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IL BAR CENTRO DI PIANO DI CONCA: IL BAR DI PAESE CHE DIVENTA CENTRO DEL MONDO

Un bar di paese è condannato ad una bassa qualità e una vita monotona? No, quando arriva ad organizzare degustazioni e feste in piazza con mille partecipanti. La bella storia, umana e commerciale, del Bar Centro, in Versilia.

Non poche volte intervengono, durante i nostri corsi, ragazzi che raccontano la loro difficoltà di proporre qualcosa di nuovo in un piccolo bar di paese, imprenditori che magari hanno da poco rilevato il bar di un piccolo centro e sono prigionieri dei piccoli prezzi del paesino e dell’impossibilità (presunta) di proporre qualcosa di nuovo.

Durante una vacanzina estiva versiliese abbiamo incontrato una persona che sfata, ogni giorno e non senza un continuo percorso di miglioramento, questa leggenda. Si chiama Agostino cortopassi (il mio stesso cognome, ma non siamo parenti!) ed è proprietario del “Bar Centro” di Piano di Conca, un borgo di un paio di migliaia di abitanti a pochi chilometri da Viareggio.

Domanda

Agostino, dopo aver rilevato il tuo bar di famiglia, con un percorso di anni, sembri essere riuscito a creare il perfetto equilibrio fra piccolo paese e innovazione, un’alchimia per altri impossibile, come ci sei riuscito?

Risposta

Sono partito da una grande passione per me innata. Una passione che all’inizio mi ha fatto fare, per troppo entusiasmo, alcuni passi falsi (i cocktail molecolari forse erano davvero troppo) da quel momento molti corsi: di cucina, sui vini (sono sommelier professionista), caffetteria etc, corsi che mi hanno permesso di avere più basi e di vedere il food come elemento all’interno di una catena commerciale. Approcciato il lavoro in questo modo il locale ha cominciato a prendere una svolta che non aspettavo: ai miei aperitivi, e ai miei eventi sono cominciati ad arrivare molte persone da fuori, Pistoia, Firenze e perfino stranieri. A questo punto la clientela del paese sarebbe potuta diventare secondario, invece, dopo qualche resistenza e attrito, si è rivelato un aspetto molto bello per altri versi. Infatti, con il nostro bar, oltre agli aperitivi a tema del venerdì, organizziamo 4/5 volte all’anno delle grandi feste con musica e mega buffet, che arrivano a contare fino a mille persone (contate dalla SIAE). In questo senso, con il tempo, sono stati sempre di più i miei paesani che si sono offerti di aiutarci in questi mega eventi durante i quali chiudiamo la strada (con il permesso del comune) e allestiamo grandi tavoli in piazza. Inoltre è curioso sentire come molti clienti di città vengano da noi dicendo: ci piace questo posto perché oltre ad un ottimo aperitivo si trova ancora il paesano che gioca a carte, una dimensione da noi ormai sconosciuta.

D

Molti ci scrivono dicendo quanto sia complessa, in un paesino, la dinamica dei prezzi. Ogni piccolo aumento o percezione di prezzo alto viene immediatamente marcata da una clientela superabitudinaria. Che ne pensi?

R

Più che il paese direi che sono i tempi, ormai ognuno sta davvero molto attento al portafoglio. In ogni caso direi che, accompagnati una politica di prezzi corretta, la qualità e la comunicazione stanno sempre al primo posto. Sconti e fidelizzazioni vengono dopo.

D

Accanto al vostro bar c’è un negozio di alimentari gestito da tua mamma e tua sorella, quanto è importante per la tua attività?

R

Si tratta di un classico alimentari di paese, e la collaborazione durante il giorno è abbastanza marginale, quando comincia l’aperitivo però può accadere che mi trovi stretto con il buffet, a quel punto diventa grandioso poter fare un salto accanto e dire: mamma, mi prepari gli affettati? Inutile dire poi che se c’è bisogno i miei familiari sono pronti a fare un salto dietro al banco.

D

Un percorso di successo per una persona, come te, che aveva passione ma non era del mestiere. Se dovessi dare un consiglio, da dove partiresti?

R

La professionalità non è importante, è fondamentale. Direi che è basilare partire frequentando corsi e cercando di lavorare. Secondo me sarebbe opportuno lavorare almeno un anno in un bar che lavora alla grande e dove si impara molto (naturalmente per chi può farlo). Fra i miei colleghi mi capita poi sempre più spesso parlare con gestori che si sono accorti di aver fatto un passo falso perché erano buoni e a volte ottimi barman o cuochi, ma pessimi gestori.

D

Dopo aver visitato il tuo bar ci siamo resi conto di come tu trasmetta la tua passione parlando moltissimo con il cliente, una cosa che ci ha colpito perché la consigliamo sempre nei nostri corsi di gestione, spiegando i tuoi prodotti all’avventore e consigliandolo, secondo te funziona?

R

Straordinariamente! Si fidelizza il cliente e si vende molto bene. Lo scorso anno ebbi occasione di andare a visitare un’azienda che produce Pecorino, non il formaggio, ma il vino abruzzese, ebbene, questo produttore di vino riuscì così bene a trasmettermi la passione del suo vino e a darmi così tante chiavi per spiegarlo da avermi permesso di venderne tantissimo, per mia soddisfazione e per quella dei clienti. Stessa cosa per la cioccolata durante il periodo di Natale, quando propongo e racconto cru unici di aziende artigianali, se si racconta bene, e si spiega il prezzo, anche un euro in più non è una tragedia.

D

Grazie mille Agostino, se qualcuno dei nostri lettori vorrebbe venire a trovarti dove trova il bar e le vostre bellissime feste a tema?

R

All’indirizzo Facebook Bar Centro e nel centro di Piano di Conca, appena sotto le colline della Versilia, un posto tutto da visitare.

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1 Comment

  1. politica ha detto:

    Ottimo Articolo..Complimenti

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