Ultimo aggiornamento: 3 Aprile 2015
Stabilire i prezzi in un bar o ristorante? Una scelta da bilanciare fra concorrenza, valutazione del costo delle materie prime e capacità nostra di creare valore…
Come ormai saprete da alcune uscite stiamo dedicando post ai vari segreti (dai, chiamiamoli consigli) che suggerisce Forbes, la rivista di economia, a chi vuol gestire una caffetteria, un coffee shop di successo.
Dopo aver dedicato post al consiglio numero 3 (le tessere fedeltà) a quello numero 5 (limitare l’assortimento) e a quello numero 9 (sulla pre-preparazione dei prodotti) dedichiamo questo post ad un elemento sicuramente centrale per chi vuole aprire attività, di qualunque tipo: il prezzo di vendita dei prodotti e le politiche ad esso collegate.
Il “segreto” di Forbes in questo senso lo si può riassumere con la seguente formulina: se per alcuni prodotti bisogna seguire i prezzi di mercato (per esempio il caffè) e per alcuni sarebbe meglio stare addirittura sotto (una lattina di coca, suggerisce il sito, ma qui sarebbe necessario avere una mentalità americana, per altri prodotti si potrebbe provare ad avere un prezzo medio più alto rispetto ai nostri competitor, per la precisione su quei prodotti in cui siamo in grado di creare esperienza e unicità per i nostri clienti.
Attenzione, alla politica dei prezzi avevamo già dedicato un post nel 2012, post che trovate qui, e a cui, tornando a rileggerlo a distanza di tre anni, poco ci sarebbe, tecnicamente, da aggiungere. Per i nostri nuovi lettori potremmo sintentizzare dicendo che le variabili che compongono il prezzo sono
Quest’ultimo elemento ha molto a che fare con quello che ci dicono gli americani (noi lo avevamo detto anni fa 😉 cioè che se su alcuni elementi e necessario seguire i prezzi praticati dal mercato perché il cliente fa confronti fra prodotti molto simili, su cui è difficile far percepire una qualità più elevata, è meno in grado di farlo su prodotti particolari, unici e sopratutto su quelli percepiti come più buoni
Peraltro se voi dovete andare in pasticcerie, preferite la scadente che costa meno o la buona con un prezzo più elevato?
Tutti i post degli articoli di Forbes:
3 Comments
Ciao Mimmo. Abbiamo un Bar, pizzeria, ristorante, pub. Non abbiamo debiti e siamo tre soci, incassiamo dai sette ai dieci milla a settimana, soprattutto quando facciamo eventi con musica dal vivo o appericena a 5 euro, abbiamo da 8 a dieci dipendenti. E noi non lavoriamo siamo solo i supervisori. Il problema è che non riusciamo a metterci niente in tasca, paghiamo solo le spesse del locale che è molto grande. Secondote dove sbagliamo?
[…] la politica dei prezzi […]
Ciao Mimmo. Grazie per l’ottimo articolo, ci aiuterà parecchio a ridurre i costi in un bar ma secondo me anche in un ristorante. Una cosa che ha aiutato nel nostro locale (esco leggermente dal tema) é tenere i prezzi disallineati nella carta. In questo modo il cliente non può confrontare i prezzi e non fa una scelta puramente dedicata dalla cifra più bassa.