Ultimo aggiornamento: 14 Ottobre 2018
In un week-end piovosino di inizio maggio Teresa partecipa ad un nostro corso full immersion di barman presso la nostra scuola, e, quando nella chiacchierata che ci permette di conoscere meglio i partecipanti, gli chiediamo con quali scopi e aspettative arrivi a questo corso, lei ci risponde che non lo fa, come molti altri, perché vuol lavorare fra shaker e tappi versatori, ma perché i cocktail gli piacciono, e comincia a raccontarci come ha viaggiato per il mondo prendendo come spunto la possibilità di andare ad assaggiare i più famosi, storici, bizzarri e buoni cocktail del mondo.
Attenzione, sarebbe facile pensare che i cocktail piacciono a Teresa perché gli piace bere molto, ma conversando si capisce bene la quantità non conta, conta la qualità, e sopratutto l’esperienza. E ce lo spiega bene nella prima risposta di questa intervista.
Teresa: Come nasce questa tua passione per i cocktails?
Viaggiare mi è sempre piaciuto, così come mi è sempre piaciuta la cucina; un giorno, per amicizie comuni, ho scoperto il mondo dei cocktail, e viaggiando è diventato naturale unire ai viaggi questo nuovo interesse. Se sei a Cuba, perché non visitare la mitica Bodeguita del Medio dove sembra sia stato inventato il Mojito? C’è poi da dire un’altra cosa, i cocktail sono storia e cultura molto più di quanto si immagini, e molto spesso la loro creazione è dipesa da precisi momenti storici, come le sanzioni dovute al regime fascista negli anni trenta che portarono, sembra, alla creazione dell’Americano e del Negroni, così come la storia dei primi cocktail, in cui i marinai seicenteschi sconfiggevano la terribile malattia chiamata scorbuto mischiando rum, zucchero e lime…
Quali sono stati i cocktail più creativi che hai incontrato?
Bella domanda! Forse il più particolare è stato il mix di ostriche e vodka proposto da Dario Comini al Nottingham forest di Milano, e ancora i meravigliosi Lychee martini e l’Apple Martini che ho assaggiato negli Sky bar (i bar, di solito molto cool, posti nelle lounge o sulle terrazze di alcuni grandi alberghi n.d.r.) di Amburgo.
Quali luoghi classici dei cocktail consigli di visitare?
Beh, la Bodeguita e il Floridita (per il Daiquiri) dell’Avana, a Cuba, sono imperdibili. Peraltro la versione del Mojito servita alla Bodeguita è assolutamente diversa da quella normalmente proposta in Europa… Da non perdere poi, per chi viaggia in Italia, il bellini dell’Harry’ bar oltre che il Nottingham forest di Milano di cui abbiamo già detto.
Curiosi di provare le ricette raccontate di Teresa? date un’occhiata qui sotto:
APPLE MARTINI
LYCHEE MARTINI
Esistono diverse versioni di questo cocktail basato sul piccolo e profumato frutto tropicale, una delle più praticabili sembra questa, stavolta espressa in once: