Bar=caffè, e quando si pensa di aprire un proprio locale la scelta della marca, o meglio della miscela di caffè che offriremo, è sempre uno dei momenti focali, ma come scegliere quello giusto?

Diciamo subito una cosa: appena si spargerà la voce che stiamo aprendo un locale,  o magari ci vedranno semplicemente dare una spolverata al bar, le torrefazioni ci salteranno addosso come fulmini per proporci i loro prodotti e, anche, per farci sapere quanto sono disposte ad offrirci. Si, perchè in larga parte la scelta del caffè da offrire ai clienti è ancora, per molti baristi, legata a quanto la torrefazione offre loro, in termini di macchine in comodato, aiuti economici ed attrezzature in genere.

E il caffè? Durante i nostri corsi di caffetteria base mettiamo a confronto (fisicamente, versando i chicchi su due piatti) una miscela di buon livello e una cattiva, e vediamo come colore, forma e presenza di chicchi lavati possano permetterci di riconoscere, visivamente, la qualità della miscela.

Qualità peraltro non sempre può voler dire buono, per il palato del nostro cliente, succede spesso che un caffè buono al nord, dove si prediligono caffè più morbidi, profumati e delicati, non sia apprezzato anche in meridione, dove al contrario vanno per la maggiore caffè corposi e amari, magari a scapito dell’aroma (perché questo?  Le differenze fra arabica e robusta e come cambiano il sapore del caffè le trovate in questo post)

Possiamo fare di più per aiutarvi in questa scelta? Beh, pensiamo di sì, e con il nostro blog gemello dedicato al caffè abbiamo cominciato ad assaggiare molte miscele di molte torrefazioni italiane, cercando di darne una giusta valutazione. Fra i caffè che abbiamo recensito fino ad oggi abbiamo: caffè Esse, Danesi, Illy, Palombini, Trucillo, Milani, Paranà, Lavazza, Kenon, e se seguite questa pagina, e magari la leggete fra un po’ di tempo, molti altri caffè saranno stati aggiunti…