Ultimo aggiornamento: 22 Aprile 2014
I chili di caffè venduti da un bar sono veramente indicatori dell’incasso? Spesso sì, vediamo come funziona…
Non sono poche le volte in cui, alla ricerca di un locale in vendita troviamo, frugando su internet annunci come questi:
…bar tabacchi con consumo di 6 kg di caffe” al giorno…
…il bar ha un consumo di caffè di circa 2,5 kg giornaliero…
Ma questo dato, dei chili di caffè venduti, e veramente così importante da poter decidere dell’acquisto o meno di un locale?
La maggior parte dei bar italiani basa di fatto i suoi introiti sul caffè e sulle brioches della mattina; il classico bar dell’angolo, come migliaia di bar Italiani, ha un pranzo abbastanza ristretto e un aperitivo altrettanto accennato, e la maggior parte dell’incasso li fa la mattina, con caffè e colazioni.
Sono abbastanza pochi i locali che, al contrario, riescono a maturare cifre interessanti in altri segmenti della giornata, ed è per questo che il dato sul consumo di caffè è considerato molto interessante da un esperto compratore.
Ma perché questo dato viene dato con facilità, mentre al contrario viene tenuto molto più riservato il fatturato del locale, di cui dovrebbe essere indicativo?
Primo, perché questo dato, chiarificante per gli addetti ai lavori, è invece oscuro per chi non ha idea di come funziona il mondo del bar, dando questo dato, si spera di attrarre compratori “del mestiere” considerati più sicuri e solvibili.
Secondo, perché se l’incasso può avere parti meno ufficiali (mi permettete il parlare in maniera un po’ oscura?) i chili di caffè permettono di dare un’idea abbastanza corretta del giro d’affari del locale pur senza citare cifre “da verificare”
Non si può concludere questo post, su un argomento delicato, senza dare un po’ di cifre che possano guidare i nostri lettori.
Un bar che consuma 1.2 /1.5 di caffè al giorno ha spesso un’incasso di 300/350€ al giorno, mentre un consumo di 2,5 chili porta a superare i 500€. Naturalmente è un dato tutto da verificare, ma, come uscito da un lungo dibattito durante uno dei nostri ultimi corsi di gestione bar (vero Andrea?) può essere molto indicativo…
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Tra l’altro, e buonasera a tutti, consiglierei di farsi seguire correttamente da un professionista anche per quanto riguarda tutti gli aspetti normativi che almeno in prima battuta possono anche pesare.
Mi riferisco a notifiche, subingressi, corsi di formazione e relazioni tecniche varie.
A volte può succedere di non considerarli e si rimane un po’ “corti” specie all’inizio…
in bocca al lupo 🙂