strategie per bar | Aprire Un Bar https://aprireunbar.com Come aprire un bar o un locale: informazioni, suggerimenti e segreti per diventare un gestore di successo! Thu, 29 Jun 2023 07:24:42 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.0.9 Idee per il Menù di un Ristorante o di un Bar: Poco è Bello! https://aprireunbar.com/2018/03/09/idee-per-il-menu-di-un-ristorante-o-di-un-bar-poco-e-bello/ https://aprireunbar.com/2018/03/09/idee-per-il-menu-di-un-ristorante-o-di-un-bar-poco-e-bello/#respond Fri, 09 Mar 2018 07:28:40 +0000 https://aprireunbar.com/?p=14597 Siete in cerca di esempi di menù per pizzerie, ristoranti o bar? La tendenza attuale è farli con pochissime preparazioni, anche solo due pizze. In […]

The post Idee per il Menù di un Ristorante o di un Bar: Poco è Bello! first appeared on Aprire Un Bar.]]>
Siete in cerca di esempi di menù per pizzerie, ristoranti o bar? La tendenza attuale è farli con pochissime preparazioni, anche solo due pizze. In questo modo enfatizzeremo nel cliente la percezione della qualità, e sapremo anche risparmiare sul food cost…

 

 

CLICCATE QUI per scoprire le date dei nostri PROSSIMI CORSI DI APERTURA E GESTIONE BAR E LOCALI e portate al corso i VOSTRI PROGETTI, LI ESAMINEREMO INSIEME!

The post Idee per il Menù di un Ristorante o di un Bar: Poco è Bello! first appeared on Aprire Un Bar.]]>
https://aprireunbar.com/2018/03/09/idee-per-il-menu-di-un-ristorante-o-di-un-bar-poco-e-bello/feed/ 0
10 Prodotti Innovativi da Vendere al Bar https://aprireunbar.com/2018/02/19/10-prodotti-innovativi-da-vendere-al-bar/ https://aprireunbar.com/2018/02/19/10-prodotti-innovativi-da-vendere-al-bar/#respond Mon, 19 Feb 2018 07:27:34 +0000 https://aprireunbar.com/?p=14583 Siete in cerca di idee di prodotti da vendere al bar? Vediamo 10 idee di prodotti innovativi, promozionali e a volte perfino dimenticati per attirare […]

The post 10 Prodotti Innovativi da Vendere al Bar first appeared on Aprire Un Bar.]]>
Siete in cerca di idee di prodotti da vendere al bar? Vediamo 10 idee di prodotti innovativi, promozionali e a volte perfino dimenticati per attirare i clienti al bar, dal pranzo al caffè! 
Vediamo insieme 10 idee di prodotti da vendere al bar, fra queste anche le zuppe, spesso dimenticate!

Vediamo insieme 10 idee di prodotti da vendere al bar, fra queste anche le zuppe, spesso dimenticate!

Siete a corto di idee, magari vi chiedete come rilanciare un bar in crisi? A volte, quando ci si chiede come attirare clienti in un bar, dobbiamo pensare che non è solo questione di volontà o di gentilezza, e nemmeno solo di ambiente (o forse di tutto insieme) ma della capacità, o dell’intuito, di trovare i prodotti giusti, quelli in linea con la nostra clientela e i prodotti innovativi per il nostro bar, capaci di fare la differenza rispetto ai nostri concorrenti e di far entrare i clienti nel nostro bar, invece che in quello accanto!

In questa analisi dei prodotti innovativi da proporre in un bar, abbiamo provato a dare spunti di ragionamento anche su due aspetti spesso dimenticati dai gestori di locali:

  • Il target: ogni prodotto può avere un senso o no a seconda di chi è la nostra clientela: è inutile proporre una bella scelta di whiskey davanti ad una scuola elementare magari solo perché piacciono a noi (in questo caso godiamoceli a casa…). Per ogni prodotto abbiamo quindi cercato, nella nostra lista dei prodotti originali da vendere al bar, di individuare un target ideale.
  • La cannibalizzazione: inserire un prodotto nuovo può voler dire attirare clienti nel nostro bar o fidelizzare quelli che già abbiamo, ma potrebbe anche semplicemente voler dire spostare le vendite e i clienti che già abbiamo da un prodotto all’altro, senza aumentare il fatturato del nostro locale. Questo fenomeno, chiamato cannibalizzazione, va accuratamente valutato. Il nostro bisogno è attirare nuovi clienti! Per ognuna delle idee prodotti abbiamo cercato di individuare con quali altri prodotti del locale potrebbe andare in conflitto; valutate bene margini di guadagno e prospettive di innovazione rispetto ai nostri concorrenti!

I PRODOTTI INNOVATIVI DA PROPORRE IN UN BAR PER AUMENTARE LA CLIENTELA

Per rilanciare un locale in crisi anche i prodotti contano... La macedonia, magari caramellata e grigliata?

Per rilanciare un locale in crisi anche i prodotti contano… La macedonia, magari caramellata e grigliata?

1) Le Zuppe
Preparate da noi, ma, se non abbiamo tempo e attrezzature perfino congelate o precotte (si trovano anche al supermercato e spesso sono buonissime). Sopratutto in inverno sono percepite come più salutari, con meno calorie (sulle 150 contro le oltre 400 della pasta) e magari solo da completare con un crostone di pane. La concorrenza, spesso ferma alla pasta in porzioni congelate, potrebbe essere battuta!
Target: il pranzo, praticamente le zuppe sono ben percepite da tutti (tranne forse dai giovanissimi). Cannibalizzazione: rischia di andare in conflitto con la scelta di pasta, ma offre spesso ottimi margini di innovazione rispetto ai bar vicini.

2) Gli Hot dog
Ne avevamo già parlato in questo post. E’ innegabile che il junk food (o cibo spazzatura) è goloso e attrattivo per molte tipologie di clienti. Un modo per capire questo fenomeno è quello di frequentare i furgoni delle friggitorie e paninoteche ai mercati rionali: patatine fritte (possono essere difficili da fare in un bar per le friggitrici e le cappe aspiranti, e c’è la complessa gestione dell’olio esausto) hamburger (anche questi complessi per griglie, cappe e tempi lunghi di preparazione) e infine hot dog. Questi ultimi possono essere facilissimi da fare, grigliare o addirittura bollire (alla bavarese). I wurstel sono facilissimi da preparare e non richiedono attrezzature particolari, inoltre possono resistere per un po di tempo già cotti… E sono golosissimi!
Target: pranzo, merenda sostanziosa. Cannibalizzazione: la scelta di panini che già offriamo…

3) Il Club sandwiches
La leggendaria ricetta di tacchino, lattuga, pomodoro, bacon e maionese è stata riscoperta negli ultimi tempi perfino da Autogrill, che ne ha fatto un suo cavallo di battaglia. Per prepararlo, visto che non è difficile trovare tacchino a fette anche al supermercato, basterà grigliare il bacon per preparare, freschissimo, il re dei tramezzini. Dopo sarà solo compito nostro valorizzarlo e raccontarlo come merita!
Target: pranzo, merenda sostanziosa. Cannibalizzazione: scelta di panini, l’eventuale piatto unico a pranzo.

Fra le idee per rilanciare la pausa pranzo in un bar il club sandwiches è sempre un grande classico!

Fra le idee per rilanciare la pausa pranzo in un bar il club sandwiches è sempre un grande classico!

4) Panini: brie e verdure grigliate, focacce con pomodori secchi e philadelphia…
Sandwiches sempre più di successo nelle catene di ristorazione, eppure, come altri golosi accostamenti, completamente dimenticati dal bar di quartiere, che potrebbe svecchiare la scelta di paninucci con cotto e fontina… ci riusciremo mai?
Target: mattino, snack di metà mattina e mezzo pomeriggio e, infine, pranzo. Cannibalizzazione: la scelta dei panini, che in molti bar sarebbe tutta da svecchiare.

5) La Macedonia (caramellata?)
Dopo aver parlato di cibo (anche spazzatura) arriviamo alla frutta salutare. La macedonia, e la frutta in generale, è sempre più popolare presso una popolazione che ha cominciato a conoscere e apprezzare il cibo sano. Renderla più divertente? Metterla in padella, spolverarla di zucchero e spezie e farla un attimo caramellare. Meno sana, ma più gnum!
Target: il dopopranzo e lo snack, Cannibalizzazione: la lista dei dolci, ma avremo la possibilità di intercettare anche chi non prende il dolce per paura di trasgredire alla dieta…

6) Churros y chocolate
I churros, tipicissimi prodotti di pasticceria spagnola, sono, (più o meno) bastoncini di pasta fritta, di solito accoppiati ad una tazza di cioccolata calda, dove si intingono. Ormai si trovano anche in Italia, spesso congelati, di facilissimo utilizzo. Sono un prodotto da bambini (e anche da golosi) magari per il doposcuola oppure vicino ad un parco o ad un campo di calcio o un centro sportivo dove si tengono corsi di avviamento allo sport per giovanissimi. Una golosa merenda dopo l’allenamento!
Target: Bambini, ma probabilmente non a colazione Cannibalizzazione: di fatto nessuna, è un prodotto molto innovativo in Italia, semmai potrebbe permettervi di attuare una strategia di upselling (vedi cos’è questa tecnica di vendita in questo post) sulla cioccolata calda…

I churros con chocolate. Uno dei prodotti originali per la caffetteria al bar

I churros con chocolate. Uno dei prodotti originali per la caffetteria al bar

7) Il Coffee Brewing
Ovvero caffè filtro, o all’americana. Si tratta di un trend in crescita, sopratutto nei bar con grande cultura del caffè e nei locali che hanno tavoli e un piacevole servizio anche pomeridiano. Inoltre preparare caffè con V60, Aeropress, Chemex e Cold brew è davvero scenografico! Attenzione, richiede capacità tecnica e cultura del caffè!!
Target: clientela matura e attenta alle novità, che viva il nostro locale senza fretta. Clientela straniera. Cannibalizzazione: il tè, prodotto che però, per gli italiani, rimane molto di nicchia…

8) Le Ricette a base di caffè
Nocciolino, caramellino, torroncino, cappuccino alla vaniglia e alla mandorla con panna aromatizzata e chi più ne ha più ne metta! Le ricette che possano variare la classica tazzina possono essere benvenute dalla clientela annoiata dal rito del caffè; inoltre possono essere un modo intelligente per strappare al nostro cliente i 30/50 centesimi in più, solleticandone la golosità e facendogli chiedere non un caffè normale, ma un…
Target: il caffè, sopratutto del dopopranzo (la mattina l’espresso normale funziona spesso meglio…) Cannibalizzazione: la tazzina tradizionale, ma se sapremo far bene e proporre bene (fondamentale) le nostre preparazioni, potremo attirare nuovi clienti…

9) Il caffe napoletano
Solo a Napoli lo sanno fà? Mah. Scegliamo una miscela con le giuste varietà (per esempio come questa) con tostatura scura (ma senza esagerare) e estraiamolo nella tazzina classica napoletana aggiungendo, se vogliamo, la classica cremina di caffè zuccherato…. Paisà!
Target: il caffè! Cannibalizzazione: senz’altro ruberà spazio alla tazzina tradizionale, ma potrebbe veramente essere un valore unico rispetto ai bar attorno al nostro.

Per rilanciare la caffetteria nel nostro bar il vero caffè napoletano potrebbe essere una gran bella idea!

Per rilanciare la caffetteria nel nostro bar il vero caffè napoletano potrebbe essere una gran bella idea!

10) Il dolcino del dopocaffè
Ecco, questo è veramente un segmento di mercato profittevole e quasi completamente dimenticato dai bar italiani. Nei pochi bar dove ci hanno pensato (guardatevi questo video post) scopriamo che sono moltissimi i clienti che, dopo il caffè, sopratutto del pranzo o di metà mattina, si concedono un piccolissimo dolcetto, un mignon non impegnativo, che soddisfi la voglia di dolce senza sensi di colpa e con una spesa limitata… Proponetelo con una alzatina sul banco, accanto a dove si serve il caffè….
Target: il caffè del dopopranzo. Cannibalizzazione: nessuna!

CLICCATE QUI per scoprire le date dei nostri PROSSIMI CORSI DI APERTURA E GESTIONE BAR E LOCALI e portate al corso i VOSTRI PROGETTI, LI ESAMINEREMO INSIEME!

The post 10 Prodotti Innovativi da Vendere al Bar first appeared on Aprire Un Bar.]]>
https://aprireunbar.com/2018/02/19/10-prodotti-innovativi-da-vendere-al-bar/feed/ 0
Aprire un Bar Conviene? Una Analisi Statistica https://aprireunbar.com/2018/01/15/conviene-aprire-un-bar-una-analisi-statistica/ https://aprireunbar.com/2018/01/15/conviene-aprire-un-bar-una-analisi-statistica/#comments Mon, 15 Jan 2018 07:20:39 +0000 https://aprireunbar.com/?p=14410 Aprire un bar Conviene nel 2019? In futuro i bar rischieranno più di altre attività? Quanto guadagna un barista oggi? Proviamo a rispondere a queste […]

The post Aprire un Bar Conviene? Una Analisi Statistica first appeared on Aprire Un Bar.]]>
Aprire un bar Conviene nel 2019? In futuro i bar rischieranno più di altre attività? Quanto guadagna un barista oggi? Proviamo a rispondere a queste domande usando le statistiche nazionali…
Conviene aprire un bar e quanto possiamo aspettarci di guadagnare? vediamolo in questo articolo...

Conviene aprire un bar e quanto possiamo aspettarci di guadagnare? vediamolo in questo articolo…

Aprire un bar è una buona idea? Conviene? Detto così sembra più una domanda da indovini con la palla di cristallo che una attenta valutazione di mercato. E’ per questo che proveremo a rispondere a questa domanda usando un’approccio diverso; cercando di fare una attenta e analitica valutazione del mercato.

Una valutazione statistica, basata sui dati che istituti come ISTAT e Confcommercio mettono a nostra disposizione ogni anno, statistiche che starà alla nostra visione imprenditoriale interpretare nella maniera migliore. Proviamo a farlo, esaminando i pro e nei contro dell’aprire un bar o un’altra attività commerciale.

APRIRE UN BAR CONVIENE, E CONVERRA’ IN FUTURO.

Le statistiche dicono che i bar chiudono meno delle altre attività commerciali

Le statistiche dicono che i bar chiudono meno delle altre attività commerciali

Uno dei ragionamenti che spesso guidano chi sta decidendo di aprire una attività commerciale, è il vecchio assunto del “i bar non chiudono mai“. E’ in base a questa riflessione, di questa sensazione, che spesso si decide di aprire un locale invece di una profumeria o un ferramenta, ma è vero che i bar falliscono mai? E le tendenze future saranno ancora queste?

Secondo le statistiche più aggiornate che abbiamo trovato, in Italia ci sono al momento circa 710.000 attività commerciali. Di questi circa 135.000 vendono alimentari di vario genere, ma non fanno ospitalità (pasticcerie, panetterie, pescivendoli, negozi di alimentari, fruttivendoli eccetera).

Come è facile capire questa categoria del food è la più ampia, seguita dall’abbigliamento (115.000 punti vendita) dai negozi di arredamento (45.000) e dalle edicole/librerie/cartolerie (43.000) (dati della Associazione consumatori).

I locali legati all’ospitalità (bar, ristoranti, pizzerie, pub etc) sono invece, nel 2015, circa 315.000 (dati rapporto annuale Confcommercio) e nello specifico i bar propriamente detti sono 148.000.

In un calcolo complessivo quindi in Italia ci sono circa 1.025.000 attività; di queste, quelle legate all’ospitalità sono poco più del 30,5%, e i bar circa il 14,5%; una percentuale decisamente alta, se comparata alle altre attività.

Tutti conosciamo, fin troppo bene, la crisi che ha colpito il mondo e, duramente, il nostro paese dal 2008 al 2015. Abbiamo preso come riferimento della nostra riflessione proprio la grande crisi, e il tracollo commerciale a cui ha portato tante piccole attività.

Le tabelle pubblicate nel 2016 da Confesercenti, che riportiamo sotto, ci mostrano il numero di attività aperte, di quelle chiuse e, in ultima colonna, il saldo fra aperture e chiusure dal 2011 al 2015. Le attività che vengono prese in considerazione sono i negozi in prima colonna, i bar in seconda e i ristoranti in terza colonna.

I dati di Confesercenti sulle chiusure di negozi, bar e ristoranti dal 2011 al 2015

I dati di Confesercenti sulle chiusure di negozi, bar e ristoranti dal 2011 al 2015

Facile vedere come le attività commerciali in Italia abbiano sofferto moltissimo, e il saldo fra aperture e chiusure è ampiamente negativo. Partendo da questa tabella proviamo a costruirne un’altra partendo dai dati che avevamo prima, quelli inerenti al numero di locali in Italia nel 2015.

I ristoranti sembrano aver sopportato meglio la fase della crisi

I ristoranti sembrano aver sopportato meglio la fase della crisi

Quest’ultima tabella ci da un dato interessante: bar e ristoranti hanno sopportato meglio la crisi, abbassando le saracinesche meno delle altre tipologia di negozio. Interessante anche vedere come i bar abbiano resistito appena meglio dei negozi, mentre i ristoranti (ricordiamo che questa categoria riunisce anche pizzerie, osterie, paninoteche etc) hanno retto molto bene, addirittura il 50% meglio rispetto ai negozi.

UNA TENDENZA PER BAR E RISTORANTI?

Quella che abbiamo provato a dare potrebbe essere una interpretazione, perfino banale, e diverse potrebbero esserne le cause. Fra queste, il quotidiano pare offrircene una, una tendenza che va avanti da anni ma sembra perfino in fase di accelerazione.

I negozi, ormai da molti anni, stanno subendo una epocale trasformazione del concetto di commercio. Dalle piccole botteghe di vicinato, uniche forme di approvvigionamento fino agli anni ’70, siamo passati al supermercato e ipermercato. Questa dinamica ha coinvolto soprattutto gli alimentari fino al 2000, quando lo sviluppo sempre più forte di grandi catene ( Ikea, Brico, Decathlon, Mediamarket etc.) ha travolto un po’ alla volta altre tipologie di negozi. A dare il colpo di grazia, e a creare problemi perfino alle grandi catene è poi arrivato lo sviluppo impetuoso dell’E-commerce (Amazon e i suoi compagni). Ormai non è difficile vedere mamme che vanno in cartoleria, fotografano lo zaino che vorrebbero comprare ai figli per la scuola e acquistarlo poi online.

Una tendenza che ha distrutto molti negozi ma che, nonostante lo sviluppo di alcune catene (Mc Donald, alcuni marchi legati a pizza e tex-mex) non ha toccato il mondo del bar o del ristorante, che addirittura, con la riscoperta del prodotto del territorio, del Km 0 e del cibo healthy, sembrano, per chi è in grado di proporre qualità, conoscere nuovi sviluppi molto promettenti.

APRIRE UN BAR NON CONVIENE

Molte ore lavorate, scarso utile. Questa spesso la realtà quotidiana di chi gestisce un bar.

Molte ore lavorate, costi di gestione di un bar alti, scarso utile. Questa spesso la realtà quotidiana di chi gestisce un bar.

Aprire un bar potrà quindi essere una scelta conveniente, perché abbiamo visto come questo tipo di attività riesce comunque a galleggiare, nelle attuali tendenze, meglio di altre tipologie. Aprire un bar può però non convenire, non valere la pena, se cominciamo a valutare quanto ci permetterà di metterci in tasca.

E’ un tema complesso, con infinite variabile, a cui abbiamo dedicato molti post (per esempio su come guadagnare 1200€ al mese con un bar) in generale però possiamo dire che un bar ha costi di gestione alti  e spesso margini più bassi rispetto ad altre attività commerciali. Sopratutto il costo del personale, voce importante nella ristorazione, e una certa compressione dei prezzi dovuta alla elevatissima concorrenza portano a margini che, in attività con oltre 4 dipendenti, spesso scende sotto il 10% del fatturato, mentre supera il 20% in molte attività commerciali diverse.

Concorrenza dicevamo; nel mondo del bar è davvero altissima: 2,8 bar per mille abitanti. Potrebbe non sembrare un dato impressionante, ma se pensiamo che in questi mille ci sono anche molti bambini e persone che, per abitudine e stile di vita non frequentano il bar, capiamo che il mercato per cui ci si batte può essere davvero ristretto. Alcune regioni poi hanno tassi di bar per mille abitanti ancora più alti, vediamole in questa tabella edita da Confcommercio nel 2013, quindi non particolarmente aggiornata.

Il tasso di bar per 1000 abitanti in Italia nel 2013

Il tasso di bar per 1000 abitanti in Italia nel 2013

Per ultima una dolorosa considerazione. Non ci sono statistiche al riguardo, ma per esperienza possiamo dire che, nei piccoli bar dell’angolo, quello che si mette in tasca chi vi lavora, anche se proprietario, raramente supera i 1100/1200€ al mese (e molti, purtroppo si sognano queste cifre).

A salire molto sono le ore di lavoro, che raramente sono meno di 60 a settimana/260 al mese (e, anche qui, per molti sono molte ore di più…).

Beh: se dividiamo 1100€ per 260 ore viene fuori una paga oraria di 4,23 €… vale la pena?

CLICCATE QUI per scoprire le date dei nostri PROSSIMI CORSI DI APERTURA E GESTIONE BAR E LOCALI e portate al corso i VOSTRI PROGETTI, LI ESAMINEREMO INSIEME!

The post Aprire un Bar Conviene? Una Analisi Statistica first appeared on Aprire Un Bar.]]>
https://aprireunbar.com/2018/01/15/conviene-aprire-un-bar-una-analisi-statistica/feed/ 11
16 Elementi Fondamentali per un Bar di Successo https://aprireunbar.com/2017/09/12/16-elementi-fondamentali-per-un-bar-di-successo/ https://aprireunbar.com/2017/09/12/16-elementi-fondamentali-per-un-bar-di-successo/#comments Tue, 12 Sep 2017 19:19:51 +0000 https://aprireunbar.com/?p=14019 Dallo studio della posizione fino alla politica dei prezzi. Tutto sulle idee e le strategie per aumentare gli incassi, lanciare e rilanciare un locale di […]

The post 16 Elementi Fondamentali per un Bar di Successo first appeared on Aprire Un Bar.]]>
Dallo studio della posizione fino alla politica dei prezzi. Tutto sulle idee e le strategie per aumentare gli incassi, lanciare e rilanciare un locale di grande successo.

 

Una bella atmosfera può incrementare il fatturato di un bar?

Una bella atmosfera può incrementare il fatturato di un bar?

 

Nessuno di noi vuole semplicemente “aprire un bar”. Un bar è un business, una azienda, e quello che chiunque di noi vuol davvero fare è aprire un bar di successo; insomma, ognuno di noi sogna, più o meno nel suo intimo, che il suo locale “spaccherà” e i soldi affluiranno nel cassetto.

Visto che questo è il sogno nascosto (o quasi) non mancano i siti e gli esperti che raccontano idee per aumentare gli incassi di un bar, per rilanciare gli affari, per attrarre i clienti. Si tratta spesso di ottime idee; molte di queste le esamineremo in questo post, ma prima è importante una premessa:

I generali sanno che le battaglie si vincono in due step:

Scegliendo il campo di battaglia con le caratteristiche adatte al nostro esercito

Poi si combatte la battaglia, schierando le nostre truppe e facendo le mosse giuste.

Cosa significa questo concetto per noi che non siamo generali ma futuri gestori di locali?

Prima troviamo e creiamo il locale giusto per le nostre competenze e per la nostra clientela, insomma scegliamo il campo di battaglia.

Poi lavoriamo con passione e cura all’interno del locale, insomma combattiamo la battaglia.

Se siete al primo di questi step, volete scegliere il campo di battaglia e dovete ancora trovare e creare il vostro locale cominciate a leggere questo post dall’inizio. Altrimenti, se state già portando avanti il vostro locale e cercate idee nuove per rilanciarne gli incassi, spostatevi direttamente alla seconda parte, a combattere la battaglia.

 

1° PRIMA PARTE, IDEE E FONDAMENTALI PER COSTRUIRE IL BAR DI SUCCESSO

Vediamo tutti i consigli per scegliere e costruire un bar di successo.

Vediamo tutti i consigli per scegliere e costruire un bar di successo.

1) I fondamentali!

Basta fare un giro in rete: troviamo su internet ricette complesse e arzigogolate per aprire un bar di successo, formule matematiche e intricati calcoli del tasso di ritorno di un cliente o dell’ordine in cui scrivere i prodotti sul menù…

Bene, per una volta, saremo brutali e polemici: questi sono dettagli, importanti, ma dettagli, solo piccole viti da stringere a fine lavoro. Per aprire un locale di successo ci vogliono, in ordine di importanza:

  • Una mentalità imprenditoriale (quello che i nonni chiamavano il bernoccolo degli affari!)
  • Una gran voglia di studiare, sperimentare e crescere.
  • Una buona location

Ciò detto, ripartiamo dall’inizio, e allarghiamo questi concetti.

2) Il barista ideale? Un mix di gentilezza, esibizionismo e carisma

La mettiamo qui, ma forse sarebbe la voce che dovrebbe stare prima di tutto. Si impara benissimo a fare cappuccini o aperitivi (anche con i nostri corsi!) ma nessuna scuola potrà mai insegnarci ad essere, nell’anima, baristi, o, più estensivamente, persone che fanno ospitalità.
Il barista, per aver successo in un lavoro davanti al pubblico,  dev’essere un mix di diverse qualità. Deve essere gentile, perché un bel sorriso e un saluto franco dispongono bene qualunque cliente entri… che entrerà anche il giorno dopo…. Deve essere perfino un filo esibizionista, diciamo che deve avere il senso del palcoscenico (il banco bar) per saper interpretare bene la sua arte e i prodotti che offre al pubblico, e saper dire sempre la parola giusta al momento giusto. Infine, e forse come mix di questi punti, deve avere carisma, saper stare sulla pedana e dominare il locale con la sua personalità…

3) Il bernoccolo degli affari

Cos’è che ci fa capire al volo qual’è l’offerta, la tipologia di locale che manca nella nostra zona? Cos’è che ci fa percepire altrettanto al volo se quella tipologia sarà profittevole oppure non genererà entrate interessanti? Cosa ci fa capire le potenzialità di un prodotto, ci fa pensare che davvero può attrarre clienti e ci fa scartare quello che invece rischia di attrarre solo noi, ma risulterà anonimo per i clienti? Cos’è che ci fa cogliere al volo i bisogni di un cliente, anche quello che non ci dice, e ci permette di stupirlo e conquistarlo?
Ecco, questo è il bernoccolo degli affari, una percezione, un intuito, un guizzo che ci porta là, sul flusso del cash… (si lavora per questo no?) Noi lo abbiamo il bernoccolo degli affari?

 

Studiare per diventare barman? Prima corsi di aperitivi, poi ricerca e sperimentazione!

Studiare per diventare barman? Prima corsi di aperitivi, poi ricerca e sperimentazione!

 

4) La scelta della Location

A questo tema avevamo già dedicato un completo reportage in due puntate, che elencava tutte le variabili da considerare quando si sceglie la posizione dove aprire un bar, ad esempio il numero di persone che passano davanti, il loro comportamento, i loro bisogni, le dinamiche del quartiere, la visibilità dall’esterno e la presenza di una spazio estivo… Non è il caso di ripeterci, trovate tutto da questa pagina in poi

5) Fare statistica per valutare il locale

Le grandi aziende fanno continui investimenti nei settori di ricerca e sviluppo, e pagano uffici per fare sondaggi e analisi di mercato. Nel nostro piccolo, e quello che dobbiamo fare anche noi. Cominciamo a contare quante persone passano davanti al nostro futuro locale, a visitare molte volte i locali dei nostri concorrenti per valutare quanti scontrini emettono, a valutare quali settori di mercati risultano scoperti nella nostra area. Sono indicazioni preziose, perfino per decidere di NON APRIRE il locale, in certi casi è la scelta più giusta anche se è faticoso prenderla…

6) Valutare il nostro locale guardandolo dall’esterno

Non è mica facile: quando pensiamo di aprire un locale tendiamo, naturalmente, a innamorarci della nostra idea, a vederne tutti gli aspetti positivi senza voler vedere quelli negativi, tendendo ad ignorarli o comunque a pensare che li supereremo senza problemi. E’ un atteggiamento pericoloso, che rischia di farci ignorare o sottovalutare gravi criticità. Cerchiamo di guardare il nostro locale dall’esterno, con gli occhi del cliente, come se fossimo noi a dover decidere se entrarci o no, e ricordiamoci che in questa fase possiamo ancora scegliere, se un locale presenta qualche elemento critico semplicemente cerchiamone un’altro

7) Il locale piccolo è la scelta migliore

Sì, quando si vuole aprire un bar, un locale o un ristorante di successo, ma si è alla prime armi, meglio partire con una location piccola. Sarà più semplice da gestire, avrà più bassi costi di gestione e ci permetterà di controllarlo meglio, dai conti fino alla soddisfazione dei clienti! A questo argomento abbiamo dedicato un post completo, che trovate qui.

 

IDEE PER COSTRUIRE UN BAR CHE FUNZIONI

Vediamo come si costruisce un bar di successo e con una buona ergonomia.

Vediamo come si costruisce un bar di successo e con una buona ergonomia.

 

8) Il banco bar vicino all’ingresso

Nei bar di servizio (vedete in questo post la fondamentale differenza fra bar di esperienza e bar di servizio) e sopratutto in quelli in cui i clienti passano davanti camminando (meno quando si arriva in macchina) è importante che il banco sia posto vicino alle vetrine, per un cliente più ingolosito da quello che esporremo, sopratutto se saremo in grado di cambiare l’offerta, e quindi la nostra vetrina, durante la giornata. Su questo tema leggete il caso pratico di questo bar.

9) Attenti alle strozzature davanti al banco bar

E’ il tipico errore dei cosiddetti locali “a tubo” quelli di città con un ingresso stretto e che si sviluppano molto in lunghezza. In questi locali, giustamente, si tende a mettere il banco vicino all’ingresso; questo però lascerà poco spazio, per i clienti, davanti al banco, e il rischio è che con poche persone al banco il locale apparirà già congestionato.
Da una parte questo sarà un bene, perché il locale darà l’impressione di funzionare bene, dall’altra darà l’impressione di un locale confuso, dove c’è da aspettare troppo…

10) Fare attenzione che il locale sia in linea con ciò che vogliamo servire e con il target

Cosa vogliamo servire nel nostro locale? Vogliamo focalizzarci su un’ottima pasticceria? Essere la migliore caffetteria della città servendo coffee specialty? Fare aperitivi con la mixology? Servire panini con salumi a chilometro zero? Per ognuno di questi prodotti, potremmo dire, esiste uno stile, che riflette il prodotto, la sua filosofia e la percezione estetica del cliente sensibile a quel prodotto. Cerchiamo di visitare più locali di successo possibile, e riflettiamo bene sul fatto che non si può servire zuppa  contadina in un locale di cristallo…

 

2° PARTE: IDEE PER INCREMENTARE GLI INCASSI DI UN BAR ESISTENTE

 

Vediamo le strategie per aumentare la clientela di un bar...

Vediamo le strategie per aumentare la clientela di un bar…

11) Saper fare!

Quanti baristi improvvisati, quanti operatori che impiegano tempo a cercare il quadretto più carino per la parete, ma nemmeno un secondo a cercare ingredienti e a imparare a lavorarli bene... Un bar vende da mangiare e da bere, e deve impegnarsi a preparare e servire i prodotti che vende migliori degli altri, con ricerca degli ingredienti, professionalità e ricerca. E’ il nostro lavoro, e il nostro locale!

12) Un unico Prodotto, straordinario.

Molti locali che diventano di successo, anche dopo i primi magici mesi di effimero lampo “di moda”, si affermano perché sanno proporre un singolo prodotto o una categoria di prodotti davvero migliore della concorrenza.
Se ci pensiamo bene in ogni cittadina e in ogni zona c’è la “pasticceria produzione propria” più buona, c’è la panetteria “con la focaccia migliore del paese” o, ancora, il locale con la fama di fare “il caffè buono”. Questi locali sono probabilmente sempre pieni, a dispetto della crisi e i proprietari di sicuro non soffrono la fame! (Se non hanno gestioni folli, ma questa è un’altra storia…).
Ricordiamoci che il nostro lavoro premia la qualità e la capacità di fare bene. E’ bellissimo pensarlo, ma attenzione, fare qualità non è facile, ci vuole impegno e voglia di sacrificarsi e di crescere, imparare, studiare e sperimentare. Il successo non viene dal nulla

13) Tecniche di vendita: l’up-selling e il cross-selling

Sembrano i paroloni grossi e astrusi di cui parlavamo all’inizio del post, in realtà nascondono tecniche di vendita che vediamo continuamente intorno a noi e che possiamo facilmente mettere in pratica anche nel nostro locale.
L’up selling è tecnica che porta a proporre al cliente un prodotto di prezzo (e, dovrebbe, di livello) superiore a quella che era la sua idea di partenza (a praticarla, ad esempio, è Lavazza nei suoi bar di stazione).
Il cross selling invece consiste nel proporre al cliente un prodotto o un piatto correlato a quello che ci ha chiesto (lo pratica molto Amazon “chi ha comprato questo articolo acquista anche….”)
A queste tecniche abbiamo dedicato un post più strutturato, che trovate in questa pagina.

14) Comunicazione, prima parte!

Si dice comunicazione e si pensa subito a internet, social o volantini… No, chi apre un bar innanzitutto comunica all’interno del bar stesso, dietro il banco. Comunicherà parlando, creando un ponte di comunicazione con il cliente e proponendo, come un’oste, quello che ha preparato di buono quel giorno. Scriverà cartelli, menù e lavagne che raccontino la sua qualità, cura e attenzione quando il locale è troppo affollato per riuscire a parlare con il cliente. Si muoverà dietro al banco mostrando la sua rapidità e capacità di servire con competenza e preparazione ciò che il cliente gli chiede.
Avete sentito parlare di passaparola? Ecco, è così che si attiva!

 

Un bar sulla spiaggia, di successo, vale doppio!

Un bar sulla spiaggia, di successo, vale doppio!

 

15) Comunicazione, seconda parte!

Parliamo adesso di comunicazione nel senso esteso del termine. Comunicare ormai vuol dire usare internet, e sopratutto le piazze virtuali dove parlare di noi: i social.
Comunicare sui social però ha le sue regole, non basta dire che esistiamo, dobbiamo dire che siamo bravi, che facciamo qualità e che siamo creativi; in parole povere, bisogna ideare iniziative e scrivere news!
Che siano aperitivi a tema, serate di beneficienza, eventi di raccolta fondi per la squadra di calcio, serate di degustazione con le cantine della zona o presentazioni di un libro, è necessario far si che il nostro locale sia frizzante, e dia sempre al cliente un buon motivo per venirci a trovare!
Attenzione a questi eventi però, dovremo ragionare bene su quali sono quelli che pagano davvero (e qui rientra il pallino per gli affari) gli eventi che portano molta gente e che ci lasciano qualcosa in tasca (altrimenti ci divertiremo, vedremo passare molta gente e lavoreremo un sacco, ma alla fine avremo lavorato gratis…). Alcuni eventi certo possono essere di pura promozione, senza generare incassi, ma in quei casi dovremo essere bravissimi a offrire, in assaggio, le nostre migliori leccornie, perché poi i clienti tornino a mangiarlo da noi…

16) Le politiche dei prezzi

Vorremmo non farlo, vorremmo non pensare che i prezzi siano un elemento chiave per il successo di un locale, ma…
Facciamo un po’ di riflessioni: per un supermercato il prezzo è tutto, tutte le pubblicità di catene di grande distribuzione si limitano ad elencare prezzi bassi e offerte speciali. Per un bar diurno, di servizio è il prezzo è importante, chi prende un caffè o mangia un panino a pranzo tutti i giorni è sensibile alle differenze, ma raramente accetta un panino scadente in un bar bruttissimo solo perché costa poco. Il prezzo può essere poco importante in un bar serale, in un locale di esperienza, in un ristorante o una pizzeria. In fin dei conti chi sceglie di mangiare una napoletana in una pizzeria scadente perché costa un’Euro in meno di una buona?
Il cliente è molto sensibile ai prezzi bassi, ma puntare la promozione del nostro locale solo su una politica di prezzi bassi può essere pericoloso, per almeno due motivi:

  1. Sviliamo la qualità del nostro prodotto
  2. Rischiamo che qualcun’altro, semplicemente più disperato o più a corto di idee, faccia prezzi ancora più bassi di noi, innescando una spirale rischiamo di giocarci tutti i nostri margini di guadagno…

E non dimenticatevi di calcolare il food cost!!! (non sapete cos’è? Leggete su quest’importantissimo argomento in questi post).

 

Abbiamo passione per questo lavoro? Allora non sarà un percorso faticoso, sarà emozionante!

CLICCATE QUI per scoprire le date dei nostri PROSSIMI CORSI DI APERTURA E GESTIONE BAR E LOCALI e portate al corso i VOSTRI PROGETTI, LI ESAMINEREMO INSIEME!

The post 16 Elementi Fondamentali per un Bar di Successo first appeared on Aprire Un Bar.]]>
https://aprireunbar.com/2017/09/12/16-elementi-fondamentali-per-un-bar-di-successo/feed/ 3
Guida alle Tecniche per Aumentare gli Incassi di un Bar https://aprireunbar.com/2017/07/16/guida-alle-tecniche-per-aumentare-gli-incassi-di-un-bar/ https://aprireunbar.com/2017/07/16/guida-alle-tecniche-per-aumentare-gli-incassi-di-un-bar/#respond Sun, 16 Jul 2017 20:47:18 +0000 https://aprireunbar.com/?p=13798 Valutazione del target e della posizione, le tecniche del up-selling, del cross-selling e tutto sulle strategie per incrementare le vendite di un bar o di […]

The post Guida alle Tecniche per Aumentare gli Incassi di un Bar first appeared on Aprire Un Bar.]]>
Valutazione del target e della posizione, le tecniche del up-selling, del cross-selling e tutto sulle strategie per incrementare le vendite di un bar o di un locale.

 

Per aumentare gli incassi di un locale bisogna partire dall'analisi del pubblico e della posizione.

Per aumentare gli incassi di un locale bisogna partire dall’analisi del pubblico e della posizione.

 

Nessuno aprirebbe o rileverebbe un locale, un bar o un ristorante, solo per sperare di intercettare qualche cliente frettoloso. Se nei primi tempi, prima della apertura del locale, potremmo essere distratti dalle questioni burocratiche o da eventuali lavori di ristrutturazione, dal giorno della apertura la nostra priorità diventerà una sola: riuscire a lanciare il locale e aumentare, giorno per giorno, gli incassi, attraendo e fidelizzando clienti.

Far crescere il  fatturato di un locale è senz’altro anche una questione di tempo (il nostro locale avrà bisogno di qualche settimana o mese per farsi conoscere) ma ha molto a che fare con le caratteristiche del locale, con quanto bene siamo riusciti a studiare, prima della apertura, il nostro pubblico, con le nostre qualità umane e di comunicazione e, infine, perfino con tecniche che gli esperti di marketing studiano da tempo, e che solo in apparenza sono lontane dal nostro bar.

 

COSA SI PUO’ FARE, PRIMA DELLA APERTURA, PER CREARE UN LOCALE DI SUCCESSO

 

Le scelte di arredamento sono fondamentali per un locale di successo

Le scelte di arredamento sono fondamentali per un locale di successo

 

 

In questo post vedremo diverse tecniche e strategie, tutto quello che si può fare, per aumentare gli incassi. C’è però qualcosa che, una volta aperto il locale, non si può più fare.

Sono state moltissime le volte in cui, chiamati a cercare di rialzare un locale che non riusciva a far crescere gli incassi, abbiamo capito come la crisi era figlia di gravissimi errori nella scelta della posizione, nella valutazione del target che la zona offre e perfino nelle scelte di arredo. Errori in fase di ideazione e costruzione, errori a cui è spesso praticamente impossibile, o è estremamente costoso, porre rimedi davvero efficaci. Vediamo di che natura possono essere questi errori.

Errori nella scelta della posizione.

Possono essere diversi, a volte subdoli, e di solito sono senza rimedio. Per valutarli dobbiamo considerare attentamente a che tipo di clientela puntiamo, e quali sono i comportamenti, anche i più insignificanti, di questa clientela.

Capita ancora spesso di parlare, ad esempio durante i nostri corsi di gestione bar, con persone che dicono di puntare su una clientela di automobilisti di passaggio, e dicono di avere un largo parcheggio a disposizione, ma non vogliono vedere come il parcheggio sia dalla parte opposta della carreggiata, e non vogliono immaginare come solo pochi automobilisti (davvero assetati!) siano disposti a parcheggiare dal lato opposto di una strada trafficata, e poi osare l’attraversamento.

Ancora, molte persone che dicono di sperare sulla clientela di passaggio, per caffè e tabacchi, non vogliono vedere come siano davvero pochi i clienti che camminano su quel marciapiede. Un bar come questo, peraltro, difficilmente riesce a proporre una qualità elevata, quindi difficilmente riesce a far muovere clienti che vi si rechino appositamente.

Qualità: molti gestori sovrastimano quella che saranno in grado di offrire, prendono una buona brioche congelata e pensano di poter competere con super pasticcerie, mettono un banco gelato e sono convinti di attrarre frotte di famiglie festanti… fare qualità è difficile, e dobbiamo essere davvero professionisti preparati; abbiamo lavorato per esserlo?

Rimedi?  Come dicevamo prima errori di questo tipo sono di solito senza rimedio. Non possiamo spostare un parcheggio o muovere il locale su un altro marciapiede. Possiamo far crescere la nostra qualità, ma richiede passione, energia e tempo… ne abbiamo? Intanto potete cominciare a leggere il nostro reportage sulla migliore locazione per un bar o un ristorante, che trovate in questa pagina.

Errori nella valutazione del target

Chi è il target? Le grandi aziende, e chi si occupa di marketing, lo sanno benissimo. Il target è il pubblico a cui vogliamo vendere, coloro che speriamo diventino nostro clienti. Attenzione: il target non sono persone, ma sono persone in un certo momento, un momento in cui hanno determinati bisogni.

Mi rifaccio, scrivendo questo, ad un post che abbiamo pubblicato tempo fa, sulla differenza fra locali di esperienza e locali di servizio. Il cliente di queste due tipologie potrebbe essere la stessa persona, la mattina avrà bisogno di un caffè per svegliarsi o di fare colazione (locale di servizio) ma la sera vorrà godersi una pizza o un’aperitivo, ricavandone un’esperienza.

Ecco: attenti a non mettere un locale di esperienza in un’area di servizio (la sala da tè in una stazione ferroviaria) e nemmeno (anche se meno grave) il locale di servizio in una area da esperienza (il bar tabacchi di basso livello in una via molto di moda).

Attenti anche ai comportamenti della clientela. Se noi pensiamo di vendere ad un pubblico di impiegati in uffici, dovremmo cercare di verificare che non mangino in ufficio con il “gavettino” portato da casa, o che non abbiano una mensa interna, altrimenti potremmo fare ben poco, se non rammaricarci di non aver valutato questo fattore…

Rimedi? Anche in questo caso spesso non c’è niente da fare, in altri casi sarebbe necessario rendersi conto della discordanza fra bisogni della cliente e possibilità di modificare la nostra offerta, se la nostra competenza ce lo permette…

Errori di arredamento

Locali molto stretti che con due persone sembrano già pieni, pochissima visibilità interna, il prodotto che vogliamo vendere di più quasi invisibile dall’esterno e così via…

Rimedi? Ristrutturare il locale? Abbiamo tempo e fondi per farlo magari due mesi dopo aver aperto?

 

COSA FARE PER AUMENTARE GLI INCASSI DEL NOSTRO BAR APPENA APERTO

 

Attenzione e rapporto con il cliente: ecco le armi per far crescere gli incassi di un locale

Attenzione e rapporto con il cliente: ecco le armi per far crescere gli incassi di un locale

Partire fortissimo e puntare sul cliente.  Questa sono i comandamenti che dovremo avere chiarissimi davanti agli occhi nel momento che apriamo il locale, e perfino prima. Vediamoli da vicino.

Partire fortissimo

Ricordiamoci bene che un cliente che viene a visitare un locale aperto da poco o che da poco ha cambiato gestione darà, a quel locale, una sola chance. Se non sapremo giocarcela bene il cliente andrà via, nella migliore delle ipotesi, con l’idea di aver visitato un locale banale, un locale “come gli altri” e non avremo modo di recuperarlo. Ricordiamoci quindi che dovremo partire con il locale perfettamente a punto, ben arredato e curato, e con il massimo della qualità e della scelta, il nostro primo cliente, anche fosse l’unico della giornata, dovrà essere un re!

Rapporto con il cliente

Ricordiamoci che il nostro cliente il caffè può farselo a casa, che se vuole un aperitivo può tranquillamente bersi un crodino in salotto. Se il cliente viene da noi  è anche per avere una esperienza, vuole relazionarsi con qualcuno che l’aperitivo lo fa di lavoro, quindi dovrebbe saperlo fare, perfino stupirlo. Quando il cliente entra cerchiamo di dargli attenzione, prontezza ma anche e sopratutto cerchiamo di essere degli osti, degli chef che sanno scegliere i loro ingredienti e creare i loro piatti, facciamo trasparire la nostra professionalità, la nostra cura, la nostra passione. E’ questo che il cliente vuole e che lo spingerà a preferirci anche in futuro.

 

ON SELLING, UP SELLING E ALTRE TECNICHE DI VENDITA IN BAR E RISTORANTI

 

Vediamo quali sono le strategie per aumentare il fatturato di un bar

Vediamo quali sono le strategie per aumentare il fatturato di un bar

 

Hanno nomi strani, e sembrano destinati alle grandi aziende, ma, come diciamo da sempre, fra un piccolo bar e la Fiat non c’è nessuna differenza, tutte e due le aziende dovranno capire chi è il loro cliente, dargli il prodotto che vuole e saperglielo comunicare. Vediamo quindi quali sono le tecniche di vendita che devono padroneggiare i manager delle grandi aziende, e quindi anche noi, se vogliamo riuscire ad aumentare gli incassi del nostro locale.

Up selling

La strategia di vendita dell’up selling consiste nel proporre al cliente un prodotto di livello e di prezzo superiore a quella che era la sua idea di partenza.

Abbiamo un esempio di come questo concetto venga esportato nel mondo del bar proprio in questo periodo. I bar delle stazioni ferroviarie del gruppo Chef Express propongono un noto marchio di caffè Italiano (non so se lo stesso in tutti i locali) quando si va alla cassa per prendere lo scontrino per un caffè il cassiere ci chiederà “vuole l’espresso normale o vuole la nostra miscela Sublime a un’Euro e 20?” La percezione, rimanendo vicino alla cassa, è che molti clienti scelgano la sublime, cioè l’up selling.

Sentiamo anche questo come lontanissimo da noi? Abbiamo un bar che fa pranzi e qualcuno, ora in estate, ci chiede un insalata? “Mi è arrivata stamani la mozzarella direttamente dalla Campania, da una azienda agricola con cui siamo in contatto, gli faccio una bella caprese? E’ un Euro in più, ma una mozzarella così non la dimentica più!

Il Cross Selling

Il Cross Selling consiste nel proporre al nostro cliente prodotti o accessori correlati a quello che sta acquistando.

Per avere un esempio di questa tecnica basta aprire, sul computer in cui state leggendo questo post, la pagina di un prodotto, magari un telefono cellulare, in vendita su Amazon; sotto le informazioni e le foto sul prodotto stesso troverete “Chi ha comprato questo prodotto ha acquistato anche…” e ci sarà un elenco di cuffie, cavetti, bastoni per i selfie adatti a quel cellulare e così via… Chi sta acquistando il cellulare sarà tentato, già che c’è, di acquistare anche altri prodotti ad esso legati…

E in un locale? Nella nostra pizzeria proponiamo una bella pizza ai frutti di mare, sul menù scriveremo “con questa pizza vi consigliamo un bicchiere di Aglianico, che, con le sue sensazioni salmastre, si sposa benissimo con il profumo delle cozze…”

La posizione dei prodotti su scaffali

 

Nei supermercati sono usate molte tecniche di vendita che possiamo applicare anche nei nostri locali.

Nei supermercati sono usate molte tecniche di vendita che possiamo applicare anche nei nostri locali.

 

Ecco, qui siamo nel regno dei supermercati. Lo studio della posizione dei prodotti sugli scaffali è infatti molto avanzato in questo settore commerciale, e gli esperti del settore conoscono bene l’importanza di mettere il prodotto che offre il maggior margine all’altezza degli occhi, dove più facilmente verrà notato e acquistato, oppure come collocare un certo prodotto all’inizio o alla fine del percorso fatto con il carrello…

Anche un bar, se ci pensiamo bene, offre molte possibilità di mettere in azione questo tipo di tecniche. La nostra vetrina della pasticceria, ad esempio, potrebbe cambiare faccia durante la giornata: la mattina brioches, a pranzo insalate e il pomeriggio piccola pasticceria, piccoli sfizi…

Ancora, potremmo provare, nei vari giorni, a mettere caramelle, cioccolate e altri prodotti d’impulso in vari punti del banco e del locale, e tenere nota delle vendite, fino a trovare la posizione più redditizia. Stessa cosa potrebbe essere per la lavagna su cui scriviamo il menù, siamo sicuri che cambiandogli posizione non vendiamo di più?

 

CLICCATE QUI per scoprire le date dei nostri PROSSIMI CORSI DI APERTURA E GESTIONE BAR E LOCALI e portate al corso i VOSTRI PROGETTI, LI ESAMINEREMO INSIEME!

The post Guida alle Tecniche per Aumentare gli Incassi di un Bar first appeared on Aprire Un Bar.]]>
https://aprireunbar.com/2017/07/16/guida-alle-tecniche-per-aumentare-gli-incassi-di-un-bar/feed/ 0
Come Fare Pubblicità su Facebook per il Nostro Locale https://aprireunbar.com/2017/07/09/come-fare-pubblicita-su-facebook-per-il-nostro-locale/ https://aprireunbar.com/2017/07/09/come-fare-pubblicita-su-facebook-per-il-nostro-locale/#respond Sun, 09 Jul 2017 18:24:35 +0000 https://aprireunbar.com/?p=13738 Gli strumenti, i modi, i costi e i suggerimenti dei migliori esperti di marketing per usare Facebook per promuovere il nostro bar o ristorante!   […]

The post Come Fare Pubblicità su Facebook per il Nostro Locale first appeared on Aprire Un Bar.]]>
Gli strumenti, i modi, i costi e i suggerimenti dei migliori esperti di marketing per usare Facebook per promuovere il nostro bar o ristorante!

 

Come si fa a fare pubblicità su Facebook per un locale?

Come si fa a fare pubblicità su Facebook per un locale?

 

Diciamoci la verità: ormai per un locale, bar e ristorante che sia, il miglior strumento in assoluto per farsi pubblicità è internet. In internet sopratutto il mondo social; e sopratutto il re del mondo social (almeno per adesso, in un pianeta in continua evoluzione) cioè Facebook. Ormai nessun locale (a parte quelli di purissimo servizio, alla Autogrill per intendersi) può permettersi di rinunciare a questo strumento di marketing, che però ha le sue regole e i suoi meccanismi da conoscere bene, per non sprecare energie, tempo e risorse preziose.
Ops, dimenticavo, Facebook è il re della comunicazione attiva, ma i locali possono fare grande fortuna o sfortuna su internet anche con una forma di pubblicità passiva: Trip Advisor. A questo altro potente strumento per i bar e ristoranti abbiamo dedicato un altro reportage, che trovate qui .

 

COME FUNZIONA E QUANTO COSTA FARE PUBBLICITÀ’ SU FACEBOOK PER UN LOCALE

 

Vediamo quanto costa fare pubblicità ad un bar su Facebook

Vediamo quanto costa fare pubblicità ad un bar su Facebook

 

Pubblicità gratuita, questa sconosciuta… se una volta internet era un reame magico in cui un po’ di brillantezza comunicativa permetteva di promuovere la propria attività a costo zero, ormai il social network americano ha affinato i suoi strumenti imparando a guadagnare dalla sua sterminata massa di utenti grazie alla pubblicità; inoltre, visto che sono ormai tantissime le attività che si promuovono su Facebook, farsi largo, rendere i nostri contenuti più interessanti e visibili degli altri, è sempre più difficile.

FB è uno strumento di socializzazione, nato per permetterci di condividere con altri cose che ci interessano e che riteniamo interessino anche i nostri amici. Se noi postiamo qualcosa, questo verrà mostrato nella bacheca di chi è nella nostra cerchia; se loro lo troveranno particolarmente interessante o divertente può darsi che ci diano un “mi piace” o che lo condividano, aumentando così la diffusione del nostro contenuto anche ai loro amici, e così via. Nessuno, è chiaro, pagherebbe per questo, che giustamente è un servizio gratuito.

Se cominciamo però ad entrare nell’ottica di condividere un contenuto non “disinteressatamente” ma per promuovere il nostro business, è chiaro che saremmo interessati ad essere visti da più persone possibile, possibilmente anche al di fuori delle nostre conoscenze, e magari di essere visti dalle persone “giuste” per il nostro business (se vendiamo collari per cani vorremo essere visti da coloro che hanno cani…).

Ecco, questo fa la pubblicità a pagamento di FB: aumenta il numero delle persone che vedranno il nostro annuncio (da diversi test fatti si è infatti visto come un post a pagamento viene visto da 10 a 15 volte in più rispetto ad uno gratuito) e ci permette di profilarle, cioè di decidere che tipo di persona (di che età, di quale zona e con quali interessi) la vedrà.

A questo proposito vediamo l’interessante esperimento del sito Pruitiandrea.it con lo stesso post messo come gratuito e a pagamento…

Stesso post di una azienda dopo due giorni senza sponsorizzazione: 262 visite

Stesso post di una azienda dopo due giorni senza sponsorizzazione: 262 visite..

.. lo stesso post dopo due giorni di sponsorizzazione: 3534 visite.

.. lo stesso post dopo due giorni di sponsorizzazione: 3534 visite.

 

 

COME SI FA, PASSO PER PASSO, LA PUBBLICITà A PAGAMENTO SU FACEBOOK PER UN LOCALE

Nel momento in cui decidiamo di fare il passo, e di cominciare a pubblicare pubblicità a pagamento su FB, dovremmo fare quello che facciamo in questi casi, cioè creare e condividere un contenuto. Creare, parola magica, perché questo dovrà essere più possibile accattivante, interessante e divertente possibile, ma di questo parleremo dopo.

A questo punto clicchiamo su “metti in evidenza il post”:

Clicchiamo su "metti in evidenza il post"

Clicchiamo su “metti in evidenza il post” a sinistra del bottone “pubblica”

 

Una volta creato il contenuto sarà il momento di profilarlo, vale a dire di decidere a chi farlo vedere. Questa operazione dovrà essere la più precisa possibile, e da essa (oltre che dalla bontà del contenuto) dipenderà il successo della nostra iniziativa. Vediamo alcune regole:

Una scheda di profilazione di pubblicità Facebook...

Una scheda di profilazione di pubblicità Facebook…

  • L’eta di coloro cui viene mostrato il nostro post. Se la nostra è una elegante caffetteria del centro storico, ho un ristorante di alto livello, la nostra clientela ideale potrebbe essere sui 40/60 anni, età in cui si è disponibili a esperienze di più alto livello (e magari si hanno più soldi in tasca) se invece abbiamo un locale da aperitivi un target sui 20/30 fra le ragazze e 20/35 per i ragazzi potrebbe essere (ci dicono le statistiche) più giusto.
  • La loro provenienza. Se il nostro è una caffetteria di quartiere probabilmente ci interesseranno coloro che vivono e lavorano al massimo a centinaia di metri da noi, e sarà inutile spendere soldi per essere visti da chi vive a centinaia di chilometri, invece, se la nostra attività è una discoteca con musica techno e eventi con DJ famosi, potremmo davvero provare ad interessare perfino appassionati di quella musica da regioni vicine.
  • I loro interessi. Tema delicato. Facebook, come Google e Amazon, sa tutto di noi, i nostri interessi, segreti, passioni e acquisti, e usa massicciamente queste informazioni. Le mette, in parte anche a nostra disposizione, permettendoci di profilare la nostra pubblicità verso chi ha specifici interessi come la musica, lo sport o l’imprenditoria…

 

PAGARE LA PUBBLICITÀ SU FB

Questa profilatura, dicevamo prima, è importante per due motivi: per cogliere in pieno il nostro pubblico e per far si che i soldi che investiremo nella pubblicità siano il meglio indirizzati possibile Infatti, una volta fatta la profilatura, FB ci chiederà quanto vogliamo investire nella promozione del nostro post, dandoci anche un range di quante persone potremmo raggiungere con quella cifra.

Le cifra coinvolte sono basse, diciamo che in media vanno da 4 a una trentina di Euro, anche se è possibile investirci molto di più, e permettono di raggiungere ………

La finestra dove possiamo decidere il budget

La finestra dove possiamo decidere il budget

 

Ogni volta che verremo visualizzati/cliccati FB scalerà qualche centesimo dal budget che abbiamo stanziato. La cifra varierà a seconda di vari parametri, oltre all’ampiezza del target anche alla bontà dei nostri contenuti (che Facebook valuta con i suoi algoritmi) e perfino a seconda di in quale giorno della settimana, in quale periodo dell’anno (sotto natale spesso ci sono così tante attività che fanno pubblicità che la nostra rischia di non essere nemmeno mostrata sulla bacheche) e in quale momento del giorno la vostra inserzione viene mostrata.

 

IDEE PER FARE PUBBLICITÀ SU FACEBOOK

Vediamo idee per fare pubblicità su Facebook

Vediamo idee per fare pubblicità su Facebook

Bene, ora sappiamo come si procede e quanto costa la pubblicità su internet, ma quali contenuti dobbiamo postare perché i nostri soldi rendano e la pubblicità funzioni?

Pubblicitari e creativi di tutto il mondo si scervellano tutti i giorni su questi contenuti, sulla caccia alla pubblicità virale (quella che tutti trovano divertente e quindi che condividono) che farà diventare celebre il loro marchio. Nel nostro caso limitiamoci (senza limitarci) ad un paio di ragionamenti.

L’OBIETTIVO

Abbiamo chiaro cosa vogliamo promuovere? Si potrebbe dire che noi vogliamo aumentare i nostri incassi e quindi promuovere il nostro bar, ma FB non funziona così; del fatto che noi esistiamo, che è aperto il bar in via Taldeitali, non importa a nessuno. Quello che dobbiamo promuovere è un evento (il nuovo aperitivo a tema? Il megatorneo di Briscola? La serata di pesce alla messicana?) o una nuova straordinarietà (ci è arrivato il nuovo caffè della fattoria del Nicaragua? Abbiamo appena preparato il nuovo gelato al pecorino di fossa? La nuova pizza alla crema di pistacchio?) Teniamo presente che noi cerchiamo persone che, dopo aver letto FB, saranno disposti a prendere la macchina e venire a trovarci, dovremmo smuoverli!

Catturare l’attenzione e smuovere le persone vuol dire anche trovare il linguaggio giusto. E’ questa una abilità da giornalisti, da comunicatori, ma sono molti gli esperimenti fatti su FB che hanno portato a vedere come, in tema di cibo e ospitalità, i lettori premino chi sa parlare di “dietro le quinte”. Ad affascinare è quindi quello che succede in cucina, dietro al banco, a porte chiuse e in orari in cui il locale è chiuso; tutto quel lavorio tecnico, pratico e di sperimentazione che porterà le nostre novità e le nostre strepitose primizie al pubblico…

Insomma, una foto con una gran pila di avocados per dire “stiamo preparando il guacamole al cumino per il nuovo aperitivo messicano, stay tuned”

Ancora, ad essere premiati a livello comunicativo, sembrano esserci altri due elementi:

  • L’ironia: nel saper porgere in maniera carina e spiritosa le nostre news
  • Il nostro saper fare: FB premia tantissimo i video spettacolari, quindi se sappiamo fare qualcosa di super, se siamo abilissimi, facciamolo vedere; video di barman flair o di super spalettatori di gelato hanno fatto il giro del mondo!

Ci siamo capiti? Fare pubblicità su FB non è difficile, difficile é saper creare contenuti. Per questo servono passione e creatività, quelle che ci guidano nel nostro lavoro di ogni giorno!

CLICCATE QUI per scoprire le date dei nostri PROSSIMI CORSI DI APERTURA E GESTIONE BAR E LOCALI e portate al corso i VOSTRI PROGETTI, LI ESAMINEREMO INSIEME!

The post Come Fare Pubblicità su Facebook per il Nostro Locale first appeared on Aprire Un Bar.]]>
https://aprireunbar.com/2017/07/09/come-fare-pubblicita-su-facebook-per-il-nostro-locale/feed/ 0
Tessere Fedeltà per Bar e Ristoranti: Quali sono i Vantaggi? https://aprireunbar.com/2017/04/27/tessere-fedelta-per-bar-e-ristoranti-quali-sono-i-vantaggi/ https://aprireunbar.com/2017/04/27/tessere-fedelta-per-bar-e-ristoranti-quali-sono-i-vantaggi/#respond Thu, 27 Apr 2017 06:23:49 +0000 http://aprireunbar.com/?p=12108 Le fidelity card a punti, le carte fedeltà, sono efficaci per far affezionare i clienti al nostro bar, vediamo come funzionano.   È un dato di […]

The post Tessere Fedeltà per Bar e Ristoranti: Quali sono i Vantaggi? first appeared on Aprire Un Bar.]]>
Le fidelity card a punti, le carte fedeltà, sono efficaci per far affezionare i clienti al nostro bar, vediamo come funzionano.

 

Funzionano le tessere a punti per bar o ristoranti? scopriamolo

Funzionano le tessere a punti per bar o ristoranti? scopriamolo

È un dato di fatto: sempre più attività, anche in settori come il beauty e la ristorazione, si affidano ai programmi fedeltà per tenere stretti a sé i propri clienti. Non si tratta di una moda, ma della diffusione di uno strumento adatto a tanti tipi diversi di esercizio.
Fino a qualche anno fa, le fidelity card (o loyalty cards, come le chiamano gli americani)  erano appannaggio esclusivo delle grandi catene commerciali, che ne hanno messo a punto il funzionamento e hanno educato i clienti a utilizzarle. Oggi possono essere usate da qualsiasi imprenditore e, se ben sfruttate, possono portare grandi risultati a fronte di investimenti minimi.
La forza delle tessere fedeltà sta nella loro formula win-win: sia i proprietari delle attività che i clienti ne traggono notevoli benefici. Questi ultimi hanno accesso a premi, sconti e promozioni speciali, mentre i proprietari si assicurano di essere gli unici destinatari della spesa dei loro acquirenti, anche quelli considerati “occasionali”.

COME FUNZIONANO LE TESSERE FEDELTÀ PER BAR E RISTORANTI

Come funzionano le carte a punti, le tessere per far tornare i clienti nei bar e ristoranti?

Come funzionano le carte a punti, le tessere per far tornare i clienti nei bar e ristoranti?

Le tessere fedeltà per chi gestisce un bar, una tavola calda o un ristorante presentano un grande potenziale. Sono infatti nate nuove e sempre più efficaci formule dedicate al settore del food & catering: l’esempio più comune si può trovare in quei locali che regalano a tutti i clienti una piccola card (generalmente un cartoncino) sulla quale lasciano un timbro per ogni pranzo consumato; raggiunti i dieci, uno è in omaggio.
Questo strumento è talmente semplice che funziona a colpo sicuro. Di fatto, una tessera che promette un regalo è un incentivo molto forte a tornare, soprattutto se il gestore si ricorda caricare la tessera con qualche punto già al momento dell’assegnazione (ad esempio, con uno o due timbri). Il consumatore percepisce il suo compito come già parzialmente finito ed è più invogliato a completarlo!

Naturalmente esistono anche programmi più sofisticati, che richiedono più tempo per la realizzazione ma allo stesso tempo dotati di più potenziale. Purtroppo, molti gestori di bar e locali sono trattenuti proprio dalla mancanza di tempo nella loro vita professionale. Per fortuna le nuove tecnologie vengono loro incontro: negli ultimi anni sono nati nuovi servizi molto smart che consentono di avviare un programma fedeltà in modo rapido e semplice. Uno di essi si chiama myPushop e fornisce alle attività un set di tessere assieme un’applicazione per smartphone gratuita; grazie a questa funzionalità, il gestore di un locale può assegnare le sue tessere ai clienti in pochi secondi e senza dati personali.

P.S. tempo fa il nostro blog gemello, ilcaffeespressoitaliano.com, aveva dedicato un post anche ad una bizzarria: le disloyalty card, le carte infedeltà. Vedete come funzionano in questo post.

The post Tessere Fedeltà per Bar e Ristoranti: Quali sono i Vantaggi? first appeared on Aprire Un Bar.]]>
https://aprireunbar.com/2017/04/27/tessere-fedelta-per-bar-e-ristoranti-quali-sono-i-vantaggi/feed/ 0
Aumentare le Probabilità di Successo di un Locale con la Barstrategy https://aprireunbar.com/2017/04/24/aumentare-le-probabilita-di-successo-di-un-bar/ https://aprireunbar.com/2017/04/24/aumentare-le-probabilita-di-successo-di-un-bar/#respond Mon, 24 Apr 2017 06:22:33 +0000 http://aprireunbar.com/?p=11800 Scopriamo il sistema di promozione di bar e locali inventato da due giovani italiani: la Barstrategy.     Oggi, sul nostro blog, diamo la parola […]

The post Aumentare le Probabilità di Successo di un Locale con la Barstrategy first appeared on Aprire Un Bar.]]>
Scopriamo il sistema di promozione di bar e locali inventato da due giovani italiani: la Barstrategy.

 

 

Lanciare o rilanciare un locale con la barstrategy, la giusta strategia

Lanciare o rilanciare un locale con la barstrategy, la giusta strategia

Oggi, sul nostro blog, diamo la parola a Riccardo, il fondatore di Barstrategy, che ci racconta il suo progetto.

Salve a tutti, ancor prima di presentarmi vorrei fare una piccola precisazione per evitare ogni possibile inconveniente: quando scrivo mi piace dare del TU al lettore parlando in maniera confidenziale. In questo modo riesco ad arrivare in maniera più diretta alle persone, creando la sensazione di essere uno di fronte all’altro al bar nel bel mezzo di una chiacchierata produttiva. O almeno, questo è il mio intento. 🙂

Detto questo, possiamo partire!

Sono Riccardo Merelli e sono uno dei 2 fondatori di Bar Strategy. Azienda specializzata in formazione Marketing specifica per i bar. In poche parole ci occupiamo di lavorare al fianco dei proprietari di locali per fargli scoprire come acquisire più clienti e come fidelizzare quelli già presenti.

Comunque, non voglio dilungarmi oltre per la presentazione. Se sei curioso di sapere la mia storia e del mio socio Mirco (anche perché ti potresti domandare “ma chi è questo tizio che mi parla?”) ti lascio qui il link della pagina dove te la raccontiamo –> www.barstrategy.com/chisiamo

Fatte queste doverose premesse possiamo finalmente passare a ciò che ci interessa davvero: il tuo Bar.

Non tratterò appositamente la parte burocratica, poichè viene spiegata in maniera precisa, trasparente ed efficace già da Gabriele nel suo corso full immersion su come aprire un bar (cui abbiamo partecipato) Quindi, do queste competenze burocratiche già per scontate.

Infatti, per quanto possa essere indispensabile adempiere a tutti i compiti necessari ad aprire un bar (altrimenti non puoi nemmeno alzare la serranda) questa parte ad oggi conta al massimo per un 30% dell’opera completa.

Puoi scegliere il tipo di società che fa più al caso tuo, puoi avere l’affitto più basso della città, la tariffa luce/gas migliore ecc. Ma purtroppo questo non decreterà il successo del tuo Bar, anche se aiuterà il conto economico.

Certo, sono tutti fattori che aiutano, per carità. Ma purtroppo non sono determinanti. E ti dico anche perché:

  • Qualsiasi altra persona, con un po’ di impegno, riesce ad aprire “burocraticamente” un bar.
  • Questi fattori non implicano che nella miniera che stai costruendo (il Bar) ci sia per forza una grande riserva d’oro (i futuri clienti).

E’ proprio questo ragionamento, fatto a quattr’occhi con Gabriele, che ci ha spinto a collaborare. In quanto vorremmo che ogni persona che si appresta a diventare imprenditore aprendo un bar, lo faccia con coscienza e competenza. Ma che sopratutto, abbia a disposizione il maggior numero possibile di armi di Marketing e Gestione per riempirlo il locale.

E’ proprio di questo che ti parlerò oggi.

Problema n°1: PER LANCIARE UN BAR NON COMPORTARSI COME DILETTANTI

Vediamo le strategie per far crescere un bar...

Vediamo le strategie per far crescere un bar…

Purtroppo l’apertura di un Bar non parte quasi mai da una attenta analisi fatta razionalmente e con logica. E’ piuttosto come una bomba che esplode ed inonda di energia tutto ciò che trova sul suo cammino.

Non fraintendermi, non voglio dire che l’energia non serve, anzi! Io sono un amante dell’energia positiva che ci spinge al sacrificio ed al duro lavoro per la realizzazione dei propri obiettivi.

Allo stesso tempo però sono anche estremamente convinto che la potente energia positiva prodotta dal cuore, senza il controllo e la razionalità del cervello, sia come avere in griglia di partenza all’ippodromo il cavallo più veloce della storia, ma imbizzarrito.

Parte, ma non arriva alla meta.

Prendo in prestito una bellissima frase dell’azienda Pirelli che si addice perfettamente al nostro discorso:

La Potenza è nulla senza il Controllo

Purtroppo è esattamente questo che accade a molte persone quando si approcciano all’apertura di un nuovo locale.

Ma, qual è il meccanismo che porta a commettere questo errore?

Si ha qualche soldino da parte; magari i propri genitori hanno ricevuto il TFR (Trattato di Fine Rapporto) e sono disposti ad investirlo per il sogno del proprio figlio/a; magari si ha un amico con dei soldi pronti da investire; oppure la banca ci ha appena detto che abbiamo i requisiti per chiedere un mutuo; magari si eredita una bella somma da qualche parente purtroppo passato a miglior vita ecc.

Insomma, c’è questa potenziale liquidità disponibile.

Cosa balza quindi subito in testa a questa persona?

<< Non c’è un investimento migliore di un Bar! Sono aperto tutto il giorno, i clienti non hanno vincoli di orari e quindi vengono a consumare sempre, i fornitori li pago a 90 giorni, la cassa si riempie in fretta e poi… (stai molto attento a questo pezzo eh, è la chicca!)

Cosa ci vorrà mai a fare 2 caffè e stappare un Campari Soda?! >>

E non si degnano nemmeno di fare un maledetto corso da barman/barista di base! Non dico di fare coaching private con Bruno Vanzan, ma almeno un corsetto base, direi che ci può stare…

Beh, di questi tizi non voglio parlare oltre. L’aria che si respira nei loro Bar è talmente impregnata di dilettantismo e zero professionalità che quel locale ha le ore contate. E non possiamo fare niente, proprio niente, per salvarlo.

Quindi:

Primo consiglio: Se non hai mai messo piede dietro ad un bancone o se lo hai fatto ma pensi di non essere in grado di reggere il confronto col livello della concorrenza, lascia perdere. Coltiva prima questo campo o passa direttamente la patata bollente ad un professionista delegandogli il lavoro dietro al bancone, tu occupati di altro in azienda.

Spero vivamente che nel 2017 questo tipo di “avventurieri” siano sempre di meno e che l’estinzione sia molto, molto vicina. Creano solo danni. A tutti:

  • Ai clienti che non ricevono prodotti ed esperienze all’altezza ed hanno sempre meno fiducia nei Bar.
  • Ai bar che fanno le cose per bene, poiché gli portano via clienti (almeno inizialmente) e fanno svalutare la categoria intera.
  • E sopratutto…A loro! Perché buttano solo via una montagna di soldi in un’attività che è destinata a fallire ancora prima di partire.

2° problema: PER AUMENTARE IL SUCCESSO DI UN LOCALE ANALIZZARE LA CONCORRENZA

Se, dopo aver analizzato il primo errore, la tua idea è ancora in piedi, passiamo al secondo errore che non devi commettere per aprire un bar nel migliore dei modi.

Quindi abbiamo dato per scontato che nel tuo progetto ci sia un team di professionisti dietro al bancone. Con te o senza di te non è importante, ma devono e/o dovete sapere quel che fate.

Adesso potresti dirmi: “Beh, basta questo allora”. E la mia risposta sarebbe: purtroppo no.

Bastava qualche tempo fa, quando in Italia c’erano meno della metà dei locali che ci sono adesso. Quando l’unica cosa che contava era il prodotto e contava solo quello. La concorrenza era talmente bassa che nemmeno ci si faceva caso.

Oggi invece in media aprono più di 22 locali al giorno. La concorrenza c’è eccome!

Quindi non puoi permetterti di prendere questo fattore sottogamba. Assolutamente non puoi. Ne va del tuo futuro.

E’ per questo che, ancor prima di concentrarti sul menù, sui prodotti da sviluppare, sui fornitori, sull’arredamento, sul tipo di locale ecc. Devi fare una attenta ANALISI DELLA CONCORRENZA.

Ecco come fare:

  1. Devi avere una panoramica il più chiara possibile della concorrenza che vuoi sconfiggere. Quindi fai una lista, in un foglio o file Excel, di tutti i bar e locali che hai nella tua città, o se sei una grande città, seleziona solo quelli della tua zona.
  2. Una volta scritti questi locali, abbina ad ognuno di loro il rispettivo prodotto di punta. Es: “Bar Giovanni -> Aperitivi”
    N.B: “Per prodotto di punta intendo anche una categoria: ad esempio caffetteria, aperitivi, cocktail, birreria..” Sii il più specifico possibile.
  3. Scrivi in un altro foglio le categorie di prodotti che pensi di vendere principalmente nel tuo bar oppure quelli che pensi di saper far bene.
  4. Trova quale fra questi prodotti, non è un prodotto di punta della concorrenza.
  5. Fra questi prodotti “liberi dalla concorrenza” che hai trovato, selezionane 1 (rilevante ed appetibile per un Target di clientela) da far diventare il tuo prodotto di punta efficace. Questo sarà il tuo Posizionamento principale sul mercato. La tua Identità Differenziante che ti rende Unico.
  6. Sulla base di questo prodotto devi creare tutto il tuo Marketing.

Obiettivo: Quando i tuoi clienti e clienti potenziali penseranno al tuo locale dovranno subito associarlo al tuo prodotto di punta differente da quello della concorrenza.

Ricapitolando:

Secondo consiglio: Non limitarti ad avere prodotti di alta qualità e staff super bravo. Se ti metti a fare gli stessi prodotti che fanno altri 5 Bar intorno a te che ci sono da prima di te, purtroppo della tua bravura ci farai ben poco. Analizza prima la concorrenza, e solo dopo aver trovato il loro punto debole, usa tutta la bravura per ideare dei prodotti che siano unici e che sbalordiscano le persone!

3° problema: PER INCREMENTARE  IL LAVORO DI UN BAR FARE MARKETING!

Adesso che hai uno staff preparato a vincere ed un posizionamento sul mercato rilevante e diverso rispetto alla concorrenza. Sei già ad un punto di partenza migliore del 90% dei bar in circolazione.

Ma, manca ancora qualcosa per partire davvero alla grande!

Pensaci bene: Sei specializzato in un ottimo prodotto differente da quello che fa la concorrenza ma… Servono clienti disposti ad acquistarlo questo prodotto!

Fattore da non dare troppo per scontato al giorno d’oggi.

Infatti, se vuoi davvero ingranare la marcia giusta fin dall’inizio, per poi guadagnarti giorno dopo giorno il successo che meriti, devi mettere il tuo locale nelle giuste condizioni per diventare una vera e propria calamita attira-clienti.

E questo, che ci piaccia o no, si fa in un modo solo:

Col Marketing.

Possiamo raccontarci tutte le favole che vogliamo sul passaggio dei clienti davanti al locale, sul passaparola, sulla creatività dei post su Facebook ecc.

Sono cose importanti, ma che, se prese singolarmente in maniera casuale, sono solo dei concetti astratti che porteranno risultati altrettanto casuali.

Non puoi avere controllo su questi fattori.

Infatti, quello che ti serve è una vera Strategia studiata a tavolino per acquisire clienti in maniera semi-automatica, tracciabile e misurabile. STOP.

Tutto il resto sono solo chiacchiere.

Quindi:

Terzo consiglio: Inizia a studiare i migliori Strumenti di acquisizione clienti che calzano a pennello per un Bar e seleziona quelli più adatti e redditizi nel tuo specifico caso. Fai in modo di attivarne alcuni addirittura prima di aprire, per poi fare una inaugurazione col botto. In questo modo potrai sfruttare il grande afflusso di persone per riportarle a consumare nel tuo locale nei giorni successivi con tecniche ben precise. Facendo questo partirai già dal giorno dopo l’inaugurazione con una solida base di clienti.

Se te lo stessi chiedendo: Sì, il Marketing è un costo.

Ci sono mezzi di Marketing gratuiti ed a pagamento, ma in linea generale acquisire clienti costa soldi, non te lo nego.

Ma fidati, non acquisirne ti costa ancora di più. 😉

Come evitare i 3 Errori diventando un Imprenditore Professionista capace di realizzare il suo sogno di aprire un Locale di Successo

Ricapitoliamo al volo quali sono questi 3 errori che non devi assolutamente commettere se vuoi aprire un bar partendo alla grande (e anche continuando nel tempo alla grande :P)

  1. Essere un Dilettante
  2. Non analizzare la concorrenza prima di ogni altra cosa
  3. Non impostare un sistema di Marketing che fin da subito cominci a farti acquisire clienti

Come avrai già capito, purtroppo per il primo non c’è cura. Il Dilettantismo è una brutta bestia.

Mentre, per gli altri 2, se devi ancora aprire un bar, sei in tempismo perfetto! Poichè sono analisi ed azioni, che se fatte ancor prima di aprire un bar ti permettono di risparmiare un sacco di soldi, tempo ed energie. Infatti, fare le eventuali modifiche a locale già aperto, ti costerebbe sicuramente più bigliettoni e necessiterebbe di molto più impegno.

Quali sono le strade concrete che puoi intraprendere per evitare questi errori?

Beh, indubbiamente puoi metterti a studiare. Fare corsi, analizzare casi di successo, provare, riprovare, testare, fallire, modificare e spendere soldi. Un po’ come abbiamo fatto noi (e come continuiamo costantemente a fare) prima di essere qui a parlar con te.

Oppure ti puoi affidare a chi fa questo di mestiere. 🙂

In primis Gabriele e tutto il suo team di Aprire Un Bar. Ti sapranno mostrare con passione e competenza tutti i passi burocratici da fare. Inoltre potranno accompagnarti al livello sempre successivo di competenze su questo fantastico lavoro. Con i loro corsi di caffetteria, latte art ecc.

Se poi, vuoi anche capire meglio come far entrare persone nel tuo locale a gustare i tuoi fantastici prodotti, per quello ci siamo anche noi di Bar Strategy. 🙂

Concludo facendoti un piccolo, e spero gradito regalo.

Per farti vedere con i tuoi occhi il modo in cui lavoriamo, la missione che abbiamo e le strategie che forniamo, puoi scaricare GRATIS il nostro Manuale “Da Barista a Imprenditore Professionista”. Dove troverai i 5 Segreti fondamentali per incassare di più col tuo locale.

Ti basterà inserire il tuo indirizzo email (dove riceverai il manuale) nella pagina che ti sto per dare, ed in 10 secondi avrai il manuale nella tua casella di posta elettronica.

Ecco il link per scaricare gratis il manuale. Clicca qui –> www.barstrategy.com/manuale

Con questo è tutto. Spero di averti chiarito un po’ le idee. Non tanto per quanto riguarda come aprire un bar dal lato burocratico, a questo ci pensa in maniera egregia Gabriele, quanto invece mi interessava sviluppare il concetto di COME RIEMPIRE IL BAR una volta aperto. Spero di esserci un minimo riuscito anche nel poco spazio che abbiamo a disposizione all’interno di un articolo nel Blog.

Ti auguro buon lavoro e sopratutto di avere un grande Successo col tuo futuro Bar! Se dopo questo articolo deciderai comunque di aprirlo, certo.

Ciao!

The post Aumentare le Probabilità di Successo di un Locale con la Barstrategy first appeared on Aprire Un Bar.]]>
https://aprireunbar.com/2017/04/24/aumentare-le-probabilita-di-successo-di-un-bar/feed/ 0
Idee per Lanciare un Bar: Bar di Servizio o di Esperienza? https://aprireunbar.com/2017/03/28/idee-per-lanciare-un-bar-bar-di-servizio-o-di-esperienza/ https://aprireunbar.com/2017/03/28/idee-per-lanciare-un-bar-bar-di-servizio-o-di-esperienza/#respond Tue, 28 Mar 2017 06:24:19 +0000 http://aprireunbar.com/?p=12264 Volete attrarre clienti in un nuovo bar o rilanciare il locale che appena rilevato? Come prima cosa è necessario capire di che tipo di locale […]

The post Idee per Lanciare un Bar: Bar di Servizio o di Esperienza? first appeared on Aprire Un Bar.]]>
Volete attrarre clienti in un nuovo bar o rilanciare il locale che appena rilevato? Come prima cosa è necessario capire di che tipo di locale si tratta…

 

Per aumentare gli incassi di un bar serale bisogna creare una atmosfera affascinante...

Per aumentare gli incassi di un bar serale bisogna creare una atmosfera affascinante…

Le statistiche ce lo dicono: sono moltissimi i bar e i locali aperti da ragazzi giovani e pieni di energia, ma purtroppo ci dicono anche che oltre il 25% di questi bar chiude entro due anni dall’apertura. Tasse? Fortuna? Certo, ma secondo gli studi di Confcommercio fra i motivi c’è anche, e spesso è il più importante, una mancanza di progetto, di visione imprenditoriale, di capacità di capire i bisogni della clientela e dargli una risposta.

E’ forse la più importante capacità dell’imprenditore (e un barista è un imprenditore!) quella di capire chi sono i suoi clienti,  che bisogni hanno, cosa gli manca e cosa la concorrenza non è ancora riuscita a dargli. Per capirlo capacità di osservare i nostri possibili clienti e i nostri competitor, ma anche senso critico, senza dire subito “tse, gli altri non hanno capito nulla, adesso vi faccio vedere io!”.

Capire di cosa ha bisogno il cliente di un bar è complesso, ogni locale può avere mille variabili, ma possiamo partire intanto da un primo tipo di analisi: il bar di servizio e il bar di esperienza.

COME RILANCIARE UN BAR DA COLAZIONE E PUNTO PRANZO: IL BAR DI SERVIZIO

Alzare gli incassi di un bar che vende giornali e tabacchi

Per incrementare gli incassi di un locale come questo bisogna puntare sul servizio efficiente

Il bar di servizio è, per farla breve, il bar in cui il cliente va perché ha bisogno di qualcosa. Ha, per esempio bisogno della colazione al mattino perché deve uscire presto di casa, ha bisogno di un caffè a metà mattina per svegliarsi, ha, infine, bisogno di un panino o di un piatto di pasta veloce a pranzo.

In questo tipo di locale ci sono aspetti che possiamo considerare fondamentali per il cliente, aspetti quindi che non dobbiamo dimenticare se vogliamo aumentare gli incassi di un bar di questo tipo.

  • L’efficienza: il cliente di questi locali ha spesso molta fretta; deve entrare al lavoro, oppure ha una ristretta pausa pranzo. Per lui l’orologio corre veloce, per noi l’imperativo ed essere veloci ed efficienti!
  • La strada che porta al lavoro: quando deve entrare al lavoro nessun cliente devia di cinque chilometri per andare in una pasticceria, anche se ottima. Lo farà semmai la domenica, quando può permettersi di non dover correre…
  • Il prezzo: chi tutti i giorni prende il caffè fuori casa perchè al lavoro perfino un aumento di pochi centesimi può essere fastidioso; la tazzina di espresso che va da un euro a 1.10 potrebbe perfino portare il cliente a cambiare bar…
Per aumentare la clientela in un bar sulla strada attenzione al parcheggio...

Per aumentare la clientela in un bar sulla strada attenzione al parcheggio…

COME INCREMENTARE GLI INCASSI LA SERA E IN UN BAR PER’APERITIVO: IL BAR DI ESPERIENZA

Per aumentare i clienti all'aperitivo è necessario creare una atmosfera coinvolgente...

Per aumentare i clienti all’aperitivo è necessario creare una atmosfera coinvolgente…

Il bar di esperienza è il bar in cui il cliente va non perchè ha bisogno di qualcosa, ma perchè vuole togliersi uno sfizio, stare bene, fare, appunto, una esperienza.

Per chi riesce a gestirlo con successo è una gran soddisfazione, infatti il cliente che lo sceglie non lo fa perché spinto dalla posizione o dalla velocità di servizio, come un Autogrill, e nemmeno da un prezzo vantaggioso (anzi, spesso le pizzerie più frequentate o i locali da aperitivo più popolari non sono i più economici) ma perché ci trova una qualità, un livello, una creatività che nessun altro locale sa offrire.

Riuscirci non è facile, da una parte, sicuramente, servono grandi capacità tecniche, insomma, bisogna essere pasticceri, pizzaioli e barman bravissimi, i più bravi della città, dall’altra parte, bisogna saper creare, per tipo di clientela, di musica, di arredamento e di “feeling” una situazione il cui il cliente si senta bene, fa, appunto, una bella esperienza che vorrà ripetere ancora e ancora, facendo la nostra ricchezza!

AUMENTARE GLI INCASSI IN UN BAR APERTO TUTTO IL GIORNO

Sì, ma. Ma spesso i locali, che devono pagare l’affitto, sono costretti ad essere di alto livello per tutto il giorno, ed essere buoni locali di servizio ma anche di esperienza, in modo da attrarre clienti in ogni fase della giornata.

Riuscirci, anche qui, non è semplice, e per farcela si parte dall’arredamento, due consigli potrebbero essere questi:

  • Una grande vetrina per la pasticceria può essere perfetta per la mattina, ma rischia di essere un terribile boomerang la sera, quando, vuota, è una distesa di acciaio.
  • Attenzione alla luce: la mattina quella naturale è meravigliosa; il cliente deve svegliarsi! La sera una luce più raccolta, da candela, può essere perfetta…
  • Attenzione anche alle grandi distese di caramelle e cioccolatine, a tutti i prodotti di impulso; sono ottimi durante il giorno, ma fanno un po’ cheap la sera…
  • Attenzione infine a tabacchi, giornali e altri articoli non alimentari in vendita, anche questi si sposano malissimo con un contesto “da esperienza…”
Come lanciare un locale per la colazione e l'aperitivo? Prima regola: stare attenti ai dettagli.

Come lanciare un locale per la colazione e l’aperitivo? Prima regola: stare attenti ai dettagli.

The post Idee per Lanciare un Bar: Bar di Servizio o di Esperienza? first appeared on Aprire Un Bar.]]>
https://aprireunbar.com/2017/03/28/idee-per-lanciare-un-bar-bar-di-servizio-o-di-esperienza/feed/ 0
Quanti Caffè fa un Bar al Giorno in Media? Quanti Caffè Deve Vendere un Bar per Guadagnare? https://aprireunbar.com/2017/03/13/quante-tazzine-prepara-in-media-un-bar-e-quanto-costa-una-tazzina-di-caffe-in-italia/ https://aprireunbar.com/2017/03/13/quante-tazzine-prepara-in-media-un-bar-e-quanto-costa-una-tazzina-di-caffe-in-italia/#comments Mon, 13 Mar 2017 07:34:56 +0000 http://aprireunbar.com/?p=11821 Quanti caffè e cappuccini prepara in media un bar in Italia? Quanti chili di caffè consuma? Qual è il limite per cominciare a guadagnare? Proviamo […]

The post Quanti Caffè fa un Bar al Giorno in Media? Quanti Caffè Deve Vendere un Bar per Guadagnare? first appeared on Aprire Un Bar.]]>
Quanti caffè e cappuccini prepara in media un bar in Italia? Quanti chili di caffè consuma? Qual è il limite per cominciare a guadagnare? Proviamo a rispondere a queste domande partendo da una ricerca de “il Sole 24ore”.

 

Quanto caffè può vendere un bar? Vediamolo in questa ricerca

Quanto caffè può vendere un bar? Vediamolo in questa ricerca

Quanto valgono, in fatturato, tutte le tazzine di caffè e cappuccino servite in Italia ogni anno?
Una cifra che suona quasi incredibile: 6,6 miliardi di euro. È il valore di tutti i caffè espressi che sono venduti nei bar d’Italia ogni 365 giorni. La cifra viene riportata da uno studio de “Il sole 24ore” autorevole quotidiano economico, uno studio che riteniamo possa essere davvero fonte di riflessione per chi vuole aprire un bar.

QUANTI ESPRESSI VENGONO PREPARATI IN MEDIA A SECONDA DEL TIPO DI BAR

Detta in termini generali comunque questa cifra dice poco, ma quanto incide sui conti di un bar?
Lo studio entra più nel dettaglio, riportando come i 149.000 bar sparsi per l’Italia servono in media 175 tazzine di caffè per ogni giorno (il conteggio è stato realizzato escludendo un giorno alla settimana, considerato di chiusura).

Naturalmente il numero di espressi serviti in una giornata varia di parecchio a seconda della tipologia di bar.
Le cifre che la statistica ci da dicono che vengono servite mediamente 220 tazzine nei lunch bar (i locali specializzati nel pranzo come quello che vediamo in questo post) 202 tazzine per i morning bar (diciamo le pasticcerie da colazione come questo), le 170 nei bar “multipurpose” (i locali con vari importanti momenti di consumo in tutto il giorno) si scende a 85 negli evening bar (i bar serali, un dato che si sembra perfino sovrastimato) e risale a 202 tazzine giornaliere di media nei bar che non hanno un’offerta specifica (forse rientrano in questa categoria i cosiddetti “bar dell’angolo”).

Tazzine servite al giorno per tipologia di bar

Tazzine servite al giorno per tipologia di bar

 

QUANTO CONTA IL CAFFÈ’ SUL FATTURATO DI UN BAR?

Anche questa domanda, inevitabilmente, può avere risposte molto sfaccettate a seconda del contesto. Diamo comunque due formuline di base:

Per fare un espresso o un cappuccino servono 7 grammi di caffe

Quindi

Con un chilo di caffè si fanno 142 caffè

In realtà, quando si calcolano i fatturati dei bar, si calcolano 130 tazzine con un chilo, valutando un po’ di spreco (magari per cercare la macinatura, o perché a bersi un espresso è un barista assonnato..)

Se pensiamo che:

Il fatturato medio di un bar in Italia è di 340 Euro al giorno

E le 130 tazzine preparate pesano per circa 1,10 Euro l’una (fra caffè e cappuccini) ecco che 143 sono gli Euro incassati dalla pura vendita del caffè, circa il 40% del fatturato totale in un bar medio, il bar dell’angolo.

 

QUANTI CAFFE’ BISOGNA VENDERE PER GUADAGNARE?

Quante caffè deve fare un bar al giorno?

Quante caffè deve fare un bar al giorno?

Altra domanda dalla risposta impossibile. Abbiamo visto che il caffè può incidere in maniera molto diversa sui fatturati dei vari locali; ad esempio, anche una pasticceria che lavora moltissimo, e che magari consuma otto chili di caffè al giorno (quindi oltre mille tazzine) potrebbe prendere dal caffè meno del 30% del suo fatturato; il resto arriverà da pasticceria, pranzo e aperitivo.
Se questi aspetti riguardano gli incassi c’è poi da parlare delle spese e di quanto incidono sul ricavo finale.
Come abbiamo visto il questa nostra serie di post, le spese in un bar possono essere variabili, semivariabili e fisse, e solo una valutazione complessiva, e soprattutto caso per caso, può permettere una analisi realistica.

Per questa analisi realistica del locale che state valutando vi aspettiamo ai nostri full immersion di apertura e gestione bar, dove avremo tempo, a fine corso e con i nostri trainer, di valutare insieme vostri progetti, bilanci, foto e il materiale che porterete.
Segnaliamo che questi dati siano elaborati dall’Ufficio studi Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi).

CLICCATE QUI per scoprire le date dei nostri PROSSIMI CORSI DI APERTURA E GESTIONE BAR E LOCALI e portate al corso i VOSTRI PROGETTI, LI ESAMINEREMO INSIEME!

The post Quanti Caffè fa un Bar al Giorno in Media? Quanti Caffè Deve Vendere un Bar per Guadagnare? first appeared on Aprire Un Bar.]]>
https://aprireunbar.com/2017/03/13/quante-tazzine-prepara-in-media-un-bar-e-quanto-costa-una-tazzina-di-caffe-in-italia/feed/ 9