Stiamo assistendo ad una crisi nel settore della ristorazione. La richiesta di personale è di gran lunga maggiore dell’offerta e della disponibilità di dipendenti qualificati e con esperienza. Moltissimi ristoranti in tutta Italia risentono di questa crisi di personale, tale carenza è maggiore nella sala piuttosto che nella cucina.
I giovani italiani influenzati dai programmi televisivi e della cultura odierna preferiscono fare gli chef piuttosto che i camerieri. Cucina, bar ed enologia vanno per la maggiore e a risentirne più di tutti è senz’altro la sala. Altrettanti sono i giovani che una volta concluso l’istituto Alberghiero decidono di proseguire gli studi e conseguire una laurea in ambiti specializzati.
L’ambizione dei giovani, gli orari scomodi di certe professioni, e il timore di trasferirsi all’estero fanno sì che essi siano proiettati verso altro. Probabilmente la società dovrebbe trasmettere un po’ più di umiltà e rispetto verso tutte le professioni del settore della ristorazione e perchè no, anche aumentare un po’ anche la paga di questi lavori.
“La figura del cameriere è sminutia ripetto a quella dello chef e del barman” sono queste le parole della Prof.ssa dell’istituto alberghiero Buontalenti di Firenze, che vanno a centrare il nocciolo della questione. Chi vorrebbe fare una professione sminuita e poco valorizzata dai più? La società deve imparare ad avere rispetto per ogni professione esistente senza creare gerararchie che vadano ad oscurare un mestiere pittosto che un’altro. La professoressa sottolinea spesso l’importanza dell’influenza dei social media e delle trasmissioni tv (fra le quali famosissima è Master Chef), che indirizzano i giovani verso determinate figure professionali. L’aspetto esteriore e l’immagine che i giovani vogliono dare di sè influenza le loro scelte e la loro carriera.
La difficoltà nel trovare nuovi dipendenti è sempre maggiore. Gli iscritti all’istituto Alberghiero sono comunque numerosi ma “La motivazione e l’entusiasmo diminuiscono un po’ nel momento in cui si inizia ad entrare nel mondo del lavoro” è così che ci spiega la Prof.ssa Anna, inoltre afferma che “è difficile assorbire la richiesta che c’è nel mondo del lavoro con i nostri ragazzi, alcuni continuano gli studi, (…) specializzandosi sopratutto in Lingue, Economia, Scienze dell’alimentazione (…) ed Enologia”. Un’altro ostacolo è sicuramente “la paura di intraprendere esperienze nuove” dice la Prof.ssa come quella di trasferirsi all’estero. Quest’ultima però non giova alla ristorazione italiana ma alla formazione professionale di questi giovani sicuramente sì. L’Italia allora deve rimanere stimolante e creare opportunità che trattengano i giovani della madre patria, senza farli pentire di questa scelta.
Parlando di ristorazione e di questa difficile ricerca di personale qualificato vine da domandarsi:
La Prof.ssa Anna conclude affermando: “Ci sembra di essere diventati un’ufficio del lavoro, le richieste sono tantissime!”
The post Trovare Personale per Bar. Il Parere della Scuola Alberghiera first appeared on Aprire Un Bar.]]>E’ molto vicina all’Italia, offre uno standard di vita decisamente elevato, stipendi favolosi (almeno rispetto a quelli Italiani) in alcune zone si parla italiano e le occasioni di lavoro non mancano. E’ la Svizzera, una nazione le cui possibilità di impiego non si scoprono certo oggi, questa nazione infatti è, da decenni, meta privilegiata di lavoro, sia per gli stranieri che vi risiedono che per i moltissimi transfrontalieri (italiani, ma anche francesi, tedeschi e perfino belgi) che vi spostano giornalmente.
Sono molti i settori in cui si può trovare lavoro spostandosi in Svizzera, da quello delle industrie a quello dell’alta finanza. Un settore di riferimento, anche solo per il numero di persone che impiega a tutti i livelli, rimane però quello dell’ospitalità, dei bar, alberghi, ristoranti e perfino rifugi di montagna. E’ il momento quindi di vedere come trovare lavoro da barista in Svizzera, quali competenze dobbiamo possedere per proporsi e quali sono le normative che lo regolano.
L’alto tenore di vita di questa nazione, il gran numero di funzionari, manager, colletti bianchi e persone che vi si muovono, una certa tendenza a godersi il tempo libero. Tutto questo fa sì che in Svizzera i locali non manchino, così come non mancano le opportunità per lavorare in questo campo, quindi trovare offerte di lavoro come barista in Svizzera non è affatto difficile. Ma da dove cominciare?
Per trovare lavoro come barista a Ginevra, nel Canton Ticino, a Zurigo o in altre città elvetiche, un giro su qualche sito come questo, è già un buon inizio; vi si trovano infatti numerosi annunci di lavoro, in cui cercare quello che per area linguistica e per competenze, potrebbe fare al caso nostro. Se però siamo già in Svizzera o possiamo permetterci di soggiornarvi per qualche giorno (inutile dire che la vita in Svizzera costa carissima) anche armarsi di copie del nostro curriculum (nella lingua locale naturalmente) e farsi qualche bel giro per locali può essere un’ottima soluzione; non sarà difficile aver avuto, a fine giornata, qualche contatto interessante per un periodo di prova.
Nella lingua locale dicevamo. Lavorare come barista in Svizzera, come in ogni altra nazione, significa operare in un contesto che presuppone molto contatto con il pubblico, un lavoro, anzi, sul contatto con l’ospite. Difficile quindi lavorare come barista se non conosciamo la lingua nella quale probabilmente i clienti si rivolgeranno a noi.
La Svizzera, lo sappiamo, è una nazione piccola, ma tutti noi sappiamo quanto sia anche complicata dal punto di vista linguistico, con tre lingue ufficiali (senza considerare il romancio) parlate nella confederazione: francese, tedesco e, nel Canton Ticino, italiano. Per aggiungere un elemento di consolazione (o di maggior confusione) c’è da dire che nelle grandi città (soprattutto Ginevra) lavorano e risiedono un altissimo numero di expat, di stranieri che vivono nei paradisi fiscali o che, più spesso, lavorano nelle organizzazioni internazionali e nelle multinazionali che hanno sede in Svizzera. Queste persone spesso non parlano francese e comunicano nella lingua franca del mondo, l’inglese. Non sarebbe perciò strano che in alcuni locali non ritengono fondamentale la conoscenza della lingua ufficiale locale, ma semplicemente un ottimo inglese.
Se la lingua straniera (a parte in Canton Ticino) è sicuramente una competenza di base da avere per lavorare come barista e cameriere in Svizzera, quali altre abilità sono richieste?
Quelle pratiche naturalmente, e se barista uguale figura che ha a che fare con il caffè, è evidente che una competenza nell’uso della macchina da espresso, sul macinacaffè e sui cappuccini sicuramente farà comodo.
Tutto questo è un po’ banale, anche perché i lettori del nostro blog di caffè ne sanno! Andiamo quindi un pochino più a fondo. Per farlo dividiamo la Svizzera in due zone culturali ben distinte: quella francese e quella tedesca.
Il caffè in Svizzera viene largamente bevuto, anzi, nelle statistiche di questi anni, abbastanza consolidate, la Svizzera occupa il settimo posto al mondo nella classifica inerente il consumo pro capite di caffè (soltanto fra il decimo e dodicesimo posto l’Italia) ma viene bevuto, e sopratutto bevuto al bar, con modalità diverse in queste due zone.
La zona di lingua Tedesca infatti basa molta offerta su due precisi modelli di caffetteria, molto più sviluppati rispetto a quella francese, almeno nel momento in cui scriviamo.
Quello del caffè Italiano. La svizzera è vicinissima all’Italia, uno storico fortissimo movimento migratorio che ha portato molti italiani a vivere fra i cantoni, senza dimenticare radici, gusti e sapori della propria terra, e un certo mai sopito amore del tedeschi per l’Italia e il gusto italiano fanno si che espressi, ristretti, cappuccini e macchiati italiani, possibilmente accompagnati dal nome di una torrefazione italiana (o con un nome che “suona” italiano) siano sempre graditi al cliente. Caffè insomma, per molti svizzeri vuol dire Italia.
Quello del coffee specialty. Molti nostri lettori conoscono questo nuovissimo approccio per cui il caffè non è più una miscela di chicchi più o meno anonimi, ma una è vera esperienza; un prodotto con precise origini, precise tecniche agronomiche e di tostatura che portano ad un prodotto di altissimo livello, da lavorare con profonde competenze sul caffè, sulle tecniche di estrazione e sul brewing.
Nell’area francese queste due influenze, anche se non non certo assenti, sono meno presenti. Qui il modello transalpino del caffè au lait e dell’espresso estratto in modo un po’ approssimativo rimangono imperanti.
Se poi si va nei piccoli villaggi fra le montagne allora predomina un modello locale, con espressi molto lunghi, tantissimo latte “schiumato”, tanta panna e crema di latte
Se trovare lavoro, avendo le giuste competenze, non è difficile, quanto guadagna un barista in Svizzera? O meglio, quanto guadagna e quali condizioni contrattuali può pensare di aver diritto?
Il mondo del lavoro in Svizzera, anche quello delle strutture turistiche e di ospitalità, è normato dalla “Convenzione Colletctive National de Travaile” CCNT (che nel Canton Ticino diventa CCNL Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro) questo documento, che potete scaricare nella sua ultima versione, valida fino al 31 dicembre 2020, a questo link.
Questo contratto norma tutti i passaggi del rapporto di lavoro. A cominciare per esempio dal periodo di prova (14 giorni modificabile con accordo fra le parti fino ad un massimo di tre mesi) alla tredicesima, prevista anche in Svizzera, al giorno di pagamento dello stipendio (ultimo del mese) alle ferie (cinque settimane l’anno) alle pause pranzo (minimo mezz’ora, non pagate) e naturalmente agli stipendi
Ecco, qual’è lo stipendio dei baristi in Svizzera? Al lordo, questi vanno da un minimo di 3.400 ad un massimo di 4.800 Franchi Svizzeri (al momento in cui scriviamo nel aprile 2020 da 3.200 a 4.500€). Questo è il lordo, ma altra bella notizia è che le tasse vi pesano molto meno che in Italia, dal 13 al 17% circa, quindi il lavoratore si mette in tasca una bella fetta dello stipendio.
Questo bello stipendio viene erogato a fronte di un orario lavorativo leggermente superiore a quello Italiano: 42 ore fino a 45 in certi contesti. Gli straordinari sono naturalmente previsti, e pagati come ore di lavoro normali.
Non scopriamo niente di nuovo dicendo che questo altissimo stipendio (diciamo il triplo di quello Italiano?) è a fronte di un costo della vita molto alto. Ma quando si va a lavorare in un altra nazione, lo abbiamo detto molto volte, non lo si fa per una scelta lavorativa, ma di vita.
The post Trovare Lavoro come Barista in Svizzera first appeared on Aprire Un Bar.]]>Si richiede capacità di di lavorare in squadra, adattamento a un ambiente di lavoro multiculturale, senso dell’organizzazione e della pulizia.
Si offre contratto a tempo indeterminato, vitto e alloggio, stipendio commisurato all’esperienza e comunque in grado di soddisfare candidature qualificate.
Inviare CV con foto e referenze verificabili, a: [email protected]
Una azienda offre lavoro a Parigi per baristi e barman
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