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Aprire un Locale in America: Tutti i Visti e i Permessi

Aprire un locale in America, negli Stati Uniti, vuol dire accedere ad un mercato vasto e dinamico, ma c’è una burocrazia ben precisa, vediamola.

Aprire un bar italiano, un locale in America? Sicuramente un progetto di vita, prima che di affari

Quella di aprire un’attività, un bar italiano o un locale in America è un’opportunità interessante e affascinante, specialmente nel settore della ristorazione e a livello più generale nel food&beverage. Negli ultimi cento anni, gli Stati Uniti hanno continuato a incorporare i più diversi stili e generi culinari, arrivando ad essere il paese con il più alto tasso di concentrazione di ristoranti etnici e di specialità tipiche. Gli USA sono uno di quei paesi dove la cucina italiana non passa mai di moda ed è anzi un classico senza tempo, e negli ultimi quindici anni anche la cultura del bar e della caffetteria (spesso di alto livello) ha visto un notevole incremento di popolarità tra la popolazione. 

Gli Stati Uniti mostrano peraltro, anche adesso, una congiunzione economica positiva e relativamente desiderabile per chiunque voglia decidere di mettersi in proprio e aprire un’attività come imprenditore, ciononostante aprire un locale in America vuol dire sottoporsi a tutta una serie di attività burocratiche, istituzionali e fiscali che devono essere svolte per ottenere i permessi necessari a lavorare sul suolo americano ed essere perfettamente in linea con la legge. 

COME APRIRE UN’ATTIVITÀ NEGLI STATI UNITI 

Premettiamo che le procedure che regolamentano l’apertura di un locale commerciale in America non sono molto complicate, e nella maggior parte dei casi sono veloci e poco costose. Vediamo quali sono i punti principali da seguire per aprire un’attività negli USA: 

Richiedere l’apposito visto lavorativo E-2

Nel caso in cui si intenda trasferirsi in America per aprire un locale e lavorare (che si tratti di un bar, un ristorante o una caffetteria), la prima cosa da fare è ottenere l’apposito visto lavorativo, che nel caso di attività rivolte al food&beverage è quasi sempre il visto E-2, temporaneo e non permanente. Vi è anche la possibilità di richiedere il visto EB-5, destinato ai grossi investitori, e quello L-1, che è indicato nel caso si sia stati assunti come manager di un ristorante. La scelta del visto non è immediata ed è necessario consultare il consolato o l’Ambasciata USA in Italia per essere sicuri di quale iter seguire.

Al momento della richiesta del visto E-2 occorre specificare che tipo di investimento si vuole compiere a livello commerciale, e tale investimento deve essere ritenuto “substantial”, ovvero idoneo a far presumere la buona riuscita del progetto. Non è stabilita una soglia minima di investimento, ma è molto improbabile che venga accolta una domanda di visto se l’investimento risulta inferiore agli $80,000 / $100,000. 

In aggiunta, possono beneficiare del visto E-2 sia gli investitori del locale sia i loro dipendenti, purchè abbiano la stessa nazionalità dell’investitore e ricoprano posizioni di tipo manageriale o specialistico. Il visto E-2 ha una durata iniziale di 5 anni, ma può essere rinnovato senza limitazioni purché continuino a sussistere le condizioni iniziali.

Come creare una società americana per aprire un locale negli USA

Una volta ottenuto il visto lavorativo E-2, il primo presupposto per aprire un’attività è creare una società commerciale di diritto americano, essenziale per poter stipulare tutti quei contratti commerciali finalizzati all’apertura del locale, come il contratto di affitto (commercial lease agreement) e le varie polizze assicurative. 

Secondo la legge americana, chiunque ha il diritto di aprire un’attività in suolo americano, a prescindere dal possesso della cittadinanza o meno. In alcuni Stati, ad esempio in Nevada, la procedura è ancora più semplice, visto che dopo un solo anno dall’apertura dell’attività è possibile richiedere e ottenere la cittadinanza. 

Al momento di creare una società, è indispensabile ai fine legali scegliere il nome e la struttura legale di cui vogliamo dotarci. La forma societaria più indicata per aprire un’attività improntata sul food&beverage è la LLC (Limited Liability Company), che equivale alla nostra società a responsabilità limitata. Per aprire una LLC è sufficiente aver scelto il nome legale dell’attività, ovvero quello del proprietario o degli eventuali soci, dopodiché è necessario ottenere l’EIN, il codice identificativo che si ottiene dal fisco americano. 

Ottenere l’EIN e il Sales Tax Certificate 

Una volta gettate le basi per costituzione della propria società, i primi due step burocratici da tenere presenti riguardano il profilo fiscale e sono: 

  • Employer Identification Number (EIN). Paragonabile alla partita IVA italiana, l’EIN consente alle autorità fiscali di riconoscere un’attività come soggetto contribuente. Per richiedere il numero EIN è sufficiente farne richiesta all’IRS (Internal Revenue Service) e compilare la modulistica necessaria.
  • Sales Tax Certificate. Si tratta dell’autorizzazione ad esigere la Sales Tax dai propri clienti al momento in cui si viene pagati per il servizio reso: similmente all’IVA italiana,  la Sales Tax si applica su certi tipi di transazione e deve essere versata allo Stato con cadenza quadrimestrale.

Scegliere il nome del locale negli Stati Uniti

Per quanto riguarda la scelta del nome del proprio bar negli USA, è importante assicurarsi che il nome che si ha intenzione di usare non sia già usato da altre aziende. Per esserne sicuri,è possibile fare una ricerca online digitando la parola GreenBook, consultare il database del Patent and Trademark Office (l’ufficio brevetti americano) o, in alternativa, recarsi presso l’apposito ufficio della città in cui si intende lavorare. Accertato che un determinato marchio è libero, si può procedere con la registrazione presso l’ufficio brevetti. 

TUTTI I PERMESSI NECESSARI AD APRIRE UN LOCALE NEGLI USA 

Un “dine” il più tipico locale da aprire in America, concetto però ben poco Italiano….

Una volta sostenuto tutto l’iter burocratico richiesto a chiunque desideri aprire la propria attività, prima di poter aprire il proprio locale e dare inizio agli affari è essenziale presentare domanda per ottenere tutti quei permessi e licenze necessari per gestire un locale orientato al food&beverage, che si tratti di un semplice bar, un’osteria tipica o una catena di ristoranti. Mentre alcune licenze sono obbligatorie per tutte le attività, altre dipendono dalla struttura e dal tipo di servizi che vengono forniti. Ecco tutti i permessi o licenze previsti dalla legge americana: 

  • Licenza Commerciale. Necessaria per avviare un qualsiasi tipo di business su suolo americano, la licenza commerciale prevede che venga pagata una percentuale sulle vendite totali o una quota annuale. Il costo della registrazione è di circa $50, mentre quello della licenza varia tra i $25 e i $7.000, a seconda del tipo di attività.
  • Certificate of Occupancy. Rilasciato dalle autorità competenti, è un certificato che attesta il buono stato dei locali e dell’edificio in cui si è deciso di aprire la propria attività. Varia da Stato a Stato, l’iter della procedura è gestito dal governo locale, ma il costo da sostenere è uniformato e si aggira sui $100.
  • Building Health Permit. Permesso sanitario, erogato dal dipartimento della città o della contea al momento della richiesta della licenza commerciale. Dopo il rilascio del certificato, il locale verrà ispezionato a livello periodico per verificare il rispetto degli standard igienico-sanitari. Sebbene non tutti gli Stati degli USA richiedano questo permesso, il costo può variare tra i $ 50 e i $ 1000.
  • Employee Health Permit. Permesso previsto per i dipendenti di un bar o ristorante, che per ottenerlo devono seguire un corso specifico approvato dallo Stato a cui si fa riferimento. Il costo varia tra i $ 100 e i $ 500.
  • Food Service Establishment Permit. Rilasciato dal Department of Health (DoH), è il certificato essenziale per chi voglia esercitare l’attività di ristorazione, e stabilisce una serie di requisiti da osservare affinché la somministrazione di cibo al pubblico avvenga nel rispetto delle regole igieniche previste. Il DoH richiede anche che all’interno del ristorante sia sempre presente un dipendente in possesso del Food Protection Certificate, una certificazione attestante che l’individuo in questione ha frequentato il corso specifico in materia di food safety.
  • Sidewalk Café Permit. Permesso da richiedere nel caso in cui si voglia servire cibo all’esterno del locale, ad esempio in una veranda o sistemando qualche tavolino sul marciapiede davanti all’edificio. La domanda deve essere presentata al Department of Consumer Affairs e prevede la consegna delle planimetrie del locale e dello spazio esterno che si ha intenzione di utilizzare.
  • Sign Permit. Autorizzazione prevista per l’installazione di un’insegna fuori dal locale, per il cui ottenimento vengono valutate dimensione, posizionamento e illuminazione. Il costo può variare dai $20 ai $50.
  • Music License. Licenza necessaria alla riproduzione di musica nel proprio locale. Per ottenerla occorre fare domanda (anche online) all’ASCAP o alla BMI, società americane con ruolo analogo all’italiana SIAE. Le tariffe dipendono dal tipo di musica che si vuole riprodurre (live o registrata), dalla scelta di riprodurre solo audio oppure audio e video, e dal numero di giorni a settimana di riproduzione. 
  • Liquor License. Licenza obbligatoria per la somministrazione di bevande alcoliche. Alcuni Stati prevedono addirittura due licenze diverse, una per i superalcolici e una per vino e birra. Dal momento che le tempistiche di richiesta/ottenimento possono durare anche mesi, è consigliabile inoltrare il proprio modulo di domanda il prima possibile, e non quando il locale è già pronto per l’apertura al pubblico. 
  • Valet Parking Permit. Permesso relativo a posizionamento, quantità e dimensione dei cassonetti dell’immondizia, da richiedere nel caso in cui fossero posizionati fuori dall’edificio del locale (ad esempio sul retro).

QUALCHE CONSIGLIO PRATICO IN PIÙ PER APRIRE UN BAR NEGLI USA

Intelligentsia, una strepitosa catena di caffetterie specialty americane.

L’iter legale, commerciale e burocratico da seguire per aprire un locale negli Stati Uniti non è tra i più semplici o veloci, principalmente a causa di tutta la sequela di permessi e licenze che devono essere richiesti e ottenuti per poter avviare il business senza correre il rischio di incorrere in multe, sanzioni o penalità. 

Tuttavia, una volta intrapresi i primi step, gran parte delle operazioni saranno automatiche e di facile approccio: gli Stati Uniti possono infatti contare su un livello di efficienza burocratica molto alto, dato dal fatto che è il singolo Stato di riferimento (quello in cui si è deciso di investire con la propria attività) ad occuparsi individualmente della questione. 

Avviare un locale nell’ambito food&beverage in un paese straniero, specie se vasto come l’America, richiede comunque un’attenta analisi dei costi/benefici e delle reali opportunità di successo dell’attività. 

Come sempre suggeriamo a chi è interessato ad aprire un bar o un ristorante all’estero, il nostro primo consiglio è quello di fare una ricerca su internet sostanziosa e prepararsi a visitare il posto (magari con la scusa di una vacanza) in modo da poter fare un sopralluogo preliminare e valutare elementi quali possibile clientela, attività concorrenti, possibilità di investimento, costi e riscontri attesi. In America più che in altre parti del mondo, la scelta dello Stato e della città in cui aprire il proprio locale avrà delle conseguenze molto importanti, dal momento che Stati diversi offrono benefit, opportunità e iter burocratici diversi.  

Dopo tanti elementi burocratici poi, potete leggere una esperienza vera, scritta da chi ha davvero aperto un locale in America, la trovate su questa pagina.

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