Ultimo aggiornamento: 22 Aprile 2014
Molto interesse hanno suscitato i post sul tè (a proposito, se qualcuno ne è esperto e ci vuol mandare un post sull’argomento…) in questo post volevo occuparmi dei tè che più di tutti vengono percepiti come salutari, simbolo di purezza ed equilibrio: i tè verdi.
Questo tipo di tè (ma più precisamente questo tipo di lavorazione) è tipicamente giapponese, tanto da essere chiamato in estremo oriente “tè giapponese” anche se in realtà questo tè arrivo nel paese del sol levante dalla Cina, e sembra portato dal monaco che portò in Giappone anche una scuola di Buddismo.
Il tè verde è al giorno d’oggi coltivato in Giappone nelle aree di Fukuoka, Kyoto ed Shizuoka.
Pur definito e trattato tutto come tè verde, la qualità può variare tantissimo a seconda della coltivazione e del tipo di pianta usata. Anche il costo può variare da pochi a centinaio di euro per chilo.
Fra i tè verdi giapponesi i più famosi sono:
Bancha: è il tè più comune. È il tè Sencha raccolto fra l’autunno e l’inverno. È fermentato al vapore, come tradizione in Giappone.
Gyokuro: uno dei più pregiato. Il suo nome si riferisce al colore pallido dell’infusione. Le sue foglie sono lasciate crescere all’ombra.
Kamairicha: tè non trattato al vapore, ma su piastre roventi. Non ha il caratteristico sapore amaro dei tè giapponesi.
Maicha: simile al Gyokuro. In Giappone è molto usato come ingrediente per il gelato e per i dolci.