Ultimo aggiornamento: 18 Aprile 2014
Emiliano, il nostro docente dei corsi base di barman base full immersion, ultimamente ripensati per poter essere contenuti in una sola intensissima giornata e poter così essere seguiti anche da chi deve venire da lontano, ci invia un suo scritto, sulla sua esperienza di quest’anno di corsi, siamo felici di pubblicarlo.
Carla e Valentina sono madre e figlia, anche se sembrano sorelle, serie e compite. Fabio e Guglielmo sono invece due ventenni romani alla moda, brillanti e spigliati. Maurizio è stato uno sciatore fondista e ha partecipato a una Olimpiade invernale e cinque campionati del mondo, arrivando secondo in un’occasione. Orsola è una mamma che per tanti anni ha lavorato negli asili bolognesi. In comune hanno tutti una cosa: stanno per aprire, o hanno appena aperto, un bar.
I corsi di barman e aperitivo ti mettono davanti uno spaccato molto particolare del nostro paese, quello delle persone che si rimboccano le mani e si danno da fare in maniera seria. Gente che insegue un sogno o una passione, ma lo fa con intelligenza e accortezza, canalizzando il proprio entusiasmo nella propria formazione.
Tra la cinquantina di corsisti che da marzo a settembre hanno frequentato il corso di barman e aperitivo ci sono, sebbene in minoranza, anche dei semplici curiosi: Alberto o Virginia, per esempio. Agronomo il primo, casalinga la seconda. Il pensiero di lavorare in un bar li ha sfiorati e hanno deciso di cominciare a capirne qualcosa di questo mondo. Forse, un giorno, partiranno nella loro avventura.
A tutti questi, alla fine dei due intensi giorni di corso, ho sempre chiesto che cosa avevano trovato più utile delle tante nozioni apprese. E quasi sempre la risposta è stata: la pratica con gli strumenti. Versare, dosare, miscelare, servire; conoscere i bicchieri e le attrezzature; simulare le richieste dei clienti più esigenti. Ecco le cose che quasi tutti i corsisti non conoscevano e sono stati contenti d’apprendere. Qualcuno, già del mestiere, è rimasto colpito invece dai consigli su come allestire un aperitivo originale, attento ai costi, e che spingesse il consumo di bevande. E dall’aver finalmente realizzato che l’innovazione parte dalla fantasia ma anche dall’osservazione.
E allora, grazie al feedback ricevuto, la struttura del corso è stata perfezionata (il programma lo potete vedere qui) e “montata” intorno a quelle che sono le esigenze più comuni di chi sta dietro a un bancone: organizzare il proprio spazio di lavoro, preparare bene e rapidamente i cocktail più richiesti, “improvvisare” sulle richieste più originali dei clienti. Il tutto in un’unica giornata d’intenso lavoro, dove ciascuno può (deve!) toccare con mano il lavoro che lo aspetta, facendo tanta pratica e tantissima esercitazione: nove ore di full immersion, alla fine delle quali tutte le preoccupazioni e i timori dello stare dietro a un bancone saranno spariti.