Ultimo aggiornamento: 9 Dicembre 2014
Una chiacchierata con un’azienda leader nel mondo degli antifurto ci permette di conoscere i più moderni sistemi per tenere lontani dal nostro locale pericolosi ospiti notturni…
Quando si pensa, quando si decide di aprire un locale sono molti i pensieri che ci affollano sogni, pensieri e meditazioni. Si pensa a prospettive di incassi, a lavori da fare, a clienti da conquistare. Raramente però si pensa a quanto il nostro bar possa diventare appetibile per qualche manigoldo, e purtroppo non sono pochi i casi (a me, così al primo colpo, me ne vengono in mente almeno tre) in cui il gestore ha trovato, al mattino, i vetri rotti e la saracinesca scassinata; una situazione in cui al furto in denaro si aggiunge spesso quello in prodotti e soprattutto i danni al locale.
Bar e ristoranti sono (incrociamo le dita) poco soggetti alle rapine, magari pistola in pugno, ma sono fra le prede più appetite per i furti con scasso. A soffrirne di più, poi, sembrano essere i bar con le macchinette, le slot, sia perché il malvivente può essere abbastanza sicuro di trovarvi contanti, sia perché è inutile nascondersi che questi bar non raccolgono, tendenzialmente, la miglior clientela.
Il problema è serio, e seriamente ci siamo messi a cercare risposte, fino a riuscire a intervistare Giorgio Bellone, responsabile della Verisure, una multinazionale spagnola leader nel mercato dei sistemi antifurto, anche per esercizi commerciali e, naturalmente, bar e ristoranti.
Nella nostra chiacchierata con il signor Bellone ci ha parlato di come funzionano i sistemi antifurto più avanzati nel caso del più classico dei furti: lo scasso notturno.
Nel caso del sistema proposto da Verisure per i locali su strada, l’effetto antifurto inizia con l’attivazione dell’allarme non al momento della penetrazione vera e propria nel locale, ma quando viene esercitata un pressione troppo forte su porte e finestre.
Questa pressione fa partire una sirena con un suono due volte più rumoroso a quello di altre sirene antifurto; e, se state pensando che, anche se sventiamo il furto, il vicinato ci ucciderà il giorno dopo, sappiate che l’allarme è interno e non esterno, e dovrebbe “tirar scemo” il malvivente che, nel frattempo sta cercando di disattivarlo senza trovarlo. L’allarme è interno, perché nel momento in cui i sensori hanno avvertito il tentativo di scasso, a scattare è stata anche una o più fotocamere digitali dotate di flash, che cominciano a riprendere foto, foto che vengono in automatico inviate all’istituto di vigilanza. Queste foto hanno, come primo scopo, quello di impedire che a turbare i sonni di forze dell’ordine e del proprietario sia un falso allarme. Se scatta l’allarme ma le fotocamere non riprendono niente, è ragionevole pensare che a farlo scattare sia stato, magari, un colpo di vento che ha fatto cadere un vaso sul vetro. Se invece l’allarme è verissimo e nelle immagini inviate in tempo reale si vede il malfattore, l’istituto di vigilanza invierà immediatamente una segnalazione alla più vicina volante, che a quel punto è obbligata ad intervenire al più presto.
Durante la nostra chiacchierata abbiamo anche tastato il terreno della sicurezza riguardo a due altre situazioni.
Una è inerente lo scenario peggiore che ci si possa immaginare: il rapinatore che, magari armi in pugno, irrompe nel nostro bar. In questo caso è possibile dotarsi di un telecomando, magari da tenere sotto il banco, a portata di mano, con cui si può inviare un “allarme silenzioso” con cui, senza che il rapinatore se ne accorga, si invia una segnalazione di urgenza ad una volante.
L’altro scenario è quello inerente una situazione purtroppo molto comune, il dipendente che “si serve” dalla cassa. In questo caso le classiche telecamere (cui avevamo dedicato questo post) sembrano ancora essere il sistema più efficace, ma è possibile anche dotare il cassetto di un sensore, che manda una notifica ogni volta che viene aperto, magari in orari (piena notte?) in cui esso dovrebbe stare ben chiuso…
Se questi sistemi sono straordinariamente efficaci (funzionano anche in wireless, e, se abbiamo capito bene, nel canone sono compresi anche gli aggiornamenti) purtroppo non siamo riusciti a farci un’idea chiara dei costi che un sistema del genere potrebbe avere per un piccolo bar, magari questo può essere un buon motivo di contattare il signor Bellone a [email protected]
Se è vero che ai costi di istallazione bisogna aggiungere il canone che stipuliamo con la agenzia di sicurezza, c’è da considerare anche che l’istallazione di un buon sistema di antifurto (che peraltro può essere scaricato) potrà essere fatta pesare nella contrattazione del premio dell’assicurazione.