Come Gestire un Bar Turistico ma Specialty
19 Luglio 2022
Come Aprire un Circolo con Bar o Ristorante
1 Agosto 2022

10 Idee (Ragionate) per Arredare un Bar

Categorie:

L’arredamento di un bar non è certo un aspetto banale, deve tener conto di molti fattori, dare risposta a molte necessità. Per questo abbiamo pensato ad un video post sulle 10 idee per arredare un bar, ma ragionate…

Che volete, la tendenza attuale, nella logica del clickbait, è quella “scrivi un post con –le 10 idee– oppure -i 5 consigli…- e ti arriveranno un sacco di clic e di like!” ce lo hanno ripetuto talmente tanto che non abbiamo resistito e abbiamo anche noi intitolato questo nuovo video della nostra serie “Aprire un bar in Video” -10 idee per… – 

Post così però ci sembrano sempre troppo genericamente adattabili ad ogni contesto, mentre arredare un bar è cosa molto personale:

  • Deve rappresentare l’anima del progetto e del suo ideatore
  • Deve essere rassicurante per un certo tipo di pubblico
  • Deve  essere in linea con le tendenze, un po’ come la moda
  • Deve essere un luogo di lavoro destinato ad alti ritmi, quindi ben pensato a livello ergonomico.

Partendo da queste linee guida proviamo a dividere questo post nei 10 concetti promessi nel titolo, ma con una sorta di filo conduttore, di percorso ragionato.  Ancora meglio possiamo farlo nel video, che trovate qui sotto, mentre qui ci limitiamo a darvi i cenni!

1  L’arredo di un locale deve rispecchiare la sua offerta

Un arredamento deve parlare del messaggio, del prodotto e della filosofia del locale. Pare scontato, ma spesso si vedono locali “da cibo povero” arredati in maniera troppo lussuosa o magari troppo minimale, bianchissimi o acciaiatissimi, troppo schematici… inoltre un locale deve essere rassicurante, per la categoria di pubblico che vogliamo rassicurare (che, se sono gli appassionati di musica heavy, può portare ad un arredamento per niente rassicurante per il resto del pubblico… )

2 il locale deve parlare di noi

Abbiamo passione per la vita? Capisco che sono parolo grosse, ma non saprei come risassumere meglio questo punto..

Per spiegare meglio il concetto partiamo dicendo che la casa di ognuno di noi riassume un po’ la nostra anima, le nostre passioni (la musica, la lettura, la playstation, la botanica, l’enigmistica in bagno…) il nostro carattere (preciso? disordinato? Un po’ maniaco?) i nostri gusti (artistici, in cucina, nella scelta dei mobili…) ecco, possiamo dire che la nostra casa è un’allargamento, una realizzazione pratica della nostra anima.

E il nostro locale? Molto probabilmente, un po’ alla volta, sarà lo stesso. Se ci sta a cuore cominceremo a metterci dentro la nostra musica, i nostri quadri o foto preferiti e se ci piace la settimana enigmistica finiremo per lasciarne in giro qualche copia (e magari non dispiace ai clienti). A questo punto anche il nostro locale sarà un’allargamento della nostra anima!

Il punto sta proprio qui: se siamo persone ricche di passione, di interessi, di energia probabilmente lo sarà anche il nostro locale, rifletterà entusiasmo, sarà pieno di idee, mai banale e probabilmente pieno anche di oggetti, come lo è casa nostra! Se invece (purtroppo a volte accade) il locale viene aperto da persone con poche passioni, con poche idee, ecco che troveremo una bella parete vuota, magari con in mezzo una stampa comprata in quei grandi magazzini di arredamento svedese. Una stampa che non parla di noi, che non aggiunge energia, che è facile capire essere stata messa lì solo perchè “vuoto è brutto…”

3 Il nostro è un locale di servizio o di esperienza?

A  questa differenza fondamentale abbiamo già dedicato un post sul nostro blog che trovate in descrizione.

Se il locale è di servizio  avremo bisogno di un arredamento lineare, efficiente, veloce e facile da pulire, con un sistema pensato sulle grandi quantità e sui flussi veloci.

Se invece è un locale di esperienza dovrà essere essenzialmente accogliente (per il target). Ma esattamente, cosa significa “accogliente”?

4 I colori

Un locale diventa accogliente per i colori, che sono legati a un senso di “calore” ma anche (ancora) alle mode del periodo e al messaggio che il locale vuole dare.

Gli interior designer con cui parliamo ci dicono che il colore passepartout è adesso il grigio, che, come texture, viene spesso ritrovato in un materiale “rough” per eccellenza come il cemento.Al grigio si accoppiano colori che diano risalto, che caratterizzino, in molti casi il blu, in altri il rosso o il bordeaux… e naturalmente, altro passepartout, il legno naturale.

Arredare un locale con Grigio e blu
The blue cup coffee shop Kiev, Ucraina. Sito Archilovers

5 Quadri e foto

in ogni casa quadri e foto arredano, fanno casa, fanno armonia, ma con alcune regole.

Se sono quadri è importante capire che saranno visti all’interno di un locale, non in un museo, quindi grandi, perchè nessuno andrà a vederli troppo da vicino, e quindi colorati, che colpiscono come oggetti di arredamento, prima ancora che come opere d’arte.

Foto? Che siano grandi e colorate è più difficile, infatti possono essere piccole e in bianco e nero, l’importante è invece che siano molte, con una certa armonia (sempre stessa misura?) e che raccontino una storia (tutti i personaggi famosi che sono venuti a trovarci? I nostri viaggi nelle piantagioni del caffè?..)

Ospitare mostre d’arte, magari di artisti emergenti? Vi abbiamo dedicato un post!

Le foto, se molte e con una storia collegata, fanno arredamento nei locali...
Caffeination, Anversa, Belgio. dal sito Coffeegeekio

6 Le luci

Torniamo alla differenza fra locali di servizio e di esperienza. Locale di servizio spesso fa rima con locale diurno, da colazione o da pausa pranzo. Qui la luce naturale deve farla da padrone, con luci artificiali pensate solo per integrare e simulare quella naturale. In questi casi attenzione, se la luce interna fosse troppo bassa, al riflesso sui vetri, si rischia di non vedere nulla da fuori…

Locali di esperienza: gli specialisti parlano di combinare luce diretta  (sul tavolo magari) e luce più soffusa, in ambienti arredati con tonalità chiare, sono frequenti, negli ultimi anni, gli effetti ombra/luce per spezzare la monotonia (effetto mensa) e conferire carattere all’ambiente.

7 Le piante

Ecco un’altro degli elementi che rendono una casa piacevole e confortevole, quindi anche un locale. il verde rilassa sempre e sa di vivo, di naturale.

Di vivo e di naturale appunto, il che vuol dire più complicato da rendere piacevole all’occhio (una pianta rinsecchita e stenta non è poi esteticamente gradevole) e perfino da mantenere in vita, in un locale incasinato, magari con poca luce naturale e tanta confusione dalla mattina alla sera.

Diciamo che arredare un locale con le piante richiede un po’ di disposizione, di passione, un minimo di pollice verde…

Poi c’è chi coltiva perfino piante utili alla cucina, come il rosmarino, e piante utili al bar, come la menta!

8 Arredare con i libri

Quanti libri finti fabbricherà Ikea per i negozi dove mostra i suoi esempi di arredamento? 

Chi arreda sa bene le potenzialità dei libri come complementi di arredo. Per quanto siano allineati, ammucchiati o accatastati faranno comunque arredamento, calore e sensazione di comfort, di vissuto, di lettura in un pomeriggio comodo e perfino di un tocco di intellettualità…

9  Arredare con tessuti e tappeti

Da vecchia mansion inglese, anche questi fanno piacere e accoglienza, ma non importa certo che siamo noi a dire che sono ben poco adatti ad un locale affollato e veloce, dove si sporcheranno e consumeranno alla velocità della luce, dando invece un’idea di liso e trascurato. 

Usiamoli, ma nelle sale da tè, calme e sottovoce…

10  Arredare con il vissuto, il seconda mano

Ecco la strada maestra di questi anni: lo shabby chic (qualcuno lo chiama cheap & chic) la “seconda mano” molto cosy, elegante, vissuta, confortevole.

Non è una strada facile, perché richiede molta ricerca, nei mercatini dell’usato, nei negozietti. Ma come sempre, più tempo e energie mentali spendiamo e meno soldi spendiamo (e più capolavori facciamo)…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.