Ultimo aggiornamento: 1 Giugno 2018
Roberta Ullian è una donna che ha portato avanti un piccolo miracolo dei nostri tempi: prendere in mano la propria vita, che viaggiava fra i ritmi e le noie di un ufficio, e reiventarsi all’interno di un bar che ha trasformato in un gioiellino. Ma con quali idee si riesce a aumentare la clientela di un locale in un centro sportivo?
La scuola calcio COIANOSANTALUCIA è nota a Prato ed in Italia, per aver dato i natali calcistici a calciatori come Paolo Rossi, Bobo Vieri e Alessandro Diamanti. La scuola calcio continua con IMPEGNO E PASSIONE a portare avanti lo sport , nello specifico il calcio, ospitando centinaia di ragazzi e, come sempre in questi casi, un piccolo bar/spaccio fornisce un minimo di servizio alla scuola ed ai ragazzi.
La collaborazione tra Roberta e la società calcistica nacque un anno fa. I dirigenti della scuola calcio necessitavano di una persona che potesse dar luce a questo piccolo punto di ristoro. Ultimamente il bar non era gestito in modo da dare un servizio a 360° ai ragazzi ed ai genitori.
E’ a questo punto che Roberta prende il coraggio a due mani, lascia il suo lavoro ventennale di ragioniera e si offre per la gestione del bar. Gli inizi sono duri, anche per la poca esperienza, qualche errorino ci scappa, ma Roberta ha grinta, ha tenacia, ha volontà di riuscire e quando la intervistiamo, adesso, ad un anno di distanza, le cose viaggiano alla grande!
R: Per prima cosa ho dato luce al bar apportando piccole modifiche al look. Ho rivestito il bancone di bianco e ho inserito un quadro dal titolo “The yang and the hope” pieno di colori che rappresenta i giovani realizzato da una artista pratese Vanessa Schlachtaub Bruni.
Poi ho lavorato sull’offerta dei prodotti perchè il bar era carente proprio di prodotti alimentari che “conquistassero il palato”. Praticamente il cliente non veniva preso per la gola! Vi era caffè e poco altro. Bisognava quindi dare da subito un segnale di forte cambiamento. Occorreva “addobbare” il bar di ghiottonerie.Cosa che ho prontamente fatto riempiendo le vetrine con invitanti prosciutti,mortadelle, salami, panini,schiacciate,toast , pizza e quant’altro. Nella gestione di un campo sportivo non bisogna inoltre tralasciare le esigenze di tutti, dagli accompagnatori agli atleti, con età che spaziano dai 5 anni fino… all’età dei nonni.
Non ho esperienze nella gestione di altri bar ma credo che gestire il bar di un campo sportivo sia più facile rispetto al portare avanti un bar di città, tanto facile quanto, nello stesso tempo, difficile.
Mi spiego meglio: la facilità nasce dalla percezione di un ambiente familiare, un ambiente in cui il cliente non si aspetta “l’etichetta”.
Diventa invece difficile valutare la scelta dei prodotti da offrire e soprattutto il calcolo nelle quantità da tenere e acquistare giornalmente considerando che si parla di prodotti freschi .
Infatti la clientela di un bar sportivo varia molto, si passa dai clienti abituali degli allenamenti della settimana, ai clienti saltuari presenti solo nel fine settimana in occasione delle partite e perfino quelli che, con il bel tempo, vanno a fare jogging nel parco vicino. Ecco, avere un giusto assortimento di prodotti che incontrino i gusti di persone che non conosciamo non è facile, così come non è facile avere sempre le quantità di prodotti necessarie per soddisfare tutti ( un buon gestore deve ottimizzare i costi tenendo conto che le rimanenze di prodotti freschi come schiacciate, pizze, panini ecc rischiano di essere buttati a fine giornata aggravando i costi.
R: Ho iniziato ad ampliare l’offerta, facendo si che panini, pizze, focaccine, piadine facessero la parte del leone. In genere la persona che rileva una attività ha almeno inizialmente l’appoggio del precedente gestore. A me questo è mancato, pertanto ho dovuto provare e riprovare (mai scoraggiarsi!) fino a quando ho individuato i prodotti giusti da offrire. Credo di aver provato tutti i tipi di pane in commercio, dal panino sandwich da bar al tramezzino e quant’altro. Il mio “tour di panini” è approdato infine al classico panino “di una volta” cioè la classica rosetta, la tartaruga , insomma il panino fatto di sola farina ,lievito ed acqua , senza additivi ed olii aggiunti; inoltre ho deciso di puntare esclusivamente su prodotti di qualità per la farcitura dei panini. E’ vero che costano di più alla fonte, ma alla fine la qualità premia.
Nel tempo ho anche notato uno strano fenomeno che mi ha fatto adottare una strategia diversa nella preparazione dei panini. Nei primi mesi di gestione infatti, avevo iniziato offrendo panini già pronti, fino a che mi resi conto di questo curioso fenomeno: i primi ragazzi che entravano ed ordinavano… guidano il gruppo! Nel senso che, se mi veniva richiesto un toast, potevo star sicura che gli altri avrebbero optato per toast, ignorando il resto dell’offerta.
A questo punto ho deciso di attrezzarmi per i panini sul momento, per i panini express! Questo mi permette oggi di dare sia una qualità migliore ( il taglio dell’affettato viene fatto al momento e non 10 ore prima) sia di abbattere gli sprechi e di non farmi trovare impreparata da questo effetto “imitazione”.
Tra gli altri prodotti ho dato spazio ai gelati, purtroppo confezionati, agli yogurt con le varie chiccherie (smarties, cioccolata, etc) e, anche se può suonare stano, agli aperitivi per i genitori. Per questi ultimi c’è voluto un po’ di tempo perché riuscissero a “prendere piede” , ma con il tagliere e gli stuzzichini fatti sul momento, non sono pochi i papà e le mamme che, mentre aspettano il loro atleta, sorseggiano il loro drink.
Certo, per i genitori, con un occhio a mamme e nonni, ho creato uno spazio relax esterno , con tanto di wi-fi libera (wi-fi gentilmente messa a disposizione dalla società) tanto ormai anche in nonno spippola… poi tanto, tanto, tanto dialogo e gentilezza…
Curioso a dirsi, ma forse per chi non ha esperienza, come me, iniziare la propria avventura in una struttura come un centro sportivo è più facile, il pubblico si pone con maggior rilassatezza e familiarità rispetto ad un bar esterno “commerciale”. Semmai devo dire che a volte questo stesso pubblico si aspetta prezzi più bassi in un circolo, e questo, all’inizio, mi ha messo in difficoltà, perché se è vero che molto spesso questi circoli sono gestiti dalle società stesse con un carico fiscale minore, nel mio caso non avevo facilitazioni e ho dovuto aprire una partita IVA vera e propria.
R. Direi di si, anche se sono chiusa la mattina (ci sono pasticcerie forti in zona).Diciamo che quando si rileva un bar occorre guardarsi attorno e vedere quello che gli altri bar offrono e creare una alternativa. Io ho fatto così ed ho preso delle decisione anche sugli orari di apertura del bar. Nelle vicinanze ci sono alcuni bar con pasticceria propria che sono storici e quindi non potrei mai, con un piccolo bar, competere con loro per le colazioni. Da qui la mia decisione di tenere chiuso la mattina e optare per il pomeriggio/sera. Ho visto che nella zona mancava un ambiente per la famiglia perché in zona non vi è infatti bar che offra uno spazio dove genitori e bambini possono tranquillamente trascorrere un dopocena.Pertanto la decisione giusta è stata quella di aprire dopo cena, in estate, riempiendo i tavoli di famiglie che frescheggiavano e creare una piccola area giochi per i bambini con giochi vintage, giochi in scatola, addirittura l’elastico, insomma un vero successone!
Dove possiamo trovarti?
A Prato, in questo magnifico centro sportivo COIANOSANTALUCIA nel Viale Galileo Galilei, di cui qui potete trovare la pagina Facebook!
P. S. Rivediamo questo post un paio di anni dopo, anche per aggiornarvi, Roberta mica si ferma!! Ormai ci ha preso gusto, e negli stessi spazi di Coiano ha aperto la Locanda dell’Hamburger! Siamo orgogliosi che abbia cominciato da noi!!!
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