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Quali sono i limiti di deciBel per un dehor e come fare per ridurre il livello di rumore?

Le analisi e le valutazioni di bilanci e fatturati, unite all’esperienza diretta degli esercenti, dimostrano che un dehor fa aumentare agli incassi di un bar: fa crescere l’afflusso dei clienti e incrementa il tempo di permanenza nel bar o nel locale. E questo succede ovunque nel mondo, in particolare nelle giornate più temperate. 
E la ragione sta ne fatto che il dehor sa compiere una vera magia: porta il bar fuori dalle mura in cui ha sede, lo avvicina alla natura e alle persone. 
Chi beve o mangia qualcosa in un dehor viene ristorato anche dal fatto di trovarsi all’aperto, di non isolarsi dal mondo che passa, di respirare e godersi un po’ di sole in libertà, di rimanere immerso nella sua vita pur prendendosi una pausa.

Nel tempo si sono trovate soluzioni sempre più raffinate ai limiti che un dehor impone ai clienti: il caldo, il freddo, il traffico… Esistono funghi per riscaldare, vaporizzatori per rinfrescare, arredi e concept urbani per impreziosire un dehor.
Resta un unico problema che, ancora, non ha trovato una soluzione: il rumore del dehor. 

Abbiamo intervistato, a questo proposito, Vittorio Sorge titolare di Sorgedil- Isolamenti Acustici: un’azienda storica nel campo dell’acustica che, da oltre vent’anni, lavora nel settore e, oltre ad interventi di insonorizzazione per case, aziende e operatori nel campo della musica, esegue valutazioni, relazioni acustiche e misure fonometriche per bar locali, esercizi pubblici.

 D: Che livello di rumore può arrivare a generare un dehor fuori da un bar?

R: Il rumore del dehor è prodotto, in via prevalente, dalle persone che lo occupano: le voci, le chiacchere e le risate sono abbastanza rumorose. 
Si tenga presente che, mediamente, una persona che parla emette un suono pari a circa 60 deciBel: quando il numero delle persone che parlano aumenta o si unisce a telefoni che suonano, al rumore di tazzine che si appoggiano ai piattini o di forchette che cadono, è facile superare i 65-70 deciBel.
Se, poi, si aggiunge la musica all’aperto il livello di rumore si alza ancora.

D: Quali sono i limiti di rumore vigenti per i bar e i dehor?

R: La legge quadro sull’inquinamento acustico, L. 447/95, dà ai singoli comuni la possibilità di definire un proprio regolamento acustico. Questo significa che ogni comune ha delle regole proprie che definiscono i limiti di rumore, in termini di decibel, per ognuna delle aree in cui è suddiviso: in base all’attività prevalente che si svolge in ciascuna area, sono definiti i limiti acustici diurni e notturni. Non esistono, quindi, limiti di rumore assoluti che valgano solo per gli esercizi pubblici come bar, locali, ristoranti e loro annessi dehor. Ma il limite consentito è sempre funzione della zona in cui ha sede il bar o il dehor. Si tenga presente che man mano che ci si allontana dal centro storico, i limiti diventano via via meno severi e stringenti.

 D: Cosa contiene e dove si trova il piano di zonizzazione del comune?

R: I regolamenti acustici comunali sono normative locali che regolano i livelli di rumore e i limiti di deciBel consentiti alle attività e agli esercizi pubblici come bar, ristoranti e dehor, suddividendo il territorio comunale in:
– aree protette, ovvero quelle in cui vige un limite di rumore più basso per salvaguardare il silenzio: questo vale per poli scolastici o ospedalieri;
– aree prevalentemente residenziali, dove il limite di rumore consentito è sempre abbastanza contenuto;
– aree miste, ovvero zone che sono residenziali ma ospitano anche attività produttive: in questo caso i limiti di rumore si alzano progressivamente
– e infine aree esclusivamente industriali: quelle che hanno limiti di rumore meno stringenti.

In questi casi vale la pena consultare il regolamento acustico del proprio comune, detto anche piano di zonizzazione, per conoscere i limiti di rumore per l’area in cui ha sede il proprio esercizio pubblico. Si tratta di un documento pubblico che chiunque può consultare e visionare, alcuni comuni lo pubblicano anche su internet. Ecco, qui, per esempio la Classificazione acustica del Comune di Milano.

D: Come si misurano i livelli di rumore in decibel di un bar e di un dehor?

R: Per misurare il livello di rumore generato da un bar o da un dehor non bastano le orecchie e, a dire il vero, non sono sufficienti nemmeno le app di tablet e smartphone. Per una misurazione accurata, che abbia una valenza di legge e sia opponibile a terzi, occorrono un fonometro e l’intervento di un Tecnico Abilitato Competente in acustica. Il nostro Studio esegue questo tipo di rilevazioni fonometriche per bar e dehor in tutta Italia. 

D: Che rischi ci sono se si supera il livello di rumore consentito?

R: Lo sforamento dei limiti di rumorosità per un bar o un dehor, ma anche per un ristorante o una pizzeria, significa, quasi sempre, conseguenze spiacevoli. Lamentele dei vicini, segnalazioni al comune, esposti alle autorità, uscite dell’ARPA; ma anche riduzione degli orari di apertura, obbligo di insonorizzare o di limitare l’accesso al dehor, per non parlare poi delle sanzioni amministrative, dei danni da risarcire e della possibilità di condanne, anche penali.

D: Perché un bar dovrebbe farsi fare una relazione di impatto acustico per il dehor?

R: In genere, nell’ottica di prevenire piuttosto che curare, vale la pena – quando si hanno dei dubbi sull’intensità del rumore che si produce – non limitarsi ad un’autocertificazione di impatto acustico (dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà). Meglio muoversi in anticipo rispetto ai vicini o ad altri soggetti e far fare una valutazione di impatto acustico a firma di un Tecnico abilitato.

In sostanza si tratta di una valutazione del rumore generato dal proprio dehor: si basa su alcune valutazioni generiche (zona in cui è situato, distanza dagli edifici più vicini) e di misurazioni fonometriche con valore legale. Se da questa relazione emerge un sostanziale rispetto dei limiti di legge, vale la pena tenerla sempre pronta nel cassetto, da opporre a chiunque voglia lamentarsi o faccia intervenire le autorità.

Nel caso in cui emergesse che il dehor supera i limiti di rumore consentiti, ci si può muovere in anticipo e adattare da subito alcuni accorgimenti (o piani di bonifica se necessario) per limitarne la rumorosità. 

D: Vittorio, si può fare qualcosa per ridurre la rumorosità di un dehor e rientrare nei limiti di legge?

D: Sì, ci sono dei piccoli accorgimenti per limitare il disturbo creato da un dehor troppo rumoroso e riuscire a rientrare entro i limiti di decibel imposti dalla legge.
Si tenga presente che se lo sforamento è ampio, nessuna delle strategie suggerite qui sotto potrà aiutare a ridurre il livello in modo considerevole. Se, però, lo sforamento è minimo, può valere la pena investire su alcune di queste soluzioni.

 1. Ridurre il numero dei posti a sedere
Sembra una banalità, ma se nel dehor o nel bar i posti a sedere vengono ridotti, ci sarà anche un abbassamento del livello di rumore.
Non è detto che questo significhi perdere clienti, ma certamente avrà un effetto positivo sui calcoli ai fini della determinazione dell’impatto acustico del bar o del dehor.

2. Mettere un limitatore acustico alle casse per la diffusione della musica
L’impianto stereo potrebbe essere tarato e limitato perché non possa produrre suoni oltre un certo livello di decibel. Quando la musica è un sottofondo si noterà anche se diffusa ad un volume leggermente più basso; se la musica è dal vivo, basterà richiedere le necessarie deroghe.

3. Limitare l’accesso al dehor negli orari in cui vigono limiti di decibel minori
Per la legge nazionale gli orari individua 2 fasce di orari:
dalle 6:00 alle 22:00 vige l’orario diurno e i relativi limiti 
dalle 22:00 alle 6:00 vige l’orario notturno.
Interdire ai clienti la possibilità di trattenersi nel dehor negli orari notturni potrebbe aiutare – almeno sulla carta – ad abbassare le emissioni rumorose del dehor.

 4. Interventi di miglioramento dell’acustica del dehor
Tutti i seguenti suggerimenti, ovviamente, limitano le aperture di un dehor, dal momento che lo chiudono parzialmente, ma se la necessità è ridurre il livello di disturbo verso i vicini potrebbe valere la pena di attuarli.
Per ridurre le emissioni sonore di un dehor si possono chiudere le pareti laterali con superfici rigide e riflettenti: vetro o plexiglass si adattano bene allo scopo.
Un’altra idea potrebbe essere quella di aggiungere tende fonoassorbenti alle pareti laterali, magari in tessuti e tonalità adatti al contesto del dehor.
E perché non sollevare il pavimento del dehor creando una pedana sopraelevata? Una versione in legno, con doghe distanziate, per esempio aiuta a disperdere i suoni e i rumori verso il basso evitando che si propaghino verso l’alto e raggiungano le finestre dei vicini del piano di sopra.
Ultima strategia è quella di installare pannelli fonoassorbenti sulle superfici interne al dehor come anche delle isole fonoassorbenti sospese al soffitto. Esistono decine di versioni di questi elementi, colorate e di design che potrebbero avere anche una funzione di arredamento.

 5. Interventi di insonorizzazione veri e propri
In casi di ampio sforamento, per ridurre il livello di rumore e di decibel in un bar rumoroso, invece, occorrono veri e propri interventi di isolamento acustico del bar e di insonorizzazione. Gli interventi potrebbero riguardare le pareti laterali, la facciata, la vetrina ma anche il soffitto se il rumore del bar disturba i vicini al piano di sopra in particolare. Sorgedil si occupa da sempre di questo genere di interventi negli esercizi pubblici, nei bar e nei ristoranti e può offrire una consulenza personalizzata.

Vittorio Sorge
SORGEDIL srl – Isolamenti Acustici


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