Ultimo aggiornamento: 22 Marzo 2017
Alcuni casi negli ultimi tempi hanno rilanciato il fascino della barista sexy. Ma avere una bella presenza alla macchina da caffè aiuta davvero il locale?
A quanto ci dice il gossip, la creatrice della tendenza è una barista Bresciana, Laura Maggi, che iniziò a far notizia, almeno così credo di aver letto, nel momento in cui mogli e fidanzate del paese dove si trovava il suo bar, iniziarono a fare una specie di ronda per proibire ai compagni di frequentare il locale della intraprendente barista. Da lì in poi Laura è diventata sempre più famosa fino ad approdare sulle pagine di playboy, e ha fatto scuola fino a creare numerosi cloni, altri bar dove la bellezza ben esibita delle signorine dietro il banco basta e avanza a dare un gran valore aggiunto alla attività. I giornali e internet ci raccontano in questi giorni i casi di Rimini e di Mary e Moira, a Belluno.
A mettersi a scoprire (il poco che c’è da scoprire) c’è da star sicuri che si troverebbe molto altro, perché, sia chiaro, l’idea che una bella e spigliata barista aumenti la clientela è vecchia come il mondo.
Per fortuna, per trovare bariste davvero carine e con una altissima gradazione di sex appeal non importa andare sui giornali, e in alcune nazioni le bariste hanno saputo diventare una vera e propria istituzione; proprio in questo blog avevamo parlato dei bar con le gambe, i caffè con piernas del Cile.
Ma funziona veramente? Beh, non importa che sia io a dire che praticamente ogni uomo è sensibile al fascino di una bella ragazza, e a chiunque fa piacere entrare in un bar e avere “un bel colpo d’occhio”. Ma la stragrande maggioranza degli esseri umani è pure sensibile a scortesia e altezzosità, quindi, nemmeno la più bella delle bariste può e deve sottrarsi dall’essere gentile, attenta, cortese e serena, senza tirarsela (si dice così) e senza guardare ogni cliente dall’alto in basso; per quello credo ci siano le sfilate. Detto questo, ci sono i topless bar… E un bel ragazzo? Certo! Anche l’altra metà del cielo ha buoni occhi…
1 Comment
BARMAN O ATTORI?????????????????????????
Osservando le nuove generazioni di barman (ma anche quelle vecchie), troviamo atteggiamenti discordanti con la professione del barman. Passata l’era dei lanciatori di bottiglie stiamo entrando nell’era degli attori e primedonne.
Spuntano cappelli, baffi (quantomeno stravaganti), abbigliamenti carnevaleschi (Carnevaleschi in quanto riprendo un tempo passato non più coerente con i giorni nostri), alcuni suonano dietro il banco, strumenti musicali come trombe, violini più ne ha più ne metta. fanno in pratica TUTTO tranne servire il cliente, valorizzano loro stessi non il cliente. Non giudichiamo chi lavora, ma torniamo a ricordare che se c’è un protagonista questo deve essere il cliente, servire il cliente non è vergogna è arte (per chi lo capisce).
È passato il tempo in cui l’umiltà era la dote principale del barman? Quando si lavorava all’ombra ma con passione sincera per servire il cliente.
Facciamoci questa domanda, cosa voglio fare da grande? Il barman o l’attore? In base alla risposta iniziate a darVi da fare, non c’è niente di male nell’aspirare a diventare un personaggio pubblico, ma siate intelligenti nel scegliere la strada più adeguata per raggiungere il vostro obbiettivo (provini, stage, grande Fratello).
Se invece volete diventare dei barman, allora dovete “imparare a servire un bicchiere d’acqua”, e capire cosa si nasconde dietro questa frase.