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Il Prezzo del Caffè al Bar È Stato Sempre Legato al Prezzo del Quotidiano?

Si parla spesso del collegamento fra prezzo del quotidiano, del giornale, e quello del caffè al bar; ma c’è mai stato questo collegamento? Abbiamo fatto un po’ di ricerca storica, dal 1945 ad oggi, e i risultati sono sorprendenti!

Il prezzo del caffè è uguale a quello del giornale? lo è mai stato?

Il prezzo del caffè al bar, considerato troppo basso,  è davvero una gran fonte di discussione.

Molti siti, molti baristi ed esperti ne parlano e danno diverse visioni e diverse motivazioni, incolpando anche varie “cecità” mancanza di visione da parte della politica, dei torrefattori o della categoria stessa dei baristi. 

Ma basso rispetto a cosa? e rispetto al passato? Uno dei riferimento spesso fatto in questo senso, con visione storica, è la comparazione fra il prezzo del giornale, del quotidiano, e il prezzo del caffè, insomma, si dice che in passato, in un tempo più o meno mitico, questi due prodotti, così diversi, avessero lo stesso prezzo, anzi,si dice che il prezzo dell’uno si adeguasse al prezzo dell’altro. ma è vero?
Abbiamo cercato di capirlo ritrovando, con una ricerca storica, i prezzi di questi due prodotti, e comparandoli dal 1945, da dopo la guerra, ad oggi. Per farlo abbiamo usato diverse fonti, fra cui questa.

Se preferite non leggere questo post pieno di cifre, ma ascoltarlo e vederlo in video lo trovate qui:

Già che ci siamo, abbiamo anche voluto giocare un po ‘di più. Abbiamo preso lo stipendio medio di un lavoratore negli anni, e abbiamo cercato di calcolare quanto, in percentuale, gli sarebbe “pesato” acquistare due espressi al giorno, vale a dire 60 caffè al mese, idealmente quello della mattina e quello del dopopranzo.

DAL 1945 AL 1960

La nostra ricerca, come avevamo detto, comincia nel 1945. l’Italia era ancora (almeno per una metà dell’anno) divisa dalla guerra e comunque era una nazione distrutta e poverissima. Le macchine “a leva” non sarebbero arrivate sul mercato ancora per qualche anno, e il caffè era un bene praticamente di lusso. Un espresso costava in media 20 lire (circa 11 cent di euro). Molto diversa la situazione del quotidiano. Questa era praticamente l’unica forma di informazione, essendo senza TV e senza internet, e la forte politicizzazione della società (pensiamo solo a Democrazia Cristiana e Partito Comunista) portava ad un forte sviluppo dei giornali di partito. 

Il giornale era quindi un bene primario e costava solo 4 lire. Lo stipendio medio poteva essere quantificato in 11.000 lire (praticamente 5,70€) anche se la disoccupazione era altissima. 60 caffè rappresentavano in questa fase il 10.91%, dello stipendio, improponibile per quasi tutti!

Passiamo al 1950, la situazione sta cambiando, la guerra si è allontanata, lo stipendio è salito a 32.000 Lire (circa 18€) e la forbice tra prezzo del caffè e del quotidiano si  è decisamente ridotta. Adesso il caffè costa 30 Lire centesimi, ma il giornale è salito a 20. In questa fase la percentuale di  spesa per 60 espressi al mese è del 5,63%, si è praticamente dimezzata!

1955, lo stipendio passa a 43.000 Lire (poco più di 22 Euro) e la forbice si allarga di nuovo: 25 per il giornale e 40 per il caffè. La percentuale dei 60 caffè scende appena, a 5,58%.
Nel 1960 il boom economico comincia davvero a esplodere, l’Italia entra in una fase di grande crescita e entusiasmo. In questa fase lo stipendio sale a 47.000 lire  e la forbice si allarga ancora, 30 e 50 lire per giornale e caffè. La percentuale risale al 6.38% direi che siamo ancora su percentuali importanti, prendere un caffè non è una scelta economica così banale insomma…

DAL 1965 ALL’1985

Passiamo al 1965. Il boom è davvero al suo massimo e il benessere si espande. Gli stipendi salgono decisamente, arrivando in media a 86.000 lire (siamo sempre a 44 euro e mezzo), si compra la 500 e comprare caffè e giornale non è più un problema particolare. Il giornale del resto sale decisamente, e arriva a 50 lire, e la forbice diminuisce, con un espresso a 60 lire. La nostra percentuale sui 60 caffè diventa del 4,19%, va parecchio meglio!

Altri 5 anni (e a questo punto ero nato). Nel 1970 il boom comincia a sgonfiarsi, ma l’italia è una nazione ricca e industriosa, lo stipendio passa a 123.000 lire. Sul confronto caffè e quotidiano, in questi anni di grazia, abbiamo una notizia importante: i prezzi, per la prima volta, si appaiono a 70 lire. I nostri 60 caffè scendono ancora di parecchio in percentuale: siamo al 3,41%

1975, sono cominciate le crisi petrolifere in medio oriente, il prezzo della benzina, rispetto a 5 anni prima, è raddoppiato, lo stipendio è salito di poco, a 154.000 lire, ma anche per l’aumento dell’energia (in questi giorni vi ricorda qualcosa?) sono saliti di molto sia l’espresso che il giornale. Il caffè schizza a 120 lire e, attenzione, il prezzo del quotidiano schizza a 150 lire!

In questa fase complessa la nostra percentuale sale bruscamente di nuovo al  4.68%

Negli anni fra il 1975 e il 1980 l’inflazione arriva a percentuali drammatiche, vicino al 20%. L’introduzione della cosiddetta “scala mobile” cercò, in quella fase, di adeguare all’inflazione gli stipendi, che salirono di molto, diventando in media di 352.000 lire nel 1980. a schizzare in su furono anche i prezzi di giornale e caffè: 250 per la tazzina e 300 per il giornale  Enormi variazioni quindi, ma che si bilanciano, la nostra percentuale cambia di poco al 4,26% 
1985, anche in questi 5 anni l’inflazione ha morso forte. Gli stipendi continuano a cercare di adeguarsi e arrivano a 608.000 lire (siamo a 314 euro mensili). Salgono velocissimi anche i prezzi di caffè e giornale 650 per la gazzetta dello sport (per la cronaca quella che racconta la vittoria dell’Italia ai mondiali del ‘82 costava 400 lire).

400 lire, poco più di venti centesimi di Euro, era il prezzo di copertina di questa famosissima gazzetta. (sito artphotolimited.com)

e 400 lire per il caffè che bevemmo per restare svegli la mattina dopo quella vittoria. In base a questo la percentuale dei 60 caffè rispetto allo stipendio scende leggermente a 3,96%.

DAL 1990 AD OGGI

Nel 1990 lo stipendio è salito sopra una media importante, in pratica gli italiani diventano tutti milionari (in lire) e lo stipendio medio è di 1.100.000 lire (circa 570 Euro) a salire sono anche giornale e caffè. Il primo raddoppia a 1200, il caffè sale a 700 lire. 

State probabilmente facendo caso al fatto che la forbice fra caffè e giornale si allarga sempre più, ormai il giornale costa quasi il doppio del caffè…

La percentuale dei 60 caffè rispetto allo stipendio scende a 3.82%. anche in questo caso cominciamo a vedere una tendenza, i 60 caffè costano sempre meno, rispetto allo stipendio, ma fra poco avremo una sorpresa..

1995, lo stipendio medio viene calcolato in 1.300.000 (me li ricordo bene lavorando come cameriere) il giornale costa poco più di prima (1400) ma a schizzare in alto è il caffè che arriva a 1300!

Ho cercato info sul perchè di questo salto improvviso, ma senza risposte convincenti, se qualche torrefattore che operava in quel momento vuol arricchire la nostra conoscenza gliene saremo grati..

La percentuale rispetto allo stipendio vola! Al 6%, il caffè torna un bene di lusso e, considerando che, in Euro, il caffè arriva a circa 68 cent di Euro, capite bene che, soprattutto in alcune aree del sud, ci stiamo avvicinando a prezzi “moderni”.

Siamo al 2000, l’euro è arrivato un anno fa, quali sconvolgimenti ha portato?  Se prendiamo i dati riportati dalle fonti, ancora pochi. Lo stipendio medio è arrivato a 1.300.000 (in euro siamo a 670 circa) e caffè e giornale salgono, anch’essi, di poco: 1500 per il quotidiano e 1400 per la tazzina. I 60 caffè mensili sono inchiodati al 6% dello stipendio medio.

Ormai siamo nell’era Euro, ma continuiamo il nostro percorso, per comparazione, in lire. Semmai cercherò di essere più puntuale nelle conversioni…

Nel 2005 l’effetto dell’euro è pienamente dispiegato, infatti, secondo i dati medi che abbiamo consultato, il giornale arriva all’euro, mentre il caffè in media è sui 1800 (0,92€)  Gli stipendi veleggiano in questo senso, vengono calcolati in media a 1 milione e 8, cioè 930€, vicini ai mille Euro di riferimento… Su questo stipendio, 60 caffè pesano anccora, curiosamente, il 6%

Ah, già che ci siamo, la gazzetta dello sport che racconta la vittoria al mondiale del 2006 costava proprio un euro:

Un Euro tondo. Questo il costo della Gazzetta dello sport che racconta la vittoria al mondiale del 2006 (courrtesy https://image.isu.pub/)

Galoppiamo verso il giorno d’oggi, siamo al 2010 e siamo nella piena era di internet. Se prendiamo i siti del 2010 sono molti a titolare che il caffè, drammaticamente, arriva all’Euro tondo. Il caffè raggiunge quindi di nuovo il quotidiano, che nel frattempo non si è mosso dall’un euro. Lo stipendio medio è intanto salito a 2 milioni di lire, che corrispondono a poco più di 1000 Euro. La percentuale dei 60 caffè  scende di poco al 5,81%

Finiamo dai, e scusatemi se vi ho costretto a seguirmi fin qui. Quante cifre e percentuali avrò sbagliate? Siamo adesso al 2015, gli stipendi medi vengono ragionati a 2.300.000 lire (circa 1200 euro) il quotidiano arriva a 2100 lire (circa 1.10€) mentre il caffè, lo immaginate? Non sale rispetto all’euro tondo. Scende quindi la percentuale dei 60 caffè , che sullo stipendio pesano adesso il 5.05%

Ultimo passaggio, il giorno d’oggi. Secondo i siti di statistica, lo stipendio medio in italia sarebbe di 1533€ che tradotto in lire diventa 2 milioni e 900 mila.

Il costo del quotidiano, prima degli aumenti di questi giorni è di 1.40 euro (2.710 lire) il costo dell’espresso però, non cambia, almeno fino a pochi mesi fa ancora un euro… e adesso i 60 caffe pesano solo il 4.01% una delle incidenze più basse della storia…

Insomma, alla fine del nostro percorso storico il prezzo di giornale e caffè molto raramente sono stati collegati, in una prima fase, dopo la guerra, l’espresso costava molto di più, poi, dagli anni 70 in poi, è il caffè a costare più del quotidiano.

In mezzo a questa situazione, come dicevamo, due prodotti diversissimi, pensiamo solo alla concorrenza: poche testate per il quotidiano (che però ha dovuto ripensarsi con l’avvento di internet) e infinita, e infinitamente frammentata per il caffè al banco.

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