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PARLARE CON IL CONSULENTE DEL LAVORO seconda parte

I TIPI DI CONTRATTO, I VOUCHER, CONTRATTI A CHIAMATA E COLLABORATORI FAMILIARI

La seconda puntata della nostra chiacchierata con il consulente del lavoro, stavolta sulle assunzioni flessibili: voucher, tempo determinato e a chiamata.

 

p00yf23nDopo che nella prima parte di questa chiacchierata con il consulente del lavoro Luca Pergolini abbiamo parlato dei ruoli del consulente del lavoro e della procedura per assumere un dipendente, un cameriere o un barista, parliamo stavolta delle varie forme di assunzione “flessibili” ormai diventate molto di moda anche fra bar e ristoranti.

Una fra le forme contrattuali più vantaggiose resta quella del contratto di apprendistato, con il quale si risparmia molto sui contributi. Con un rapido calcolo infatti, per un dipendente full time di 4° livello (barista, cameriere) che costa all’azienda, tutto compreso, circa 2.350,00€ al mese, per la stessa qualifica un ‘apprendista può costare circa 1.700,00 con un risparmio di circa il 30%. Il vincolo del contratto di apprendistato (che ha portato a numerosi contenziosi ) è quello della formazione che il datore di lavoro è tenuto a far fare al dipendente che attualmente e’ stato alleggerito a 120 ore durante tutto il percorso dell’apprendistato (circa 3 anni).

Oltre all’apprendistato diverse altre categorie “svantaggiate” possono avere, a livello regionale, accesso a sgravi contributivi, per accedervi bisogna soprattutto che l’assunzione porti ad un vero incremento della forza lavoro, in pratica che non assumiamo qualcuno solo per sostituire qualcun altro, magari risparmiandoci.

Contratto determinato o indeterminato? Pensiamo innanzitutto che le aziende di solito assumono un dipendente con la prima formula soprattutto per non legarsi (e potersi quindi alleggerire di costo del lavoro) e per conoscere meglio un dipendente prima di assumerlo a tempo indeterminato; in realtà lo scopo di queste assunzioni sarebbe quello di dare una risposta a necessità momentanee, e queste necessità andavano motivate in maniera dettagliata. Fatta questa premessa, è facile capire come le motivazioni sono spesse inventate per nascondere i veri scopi che dicevamo prima, e i giudici del lavoro sono strapieni di cause intentate dal dipendente che impugna la causa del tempo determinato (per ottenere, e riuscendoci quasi sempre, un tempo indeterminato). Motivazioni che si potevano usare sempre erano la sostituzione di chi è in ferie o in maternità (ma specificando nome e ruolo) e la stagionalità, come un ristorante al mare. Anche di queste problematiche abbiamo parlato al passato, perché se la riforma Fornero ha permesso di assumere a tempo determinato anche per un anno senza alcuna causale, il nuovo Job act di Renzi permette addirittura una assunzione a tempo determinato di 36 mesi senza causa. Per le aziende tutto più facile.

Un’altra formula di lavoro flessibile sono i voucher, cui abbiamo già dedicato questo post. Con questo strumento il costo del lavoro si abbassa, visto che un voucher ha un costo di 10€ per un’ora di lavoro di cui 7,50€ percepiti dal lavoratore e non si ha l’elaborazione del cedolino mensile e tutte el altre pratiche amministrative annuali, ma non ci si facilita la burocrazia. I voucher si comprano infatti alla posta, vanno intestati ad un lavoratore e li si attiva, sempre attraverso il consulente o in via autonoma previa registrazione sul portale Inps (cosa non così semplice ) . Le prestazioni di lavoro devono comunque sempre essere comunicate sullo stesso portale Inps preventivamente alla loro effettuazione. Da notare che i voucher si possono usare fino ad un totale di 2000€ netti annui per datore di lavoro (non per il singolo lavoratore).

Il contratto a chiamata infine è una vera e propria assunzione, con busta paga a fine mese, ma solo per le ore in cui il dipendente viene chiamato. Le chiamate devono essere comunicate preventivamente tramite mail al ministero del lavoro o sul portale cliclavoro previa registrazione dell’azienda.

Non sono dipendenti veri e propri, ma anche i collaboratori familiari hanno un costo e un inquadramento. A queste figure abbiamo già dedicato questo post, qui diciamo solo che le figure dei collaboratori familiari hanno un costo di circa 150/200€ annui per l’INAIL e circa 2500/3000€ per l’INPS, a seconda della aliquota di tassazione sul reddito.

Ulteriori info? potete contattare Luca a:  l.pergolini[at]gmail.com

 

2 Comments

  1. […] seconda parte di questa chiacchierata, che trovate a questo link, parleremo delle varie forme di assunzione: a tempo determinato, indeterminato, con i voucher, a […]

  2. cristofero ha detto:

    io sono in mobilità mia moglie a un bar io posso stare dietro il banco per servire

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