sicurezza | Aprire Un Bar https://aprireunbar.com Come aprire un bar o un locale: informazioni, suggerimenti e segreti per diventare un gestore di successo! Tue, 12 Feb 2019 08:18:47 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.0.9 Sicurezza sul Lavoro nei Bar: Normativa sulla Formazione dei Lavoratori https://aprireunbar.com/2019/02/08/sicurezza-sul-lavoro-nei-bar-normativa-sulla-formazione-dei-lavoratori/ https://aprireunbar.com/2019/02/08/sicurezza-sul-lavoro-nei-bar-normativa-sulla-formazione-dei-lavoratori/#respond Fri, 08 Feb 2019 18:02:33 +0000 https://aprireunbar.com/?p=16450 Dal corso di sicurezza sul lavoro per bar agli altri adempimenti. Vediamo la guida completa Come abbiamo visto in un nostro precedente articolo relativo alla […]

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Dal corso di sicurezza sul lavoro per bar agli altri adempimenti. Vediamo la guida completa
I corsi sulla sicurezza per i bar vanno a evidenziare elementi di pericolo. Perfino l’acqua bollente per il brewing.

Come abbiamo visto in un nostro precedente articolo relativo alla Legge Antinfortunistica nei Bar, uno dei punti focali è informare e formare i lavoratori sugli eventuali rischi riscontrabili nello svolgimento della loro mansione e su tutte le procedure e le misure di protezione prevenzione da seguire e adottare per evitare incidenti.

Si tratta di un obbligo ben preciso, disciplinato e sancito dal D.Lgs 81 del 2008, noto anche come Testo Unico della Sicurezza.
Oggi basandoci su quanto disposto da tale testo di legge forniremo importanti linee guida per somministrare la formazione e l’informazione ai lavoratori all’interno del bar.

Definizione di Lavoratore per la sicurezza nei bar

Per comprendere meglio a quali soggetti deve essere impartita la formazione, partiamo proprio dalla definizione di lavoratore che da il D.Lgs 81 ovvero colui che “svolge un attività lavorativa nell’ambito dell’organizzazione di un datore di lavoro pubblico o privato” indipendentemente dalla tipologia di contratto con cui è assunto.

Di conseguenza questo estende la definizione lavoratore, oltre a chi è in possesso di un contratto da dipendente, anche a

  • lavoratore a progetto;
  • lavoratore interinale;
  • lavoratore a chiamata;
  • tirocinante;
  • apprendista;

ciò significa che, anche per queste tipologie di lavoratore, il titolare del bar (definito Datore di Lavoro nel Testo Unico) dovrà provvedere a somministrare per tempo la formazione e l’informazione.

Cosa si intende per informazione e formazione dei lavoratori?

Per Informazione si intende l’attività di trasmissione di concetti da parte di un soggetto più esperto con lo scopo di fornire al neoassunto le conoscenze per individuare ed evitare i possibili pericoli riscontrabili sul posto di lavoro.

Per Formazione, invece, si intende il processo più complesso di acquisizione delle competenze tecniche necessarie a mettere in atto nel concreto le nozioni apprese dall’informazione, ad esempio utilizzando idonei DPI per ridurre i pericoli, evitando di accedere a certe zone più esposte a rischio.

Corsi di formazione e informazione per lavoratori obbligatori

Cosa serve nei bar per la sicurezza sul lavoro? Lo spiega questa azienda australiana…

La trasmissione di queste conoscenze e competenze è regolamentata dal D.lgs 81 e dall’Accordo tra Stato e Regioni, che sanciscono che essi debbano essere impartiti con corsi di formazione obbligatori da somministrare ai lavoratori massimo entro 60 giorni dall’avvenuta assunzione.

Il programma del corso, i contenuti e la sua durata cambiano in funzione del macrosettore in cui è inquadrata l’attività economica e il conseguente livello di rischio abbinato in base al Codice Ateco.
Nel nostro caso, il bar rientra nella categoria della ristorazione ed è di conseguenza un’attività classificata di rischio basso.

Il corso avrà dunque una durata di 8 ore e sarà diviso in:

  • parte generale di 4 ore;
  • parte sui rischi specifici di 4 ore;

Una volta portato a termine il numero di ore previste, sarà possibile effettuare il test di verifica finale e ottenere l’attestato che sarà valido per 5 anni (anche se in alcune regioni può avere una durata diversa) passati i quali dovrà essere aggiornato con un corso di aggiornamento di 6 ore.

Ricordiamo che secondo la normativa il costo dei corsi di formazione e di aggiornamento deve essere sostenuto dai Datori di Lavoro (contrariamente all’HACCP).

Corsi di sicurezza per lavoratori online: sono validi?

L’Accordo Stato-Regioni del 7 luglio 2016 ha stabilito che alcuni corsi di sicurezza sul lavoro sono validi anche se effettuati online in modalità e-learning.
Il corso per lavoratori esposti a basso rischio, idoneo per tutti coloro che lavorano nei bar, è fruibile online nella sua interezza, lo stesso dicasi del corso di aggiornamento.

In questo modo potrete assolvere l’obbligo formativo previsto per i vostri dipendenti in modo rapido e veloce, direttamente da tablet, smartphone o pc connesso a internet, permettendo loro di gestire gli orari e le tempistiche della formazione in totale autonomia, e in maniera compatibile alle esigenze lavorative.

Per ulteriori informazioni sulla formazione e informazione dei lavoratori vi suggeriamo di visionare la nostra fonte: FAQ-Lavoratori.

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Cos’è e Quanto Costa Fare un DVR per Bar e Ristoranti https://aprireunbar.com/2016/03/14/cose-quanto-costa-e-come-si-fa-un-dvr-per-i-bar-e-ristoranti/ https://aprireunbar.com/2016/03/14/cose-quanto-costa-e-come-si-fa-un-dvr-per-i-bar-e-ristoranti/#comments Mon, 14 Mar 2016 07:33:30 +0000 http://aprireunbar.com/?p=10075 Ogni locale, bar o ristorante, deve predisporre un DVR, un Documento di Valutazione Rischi. Vediamo, anche scaricando un esempio gratuito, come si prepara.     […]

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Ogni locale, bar o ristorante, deve predisporre un DVR, un Documento di Valutazione Rischi. Vediamo, anche scaricando un esempio gratuito, come si prepara.

 

Wet floor, pavimento bagnato e quindi scivoloso, vediamo come si scrive il documento di valutazione rischi per un bar o ristorante.

Wet floor, pavimento bagnato e quindi scivoloso, vediamo come si scrive il documento di valutazione rischi per un bar o ristorante.

 

Al mondo dell’HACCP abbiamo già dedicato molti post, e senz’altro molti dei nostri lettori vi hanno già familiarizzato, tanto da sapere che, per ottemperare a quanto richiesto, bisogna stendere un “Piano di autocontrollo” un documento che individua, valuta e predispone azioni correttive per i rischi di carattere igienico sanitario (ne parliamo più diffusamente in questo post).

Se l’HACCP si occupa di aspetti igienico sanitari, e quindi di salvaguardare la sicurezza “della nostra pancia”, c’è un’altro settore della legislazione per aprire e gestire un bar che ha a che fare con gli infortuni che in una attività che fa ospitalità possono accadere, sia a chi vi lavora sia a chi frequenta il locale.

Questo settore trova la sua regolamentazione nel Decreto. Legislativo 81/08, il cosiddetto Testo Unico della Sicurezza.

Di questa legge abbiamo ampiamente parlato in questo post, e abbiamo visto come, fra gli adempimenti che essa comporta, c’è quello di dotare la propria attività di un DVR, un Documento di Valutazione Rischi. Questo documento andrà, appunto, a valutare i pericoli che potrebbero conclamarsi e individua comportamenti, buone norme e presidi che possono evitare che questi pericoli si concretizzino in un infortunio.

In questo post vedremo quindi come si prepara e si scrive un DVR per un bar o un locale.

 

COS’E’ IL DVR PER RISTORANTI E BAR

 

Tagliarsi, uno dei più classici rischi per cuochi e operatori di locali.

Tagliarsi, uno dei più classici rischi per cuochi e operatori di locali.

 

Come dicevamo, il DVR (Documento di Valutazione Rischi) ha lo stesso scopo di un piano di autocontrollo per l’HACCP, ma in questo caso ha a che fare con i rischi di carattere infortunistico.
Nello specifico si tratta di una relazione, di un documento che deve essere obbligatoriamente presente all’interno del locale e deve essere sempre a disposizione per eventuali controlli.

Nello stenderlo dobbiamo considerare che ha per oggetto l’individuazione di tutte le possibili fonti di rischio presenti nel nostro locale o insite nello svolgimento del lavoro. Rischi che potrebbero portare a infortuni, danni alla salute o a malattie professionali. In un locale, bar o ristorante che sia, potenziali fonti di infortuni potrebbero essere, ad esempio:

Tagliarsi mentre lavoriamo i cibi

Scottarsi con padelle e friggitrici,

Scivolare, magari mentre trasportiamo carichi o scendiamo scale di magazzini e salette.

 

A questi rischi, tipici del nostro lavoro, dovremmo elencarne sul nostro documento anche altri, di carattere più generale, ad esempio il rischio legato agli impianti elettrici agli impianti del gas, alla presenza di eventuali sostanze tossiche (per esempio per la pulizia) alla scarsa illuminazione o ancora ai mezzi di trasporto se facciamo del take away.

Una volta individuate queste fonti di rischi, sarà il momento di elencare i correttivi che intendiamo applicare per “disinnescarli” ad esempio mettendo strisce antiscivolo sulle scale, predisponendo con gli appositi salvavita gli impianti elettrici, apprendendo le corrette tecniche di taglio dei cibi o usando abbigliamento apposito (grembiuli e guanti in maglia di acciaio…) e ancora formando il personale con corsi che li responsabilizzino in questo senso.

CHI DEVE FARE IL DVR

Questo documento è obbligatorio per tutti i bar e locali che abbiano dipendenti e perfino soci lavoratori. Predisporre questo documento dovrebbe essere obbligo del RSPP (figura di cui abbiamo parlato in questo post), ma spesso sono aziende di consulenza per il lavoro a farsene carico. In realtà il proprietario ha l’obbligo di farsi seguire nella stesura di questo documento da un tecnico solo nel caso il suo locale abbia almeno 10 lavoratori (compresi titolari e soci) mentre sotto questo numero il locale può predisporre un’autocertificazione semplificata anche se, per semplificarsi la vita, si finisce per farlo preparare comunque da un tecnico esterno. In ogni caso si hanno 90 giorni dall’apertura del locale per redigere il documento.

QUANTO COSTA IL DVR

Come sempre, non è facile avere prezzi da internet, anche perchè il costo di questo documento è legato alla complessità del locale valutato. Da alcune ricerche fatte diciamo che, parlando di piccoli bar, abbiamo trovato preventivi da 200 a 400€.

E’ da notare che il documento  (di cui proviamo a compilare insieme un esemplare durante i nostri corsi full immersion di “Apertura e gestione Bar“) non ha scadenza,semmai può essere da aggiornare nel caso alcuni fattori cambino (ristrutturazioni, nuovi piatti o metodologie utilizzate…)

 

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Come funziona il corso RSPP, il corso per la sicurezza, per i gestori di bar e ristoranti.

 

La cucina, il luogo dove avviene la maggior parte degli infortuni in bar e ristoranti.

La cucina, il luogo dove avviene la maggior parte degli infortuni in bar e ristoranti.

 

La sigla RSPP, acronimo di “Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione” è una di quelle con cui chi vuole aprire un bar o un locale, deve familiarizzare.
Questa figura (introdotta giuridicamente nel 1994) deve essere quella che, in una qualsiasi azienda, gestisce e coordina le attività del “Servizio di Prevenzione e Protezione” (SPP) dai rischi e quindi dagli infortuni più o  meno gravi connessi alla attività lavorativa e alla sua fruizione.

Del ruolo di questa figura avevamo già parlato, in senso più generale all’interno del sistema di sicurezza sui luoghi di lavoro, in questo post; qui vogliamo parlare in maniera più esauriente del corso che porta a creare la figura del RSPP.

Come avevamo scritto, è obbligatorio nominare un RSPP in ogni attività in cui ci sia almeno un lavoratore dipendente, o un lavoratore ad esso comparabile (un familiare o coniuge). I suoi compiti saranno i seguenti:

  • Individua i fattori di rischio e le misure di sicurezza per prevenirli
  • Segue i programmi di formazione e informazione dei lavoratori.
  • Struttura e segue i documenti inerenti i piani di sicurezza aziendali

La figura di RSPP può essere ricoperta da chiunque in azienda, chiunque, in ogni caso, sia presente in maniera continuativa in azienda. Il proprietario quindi (anche se, nella ristorazione, le figure di proprietario e RSPP possono coincidere solo se l’azienda ha meno di 200 addetti) , ma anche un direttore o un dipendente cui vengano delegate queste mansioni.
RSPP si diventa prendendo parte ad un corso obbligatorio della durata di 16 ore (quando si parla di livello di rischio aziendale basso, abbastanza classico per le attività di ristorazione. Questa durata sale a 32 o 48 ore nel caso di rischio rispettivamente medio e alto). Questo corso va rinnovato, rifatto periodicamente, un po’ come quello HACCP, ogni 5 anni.

Questo corso RSPP è composto, normalmente, di 4 moduli di 4 ore l’uno, con un programma che più o meno ricalca queste linee:

MODULO 1. Normativo

  • Sistema legislativo in materia di sicurezza dei lavoratori;
  • Il sistema nazionale della prevenzione;
  • I Soggetti del sistema di prevenzione aziendale secondo il D.Lgs. n. 81/08: compiti, obblighi e responsabilità;
  • La responsabilità civile e penale e la tutela assicurativa;
  • “Responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni, anche prive di responsabilità giuridica”
  • La classificazione delle imprese.

MODULO 2. Gestionale

  • I criteri e gli strumenti per l’individuazione e la valutazione dei rischi
  • Il documento di valutazione dei rischi (DVR, obbligatorio)
  • I modelli di organizzazione e gestione della sicurezza
  • La considerazione degli infortuni mancati e delle modalità di accadimento degli stessi
  • La considerazione delle risultanze delle attività di partecipazione dei lavoratori
  • La gestione della documentazione tecnico amministrativo
  • L’organizzazione della prevenzione incendi, del primo soccorso e della gestione della emergenze.

MODULO 3. Tecnico

  • I principali fattori di rischio e le relative misure tecniche, organizzative e procedurali di prevenzione e protezione
  • Il rischio da stress lavoro-correlato
  • I rischi ricollegabili al genere, all’età e alla provenienza da altri paesi
  • La sorveglianza sanitaria;

MODULO 4. Relazionale

  • L’informazione, la formazione e l’addestramento
  • Le tecniche di comunicazione
  • Il sistema delle relazioni aziendali e della comunicazione in azienda
  • La consultazione e la partecipazione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza
  • Natura, funzioni e modalità di nomina o di elezione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza.

 

QUANTO COSTA IL CORSO RSPP PER BAR?

Anche questo corso, come altri obbligatori del mondo bar, può essere tenuto da vari enti, e conviene sempre fare un pochino di concorrenza, andando a vedere i diversi prezzi offerti. Nel nostro caso, andando a vedere lo stesso corso offerto da vari enti e in vari contesti regionali. Noi abbiamo trovato i costi dei corsi RSPP per i bar o ristoranti da 140€ a 300€, IVA esclusa. Su prezzi che vanno da 80 a 100€ abbiamo invece trovato i corsi RSPP online.
Questi ultimi funzionano di solito sostenendo i primi due moduli con documentazione che viene presentata online, mentre gli ultimi due moduli vengono erogati come “frontali” cioè con la presenza di un formatore, spesso in forma di videoconferenza (Skype).

 

AGGIORNAMENTI CORSO RSPP 2018

Al momento in cui aggiorniamo questo post, nel 2018, abbiamo potuto vedere che non è cambiato molto, alcuni programmi si sono strutturati in maniera diversa, a seconda dei bisogni riscontrati dal tecnico di riferimento, quindi fra le materia potremmo avere:

  • Valutazione del rischio di stress da lavoro correlato (diciamo legato a contesti in cui al lavoratore viene chiesto più di quello che possa effettivamente svolgere)
  • Valutazione del rischio biologico
  • Valutazione del rischio chimico
  • Valutazione del rischio da postura e movimentazione merci (cantine e banconi stretti, con scalette? magazzini mal disposti?)
  • Valutazione del rischio da incendio
  • Valutazione del rischio legato al rumore (assolutamente fondamentale nei locali, sopratutto discoteche o pub).
  • Valutazione del rischio legato al radon  (gas generato da alcune sostanze che possono essere presenti nel terreno, particolarmente presente in seminterrati e cantine)

Invariato invece l’aspetto dei costi. Al momento (ottobre 2018) abbiamo un range di prezzo, per corsi in aula oppure on-line, che va dai 180 ai 300€.

 

 

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