Ultimo aggiornamento: 17 Luglio 2017
Partire con una attività imprenditoriale è come guidare una macchina su una strada molto dissestata: tanti rischi, tante buche che rischiano di spaccare la nostra macchina, tanta attenzione e visione della strada, abilità nella guida e, non ultimo, intuizioni e “colpi di genio” che ci facciano capire al volo la strada e le traiettorie da prendere.
Una strada piena di buche e trappole, e in questo post abbiamo cercato di focalizzare i quattro errori più classici di chi vuole aprire un locale, le quattro buche che più frequentemente troviamo davanti alle nostre ruote. Vediamole insieme…
Se gli americani dicono che le regole per aprire una location di successo (quelle secondo il periodico di business Forbes le trovate qui) sono 3, e le cifrano come “Location, location e location” noi le modifichiamo in “location, location, imprenditore, imprenditore”. Un bravo gestore infatti, sia pure con fatica, può superare le problematiche legate ad una location non proprio “prime”; attenzione però, un cattivo gestore può rovinare anche le potenzialità di una buona location.
Cercate perciò di fare i conti con voi stessi. Siete in grado di stare al pubblico con professionalità, con gentilezza e con una bella dose di carisma (e un filo di esibizionismo?) oppure vi sentite un po’ degli orsi che si sentono bene solo nel fare il guardiano del faro in perfetta solitudine?
Ancora, vi sentite imprenditori? Pensate di avere quel “bernoccolo degli affari” che vi permette di intuire il mercato, di aver sempre la pensata giusta, di capire prima degli altri bisogni e voglie della clientela?
Se non sentite in voi questi lati caratteriali state attenti, nessun corso potrà insegnarli, e aprendo un locale rischiamo davvero di regalarci una vita che non ci piace…
Se le fanno le grandi aziende perché non dovremmo farle noi? Ricerche di mercato può non voler dire soltanto grafici complessi e riunioni in super uffici di cristallo; vuole invece dire passare tempo davanti al nostro futuro locale (o meglio, quello a cui stiamo pensando) e alla zona, al quartiere che lo ospiterà.
Chi sono i nostri possibili clienti? Uffici? Se sì dove vanno adesso gli impiegati in pausa pranzo? La fanno o si mangiano invece il pranzo portato da casa davanti al computer? A che ora le strade del quartiere si svuotano? Chi sono i nostri concorrenti? (ne parliamo anche in questo post su come incrementare gli incassi di un bar) In cosa sono forti e in quale nicchie possiamo provare a batterli? Siamo sicuri che quella nicchia sia interessante per il mercato? Hanno già provato a seguirla senza successo? Se puntiamo ad un flusso di clienti che si muovono in macchina dove dobbiamo mettere le nostre insegne per rendere visibile il locale?…
Tanta improvvisazione. E’ quello che si nota nella stragrande maggioranza dei locali; tutti uguali, con gli stessi prodotti, con livelli di innovazione bassissimi e con baristi e operatori che preparano cappuccini e piatti in maniera approssimata, senza essere veramente mai arrivati a voler scoprire i “segreti” della loro professione.
Se “professionalità” è una parola che non può assolutamente prescindere da ogni attività imprenditoriale, “curiosità” è la parolina magica e meravigliosa dove potrebbe stare il nostro successo, sopratutto se sapremo spingerla fino a creare il nostro prodotto straordinario, quello talmente buono e speciale che la clientela farà la fila per venire a prenderlo da noi.
“Questo locale ha vetrine troppo piccole”, “non ha molta visibilità, non si vede dalla strada“, ha spazi interni troppo grandi”, “il bancone è troppo lontano dall’ingresso“… Sono frasi che purtroppo dobbiamo dire spesso, quando i partecipanti al corso di gestione bar e ristoranti ci sottopongono i loro progetti. Purtroppo questo tipo di analisi viene fatta quando già ci si è “innamorati” del locale che abbiamo visto; ormai lo sentiamo “nostro” e, come quando ci si innamora di una persona, non vogliamo vederne i difetti, che poi diventeranno drammaticamente importanti con il proseguire della nostra storia, sentimentale o imprenditoriale…
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