va verso lo sticker, la bustina “a tubetto” più stretta e lunga. L’azienda Personal Zucchero, prima azienda italiana per le bustine personalizzate, che ci concede questa intervista tramite il proprio rappresentante Enzo Cinarelli, ha lanciato sul mercato bustine di zucchero a forma di cuore: perfette per occasioni come San Valentino!
Un altra tendenza è quella dei dolcificanti naturali, come la stevia. Questa sostanza naturale viene di solito miscelata all’eritritolo e dolcifica, in purezza, 300 volte più dello zucchero. La stevia ha però un leggero retrogusto di liquirizia che non entusiasma tutti i consumatori…
Una tendenza può essere considerata anche quella di servire al bar zucchero biologico, sia di canna che bianco, per una uniformità di messaggio dei baristi che servono caffè e prodotti biologici.
Un ultima tendenza, ormai consolidata, può infine essere considerata quella delle bustine di miele da bar. Può essere interessante sapere che le bustine da bar di questo prodotto vengono prodotte utilizzando il miele di acacia o il millefiori; quest’ultimo tende ad indurirsi quando il clima si fa più freddo, mentre la prima tipologia, considerata migliore come caratteristiche di gusto, ha costi più elevati, fino al doppio.
Il miele, in bustina, comunque, non è comodissimo (è appiccicoso!) da versare nella tazzina, è per questo che moltissimi bar ricorrono a squeezer, come quelli del ketchup…
VI ASPETTIAMO AI NOSTRI PROSSIMI CORSI DI APERTURA E GESTIONE CON I VOSTRI PROGETTI. TROVATE LE PROSSIME DATE SU QUESTA PAGINA.