Ultimo aggiornamento: 24 Febbraio 2014
Dalle ormai lontanissime vacanzine d’estate ripeschiamo questa, scattata in un piacevolissimo bar di Bruges, in Belgio. In questo locale, che sala da tè non era, servivano una lunga serie di tisane calde (e anche ghiacciate, favolose) non fatte con le solite bustine similtè, ma con vere freschissime e bellissime foglie, una goduria.
Dal punto di vista del barista le ovvie critiche da fare potrebbero essere due. Una: la scarsa attitudine del cliente italiano per tisane e altri prodotti “punitivi” al bar. Due: queste erbe devono essere freschissime, e dopo un giorno si buttano.
E’ chiaro che una linea di preparazioni come questa richieda l’ambiente giusto, frequentato da un pubblico femminile, attento alla salute e ai valori della freschezza e con alcuni posti a sedere, in un contesto simile si potrebbe creare anche un giro capace di giustificare e far fruttare l’acquisto delle erbe ogni giorno.
1 Comment
Ciao Gabriele
come sai io sto aprendo un attività di ristorazione a 360 gradi. Sto cercando nella mia cucina di riproporre piatti tipici della tradizione di Grottole, ormai andati nel dimenticatoio e addirittura sconosciuti ai ragazzi. Quindi un locale che tuteli la tradizione enogastronomica. A questo punto chiedo a te e gli altri amici commercianti : E’ possibile nella propria attività di ristorazione, preparare primi piatti con le verdure e i legumi del proprio orto??? Grazie a tutti. Ci vediamo presto per il corso di caffetteria 😉