idee per ristorante | Aprire Un Bar https://aprireunbar.com Come aprire un bar o un locale: informazioni, suggerimenti e segreti per diventare un gestore di successo! Tue, 31 Mar 2020 13:53:14 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.0.9 I 6 Nuovi Business per Ristoranti e Locali https://aprireunbar.com/2020/02/24/i-6-nuovi-business-per-ristoranti-e-locali/ https://aprireunbar.com/2020/02/24/i-6-nuovi-business-per-ristoranti-e-locali/#respond Mon, 24 Feb 2020 07:10:54 +0000 https://aprireunbar.com/?p=17532 Idee originale per attirare clienti in un locale? Vediamo i 6 nuovi business per ristoranti dal mondo nel 2020! Niente di meglio che iniziare l’anno […]

The post I 6 Nuovi Business per Ristoranti e Locali first appeared on Aprire Un Bar.]]>
In cerca di nuovi prodotti per attirare clienti nel vostro locale? Vediamo le novità dal mondo!
In cerca di nuovi prodotti per attirare clienti nel vostro locale? Vediamo le novità dal mondo!

Idee originale per attirare clienti in un locale? Vediamo i 6 nuovi business per ristoranti dal mondo nel 2020!

Niente di meglio che iniziare l’anno con una guida ai principali fare/non fare nel mondo dei bar e della ristorazione: lo sa bene Uber Eats, il colosso americano delle consegne a domicilio, che a gennaio ha rilasciato il proprio report con le statistiche dei cibi più richiesti, ordinati e diffusi tra gli utenti nel 2019, in pratica in nuovi business per un locale per l’anno che verrà… cogliendo l’occasione per fare qualche previsione sulle tendenze da aspettarsi quest’anno in ambito alimentare. 

Se pensiamo, del resto, che queste ricerche siano poco affidabili e più adatte a raccogliere likes, pensiamo bene che sistemi come Uber Eats, o Deliveroo o similari guadagnano sulle consegne (anche se il cibo non è prodotto da loro) in pratica, più azzeccano i prodotti di successo, più guadagnano! A proposito, se volete associare il vostro locale a Uber Eats o similari, leggete prima questo post.

I risultati hanno evidenziato che chi ordina cibo a domicilio opta sempre più spesso per piatti a base vegetale, verdure e legumi, zuppe e brodi, ma anche frutta esotica. Secondo Jeanette Mellinger, responsabile della ricerca, le preferenze dei clienti si stanno spostando in massa verso quei cibi considerati sostenibili e salutari: trend che evidenzia una maggiore sensibilità sociale ed ecologica, oltreché la netta vittoria della qualità del prodotto sopra altri fattori, come il prezzo o la quantità. 

Più in generale, parlando di opportunità commerciali per i bar e la ristorazione, il report di Uber Eats sottolinea 6 principali business per i locali, in voga dallo scorso anno e destinate a svilupparsi ulteriormente nel 2020. 

Essere “Green”. Nuovi business per i locali vegetariani…

Che ci piacciano o no certe filosofie, nei nuovi business per i locali ci sono sicuramente i locali vegani e vegetariani...
Che ci piacciano o no certe filosofie, nei nuovi business per i locali ci sono sicuramente i locali vegani e vegetariani…

Come già detto, nel 2020 verranno premiati tutti quei locali in grado di dare al cliente prodotti biologici e piatti prevalentemente a base di verdure. Si tratta di un trend iniziato già da qualche anno e che dal 2018 ha preso piede in maniera sempre più costante: cresce il numero degli individui che seguono una dieta vegana o vegetariana, come anche di quelli che scelgono opzioni integrali.

Nell’ambito dei bar, una tendenza molto forte di cui tenere conto è quella delle alternative al latte: i consumatori infatti si rivolgono sempre di più a prodotti che non contengono lattosio, come il latte di avena, di soia o di mandorla. 

Oltre al tipo di offerta, un altro aspetto emerso dalla ricerca è la recente sensibilità ecologica di molte fasce della popolazione: sono quindi favoriti tutti quei business che includono nella loro agenda (di vendita, di marketing o comunicazione) politiche commerciali eco-sostenibili, ad esempio vietare le cannucce di plastica o scegliere di usare solo bicchieri in vetro e carta riciclata

Cucina asiatica per un locale trend…

Non solo sushi. Anche in combinazione con la cucina Sud americana, la cucina asiatica sembra essere una ottima idea per attrarre clienti in un locale...
Non solo sushi. Anche in combinazione con la cucina Sud americana, la cucina asiatica sembra essere una ottima idea per attrarre clienti in un locale…

Anche se le notizie di questi mesi (mentre stiamo scrivendo a spaventare il mondo è il nuovo coronavirus orientale) sembrano dire il contrario, anche la tendenza del cibo asiatico si è affermata da qualche anno e vedrà incrementare la propria popolarità nel 2020. Piatti asiatici come il sushi e il ramen, ma anche i takoyaki, gli udon e il kimchi, una pietanza coreana a base di cavolo, occupano un posto d’onore tra le preferenze dei consumatori sia per il carattere esotico delle ricette sia per i sapori particolari e ricercati di alcuni prodotti tipicamente utilizzati. Alla fine basta pensare a quanti, tra noi, hanno iniziato a usare la soia come sostituto del sale. La cucina asiatica tende inoltre ad essere molto ricca di proteine e fa ampio uso di spaghetti di soia e di riso, avvalorando l’idea generale che la vede come una dieta alimentare più salutare delle altre.

Curioso notare che spesso la cucina orientale, all’estero, viene mixata, in un ardito fusion, con quella sudamericana; tendenza sviluppata, questa, con al forte migrazione Nipponica in Sudamerica (sopratutto Brasile) negli anni ’50.

Parlando di cucina orientale, un tipo di business che ancora non si è del tutto affermato ma che sta prendendo piede è quello relativo alla pasticceria asiatica: per Uber Eats, sono sempre di più i clienti che ordinano dolci coreani e giapponesi, come i dorayaki (simili a pancakes), la famosa “torta nuvola” (cheesecake giapponese), il gelato taiyaki (fornito con coni di cialda a forma di pesce) o il “pineapple bun”, panino dolce all’ananas di origine cantonese. 

Piatti da Instagram per il nostro locale…

Promuovere il nostro locale? Perfino con Instagram, e con piatti pensati ad hoc!
Promuovere il nostro locale? Perfino con Instagram, e con piatti pensati ad hoc!

Il report di Uber Eats individua un’altra tendenza, nata con l’avvento dei social network e destinata a crescere in maniera costante, nelle preferenze dei consumatori verso quei piatti e cibi considerati piacevoli da vedere, estetici: in una parola, “instagrammabili”. 

Vale l’imperativo “anche l’occhio vuole la sua parte”. In una cultura del cibo alimentata da Instagram, i cibi esteticamente gradevoli possono aumentare di popolarità rapidamente: è stato questo il caso della carambola (anche “frutto stella”), che in America è diventata un must per tutti gli aspiranti food blogger, in quanto si presta benissimo a creare una fantastica immagine sui social media. Stessa cosa per quanto riguarda gli spaghetti al nero di seppia, visivamente attraenti per via del colore scuro e ricercato.

A fare gola al cliente poi sono le situazioni in cui l’impiattamento gioca un ruolo fondamentale: nel mondo dei bar e delle caffetterie aumenta l’importanza di tecniche come la latte art, mentre crescono in popolarità le tisane esotiche, i tè e le bevande (ma anche i piatti) a base floreale, dove il colore e la decorazione svolgono una funzione di presentazione essenziale.      

Mocktails. La tendenza dei cocktail low alcool per i locali….

Nuove idee per l'aperitivo in un locale? I Mocktails, i cocktail con poco alcool!
Nuove idee per l’aperitivo in un locale? I Mocktails, i cocktail con poco alcool!

La notizia stavolta non arriva da Uber Eats, ma dall’azienda concorrente Yelp: i cocktail analcolici stanno crescendo in popolarità e sempre più bar offrono bevande deliziose ma senza alcool, a base di centrifughe, succhi, tinture e infusi.

Nato in America ma diffusosi rapidamente nel Regno Unito e nel resto d’Europa, il mocktail (fusione delle due parole “cocktail” e “mock”, che significa “finto”) si basa sulla reinterpretazione di cocktail classici o mix originali, ma rigorosamente privi di alcol. Si tratta di un’altra tendenza nata per rispondere alla crescente attenzione dei consumatori verso la propria salute e la qualità dei prodotti consumati. L’unione di queste due componenti ha portato all’ampliamento dell’offerta di alternative analcoliche. Esse sono giudicate più salutari e “responsabili” da ormai ampia parte dei frequentatori di bar, nonché perfettamente fruibili da astemi e dai guidatori del venerdì sera.

A tutti i bar, Yelp raccomanda di creare una lista di quattro o cinque mocktail ispirati ai grandi classici (gin tonic, americano, long island) perché nel 2020 potrebbe addirittura nascere la moda dell’aperitivo analcolico e delle serate alcol-free.

Spazio e luce per un locale di tendenza….

Mentre dieci anni fa i cocktail bar erano per lo più stanze piccole, spesso illuminate da poche luci soffuse, con un numero minimo di posti a sedere, adesso la maggior parte dei locali sta optando per location ampie, spesso all’aperto o comunque luminose, più casual e divertenti. Se prima si trovavano banconi grossi e lunghi, che occupavano metà dello spazio, adesso la postazione del bar è ridotta al minimo e viene invece dato posto ai tavoli e alle sedie per i clienti. Cocktail bar nati nei seminterrati o sviluppati su più piani, in verticale, si stanno spostando verso locali larghi, magari su un unico piano, ma dotati di finestre e di un qualche spazio esterno.  

Le alternative al caffè per un locale…

Cold brew e... scopriamo le alternative al classico espresso fra le idee originali per un locale...
Cold brew e… scopriamo le alternative al classico espresso fra le idee originali per un locale…

Un business in continua crescita è quello del caffè, bevanda leader nel mondo oggi disponibile in un numero incredibile di aromi e varietà. Adesso, quando entriamo in un bar, possiamo trovare dozzine di opzioni tra cui scegliere, da quelle più classiche alle bevande ghiacciate, passando per la crema di caffè, un must-have dell’estate italiana. Tra le bevande a base di caffè che saranno popolari nel 2020 troviamo appunto il cold brew, che ha davvero conquistato il mondo. Il caffè biologico (in linea con le tendenze salutiste dei consumatori) e tutte quelle varietà in cui al caffè viene aggiunto latte che non contiene lattosio. Sempre nel mondo dei bar, un altro business destinato a crescere è quello del caffè da asporto: verranno favoriti quei locali dotati di più ampia scelta di tazzine e contenitori da asporto, ma soprattutto quelli in grado di fornire il servizio più veloce (d’altra parte le generazioni di oggi sono sempre troppo di fretta). Qui è utile ricordare ciò che abbiamo detto riguardo alla necessità di adottare atteggiamenti e politiche ecologiche. Nel caso dei contenitori per il caffè da asporto, ad esempio, molti bar offrono sconti a quei clienti che usano tazze riutilizzabili invece di optare ogni giorno per una tazza da viaggio usa e getta: si tratta di un duplice risparmio, per l’attività e per il cliente, ed è una delle strategie di comunicazione migliori per conquistarsi la fiducia e la simpatia di una clientela che vuole essere ecosostenibile.

The post I 6 Nuovi Business per Ristoranti e Locali first appeared on Aprire Un Bar.]]>
https://aprireunbar.com/2020/02/24/i-6-nuovi-business-per-ristoranti-e-locali/feed/ 0
Guida alle Tecniche per Aumentare gli Incassi di un Bar https://aprireunbar.com/2017/07/16/guida-alle-tecniche-per-aumentare-gli-incassi-di-un-bar/ https://aprireunbar.com/2017/07/16/guida-alle-tecniche-per-aumentare-gli-incassi-di-un-bar/#respond Sun, 16 Jul 2017 20:47:18 +0000 https://aprireunbar.com/?p=13798 Valutazione del target e della posizione, le tecniche del up-selling, del cross-selling e tutto sulle strategie per incrementare le vendite di un bar o di […]

The post Guida alle Tecniche per Aumentare gli Incassi di un Bar first appeared on Aprire Un Bar.]]>
Valutazione del target e della posizione, le tecniche del up-selling, del cross-selling e tutto sulle strategie per incrementare le vendite di un bar o di un locale.

 

Per aumentare gli incassi di un locale bisogna partire dall'analisi del pubblico e della posizione.

Per aumentare gli incassi di un locale bisogna partire dall’analisi del pubblico e della posizione.

 

Nessuno aprirebbe o rileverebbe un locale, un bar o un ristorante, solo per sperare di intercettare qualche cliente frettoloso. Se nei primi tempi, prima della apertura del locale, potremmo essere distratti dalle questioni burocratiche o da eventuali lavori di ristrutturazione, dal giorno della apertura la nostra priorità diventerà una sola: riuscire a lanciare il locale e aumentare, giorno per giorno, gli incassi, attraendo e fidelizzando clienti.

Far crescere il  fatturato di un locale è senz’altro anche una questione di tempo (il nostro locale avrà bisogno di qualche settimana o mese per farsi conoscere) ma ha molto a che fare con le caratteristiche del locale, con quanto bene siamo riusciti a studiare, prima della apertura, il nostro pubblico, con le nostre qualità umane e di comunicazione e, infine, perfino con tecniche che gli esperti di marketing studiano da tempo, e che solo in apparenza sono lontane dal nostro bar.

 

COSA SI PUO’ FARE, PRIMA DELLA APERTURA, PER CREARE UN LOCALE DI SUCCESSO

 

Le scelte di arredamento sono fondamentali per un locale di successo

Le scelte di arredamento sono fondamentali per un locale di successo

 

 

In questo post vedremo diverse tecniche e strategie, tutto quello che si può fare, per aumentare gli incassi. C’è però qualcosa che, una volta aperto il locale, non si può più fare.

Sono state moltissime le volte in cui, chiamati a cercare di rialzare un locale che non riusciva a far crescere gli incassi, abbiamo capito come la crisi era figlia di gravissimi errori nella scelta della posizione, nella valutazione del target che la zona offre e perfino nelle scelte di arredo. Errori in fase di ideazione e costruzione, errori a cui è spesso praticamente impossibile, o è estremamente costoso, porre rimedi davvero efficaci. Vediamo di che natura possono essere questi errori.

Errori nella scelta della posizione.

Possono essere diversi, a volte subdoli, e di solito sono senza rimedio. Per valutarli dobbiamo considerare attentamente a che tipo di clientela puntiamo, e quali sono i comportamenti, anche i più insignificanti, di questa clientela.

Capita ancora spesso di parlare, ad esempio durante i nostri corsi di gestione bar, con persone che dicono di puntare su una clientela di automobilisti di passaggio, e dicono di avere un largo parcheggio a disposizione, ma non vogliono vedere come il parcheggio sia dalla parte opposta della carreggiata, e non vogliono immaginare come solo pochi automobilisti (davvero assetati!) siano disposti a parcheggiare dal lato opposto di una strada trafficata, e poi osare l’attraversamento.

Ancora, molte persone che dicono di sperare sulla clientela di passaggio, per caffè e tabacchi, non vogliono vedere come siano davvero pochi i clienti che camminano su quel marciapiede. Un bar come questo, peraltro, difficilmente riesce a proporre una qualità elevata, quindi difficilmente riesce a far muovere clienti che vi si rechino appositamente.

Qualità: molti gestori sovrastimano quella che saranno in grado di offrire, prendono una buona brioche congelata e pensano di poter competere con super pasticcerie, mettono un banco gelato e sono convinti di attrarre frotte di famiglie festanti… fare qualità è difficile, e dobbiamo essere davvero professionisti preparati; abbiamo lavorato per esserlo?

Rimedi?  Come dicevamo prima errori di questo tipo sono di solito senza rimedio. Non possiamo spostare un parcheggio o muovere il locale su un altro marciapiede. Possiamo far crescere la nostra qualità, ma richiede passione, energia e tempo… ne abbiamo? Intanto potete cominciare a leggere il nostro reportage sulla migliore locazione per un bar o un ristorante, che trovate in questa pagina.

Errori nella valutazione del target

Chi è il target? Le grandi aziende, e chi si occupa di marketing, lo sanno benissimo. Il target è il pubblico a cui vogliamo vendere, coloro che speriamo diventino nostro clienti. Attenzione: il target non sono persone, ma sono persone in un certo momento, un momento in cui hanno determinati bisogni.

Mi rifaccio, scrivendo questo, ad un post che abbiamo pubblicato tempo fa, sulla differenza fra locali di esperienza e locali di servizio. Il cliente di queste due tipologie potrebbe essere la stessa persona, la mattina avrà bisogno di un caffè per svegliarsi o di fare colazione (locale di servizio) ma la sera vorrà godersi una pizza o un’aperitivo, ricavandone un’esperienza.

Ecco: attenti a non mettere un locale di esperienza in un’area di servizio (la sala da tè in una stazione ferroviaria) e nemmeno (anche se meno grave) il locale di servizio in una area da esperienza (il bar tabacchi di basso livello in una via molto di moda).

Attenti anche ai comportamenti della clientela. Se noi pensiamo di vendere ad un pubblico di impiegati in uffici, dovremmo cercare di verificare che non mangino in ufficio con il “gavettino” portato da casa, o che non abbiano una mensa interna, altrimenti potremmo fare ben poco, se non rammaricarci di non aver valutato questo fattore…

Rimedi? Anche in questo caso spesso non c’è niente da fare, in altri casi sarebbe necessario rendersi conto della discordanza fra bisogni della cliente e possibilità di modificare la nostra offerta, se la nostra competenza ce lo permette…

Errori di arredamento

Locali molto stretti che con due persone sembrano già pieni, pochissima visibilità interna, il prodotto che vogliamo vendere di più quasi invisibile dall’esterno e così via…

Rimedi? Ristrutturare il locale? Abbiamo tempo e fondi per farlo magari due mesi dopo aver aperto?

 

COSA FARE PER AUMENTARE GLI INCASSI DEL NOSTRO BAR APPENA APERTO

 

Attenzione e rapporto con il cliente: ecco le armi per far crescere gli incassi di un locale

Attenzione e rapporto con il cliente: ecco le armi per far crescere gli incassi di un locale

Partire fortissimo e puntare sul cliente.  Questa sono i comandamenti che dovremo avere chiarissimi davanti agli occhi nel momento che apriamo il locale, e perfino prima. Vediamoli da vicino.

Partire fortissimo

Ricordiamoci bene che un cliente che viene a visitare un locale aperto da poco o che da poco ha cambiato gestione darà, a quel locale, una sola chance. Se non sapremo giocarcela bene il cliente andrà via, nella migliore delle ipotesi, con l’idea di aver visitato un locale banale, un locale “come gli altri” e non avremo modo di recuperarlo. Ricordiamoci quindi che dovremo partire con il locale perfettamente a punto, ben arredato e curato, e con il massimo della qualità e della scelta, il nostro primo cliente, anche fosse l’unico della giornata, dovrà essere un re!

Rapporto con il cliente

Ricordiamoci che il nostro cliente il caffè può farselo a casa, che se vuole un aperitivo può tranquillamente bersi un crodino in salotto. Se il cliente viene da noi  è anche per avere una esperienza, vuole relazionarsi con qualcuno che l’aperitivo lo fa di lavoro, quindi dovrebbe saperlo fare, perfino stupirlo. Quando il cliente entra cerchiamo di dargli attenzione, prontezza ma anche e sopratutto cerchiamo di essere degli osti, degli chef che sanno scegliere i loro ingredienti e creare i loro piatti, facciamo trasparire la nostra professionalità, la nostra cura, la nostra passione. E’ questo che il cliente vuole e che lo spingerà a preferirci anche in futuro.

 

ON SELLING, UP SELLING E ALTRE TECNICHE DI VENDITA IN BAR E RISTORANTI

 

Vediamo quali sono le strategie per aumentare il fatturato di un bar

Vediamo quali sono le strategie per aumentare il fatturato di un bar

 

Hanno nomi strani, e sembrano destinati alle grandi aziende, ma, come diciamo da sempre, fra un piccolo bar e la Fiat non c’è nessuna differenza, tutte e due le aziende dovranno capire chi è il loro cliente, dargli il prodotto che vuole e saperglielo comunicare. Vediamo quindi quali sono le tecniche di vendita che devono padroneggiare i manager delle grandi aziende, e quindi anche noi, se vogliamo riuscire ad aumentare gli incassi del nostro locale.

Up selling

La strategia di vendita dell’up selling consiste nel proporre al cliente un prodotto di livello e di prezzo superiore a quella che era la sua idea di partenza.

Abbiamo un esempio di come questo concetto venga esportato nel mondo del bar proprio in questo periodo. I bar delle stazioni ferroviarie del gruppo Chef Express propongono un noto marchio di caffè Italiano (non so se lo stesso in tutti i locali) quando si va alla cassa per prendere lo scontrino per un caffè il cassiere ci chiederà “vuole l’espresso normale o vuole la nostra miscela Sublime a un’Euro e 20?” La percezione, rimanendo vicino alla cassa, è che molti clienti scelgano la sublime, cioè l’up selling.

Sentiamo anche questo come lontanissimo da noi? Abbiamo un bar che fa pranzi e qualcuno, ora in estate, ci chiede un insalata? “Mi è arrivata stamani la mozzarella direttamente dalla Campania, da una azienda agricola con cui siamo in contatto, gli faccio una bella caprese? E’ un Euro in più, ma una mozzarella così non la dimentica più!

Il Cross Selling

Il Cross Selling consiste nel proporre al nostro cliente prodotti o accessori correlati a quello che sta acquistando.

Per avere un esempio di questa tecnica basta aprire, sul computer in cui state leggendo questo post, la pagina di un prodotto, magari un telefono cellulare, in vendita su Amazon; sotto le informazioni e le foto sul prodotto stesso troverete “Chi ha comprato questo prodotto ha acquistato anche…” e ci sarà un elenco di cuffie, cavetti, bastoni per i selfie adatti a quel cellulare e così via… Chi sta acquistando il cellulare sarà tentato, già che c’è, di acquistare anche altri prodotti ad esso legati…

E in un locale? Nella nostra pizzeria proponiamo una bella pizza ai frutti di mare, sul menù scriveremo “con questa pizza vi consigliamo un bicchiere di Aglianico, che, con le sue sensazioni salmastre, si sposa benissimo con il profumo delle cozze…”

La posizione dei prodotti su scaffali

 

Nei supermercati sono usate molte tecniche di vendita che possiamo applicare anche nei nostri locali.

Nei supermercati sono usate molte tecniche di vendita che possiamo applicare anche nei nostri locali.

 

Ecco, qui siamo nel regno dei supermercati. Lo studio della posizione dei prodotti sugli scaffali è infatti molto avanzato in questo settore commerciale, e gli esperti del settore conoscono bene l’importanza di mettere il prodotto che offre il maggior margine all’altezza degli occhi, dove più facilmente verrà notato e acquistato, oppure come collocare un certo prodotto all’inizio o alla fine del percorso fatto con il carrello…

Anche un bar, se ci pensiamo bene, offre molte possibilità di mettere in azione questo tipo di tecniche. La nostra vetrina della pasticceria, ad esempio, potrebbe cambiare faccia durante la giornata: la mattina brioches, a pranzo insalate e il pomeriggio piccola pasticceria, piccoli sfizi…

Ancora, potremmo provare, nei vari giorni, a mettere caramelle, cioccolate e altri prodotti d’impulso in vari punti del banco e del locale, e tenere nota delle vendite, fino a trovare la posizione più redditizia. Stessa cosa potrebbe essere per la lavagna su cui scriviamo il menù, siamo sicuri che cambiandogli posizione non vendiamo di più?

 

CLICCATE QUI per scoprire le date dei nostri PROSSIMI CORSI DI APERTURA E GESTIONE BAR E LOCALI e portate al corso i VOSTRI PROGETTI, LI ESAMINEREMO INSIEME!

The post Guida alle Tecniche per Aumentare gli Incassi di un Bar first appeared on Aprire Un Bar.]]>
https://aprireunbar.com/2017/07/16/guida-alle-tecniche-per-aumentare-gli-incassi-di-un-bar/feed/ 0
Quello che Manca a Cucine da Incubo https://aprireunbar.com/2017/01/19/quello-che-manca-a-cucine-da-incubo/ https://aprireunbar.com/2017/01/19/quello-che-manca-a-cucine-da-incubo/#respond Thu, 19 Jan 2017 07:07:11 +0000 http://aprireunbar.com/?p=11619 Le ricette per attirare clienti nei bar, come quelle di “Cucine da incubo” e altri programmi simili sono corrette, ma spesso non sono sufficienti a […]

The post Quello che Manca a Cucine da Incubo first appeared on Aprire Un Bar.]]>
Le ricette per attirare clienti nei bar, come quelle di “Cucine da incubo” e altri programmi simili sono corrette, ma spesso non sono sufficienti a rilanciare un ristorante. A raccontarcelo è, in questo post, Emiliano Lemma.

 

Attirare clienti nel nostro ristorante con le idee di Cucine da Incubo

Attirare clienti nel nostro ristorante con le idee di Cucine da Incubo

Ormai non c’è canale televisivo che non sfrutti l’onda lunga dell’interesse per il mondo della cucina con dei programmi specifici che hanno tutti molto successo.Quelli che fanno più parlare di sé e che riguardano più da vicino il mondo della ristorazione piuttosto che quello della cucina in genere, sono i vari Masterchef, Cucine da Incubo, 4 Ristoranti e similari, anche nelle versioni straniere.

Stiamo parlando, è ovvio, solo di format televisivi che, in quanto tali, non riproducono alla perfezione la realtà. Ne sono consapevole e non potrei certamente essere credibile se basassi il mio lavoro su dei programmi di successo che hanno come fine ultimo l’audience.

Però è evidente il fatto che questi programmi abbiano spostato l’attenzione dalle semplici ricette della nonna, sul modello Benedetta Parodi, alla professionalità degli chef e dei ristoratori.

Emblematico è il caso di Cucine da Incubo, sia nella versione di Gordon Ramsey che in quella italiana, condotta dal bravissimo e simpaticissimo Chef Cannavacciuolo.

Lo schema è sempre lo stesso: Cannavacciulo viene chiamato in aiuto di un ristorante in crisi. Effettua un sopralluogo e scopre che i piatti proposti non sono buoni. Anzi, spesso sono disgustosi. Allora procede con l’ispezione in cucina e scopre che le materie prime utilizzate sono di scarsa qualità e l’ambiente è spesso sporco. Inoltre, lo chef generalmente è nervoso e poco preparato e il proprietario non sa come gestirlo e come far funzionare la “macchina” del ristorante, a cominciare dallo staff.

Ecco allora che lo Chef stellato sistema le cose: semplifica il menu, propone nuove ricette, rinnova i locali, fa del “coaching” nei confronti di staff, proprietari e cuoco. E tutto si sistema.

Non è sbagliato, questo schema. Se in un locale si mangia male, basta preparare dei piatti migliori. Se in un ristorante il ristoratore non sa comunicare con lo staff e organizzare il lavoro, allora bisogna insegnargli come fare. Infine, se un locale è brutto, demodé, sporco, un bel restyling risolve il problema.

Però non basta. Allo schema proposto in Cucine da Incubo, come anche, in parte, a MasterChef o nell’ottimo 4 Ristoranti di Alessandro Borghese, mancano due pezzi fondamentali, senza i quali un ristorante non potrà mai raggiungere il successo.

Non solo: questi due aspetti fondamentali sono SEMPRE presenti nei ristoranti che hanno davvero successo. Sto parlando dell’organizzazione imprenditoriale di un ristorante e del marketing.

Un ristorante non è solo quell’attività nella quale si fanno mangiare le persone. Un ristorante è un’impresa imprenditoriale a tutti gli effetti. Uno dei motivi per cui molti dei ristoranti appena aperti chiudono dopo pochi mesi è relativo alla mancanza di professionalità da parte dei titolari.

Persone che, spesso, non hanno alcuna conoscenza del mondo della ristorazione. E che, ancor più spesso, non hanno alcuna esperienza su come si gestisce un’attività. Anche un ristorante è un’impresa e va gestita come tale.

Occorre scegliere la corretta forma societaria. Bisogna imparare a leggere un bilancio. Imparare a trattare in modo adeguato con i fornitoriselezionare e gestire lo staff nel modo più efficiente. Spesso vengo contattato da ristoratori che mi dicono di non sapere perché il loro ristorante, a fine mese, non porta i risultati sperati, nonostante l’ottima cucina che propongono e il buon afflusso di clienti.

Spesso si tratta, come scopro poi, di locali gestiti in modo dilettantesco, sia a livello di organizzazione interna che a livello di organizzazione economico-finanziaria. Nessun ristorante può avere successo se non è gestito come un’impresa, indipendentemente dal numero di coperti serviti ogni giorno.

Il secondo aspetto maggiormente ignorato da chi si occupa di ristorazione è quello relativo al marketing.

Il marketing non è solo pubblicità e, soprattutto, non pubblicità come la si intende in Italia.

Non stiamo parlando di fare manifesti, volantini o di farsi fare un nuovo sito web. E neanche di aprirsi una pagina Facebook e postarci il cartellone con il menu del Cenone di Capodanno.

Il marketing nel mondo della ristorazione è un’insieme di strategie di acquisizione e fidelizzazione della clientela.

Ma non solo. Non è creando qualche campagna a pagamento su Facebook che un ristorante si riempirà magicamente di clienti.

Il successo, per un ristorante, si ottiene anche differenziandosi dalla massa dei locali tutti uguali, comunicando la propria idea di cucina unica, aumentando la spesa media del cliente e, fattore troppo spesso trascurato, sviluppando e coltivando le public relations.

Il marketing per la ristorazione non è quindi, come tanti sedicenti esperti sostengono, soltanto impararare a sfruttare internet ma si svolge anche e soprattutto offline, nel mondo reale. Purtroppo i ristoratori restano convinti che per avere un ristorante di successo sia sufficiente proporre portate di qualità al prezzo giusto e il passaparola farà il resto. Non è così, e i ristoratori di successo lo sanno. Gli altri, invece, continuano a guardare Masterchef, Cucine da Incubo e gli altri programmi cercando di carpirne i segreti per un ristorante di successo.

Emiliano Lemma Ricetta Vincente.it

The post Quello che Manca a Cucine da Incubo first appeared on Aprire Un Bar.]]>
https://aprireunbar.com/2017/01/19/quello-che-manca-a-cucine-da-incubo/feed/ 0
Associare il Nostro Locale a Just Eat e ai Servizi di Consegna a Domicilio https://aprireunbar.com/2016/12/19/associare-il-nostro-locale-a-just-eat-e-a-servizi-di-consegna-a-domicilio/ https://aprireunbar.com/2016/12/19/associare-il-nostro-locale-a-just-eat-e-a-servizi-di-consegna-a-domicilio/#comments Mon, 19 Dec 2016 07:26:07 +0000 http://aprireunbar.com/?p=11563 Si può aumentare il fatturato del nostro bar o ristorante associandoci a servizi di consegna a domicilio come Just Eat, Foodora o Deliveroo? Poniamo di accorgerci, […]

The post Associare il Nostro Locale a Just Eat e ai Servizi di Consegna a Domicilio first appeared on Aprire Un Bar.]]>
Si può aumentare il fatturato del nostro bar o ristorante associandoci a servizi di consegna a domicilio come Just Eat, Foodora o Deliveroo?
Aumentare gli incassi del nostro locale con le consegne a domicilio: come arriveranno questi ghiaccioli in Arabia?
Aumentare gli incassi del nostro locale con le consegne a domicilio: come arriveranno questi ghiaccioli in Arabia?

Poniamo di accorgerci, con il nostro ristorante, la nostra pizzeria, la nostra hamburgeria, che quando in tv c’è la partita o un programma seguitissimo, i clienti calano drammaticamente. Sappiamo bene che i clienti ci apprezzano molto, ma in quel momento il richiamo del piccolo schermo è molto forte… La soluzione sarebbe ovvia, portargli il loro hamburger preferito a casa, che possano mangiarlo comodamente sul divano. Per farlo però dobbiamo preparare volantini da mettere nella cassetta della posta, farci promozione su internet sperando di avere una buona visibilità.

Nella migliore delle ipotesi ci vorrà tempo per avere un certo ritorno, e nel frattempo pagheremo uno scooter, con assicurazione, manutenzione e, giustamente, il ragazzo che fa le consegne.

 Esiste una alternativa?

Certo, in questa epoca internettiana possiamo iscrivere, associare il nostro locale a sistemi come Just Eat, o altri sistemi ci consegna a domicilio come Foodora o Deliveroo e altri ancora. Loro faranno pubblicità per noi, e in molti casi ci forniranno perfino il mezzo.

 

 ASSOCIARSI A FOODORA, DELIVEROO O JUST EAT E’ VANTAGGIOSO?

 

Un home delivery orientale...

Un home delivery orientale…

Al momento il sistema più forte, almeno a livello mondiale, è Just Eat, un sistema nato in Danimarca e quotato in borsa. Al momento, perché la concorrenza è forte e vivace, e abbiamo recentemente potuto vedere come in Olanda il sistema Uber EATS (il discussissimo sistema di taxi che in questo caso porta, invece di passeggeri, pizze e hamburger, sbarcato in questi giorni anche a Milano) sia già molto forte.

Questi sistemi offrono, soprattutto, visibilità al nostro locale. Una volta che ci associamo, verremo inseriti in un portale che sarà visitato da chi, quella sera, vuol mangiare sul divano e che farà l’ordinazione direttamente sul portale. Noi la riceveremo e la prepareremo, a consegnarla ci penserà (molte volte) l’addetto messo in campo dal sistema (sì, il termine è brutto) di home delivery. Per questo servizio pagherà un sovrapprezzo il cliente che riceve a casa il cibo. E a noi? Quanto costa associarsi a Just Eat o a sistemi simili? Non ci crederete, ma pur scrivendo a due sistemi di home delivery, non siamo riuscito a saperlo, e aspettiamo che qualche ristoratore associato ce lo racconti…

I pro e i contro sono quindi ben chiari:

PRO:

  • Fanno pubblicità per noi.
  • Ci possono dare una maggior visibilità rispetto a quella che noi potremmo raggiungere.
  • In molti casi ci liberano di motorini da mantenere e dipendenti da dover gestire.

CONTRO

  • Hanno un costo
  • Sono un sistema di recensioni, che comunque ospitano, anche se non in maniera importante come Trip Advisor quindi possono fare la fortuna, ma anche la sfortuna, del nostro locale…

 

Un velocissimo Home delivery di Kathmandu, in Nepal

Un velocissimo Home delivery di Kathmandu, in Nepal

Andando a sfogliare le statistiche di questi gruppi vediamo come i tempi di consegna promessi si aggirino sui 30 minuti (è vero? naturalmente nemmeno loro possono far sparire il traffico) e aggiungono al costo dei piatti ordinati una cifra che va dai 2,50 ai 2,90€e che pagherà il cliente a casa. Sempre secondo queste statistiche vediamo (vi abbiamo dedicato un capitolo nell’ultimo corso di apertura e gestione bar) come i locali che funzionano meglio come home delivery siano quelli che propongono pizza (beh, un grande classico) e sushi, forti sono anche hamburger e panini..

Come ci si associa? Visitando i rispettivi siti e compilando un facile questionario, dopodiché si viene, almeno nella nostra esperienza, contattati da un tutor che ci segue nel percorso…

The post Associare il Nostro Locale a Just Eat e ai Servizi di Consegna a Domicilio first appeared on Aprire Un Bar.]]>
https://aprireunbar.com/2016/12/19/associare-il-nostro-locale-a-just-eat-e-a-servizi-di-consegna-a-domicilio/feed/ 23
Tutte le Strategie per Attirare i Turisti nel Nostro Locale https://aprireunbar.com/2016/05/16/come-gestire-un-bar-turistico/ https://aprireunbar.com/2016/05/16/come-gestire-un-bar-turistico/#respond Mon, 16 May 2016 06:47:50 +0000 http://aprireunbar.com/?p=10558 Il turismo è una gran risorsa per i bar italiani, ma per conquistare questa fetta di clientela servono strategie appropriate e una corretta gestione. Vediamo […]

The post Tutte le Strategie per Attirare i Turisti nel Nostro Locale first appeared on Aprire Un Bar.]]>
Il turismo è una gran risorsa per i bar italiani, ma per conquistare questa fetta di clientela servono strategie appropriate e una corretta gestione. Vediamo come si gestisce un bar frequentato da turisti.

 

Vediamo le idee per lanciare un bar che punti ai turisti....

Vediamo le idee per lanciare un bar che punti ai turisti….

 

Sta iniziando la bella stagione; la settimana scorsa abbiamo cercato  di dare qualche spunto per le insalate estive e a dare qualche suggerimento per mettere un impianto di nebulizzazione nello spazio esterno del proprio bar (trovate tutta la burocrazie e i regolamenti per strutturare un dehor esterno in questo post). Questa volta parleremo di un altro aspetto legato alla bella stagione: il turismo, e in particolare cercheremo di dare qualche dritta su come si gestisce un bar frequentato sopratutto da turisti.

L’Italia, lo sappiamo tutti (a volte sembra che gli unici a non saperlo siano i nostri governanti) è una nazione che trae dal turismo una importante fetta di ricchezza nazionale. Aprire un bar, un ristorante, un locale in Italia vuol dire, il moltissimi casi e in percentuali molto diverse, poter avere accesso ad una clientela straniera che viene a visitare il nostro paese. In alcuni casi, riuscire ad “acchiappare” questa clientela vuol dire far fare un balzo sensibile al nostro fatturato.

Chiaro che quella di chi si muove per turismo è una categoria poco incasellabile. Ci sono turisti italiani e stranieri, e fra gli stranieri si può provenire da molte nazioni, magari con esigenze diverse, ad esempio un viaggio mordi e fuggi, una vacanza dedicate all’arte, una settimana in montagna o sulla spiaggia, o, ancora, un periodo di ferie dedicate allo sport o ad un mix fra queste possibilità. Ci sono però delle regole generali per attrarre questo tipo di clientela, vediamole insieme.

 

PER ALZARE IL FATTURATO CON I TURISTI EFFICIENZA E PERSONALE PRONTO

 

Sapete che negli anni '50 venivano organizzate gare di corsa per camerieri?

Sapete che negli anni ’50 venivano organizzate gare di corsa per camerieri?

 

Uno dei problemi più sentiti, da parte di chi gestisce locali turistici, e quello del personale. E’ evidente  che se un locale deve realizzare la maggior parte del suo fatturato annuo in pochi mesi, in quel periodo deve essere super efficiente.

Quel locale ha quindi bisogno di una squadra affiatata, che giri bene e che sappia affrontare i momenti di stress che inevitabilmente arriveranno. Questa squadra andrà creata prima della stagione turistica, cercando di far lavorare insieme gli elementi che la compongono prima che arrivi il picco della stagione; sia per oliare i meccanismi sia per (purtroppo succede) avvicendare gli elementi che, ci si rende conto, non sono all’altezza del compito che li aspetta o (problema non meno grave) non sono in grado di “Fare spogliatoio” e creano dissapori e attriti, che diventerebbero drammatici negli stressantissimi picchi di lavoro. Chi, come me, ha fatto le stagioni al mare o in montagna, sa bene di cosa parlo…

Attenzione, tutto questo può essere, in un locale turistico più difficile che in un altro contesto. Un locale normale ha più o meno lo stesso staff tutto l’anno, mentre un locale turistico spesso deve creare uno staff più o meno da zero per la stagione, salvo scioglierlo alla fine del periodo di vacanze.

Lavorare bene e fare fatturato vuol dire però anche essere preparati. Innanzitutto dal punto di vista tecnico, con un personale che ha già provato e riprovato tutto quello che il locale offrirà, dal cappuccino alla mise en place del buffet dell’aperitivo, e sa farlo con standard accurati e veloci (e perfino un po’ stilosi) anche in situazioni di stress. Preparati vuol poi dire anche conoscere quello che andremo a vendere e saperlo proporre, la capacità di esposizione sarà un vero acceleratore per gli incassi!

L’efficenza di un locale non si esaurisce con il personale. Pensiamo bene a fornitori, sistemazione delle scorte, capacità dei frighi e delle macchine del ghiaccio prima che arrivi l’onda (a volte l’orda) dei villeggianti…

 

IDEE PER I PRODOTTI DA VENDERE IN LOCALI TURISTICI?

 

Il turista preferisce, di solito, menù con preparazioni tipiche... (foto dal sito prodottitipici.it)

Il turista preferisce, di solito, menù con preparazioni tipiche… (foto dal sito prodottitipici.it)

 

Ma quali prodotti deve vendere un locale, un bar, che cerca il suo mercato, la sua clientela soprattutto fra i turisti? Come dicevamo all’inizio, ci sono vari tipi di turismo, proviamo a ragionare qualche esempio.

  • Bar di puro passaggi posti sui flussi turistici. Potrebbe essere il bar della stazione, o di fronte alla fermata dell’aliscafo. I consumi possono essere simili a quelli di bar per una clientela normale, ma con un occhio in più a chi è in viaggio da tempo. Oltre a panini e snack, fondamentali per uno spuntino o un pranzo veloce, dobbiamo far trovare anche cappuccini, brioches, prodotti d’impulso e gelati, più o meno confezionati. E non facciamo troppo i difficili nel far usare la toilette ai nostri clienti!
  • Bar posto in una città o cittadina d’arte. La tipologia di cliente è rappresentata dal turista che, nel corso della sua visita, presumibilmente stanco e accaldato, vuol fare una sosta, magari con un pranzo veloce. Potremmo semplificare dicendo che in un contesto come questo andranno per la maggiore panini, insalate, bibite e succhi (e magari i frullati home made che trovate in questo post) e magari (turisti del nord?) cappuccini e torte.
    La realtà è però più articolata, e sempre più vediamo tendenze a offrire, anche in contesti veloci o di street food, prodotti non banali, basati su ingredienti sul territorio, che offrano al turista una vera e propria esperienza gastronomica non banale, una ulteriore immersione nel paese che sta visitando…
  • Locale per un consumo più rilassato. Potrebbe essere il piccolo bistrò (termine abusato ma sempre di moda; in russo “быстрò” vuol dire “veloce”) e perfino un vero e proprio ristorante.
    Ecco, qui certamente il turista si aspetta una vera immersione nelle straordinarietà italiane. La cucina, la gastronomia è, per chiunque, una parte fondamentale della vacanza, e i nostri visitatori, una volta tornati a casa non potranno non raccontare agli amici che magnifiche mangiate di piatti tipici si sono fatti!  Abitiamo in un paese bellissimo, raccontiamolo e offriamo, senza mettere in vetrina sempre e solo focaccine congelate!

PAROLE D’ORDINE PER LAVORARE CON I TURISTI: INGLESE E INTERNET

 

Quali lingue vengono usate su internet?

Quali lingue vengono usate su internet?

 

Perfino un noto politico, anni fa, diceva che il futuro sarebbe stato fatto di inglese, internet e impresa. Noi per adesso fermiamoci ai primi due termini, ma inglese e internet, in un locale che fa ospitalità, ci devono essere.

Noi proprietari e il personale con cui lavoriamo dovremmo sicuramente avere un livello almeno decente di inglese; essere in grado di capire cosa ci viene chiesto e rispondere con sicurezza vuol dire offrire una esperienza piacevole e rassicurante ai nostri clienti stranieri. Se saremmo in grado di comunicare con loro senza problemi diventeremo un’oasi rilassante nella loro vacanza, e quindi un posto dove tornare.

Se poi alla universale lingua dell’inglese riusciamo a legarne anche un’altra, arricchiremo noi stessi e sicuramente entreremo ancora più in sintonia con i nostri clienti.

Internet: questa magica parolina fa rima con un sacco di cose… per esempio…

  • Fa rima con Wi Fi. I nostri ospiti arrivano dall’estero, e, quando vengono da noi, spesso non hanno la connessione sul cellulare; una connessione wi-fi a disposizione a volte rappresenta la differenza fra farli rimanere e vederli andare via senza consumare. Anche se a noi non piacciono gli ospiti chini sui telefonini, pensiamoci…
  • Fa rima con recensioni e siti di viaggi come Trip Advisor, siti che tutti i gestori di locali temono o lodano. Una volta i turisti venivano trattati male e spennati, magari al grido di “tanto domani ce ne sono altri e questi non li vediamo più!” adesso il turista spennato non lo vediamo più, è vero, ma torna a casa e scrive…. (volete una guida completa per gestire Trip Advisor per il vostro locale? Leggetela qui!).
  • Fa rima con il lato bello di Trip Advisor…. quando siamo in una città che non conosciamo andare a vedere su Trip Advisor quali sono i locali che hanno le migliori recensioni ci verrà abbastanza naturale, e se il nostro locale sarà fra quelle….

 

MA I BUTTADENTRO FUNZIONANO?

 

I buttadentro dei locali e ristoranti funzionano? (foto dal sito Radiomantova)

I buttadentro dei locali e ristoranti funzionano? (foto dal sito Radiomantova)

 

Che i turisti sono un mercato importante, sopratutto in alcune zone, lo hanno capito in molti, lo hanno capito talmente bene da aver inventato una figura ad hoc per acchiapparli: il cosiddetto buttadentro.

Tutti noi sappiamo di chi si parla, del cameriere o incaricato che staziona fuori dal locale e ci invita, più o meno caldamente, ad entrare, raccontandoci le delizie che il menù offre.

Si tratta di figure raramente ben accette, a volte un po’ fastidiose, ma che se davvero simpatiche ed empatiche qualcosa possono portare. Se nella vostra zona la guerra per prendere i turisti è davvero dura, e voi non avete grossi valori, una grande qulità da proporre, si potrebbe anche provare…

 

CLICCATE QUI e scoprite i nostri CORSI DI CAFFETTERIA, LATTE ART E BARMAN

The post Tutte le Strategie per Attirare i Turisti nel Nostro Locale first appeared on Aprire Un Bar.]]>
https://aprireunbar.com/2016/05/16/come-gestire-un-bar-turistico/feed/ 0
Idee Originali per Locali: Cibo per Bambini e Baby a Domicilio https://aprireunbar.com/2016/05/12/una-nuova-idea-cibo-per-baby-a-domicilio/ https://aprireunbar.com/2016/05/12/una-nuova-idea-cibo-per-baby-a-domicilio/#respond Thu, 12 May 2016 06:28:03 +0000 http://aprireunbar.com/?p=10552 Una start up innovativa offre un servizio di gastronomia a domicilio per la prima infanzia, con ingredienti 100% organici certificati, a km0 e di stagione. […]

The post Idee Originali per Locali: Cibo per Bambini e Baby a Domicilio first appeared on Aprire Un Bar.]]>
Una start up innovativa offre un servizio di gastronomia a domicilio per la prima infanzia, con ingredienti 100% organici certificati, a km0 e di stagione. Scopriamola insieme.

 

Il cibo da asporto per bebè di Babygnam

Il cibo da asporto per bebè di Babygnam

Come fa una mamma, magari lavoratrice a mettere in tavola un cibo sano e fresco per il suo piccolo? E’ uno dei tanti meravigliosi misteri che ogni donna porta con se, ma per chi proprio di tempo non ne ha, è nato a Firenze un nuovo locale che garantisce “pappa fresca a domicilio” per bambini da 6 mesi in su.

Questo nuovo locale di cibo da asporto per bambini si chiama Babygnam e di idee da cui trarre spunto ne ha veramente tantissime. Propone infatti una

La creatrice di Baby gnam pronta per il suo "Home Delivery"

La creatrice di Baby gnam pronta per il suo “Home Delivery”

gastronomia per la prima infanzia, con ingredienti 100% organici certificati, a km0 e di stagione, serviti sempre freschi (i cibi sono sotto vuoto, arrivano in tavola entro 24 ore dalla loro preparazione).

Giusto per dare una idea, i cibi “take away” sono divisi in tre fasce di età: “gnam A” propone pochi ingredienti selezionati, adatti ai primi mesi di svezzamento (da 6 +), come la vellutata di riso e mela cotta, la crema di mais e pera cotta, o il dolce crema di riso; “gnam B” introduce latticini, legumi e cereali per un pasto completo, con porzioni più abbondanti, come il risotto con le zucchine, la pasta con crema di tofu, la crema di borlotti al profumo di rosmarino, il milkshake di frutta al latte vegetale (da 9 +); “gnam C” offre una selezione di piatti di carne e pesce, con piccoli pezzetti di cibo (adatti a 12 mesi +), come la “Vellutata nr.7”, con carota, patata, brodo vegetale, prosciutto cotto, olio, o “La preferita”, con brodo di pollo.

L’eticità di Babygnam non si esaurisce al cibo. Oltre all’uso di ingredienti non particolarmente diffusi, come i fagiolini mung, il sorgo, e l’alga kombu, ricca di sali minerali, perfino il kit con cui viene consegnato il cibo e etico. Tutto è reciclabile o compostabile, e anche la consegna, fatta con una bici elettrica, non inquina. Il vasetto in cui vengono serviti i piatti può essere scaldato a bagnomaria o nel microonde, comodo sia in viaggio, che al ristorante o a casa.

Oltre a fare i complimenti a chi ha saputo creare questa bella idea, inaugurata i primi di aprile a Firenze, vi segnaliamo che il locale è aperto a Firenze, in piazza Dresda n.11, e sul sito www.babygnam.com

 

Il menù di Babygnam il locale che fa cibo take away per bambini

Il menù di Babygnam il locale che fa cibo take away per bambini

 

 

The post Idee Originali per Locali: Cibo per Bambini e Baby a Domicilio first appeared on Aprire Un Bar.]]>
https://aprireunbar.com/2016/05/12/una-nuova-idea-cibo-per-baby-a-domicilio/feed/ 0
COME APRIRE UN BAR O UN RISTORANTE SECONDO GLI AMERICANI https://aprireunbar.com/2015/06/01/come-aprire-un-bar-o-un-ristorante-per-gli-americani/ https://aprireunbar.com/2015/06/01/come-aprire-un-bar-o-un-ristorante-per-gli-americani/#respond Mon, 01 Jun 2015 06:02:29 +0000 http://aprireunbar.com/?p=9026 Da un video americano alcune fondamentali considerazioni sul dove aprire, sul come scegliere la zona per aprire un bar o un ristorante.   A noi, […]

The post COME APRIRE UN BAR O UN RISTORANTE SECONDO GLI AMERICANI first appeared on Aprire Un Bar.]]>
Da un video americano alcune fondamentali considerazioni sul dove aprire, sul come scegliere la zona per aprire un bar o un ristorante.

 

La giusta location per un ristorante di passaggio?

La giusta location per un ristorante di passaggio?

A noi, che da anni cerchiamo di condividere esperienze e informazioni con chi vuole aprire una attività, da pub a caffetteria, ogni tanto viene una domanda: ma come affrontano questi argomenti in altre nazioni? Quali consigli, suggerimenti e trucchi di management e gestione danno, ad esempio, negli Stati Uniti, patria del business training? Cercando risposte a questa domanda siamo andati a cercare materiale in lingua inglese, e dopo aver trovato i tip, le strategie proposte da Forbes (a questo link trovate la serie completa dei post sull’argomento) siamo incappati anche in un video, uno di una lunga serie che questo gruppo sembra proporre.
Questo in particolare offre il suo titolo nella prima slide che presenta: il più grande singolo errore che si può fare aprendo un ristorante. La risposta arriva nella slide successiva, una risposta che ci riporta al più famoso e classico marketing-slogan d’oltreoceano: location, location e location.

Detta così sembra, sembra la scoperta dell’acqua calda, e nelle giornate formative che facciamo ogni mese sulla apertura e gestione di un locale abbiamo spesso visto, in vari esempi in Italia e nel mondo, che una attività può prosperare anche in una location infelice, a patto di avere una altissima capacità di creare valore e pazienza nei primi mesi.

Tornando al video, comuque, questi continua affermando come ci siano due tipi di imprenditori:

  • Quelli che hanno un concept, un’idea precisa del locale che vogliono aprire e cercano una location, uno spazio, un fondo commerciale che vada bene per la loro idea
  • Quelli che hanno una location ma hanno bisogno di un concept che vada bene per essa.

Basta solo guardarsi intorno per capire quanto questo passaggio fondamentale sia spesso non focalizzato dall’imprenditore poco esperto.

Per iniziare con gli esempi, se noi siamo grandi esperti di vino, e vogliamo aprire una enoteca che faccia assaggi, cultura, divulgazione, in cui davvero il cliente possa non solo bere un bel bicchiere, ma fare una vera e propria esperienza gustativa e culturale, capiremo bene come sarà dura aprirla con successo nella hall di una stazione ferroviaria o davanti alla fermata della metro; per quanto queste location abbiano un altissimo passaggio, le persone che la vedranno saranno tutti indaffarate e affannate, e potrebbero prendere in considerazione l’idea di fermarsi solo davanti ad un caffè per svegliarsi o ad un bel panino da mangiarsi poi in treno…

Se al contrario abbiamo già individuato una location specifica, magari perché di proprietà o ad un affitto molto conveniente, sarà allora fondamentale cercare di individuare il tipo di concetto che possa sposare al meglio quella situazione; e, per tornare all’esempio di prima, all’ingresso di una metro sarà nostro ruolo individuare una tipologia di panini particolarmente gustosa da far “grabbare” al volo alla nostra clientela frettolosa.

Lo speaker del video ci invita a questo punto a scrivere una lista dei cinque punti, dei cinque vantaggi che la nostra location deve avere. Ad esempio, se noi partiamo avendo come punto di partenza l’apertura di una enoteca, e dovendo cercare una giusta locazione per piazzarla potremmo individuare come aspetti fondamentali i seguenti:

  1. Aree di vetrine e negozi con un passaggio da “passeggio” e clientela rilassata e disposta all’esperienza.
  2. Almeno venti posti a sedere
  3. Possibilità di preparare piatti freddi, taglieri e crostoni per accompagnare i vini
  4. Possibilità di creare una piccola cantina riparata da luce ed alte temperature
  5. Piccolo spazio esterno per la primavera/estate

Se le varie location che vedremo man mano non soddisfaranno i punti di questa lista, scarteremo le location senza rimpianti, prima di averci speso un’euro.
Il video ci rimanda anche alla necessità di tenere le emozioni lontane da questo schema di pensiero, consiglio fondamentale, visto le molte persone che sbagliano drammaticamente la scelta della location perché guidati da un “innamoramento” iniziale che li focalizza su un solo pregio impedendogli (come in amore) di vedere i difetti della locazione…

Vi lasciamo a divertirvi con le altre considerazioni economiche che fa il video. Saluti dagli USA!

The post COME APRIRE UN BAR O UN RISTORANTE SECONDO GLI AMERICANI first appeared on Aprire Un Bar.]]>
https://aprireunbar.com/2015/06/01/come-aprire-un-bar-o-un-ristorante-per-gli-americani/feed/ 0
IDEE PER L’APERITIVO AL BAR O PER APRIRE UN RISTORANTE? LA SERATA AL BUIO… https://aprireunbar.com/2014/03/26/idee-per-laperitivo-al-bar-o-per-aprire-un-ristorante-la-serata-al-buio/ https://aprireunbar.com/2014/03/26/idee-per-laperitivo-al-bar-o-per-aprire-un-ristorante-la-serata-al-buio/#respond Wed, 26 Mar 2014 06:20:54 +0000 http://aprireunbar.com/?p=6992 La bizzarra idea di una catena francese ripensata per un nostro evento, come un aperitivo o una cena molto particolare: la serata al buio. Pensarla […]

The post IDEE PER L’APERITIVO AL BAR O PER APRIRE UN RISTORANTE? LA SERATA AL BUIO… first appeared on Aprire Un Bar.]]>
La bizzarra idea di una catena francese ripensata per un nostro evento, come un aperitivo o una cena molto particolare: la serata al buio. Pensarla e organizzarla in un bar o ristorante, fra molte attenzioni…

 

DansLeNoir-total-darknessIl gruppo si chiama Dans le noir, in nero, ci direbbero i francesi, e nasce per offrire un’esperienza che più al buio non si può: una cena (ma in certi casi anche un aperitivo e, nella location di Parigi, perfino una SPA con sauna e piscina) totalmente al buio, accompagnati e serviti da personale cieco, in un bizzarro ruolo rovesciato.

Il format della cena, di questo che senz’altro può essere classificato come uno dei più strani ristoranti del mondo, prevede infatti che ci si ritrovi in uno spazio “aperitivo” e, una volta riuniti i clienti che avevano prenotato, si viene accompagnati, appunto da Maître non vedenti, in una sala totalmente al buio, dove ci verrà servita una cena che dovremmo e potremmo annusare, assaggiare, assaporare, “sentire” nel vero senso della parola.

Un esperienze bizzarra e inconsueta, ma che, con un pizzico di coraggio e molto buon senso potrebbe essere riproposta anche nel nostro locale, per organizzare una serata diversa e, sicuramente, un aperitivo innovativo o una particolare cena. I nostri clienti infatti potrebbero anche apprezzare per una volta, un idea coinvolgente, stuzzicante o (e) new age come questa, giocando sia su un cibo da assaporare, sia sul mistero che avvolge i partecipanti….

Rischi? Molti, sia di approccio, di “tono” della serata, che potrebbe molto facilmente scadere nel triviale (ricordo, anni fa, una danslenoir2bizzarra consulenza in un ristorante mooooolto strano…) sia di organizzazione. Riflettendoci bene, se i locali della catena francese hanno una struttura che permette ai partecipanti di sedersi ed essere serviti con un meccanismo probabilmente ben oliato (anche se ci rimane il dubbio, che senz’altro avranno risolto, di come si possa trovare il calice a stelo del vino al buio senza rovesciare il vino sulla tavola), per noi potrebbe essere difficile replicare il meccanismo, soprattutto se pensiamo ad un aperitivo, ottima occasione per un bar, ma in cui la gente che si muove e si incrocia, i piatti di cui servirsi da soli e i drink colmi da portare potrebbero creare più di un disastro… la soluzione potrebbe forse nelle mascherine nere che qualche locale ha adottato (vedi foto qui accanto) sia nel mettere i nostri clienti in un buio non totale, in una penombra studiata, magari con deboli faretti orientati, o con luci a led che marcano sentieri, ma non scoprono volti o sapori…

The post IDEE PER L’APERITIVO AL BAR O PER APRIRE UN RISTORANTE? LA SERATA AL BUIO… first appeared on Aprire Un Bar.]]>
https://aprireunbar.com/2014/03/26/idee-per-laperitivo-al-bar-o-per-aprire-un-ristorante-la-serata-al-buio/feed/ 0
M*BUN, LO SLOW-FAST FOOD https://aprireunbar.com/2014/03/03/mbun-lo-slow-fast-food/ https://aprireunbar.com/2014/03/03/mbun-lo-slow-fast-food/#comments Mon, 03 Mar 2014 06:50:14 +0000 http://aprireunbar.com/?p=6740 Ce lo ha segnalato, durante uno dei nostri incontri dedicati alla gestione bar, Lorenzo Nasi. L’idea ci ha incuriosito, e siamo andati ad approfondire M**BUN, il nuovissimo […]

The post M*BUN, LO SLOW-FAST FOOD first appeared on Aprire Un Bar.]]>
Ce lo ha segnalato, durante uno dei nostri incontri dedicati alla gestione barLorenzo Nasi. L’idea ci ha incuriosito, e siamo andati ad approfondire M**BUN, il nuovissimo concetto che arriva dal motore gastronomico che in questi nuovi anni muove l’Italia: il vulcanico Piemonte!

 

L'interno di un M**BUN di Torino

L’interno di un M**BUN di Torino

Ci capita spesso di dirlo: ogni tendenza sviluppa il suo opposto, ogni segmentazione del mercato genera una estremizzazione contraria. Avevamo il fast food, si sviluppò poi lo slow food e adesso, nella solita Torino, meraviglioso laboratorio di questi anni, emerge lo Slow-fast food, un concept che promette semplicemente di mangiare ne veloce ne lento, solo nel “giusto tempo”, un progetto che sembra nuovissimo, antichissimo, e affonda le sue radici in questi anni…

Nel cominciare a parlare di questo locale vorrei precisare una cosa: non ci piace molto scrivere recensioni di locali, internet ne è già piena, quello che invece vorremo fare in post come questi è cercar di raccontare, a chi sta pensando il suo locale, spunti e idee che il mondo ci offre, e ci offrirà. C’è lo avessero presentato, avremmo considerato il progetto slow-fast, come abbastanza scivoloso, può voler dire tutto e nulla, come è stato pensato, nel pratico?

Per cominciare  i piatti sono quelli del famoso Mc americano (siete controtendenza e volete aprirne uno? guardate qui) ma reintrerpretati in chiave piemontese. I classici hamburger infatti la fanno da padroni, ma, oltre ad essere preparati con la Fassona, macbun_tumala classica carne piemontese, sono completati con verza, rubra (un progenitore del ketchup?) e addirittura con la bagna cauda, la più classica delle salse piemontesi… a completare il menù (lo trovate su questa paginazuppe, e molto Piemonte, sia come linguaggio (il take away diventa “ciapa lì e porta a cà”) sia per la larga scelta di robiole al forno sia per la carne cruda, che possiamo chiamare tartare, ma che ha molto piomonte (e molta fassona) dentro

Questo il menù, ma un locale come questo parte da una filosofia. I valori che muovono M**BUN  sono quelli che adesso troviamo spesso, e che siccome sembrano fare il paio non più con quelli dell’apparire luccicoso degli anni 80/90 ma con una nuova etica del vivere, dell’essere sociali, dell’essere creativamente sobri e consapevoli, che ci sembra crescere in questi anni e che ci sentiamo in pieno di condividere (sono quelli degli egiziani di Cilantro?). Nel pratico alimenti del territorio, riscoperta e riapproccio alla tradizione, attenzione al riciclo e un oceano di energia (forchette e bicchieri monouso in materiali biodegradabili, completamente compostabili, e riciclabili con l’umido). A questo punto cosa copiare da questa esperienza l’abbiamo detto:  riscoperta del territorio e la grande energia!

La MoleCola

La MoleCola

Dove si trova? In tre location, tutte a Torino, che scoprite sulla loro pagina. Fra parentesi, in queste location servono fra l’altro la MoleCola, una bibita che potete immaginare di cosa sappia. ma dove Mole sta per Mole Antonelliana, il simbolo di torino. Che noi italiani siimo ancora capaci di ricreare poli di straordinarietà

 

 

The post M*BUN, LO SLOW-FAST FOOD first appeared on Aprire Un Bar.]]>
https://aprireunbar.com/2014/03/03/mbun-lo-slow-fast-food/feed/ 1
DINNER IN THE SKY, IL RISTORANTE FRA LE NUVOLE https://aprireunbar.com/2014/02/14/dinner-sky-il-ristorante-fra-le-nuvole/ https://aprireunbar.com/2014/02/14/dinner-sky-il-ristorante-fra-le-nuvole/#respond Fri, 14 Feb 2014 05:54:58 +0000 http://aprireunbar.com/?p=6462 Beh, non è facile trarre da questo post uno spunto per i nostri locali, a meno che non gestiamo uno spettacolare rifugio in montagna. Non […]

The post DINNER IN THE SKY, IL RISTORANTE FRA LE NUVOLE first appeared on Aprire Un Bar.]]>
Dinner in the sky a Bruxelles, dove si trova la sede della compagnia.

Dinner in the sky a Bruxelles, dove si trova la sede della compagnia.

Beh, non è facile trarre da questo post uno spunto per i nostri locali, a meno che non gestiamo uno spettacolare rifugio in montagna. Non è facile nemmeno andare a cena in questo inusuale ristorante montato man mano in varie città del mondo, che ospita solo 22 clienti e in cui il conto si aggira sui 20.000€ a persona; ma sognare è da sempre qualcosa  che ha a che fare con il cielo, e una fantastica cena sospesi su alcuni dei paesaggi più belli del mondo è il sogno-esperienza promesso e promesso da Dinner in the sky, una società che organizza questo tipo di eventi sospendendo su una gru un tavolo di circa 9 metri, tavolo attorno al quale si siedono i commensali e nel cui centro si muovono i camerieri e i cuochi. Si mangia sospesi in aria (a circa 50 13metri di altezza) con le cinture di sicurezza allacciate, ma volete mettere la meraviglia?

La stessa struttura può essere adattata per la cerimonia di un matrimonio “volante” (il sacerdote disposto a salire in cielo sarà incluso nel prezzo?) e come

Il lavoro sulla struttura di Dinner on the sky, soffrite di vertigini?

Il lavoro sulla struttura di Dinner on the sky, soffrite di vertigini?

lounge, tanti tavoli separati e musica per un privee davvero esclusivo.

… e se piove (e sopratutto se c’è vento?) la società di Dinner in the Sky offre anche una assicurazione che copre parte del rischio…

Dinner in the sky sui cieli di Jaffa, in Israele

Dinner in the sky sui cieli di Jaffa, in Israele

The post DINNER IN THE SKY, IL RISTORANTE FRA LE NUVOLE first appeared on Aprire Un Bar.]]>
https://aprireunbar.com/2014/02/14/dinner-sky-il-ristorante-fra-le-nuvole/feed/ 0