Ultimo aggiornamento: 20 Maggio 2017
Volete vedere cosa vuol dire essere davvero innovativi e, diciamolo, rivoluzionari nel mondo dei cocktail? Venite a visitare il Nottingham Forest di Milano; il locale fatto di shaker e scienza.
Festività in arrivo, e con esse, speriamo, la possibilità di prenderci qualche giorno libero e di farci un giretto; libertà e tempo da utilizzare però, da utilizzare per far crescere e rendere sempre più straordinaria l’idea del locale che vorremmo aprire. Cosa può esserci di meglio, per far crescere questa idea, che andare a vedere quello che straordinari personaggi hanno saputo creare in straordinari bar?
Pochi giorni fa, in questo post, abbiamo visto l’idea di caffetteria “artisanal” e con un caffè supremo protagonista creata da Francesco Sanapo a Firenze, oggi è il momento di occuparci del mondo dei cocktail, andando a scoprire il Nottingham Forest di Milano, per molti esperti il vero punto di riferimento della miscelazione italiana, un vero laboratorio in cui non ci si limita a proporre ai clienti, ma si fa ricerca, si studia e si elaborano ogni giorno non solo nuovi cocktail, sarebbe riduttivo, ma approcci totalmente innovativi e sorprendenti al modo di preparare i drink.
Se nel caso del locale di Firenze abbiamo individuato in Francesco Sanapo il faro del locale, anche a Milano un nome interpreta e incarna il Nottingham Forest; è quello di Dario Comini, presentissimo patron e centro di riferimento per collaboratori e clienti.
Se ci chiedessero di individuare un motivo per andare a visitare la caffetteria di Firenze lo individueremmo senz’altro nella possibilità di cogliere, finalmente, il prodotto caffè nel suo senso più esteso e profondo, per il locale di Milano, invece, ll motivo sarebbe certamente quello di poter cogliere, peraltro con prezzi correttissimi, il senso di una ricerca e di una innovazione che molti pensano appartenere soltanto a ristoranti stellati e costosissimi.
Per chi mastica un pochino di miscelazione il nome di Comini, infatti, rappresenta soprattutto una cosa: cocktail molecolari e sferificazione. Si tratta di tecniche create da uno chef spagnolo, Ferran Adrià, che partono dall’idea di offrirci prodotti e sapori noti, ma ripensati in forme, in texture e in “palatabilità” diverse. Al Nottingham Forest molti cocktail vengono proposti infatti come sfere create, con un procedimento chimico fatto direttamente al banco bar, “solidificando” ingredienti liquidi, distillati e liquori, fino a ridurli, a renderli in sfere, in molecole appunto, solide all’esterno e liquide all’interno, per un cocktail che ci “esplode” in bocca! L’innovazione del locale non finisce qui, e al Nottingham si possono trovare Martini all’olio d’oliva e pepe rosa, il mojito alla soja o quello caramellato…
Il sito del locale ci informa di come non potremmo visitarlo all’interno di un gruppone, visto che il locale non accetta comitive numerose, inoltre, scorrendo Trip Advisor, notiamo che i tempi di attesa, per entrare, sono piuttosto lunghi (e non si accettano prenotazioni) un’ennesima conferma dell’adagio secondo cui chi fa Qualità, quella con la Q maiuscola, non deve preoccuparsi di avere il locale vuoto, semmai il contrario. Stesso aspetto per il costo dei drink, che molti segnalano come medio alto, ma volete mettere l’esperienza?
Due ultime segnalazioni dal sito del locale, che da moltissime informazioni, ricette e idee, mostrandoci come chi sa fare non ha paura a condividere la sua passione e ricerca. Infine il bancone, a sua volta un’opera d’arte. Andate a vedere in questa pagina come è stato costruito!
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