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COME FUNZIONANO GLI ORARI DI APERTURA E CHIUSURA DI UN BAR

Gli orari di apertura dei bar, ristoranti e locali sono regolati a livello comunale, vediamo come funziona e alcuni esempi di vari comuni italiani.

 

Un esempio di tabella orario per l'apertura bar

Un esempio di tabella orario per l’apertura bar

 

Succede spesso che quando si vuole rilevare un bar, si decida di puntare su proposte diverse da quelle seguite dalla gestione precedente. Magari il precedente proprietario era stanco, e alle sette e mezzo tirava giù la serranda, mentre noi vorremmo proporre un bell’aperitivo, e magari questo aperitivo vorremmo farlo solo il venerdì. Oppure, al contrario, vogliamo aprire una pasticceria, che avrà il suo picco di lavoro al mattino, e la sera preferiamo riposare prima di rientrare, alle 4 di notte, a impastare brioches. Insomma, vogliamo cambiare orario al nostro esercizio, possiamo farlo?

In questi ultimi anni, come in molti altri settori, si è assistito ad una progressiva liberalizzazione anche degli orari dei bar, e le eventuali limitazioni sono ormai poste soltanto da eventuali ordinanze comunali. Ma andiamo per ordine.

Per lo stato il gestore è libero di scegliere l’orario che preferisce, non è posto alcun limite ne nel numero di ore di apertura, ne a proposito dell’orario in cui si deve chiudere. Il comune dove apriamo l’attività ha però potere di mettere dei limiti, ad esempio di farci stare aperti per forza in certi periodi dellanno o di farci chiudere ad una certa ora della notte. Questi limiti sono dettati da problematiche di carattere locale, e per questo vengono regolamentate di comuni.

A proposito degli esempi che abbiamo fatto sopra, un comune può decidere di farci stare aperti in certi periodi per evitare casi, comuni negli anni ’80, in cui prendere un caffè in agosto a Milano era praticamente impossibile perché tutti i bar avevano le serrande abbassate. Al contrario, può ordinarci di chiudere ad una certa ora della notte per evitare che il locale attiri confusione, rumore e ubriachezza, magari esasperando problemi con gli abitanti della zona.

Una volta che abbiamo deciso il nostro orario comunque, dovremmo appendere all’ingresso del bar un cartello riportante apertura e chiusura dell’attività, compreso eventuale giorno libero (anche questo non obbligatorio). Il cartellino per scriverlo possiamo farcelo da soli anche a mano (leggibile, non come scrivo io) oppure si trova anche in una buona cartoleria. Rispetto all’orario scritto avremo facoltà di chiudere un ora prima o un ora dopo. Nel caso di mancato rispetto degli orari di chiusura del bar, sopratutto se protratti nel tempo, potranno scattare sanzioni il cui ammontare è di solito deciso a livello locale…

Come sempre internet ci fornisce molta modulistica che può risultarci utile come esempio. In questa pagina troviamo le informazioni date al riguardo dal comune di Trento. In questo caso si indica un minimo di ore in cui bisogna stare aperti e un orario limite di chiusura a seconda del tipo di esercizio (entro le 2 per i bar, entro le 4 di notte per le discoteche) e si richiede di comunicare l’orario scelto allo sportello delle attività produttive (SUAP) attraverso la compilazione di un modulo scaricabile dalla stessa pagina. Lo stesso fa il comune di Cremona, con orari fino alle 2 per i bar e alle 4 per disco e attività che prevedano intrattenimento. Il modulo va presentato, anche in questo caso, allo sportello unico.

Il comune di Castelvetrano, in provincia di Trapani fissa limiti all’una di notte per i bar e alle tre per i locali notturni, e non obbliga alla chiusura settimanale solo nei mesi estivi; la comunicazione va fatta alla polizia.

Come detto in caso di mancato rispetto degli orari da noi stessi fissati saremo passibili di multa, e in caso di reiterazione, o addirittura di chiusura senza alcuna motivazione, addirittura di chiusura forzata dell’attività.

3 Comments

  1. […] ASL verificano anche che sia esposto l’orario di apertura del locale (ne avevamo parlato in questo post) e, nel caso di prodotti esposti in vetrina, che siano esposti i […]

  2. Mauro ha detto:

    Salve, pongo un quesito che potrà sembrare assurdo.
    Fatti i conti del caso e avendo intenzione di dedicarmi in maniera seria e curata al momento della prima colazione sarebbe possibile avere una attività aperta solamente la mattina? Fermo restando che, a conti fatti tutte le spese di gestione vengano ovviamente coperte

    • domenico marchi ha detto:

      Ciao Mauro,
      devi valutare i costi e le entrate, ma non credo che in meta’ giornata si riescano a coprire le spese fisse.

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