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COSA SONO GLI ENTI BILATERALI PER BAR E RISTORANTI

Come si assume un cameriere o barista  e come si aderisce, o no. Parliamo in questo post di cos’è l’ente bilaterale, una struttura che si pone a fare da ponte fra imprenditore e dipendente.

 

ebterPer assumere un dipendente, in un locale, bar, pub o ristorante, è necessario darne  comunicazione all’INPS entro le 24 ore del giorno precedente, lo faremo noi, o lo farà il nostro consulente del lavoro, da noi informato, se ne abbiamo uno. Se la persona che assumiamo sarà il nostro primo dipendente, ci verrà chiesto, o sarà considerato scontato, di aderire all’ente bilaterale della nostra zona. Ma cos’è un ente bilaterale?

La bilateralità da cui il nome trova il suo senso nel fatto che questi enti sono guidati sia da rappresentanti dei sindacati degli imprenditori (nel caso di locali e ristoranti potrebbero essere la solita conf…) sia da rappresentanti dei sindacati dei lavoratori; per questo gli enti bilaterali dovrebbero collocarsi come strutture di mediazione fra questi due gruppi di interesse.

Nati con questo scopo gli enti trovano una manifestazione pratica organizzando corsi di formazione, supportando politiche comuni alla categoria e, sopratutto negli ultimi anni, creando un sistema di sussidi e ammortizzatori sociali. A finanziarli, è chiaro, sono quelli che partecipano all’ente, alle imprese aderenti è infatti chiesto di versare un contributo pari allo 0,10% dello stipendio del lavoratore (lordo?) mentre il lavoratore stesso deve contribuire con una ritenuta dello 0,05%.

Aderire agli enti bilaterali è obbligatorio? In teoria no, ma diversi enti del genere in diverse provincie sono riuscite a far passare alcune forzature ai regolamento che tendono, e tentano, di farli diventare obbligatori, pena versamenti ancora più salati. Nella provincia di Bergamo, per esempio, le aziende che non aderiscono sono tenute a versare al lavoratore una somma aggiuntiva dello 0,30% dello stipendio, diciamo che in pratica aderirvi è liberamente obbligatorio…

Da profani, alcune perplessità ci colgono; organizzare corsi obbligatori come SAB o HACCP, portare avanti politiche comuni, supportare lavoratori e dipendenti… Ma non ci sono già molte altre strutture, dalle conf alle camere di commercio, che fanno le stesse cose? Siamo di fronte alla solita moltiplicazione di burocrazia e di costi?

 

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