Ultimo aggiornamento: 28 Aprile 2017
Durante i nostri corsi full immersion di Apertura e Gestione locali ci è capitato spesso di esaminare locali posti su strade di grande scorrimento, di traffico intenso.
Si tratta certamente di posizioni molto vantaggiose. Sopratutto per un bar di servizio (vedete questa distinzione fondamentale in questo post) una posizione di intenso traffico permetterà di intercettare una clientela ampia, tutta quella che, spostandosi magari per andare al lavoro (o che svolgono il loro lavoro guidando, come agenti di commercio e trasportatori) ha bisogno di una colazione, di un caffè o di un pranzo veloce.
Questa posizione vantaggiosa però non è esente da problematiche, esaminiamo le due più importanti, fondamentali.
Le due problematiche fondamentali sono:
La prima problematica, il parcheggio, è facile da capire: in un locale che trae clientela solo attraverso il traffico automobilistico è necessario che il parcheggio sia presente, ben visibile e (FONDAMENTALE) dal lato giusto della strada… il cliente medio ci penserà due volte a parcheggiare sull’altro lato della strada rischiando poi di farsi investire da un traffico intenso…
Il secondo aspetto, quello della percezione del locale, è più sottile.
Il problema è la difficoltà di farsi vedere, di avere la giusta visibilità considerando che il nostro target, l’automobilista appunto, passa in macchina a 60 all’ora, con gli occhi giustamente incollati alla strada e con una gran difficoltà a fermarsi solo quando, all’ultimo momento, scorge l’insegna del locale. In parole povere nessuno rischia un tamponamento per entrare in un locale visto all’ultimo momento.
Questo tipo di situazione mi è tornata in mente in un contesto un po’ curioso. Durante le vacanze di questa estate ho fatto un giro in Belgio, una delle highlights, delle cose che più di tutto volevo vedere era il campo di battaglia di Waterloo (ognuno di noi ha le sue storture…) e per farlo ho noleggiato una bici. Il campo di battaglia, al giorno d’oggi, è attraversato da una strada statale che conduce a Bruxelles, percorsa ad alta velocità da molte macchina, meno male che una piccola pista ciclabile la affianca, altrimenti non credo mi sarei avventurato in bici su questa strada.
Ad un certo punto, pedala pedala, ho visto sulla strada il cartello della foto: vendesi fragole a 350 metri, e credo di aver fatto un passo avanti nell’antico problema del bar che deve farsi vedere.
Il signore belga che ha pensato il cartello infatti non ha scritto “vendesi frutta” (vi garantisco che sulla sua bancarella c’era anche altro oltre le fragole) ma ha puntato su un prodotto preciso, forse il migliore o quello, a suo avvisto, con più mercato, e l’ha anche visualizzato, disegnato.
Ecco, forse anche un bar di statale potrebbe provare a mettere un cartello ad alcune centinaia di metri dal bar. Il cartello dovrebbe però non puntare su un generico “bar tavola calda” o roba del genere, ma su un prodotto, su un’acquolina! Per esempio potrebbe puntare “sui bomboloni caldi della Giovanna” oppure sul “miglior bombolone alla crema della provincia” o ancora “a 200 metri un cappuccino stellare!” l’effetto curiosità sarebbe mooolto probabile, quasi assicurato!
A che distanza? Dipende da quanto la strada è veloce, diciamo a 10/15 secondi di strada, il tempo di pensare se mi piace il prodotto esposto e decidere di fermarmi!