Ultimo aggiornamento: 26 Febbraio 2014
La velocità con cui i locali cambiano proprietari è un campanello d’allarme da non sottovalutare.
C’è crisi. Un luogo comune, una canzone e uno stato delle cose talmente ufficializzato e assodato che alcuni imprenditori, sicuramente più pragmatici e risoluti hanno cominciato a dire “la crisi è una realtà passeggera, mentre questa situazione non è e non sarà passeggera, è la realtà con cui dovremo confrontarci nei prossimi anni”
Nel mondo dei bar e dei pubblici esercizi la crisi ha avuto, e sta avendo, due risvolti quasi contrastanti. Per molti bar gli incassi si sono ridotti e la gestione dei locali ha dovuto fare i conti con margini e bilanci sempre più magri, dall’altra parte sempre più persone, e sempre meno esperte, si sono buttate in questo lavoro aprendo e comprando locali.
Queste due tendenze si spiegano semplicemente. Da una parte le famiglie, costrette a fare i conti con la difficoltà di arrivare a fine mese, hanno ridotto le spese del “fuori casa” mettendo così in difficoltà bar e ristoranti. La sofferenza di questo tipo di attività non è stata però certo l’unica nel panorama economico italiano. Praticamente tutte le attività hanno subito contrazioni, e molte aziende hanno tirato la cinghia, licenziando o comunque mettendo in una situazione fortemente precaria molte persone che, per riprendersi in mano la vita e uscire da questa situazione di incertezza, hanno pensato di rilevare un bar, da molti, e in maniera errata, pensata come una attività sicura e tranquilla.
Su questa base voglio fare tre considerazioni.
Prima: fate attenzione alla velocità con cui, probabilmente anche nella vostra città, i bar cambiano gestione. È il classico segno che le situazioni economiche non sono così floride. Pensateci bene.
Seconda: se state cercando un bar da comprare o un bar in gestione non abbiate fretta e non pensate di perdere l’occasione della vita (come molti agenti o proprietari cercheranno di farvi pensare) in questo momento praticamente ogni locale è sul mercato.
Terzo: avete tutti sotto gli occhi i danni che gestori improvvisati e senza esperienza possono fare alla gestione di un bar. Pensate di poter fare di meglio? In base a quale esperienza? Sono riflessioni da fare con estrema attenzione…
6 Comments
salve
oggi trovo l’ennesimo articolo che stuzzica il mio interesse perchè parla di un argomento che ho -tra virgolette- toccato con mano: il turn-over delle gestioni dei locali..
dove vivo io (a bologna) per le discoteche è quasi all’ordine del giorno cambiare personale che le gestisce e, premettendo che sono un ragazzo/cliente, avevo percepito che questo non fosse un buon segnale, soprattuto quando una gestione dura una stagione (invernale o estiva) o anche meno…
ciao
al prossimo articolo!
Ciao a tutti,
Vorrei chiedervi un parere.
Ho trovato un locale a Torino (periferia ma strada di grosso passaggio). E’ a primo piano, libero da tutti i lati. E’ stato ristorante pizzeria per 6-7 anni. Poi è stato dato in gestione una prima volta, tenuto un annetto e ridato in gestione (l’ultima volta) per 3-4 mesi. Chiuso a giugno 2010.
Il particolare è questo: la prima gestione, che ha messo su tutta la baracca ha chiuso perché la proprietaria, una commercialista, l’aveva aperto per il figlio. Sembra che il figlio sia finito in vacanza nelle patrie galere…
La seconda gestione, di 1 anno, era una coppia che si è separata dopo 7-8 mesi per motivi personali, e inevitabilmente dopo un po’ hanno lasciato il locale. La terza gestione, semplicemente non pagavano l’affitto. Dati 2 mesi di caparra e 1 anticipato, l’han tenuto 3 mesi e alla minaccia dei proprietari, sono andati via.
La prima gestione aveva dei debiti, penso con chi ha curato l’allestimento del locale (ristrutturazione e acquisto attrezzatura) e hanno subito un pignoramento di tutti i beni. Dato che, per come è impostato, conviene tenere le vecchie licenze (nonostante con la Bersani siano libere, ora) si sono accordati che lo davano in gestione: i creditori bloccavano il pignoramento dei beni, e l’affitto d’azienda veniva diviso fra proprietaria delle licenze (e dei beni pignorati) e i creditori (50% a testa). In tal modo, i creditori recuperano i soldi, la proprietaria rimane tale e il locale si può continuare ad usare. In alternativa, se i creditori pignorassero i beni, forse non recupererebbero tutto il debito e per usare quel locale, con una licenza nuova ci vorrebbero delle modifiche (ad esempio: ingresso per disabili, doppio bagno, etc.)
Il locale è questo: 160 mq + 50 di veranda + 50mq di parcheggio privato, chiuso. Forno a legno per 6 pizze, cucina attrezzata completa (6 fornelli+friggitrice doppia+griglia, lavastoviglie, banconi, cappa, piatti, lavelli, etc.) bancone bar attrezzato con retrobar in legno, tavoli in legno, sedie, pizzeria a norma con impastatrice, bancone in marmo, frigo, etc. Macchina per caffè di proprietà, cassa, impianto audio, bagno con antibagno, riscaldamento e condizionatori.
Vogliono 600 euro per il fitto d’azienda e (ho spuntato) 1200 euro/mese d’affitto il primo anno (1300 il secondo anno, 1400 dal terzo anno in poi).
Io vorrei aprire un pub: il locale si presta (muri parzialmente in mattoncini, stanzone unico, bancone in legno, etc.) e spendendo qualcosa (ho messo in conto 10000 euro) si può abbellire con poster, luci basse, mensole e decori vari, proiettore per maxyschermo. Angolo per musica dal vivo (nel primissimo ristorante la facevano ogni tanto… ho trovato anche varie foto in rete…).
Ho delle idee per usare il forno a legna con delle specialità e in un primo momento, infatti, non vorrei fare la pizza. Poi se le cose partono e lo consentono, si inserisce.
Così facendo dovremmo gestirlo in 2 + extra partime (la mia compagna in cucina, io in sala ed eventuali ragazze come extra).
Cucina tipica da pub, non troppo complicata, ma con delle specialità che sono sicuro al 100% non ci sono a Torino e che piacerebbero. Un bel bar curato, pensato per gli adulti: poco e niente analcolici. Buona selezione di assenzio (vero) e liquori.
Sia io che la mia compagna siamo nel settore da 17 anni: cominciato a 15 anni come garzone di bar, ho finito la scorsa estate come maitre in un 4 stelle superior! Negli anni, oltre l’esperienza ho accumulato corsi vari necessari per legge (come haccp, antincendio, etc.) e di formazione (aibes, etc). Puntiamo sopratutto ad aprir la notte, il sabato aperti fino a tardi e far le colazioni per chi esce dalla disco.
Secondo voi, dovendo pagare 1800 euro d’affitto+gestione, spese varie x 2 + 1 o 2 dipendenti part-time, a quale incasso dovremmo puntare, per avere uno stipendio non troppo alto (ci bastano 1700/2000 euro come coppia)? Quale potrebbe essere un giro mensile sufficiente? ed uno buono?
Quanto tempo ci può volere per lanciare il locale?
Devo preoccuparmi per tutto il PASSATO DEL LOCALE?
Grazie anticipatamente a tutti… e sopratutto a MIMMO! 😉
sapete non sono un frequentatore dei locali assiduo ci vado 1 due volte alla settimana, ma io mi ritiro in casa perche’ mi dicocono i baristi lo sai che tu non pachi le tasse a me mi dici questo ,e tiu barista vendi le pstine che vendono al supermercato a 1 euro a 9 volte il suo valore e non mi fai lo scontrino fiscale, io lavoro in proprio e guadagno poco faccio fatica ad arrivare ad farmi un mio stipendio decente per garantirimi una vita dignitosa, ma se in un paese di 3000 abitanti aprono 20 bar non si puo’ pretendere che la gente venga nel tuo pubblico esercizio, poi la devono smettere di dire quelle cose li sono ingiuriose ,io se esco una volta alla settimana e’ per andare al mare d’estate ed in inverno rimango a casa, cosi’ spendo meno
Ciao Loris,
ti consiglio vivamente di dare un’occhiata al seguente sito:
www. psichiatria.it
Buona fortuna. mimmo
ciao e molto importante ..sono propietario delle mura e ho venduto la licenza il 16 novembre 2010 il 5 luglio 2011 mi arriva una racc..che vuole essere pagato i danni del condizionatore perche il gas non e piu a norma in piu vuole essere pagato il cambio della cindia della cler …non pagandomi la cambiale ..mi puoi aiutare grazie mille ciao ruggiero
Ciao Ruggiero,
non essendo trascorsi neanche 8 mesi dalla vendita del bar direi che bisognerebbe valutare quale cifra sia stata valutata l’attrezzatura.Non esiste un lasso di tempo ben definito per la garanzia di un apparecchio usato, a meno che non ci sia una clausola scritta. Siccome oggigiorno, con sempre piu’ facilita’ si mette tutto in mano all’avvocato io ti consiglierei di proporre di pagare la riparazione, meta’ ciascuno.
Saluti. mimmo