Ultimo aggiornamento: 3 Aprile 2015
La rivista di economia Forbes ha pubblicato una serie di “segreti” di strategie e idee per un bar e caffetteria di successo. in questo post parliamo di una di queste strategie: le tessere a punti.
La nostra piccola attività, il nostro bar o caffetteria, sembra piccola, ma certo non fa parte di un mondo piccolo, e se proviamo ad immaginare tutte le caffetterie e i bar del pianeta potremmo quasi pensare che, nel complesso, sia la nostra la prima attività commerciale del mondo per numero di impiegati e volumi commerciali. Se n’è accorta anche Forbes, la rivista di economia famosa per pubblicare ogni anno la classifica dei personaggi più ricchi del mondo, che ha dedicato a questo tema un post sulla sua rivista on line intitolato “quali sono i segreti per un coffee shop di successo?”.
Beh, su questo blog non potevamo non metterci a spulciare questi segreti, e ci siamo buttati. La rivista ne elenca 12, e se alcuni di questi si prestano poco al mercato italiano, ad esempio promozione del take away (perfino a costo di mettere sedie scomode) e l’enfatizzazione del servizio al banco; un altro “segreto”, il primo, è palesemente sbagliato (e ci sentiamo di dirlo forti della nostra esperienza di coffee trainer) non ci sentiremo infatti mai capaci di suggerire una 4 gruppi con tecnologia E61 per ottenere un espresso con una qualità stabile. Gli altri consigli però(segreti ci sembra un parolone) meritano di essere approfonditi, e lo faremo, in una serie di articoli che pubblicheremo in queste settimane …..
Il primo “consiglio” di cui vogliamo occuparci è il numero 3, l’uso delle carte fedeltà, le loyalty cards. Si tratta, avrete capito, delle tessere dove, ogni volta che il cliente fa un acquisto, noi gli mettiamo un bollino o facciamo un buco, fino al raggiungimento di un determinato numero di consumazioni, con conseguente premio o sconto.
Dobbiamo fare un mea culpa, noi, come l’autore del post di Forbes, ce ne siamo sempre occupati poco, quasi snobbandole, e non ci risultà di aver mai pubblicato un post che parli delle tessere a punti nei bar. Mea culpa sì, perchè ad usare queste tessere non solo certo solo i piccoli bar, ma le catene di supermercati, di hotel e di distributori di benzina a livello mondiale; queste carte sembrano davvero in grado di fidelizzare il nostro pubblico.
L’articolo di Forbes intanto consiglia di farle resistenti, che resistano dentro portafogli e tasche, e noi aggiungiamo di farle dimensione carta di credito (spesso le tasche dei portafogli sono tagliate in queste dimensioni. C’è da dire che queste tessere si trovano anche in plastica, magnetiche, come, appunto, carte di credito o fidelity cards dei supermercato, in cui sconti e buoni sono conteggiati dalla cassa del bar o dal pos collegato (in una piccola ricerca su internet abbiamo trovato diverse aziende che le producono).
Lo scrittore dell’articolo di Forbes ci dice anche della faccia “illuminata” del cliente quando, alla sua prima (o seconda? forse meglio, gli facciamo capire di esserci accorti di lui) visita gli consegnamo una tessera con otto caselle per avere un caffè gratis e gli barriamo subito le prime 7, facendogli sapere che la volta dopo avrà il nostro omaggio; è solo la prima volta, ma probabilmente servirà a fidelizzarlo (se si troverà bene, è chiaro).
La maggior parte di queste carte nei bar è focalizzata ad avere un caffè (o più raramente una colazione) gratis, mentre quelle di super e pompe di benzina parlano anche di regali e cataloghi; una soluzione probabilmente più giusta. Più giusta perchè oltre al piccolo guadagno immediato (non importa che lo sconto sia molto alto) c’è per il cliente la prospettiva di incamerare bonus che magari potrà utilizzare per l’acquisto dei regalini di natale a fine anno, molto più attrattivi del caffè gratis.
La più curiosa loyalty card, carta fedeltà che abbiamo mai trovato? Quella edita da un gruppo di caffetterie Newyorkesi, che producevano la Disloyalty card, la carta INfedeltà (che trovate in questo post), dove ad essere premiati erano i clienti che avevano visitato più coffee shops. Certo, bisogna davvero voler far gruppo per il bene del caffè…
Tutti i post degli articoli di Forbes:
5 Comments
[…] e in quell’occasione dedicavamo un post ad uno dei punti elencati: l’uso delle carte fedeltà, mentre trovate, man mano che escono, altri post… In questo post ci occupiamo di un aspetto […]
[…] per un coffee shop di successo, e avevamo dedicato i primi due capitoli al consiglio numero 3 (le tessere fedeltà) e a quello numero 5 (limitare l’assortimento). In questo post ci dedichiamo invece a quello […]
[…] gestire una caffetteria, un coffee shop di successo. Dopo aver dedicato post al consiglio numero 3 (le tessere fedeltà) a quello numero 5 (limitare l’assortimento) e a quello numero 9 (sulla pre-preparazione dei […]
[…] cercare materiale in lingua inglese, e dopo aver trovato i tip, le strategie proposte da Forbes (a questo link trovate la serie completa dei post sull’argomento) siamo incappati anche in un video, uno di […]
Ciao Mimmo, abbiamo aperto un bar in zona S.Giovanni, Su una via principale, il bar è stato completamente ristrutturato e gli è stata data una nuova immagine confronto alla vecchia gestione, Siamo al 5 giorno d apertura e l incasso massimo che è stato fatto fin ora è di 180 euro, le recensioni della gente sono positivissime, sia per la caffetteria sia per cornetti ecc…Il lavoro la mattina va benino il pom cala un pò…La mia domanda quindi è : Cè da preoccuparsi o bisogna avere pazienza poichè il locale parta ?
Premetto che la vecchia gestione è stata davvero pessima ed a dato una brutta impronta al locale…Aspettp tue notizie
ps: La gente che ha provato i nostri prodotti è diventata gia clientela abitudinaria, il problema è che le altre persone non entrano !