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CHI DICE CHE MANGIARE FUORI DEVE ESSERE SANO? IL CASO DELL’HEART ATTACK GRILL

Può funzionare in Italia un ristorante basato su piatti iperfanta calorici? Ragioniamoci sopra, partendo da una esperienza che arriva (non potrebbe essere altrimenti) dagli Stati Uniti.

 

Uno dei panini di Heart attach grill.

Uno dei panini di Heart attach grill.

Qualcuno dirà che il modello, l’idea per un ristorante di cui parliamo oggi non poteva essere che americana, ed è vero, anche se gli States hanno spesso saputo essere i più grandi “trend setter” lanciatori di modelli del mondo della ristorazione (alla fine molti cocktail e perfino il modello dell’happy hour è nato qui). E’ però anche vero che il mercato, in ogni campo, polarizza, e appena nasce un movimento, un trend, dopo dieci minuti nasce, per reazione, anche il suo opposto.

E’ il caso del Heart Attack Grill,  un grill americano che, esalta un modello già poco sano di suo (hamburger e patatine) estremizzandolo in tutto ciò che c’è di più calorizzante, colesterolizzante e infartante, fino al nome (attacco di cuore appunto). questo ristorante si trova a Las Vegas e propone hamburger colossali (come quelli in fot) fritture e milk shakes che sono una cioccolata unica, tutto quello che può far male, insomma.

E se uno si prende un attacco di cuore di cosa ha bisogno? di dottori e infermieri naturalmente. Ed è di loro che il cliente si trova circondato, ma dottori umani e compassionevoli, pronti a concedere le tentazioni che il cliente si trova davanti. All’Heart attack infatti, il cameriere che prende gli ordini (in america sono spesso figure diverse) sarà vestito da dottore e scriverà la ricetta (prescription) che verrà servito dall’infermiera (nurse) al paziente (il cliente appunto).

Il menù, che trovate su questa pagina,  è, come minimo, o agghiacciante o spassoso. ci si trovano gli “obscene shakes”, le vodke aromatizzate alle torte, il caffè freddo (ohè! di Stumptown!!) e gli hamburger di cui, recita orgoglioso il menù, il locale detiene il record mondiale per il maggior numero di calorie (ah, conoscete la famosa storia dei panini da 4200 calorie di Elvis Presley, un giorno la raccontiamo). Ristorante vietato ai vegetariani? Nooo, ci sono gli anelli di cipolla fritta, e le sigarette (sic!) 100% puro tabacco senza carne aggiunta.

Tutto questo può aiutarci? Può darci uno spunto, una idea per il nostro locale, bar o ristorante? Beh, un ristorante simile sarebbe molto rischioso, forse il cliente ci va una volta, ma una caratterizzazione così estrema rischia di farlo diventare l’esperienza di una volta, con i clienti che non tornano. Questa riflessione non impedisce però di dedicare un angolo delle nostra proposta, del nostro menù agli “high calories”, ai prodotti ad alta caloria e altissima soddisfazione del cliente, che per una volta si leva lo sfizio!! Magari sarebbe utile giocare sulle porzioni, proponendo sì un panino supermega calorico (e scriviamo gli ingredienti, davvero slurpy, aggiungendo magari -Calorie: qualcuna…) ma di dimensioni mignon, davvero da piccolo, gioiso sfizio.

1 Comment

  1. rita ha detto:

    Ciao, devo dire che idee così è meglio non importarle e lasciarle agli insalubri americani…noi possiamo solo esportare classe e buon cibo…

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