Ultimo aggiornamento: 7 Settembre 2015
Partendo dal regolamento comunale della città di Genova scopriamo come funzionano, in tutta Italia, le licenze a punti.
Anni fa, quando ne parlavamo per le prime volte durante i corsi di apertura bar, erano ancora degli esperimenti messi in atto in alcune provincie Italiane, adesso sono dei modelli di legislazione cui fanno riferimento la maggior parte delle aree e delle grandi città della nostra penisola per quello che riguarda i requisiti per l’apertura di bar, ristoranti, pub e altre forme di “ospitalità”.
Stiamo parlando delle cosiddette licenze a punti, vale a dire del meccanismo per cui gli uffici comunali autorizzano una nuova apertura, e perfino un subentro nella proprietà solo a patto che il locale riesca a raggiungere almeno un certo numero di punti, calcolati secondo le tabelle che ogni comune stila e pubblica sui suoi regolamenti.
E’ quello che abbiamo fatto noi, per capire bene il funzionamento dei punteggi siamo andati a spulciare il regolamento di una grande città: Genova.
Cominciando a leggere il documento che trovate qui, ci rendiamo conto che per aprire una attività nel centro della città ligure (zona 1) sono necessari due ordini di requisiti:
Quelli fissi: rispetto dei requisiti previsti dalla normativa urbanistica, igienico-sanitaria, edilizia e di pubblica sicurezza in tema di sorvegliabilità. Assenza di barriere architettoniche all’interno del locale. Rispetto della superficie minima di 50 mq. (area destinata alla somministrazione esclusi depositi e servizi -quest’ultima regola discutibile-);
Quelli a punti. In questo caso viene richiesto, per ottenere il rilascio dell’autorizzazione, di conseguire almeno dei sottoelencati punteggi minimi.
Ma come si ottengono questi punteggi, e come si dividono le tre categorie a cui fanno capo?
Per parametri strutturali si intendono quelli che hanno a che fare con il “buon uso” degli spazi del locale, ad esempio con la raccolta differenziata e il risparmio energetico. Ecco la lista completa pensata nel capoluogo Doriano:
I parametri accessori sono, appunto, accessori, e riguardano gli aspetti più vari: dalla promozione per le attività del comune, ai parcheggi, al wifi fino ai servizi per i bambini…
I parametri di conduzione aziendale, infine, hanno a che fare su come viene gestito il locale, sulle scelte che si fanno. Fra questi alcuni che possono meritare approfondimenti, come la presenza di videogiochi (probabilmente si intendono slot) la promozione del territorio e dei suoi prodotti e perfino un orario di apertura non troppo protratto (entro le 24)…
Una cosa che ci ha colpito dal regolamento genovese è l’eventuale perdita della autorizazzione nel caso si perda, per qualsiasi motivo, il punteggio minimo necessario…
E’ chiaro che questo regolamento vale per Genova, altre città potrebbero, pur nello stesso modello di licenza a punti, seguire parametri diversi, chiedete sempre allo sportello unico per le imprese della vostra città.