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UN POST SULL’ICTUS, CHE UN BARISTA DOVREBBE LEGGERE

Una nostra lettrice (e grande arredatrice di bar) ci ha inviato un testo che forse ha poco a che fare con il nostro blog, ma che non ci sentiamo di non ospitare, perché una esperienza come questa, in un bar frequentato da moltissimi clienti, può capitare ad ognuno di noi baristi.

 

L’altra mattina, ci dice Elisabetta (di Officine del legno) “io e mio marito siamo entrati in un bar e c’era un signore per terra che si era sentito male, era assistito da una ragazza del bar ma la sua assistenza era solo morale perché purtroppo non sapeva cosa fare. Personalmente ho sempre sostenuto che chi avesse un figlio dovesse fare obbligatoriamente un corso di primo intervento. Ma ho capito che questo corso dovremo farlo un po’ tutti a maggior ragione se lavori in un locale pubblico; per questo vorrei lasciare su questo blog queste righe sul come riconoscere un ictus, il male da cui era colpito il signore che abbiamo visto al bar.

Questa righe ci arrivano dai medici dell’Ospedale Molinette di Torino e nei prossimi 4 punti vi è il segreto per riconoscere se qualcuno ha avuto un’ictus cerebrale:

  • Chiedete alla persona di sorridere (non ce la farà);
  • Chiedete alla persona di pronunciare una frase completa (esempio: oggi è una bella giornata) e non ce la farà;
  • Chiedete alla persona di alzare le braccia (non ce la farà o ci riuscirà solo parzialmente);
  • Chiedete alla persona di mostrarvi la lingua (se la lingua è gonfia o la muove solo lateralmente è un segno di allarme).

Nel caso si verifichino uno o più dei sovraccitati punti chiamate immediatamente il pronto soccorso. Descrivete i sintomi della persona per telefono.

 

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1 Comment

  1. lorenzo ha detto:

    secondo me è giustissimo , io non avendo dipendenti non sono obbligato al corso di primo soccorso, ma sono vigile del fuoco volontario e soccorritore avanzato BLSD, visto che nel mio bar capitano molti bambini e persone anziane è sempre meglio essere pronti …

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