Il contributo a fondo perduto, come si intuisce dal nome, è una sovvenzione in denaro della quale non verrà richiesta la restituzione. Per cui è un tipo di agevolazione data dall’ente pubblico all’azienda e che non prevede nessun tipo di rimborso. L’ente ovvero: Regione, Comune, Camera di Commercio, Ministero… eroga il contributo senza chiedere niente in cambio. Per queste ragioni è un ottimo trampolino di lancio per chi vuole aprire una propria attività senza avere una grande liquidità.
Per aprire un bar è necessario presentare la domanda per il finanziamento e giostrarsi tra i vari bandi che lanciano enti statali ed eventualmente europei. Le opportunità per i giovani ci sono, ad oggi chi è interessato può rivolgersi al Ministero dello Sviluppo e richiedere dei finanziamenti per aprire un bar. Ovviamente gli saranno concessi solamente dopo aver superato determinati requisiti.
Quali sono i requisiti per richiedere un contributo a fondo perduto?
Una volta certi di avere tutti i requisiti richiesti si può procedere con la realizzazione del nostro progetto!
Perchè richiedre un finanziamento per aprire un bar? Per aprire un bar o un punto di ristoro, si parla di finanziamenti a fondo perduto che vanno dal 20% al 50%. La percentuale in questione può variare a seconda del tipo di soci che costituiscono la società e dalla società stessa. Detto ciò, se si vuole usufruire di un finanziamento a fondo perduto dobbiamo innazitutto controllare se esistono bandi regionali che fanno al caso nostro. Se così non fosse, bisognerà dare cercare tra i bandi nazionali ed europei. Optare per un finanziamento a fondo perduro elargito dalla regione, dallo Stato o dall’Europa vuol dire decidere di investire nel proprio futuro lavorativo e sulla propria carriera!
Solitamente è possibile ottenere i finanziamenti a fondo perduto attraverso la partecipazione a specifici bandi, dove occorre allegare i documenti richiesti e fornire all’ente erogatore un business plan chiaro e dettagliato. All’interno del programma si dovrà esporre in modo esaustivo il progetto che si vuole far finanziare. L’Agenzia nazionale a cui rivolgersi per le agevolazioni a fondo perduto con bandi nazionali è senza dubbio INVITALIA. Si tratta dell’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, di proprietà del Ministero dell’Economia. Scopri tutti i Bandi dei Contributi a fondo perduto e dei Finanziamenti agevolati erogati da Invitalia. (Per farlo, dovrai registrarti a Find UP, e inserire Invitalia nel campo ricerca bandi e contributi nella pagina di ricerca apposito.)
Ma quali sono le fonti di finanziamento a disposizione nel 2022 per sostenere queste iniziative imprenditoriali? Scopriamone alcune insieme! La Legge di Bilancio 2022 presenta molte novità sugli incentivi per gli investimenti delle imprese. Inoltre vi sono anche altri canali quali i fondi europei, regionali e comunali a sostegno di nuove realtà imprenditoriali. Scopriamo insieme quali sono i principali canali di finanziamento attualmente disponibili per chi decide di aprire una propria attività.
Se una di queste iniziative si adatta alle tue esigenze non esitare a partecipare subito al bando! In caso contrario, approfondisci le ricerche con le informazioni e gli strumenti che ti abbiamo fornito così da trovare un bando su misura per te e la tua attività !
Buona fotuna per l’inizio di questa tua nuova impresa!
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Aprire un ristorante con il crowdfunding senza finanziamenti in banca, come? Immagine dal sito associazionenazionalebusinessdesigner.it
Molti di voi avranno certamente già sentito parlare di crowdfunding, un termine inglese che identifica il finanziamento dal basso, molto probabilmente come mezzo di prevendita o come strumento per raccolte a scopi benefici. Il crowdfunding può essere anche un modo per trovare fondi per aprire un bar senza mutui e finanziamenti bancari; molti di voi poi avranno anche già letto il nostro lungo reportage sull’argomento, che trovate qui, torniamo però qui sull’argomento, per un post inviatoci dal gruppo WeAreStarting, che con il crowdfunding sta portando avanti un bel progetto legato al food, leggiamolo insieme.
Il crowdfunding si sta diffondendo come modalità per finanziare attività economiche. In cambio del proprio contributo economico, i finanziatori possono ricevere un interesse oppure diventare soci della società. Per raccogliere questi capitali dai soci, le imprese si affidano a portali autorizzati che pubblicano le schede delle società, raccolgono gli ordini dei sottoscrittori e verificano i versamenti.
L’Italia è stato il primo Paese al mondo a dotarsi, nel 2013, di un regolamento per l’equity crowdfunding, ovvero la tipologia di crowdfunding che permette agli investitori (da quello professionale al piccolo risparmiatore) di diventare soci attraverso una modalità interamente online. Non se ne è sentito molto parlare, perché inizialmente lo strumento è stato accessibile, per un lungo periodo di sperimentazione, solo alle imprese che riuscivano a qualificarsi come startup innovative, società ad elevato contenuto tecnologico. Più tardi è arrivata l’estensione ad altre tipologie di società e finalmente dal 3 gennaio 2018 è arrivata l’attesa apertura a tutte le piccole e medie imprese, che permette di lanciare una campagna per ricercare soci per una srl anche in assenza di qualsiasi requisito tecnologico, come nel caso di aprire un bar o di aprire un ristorante.
La raccolta a favore di realtà tradizionali è già molto diffusa all’estero. Si pensi che nel Regno Unito l’equity crowdfunding permette alle imprese locali di raccogliere centinaia di milioni all’anno e che lì il settore food&beverage pesa per il 10% circa delle cifre raccolte sui portali principali, con una presenza importante di catene di locali.
Il caso più significativo in questo settore è certamente quello del birrificio scozzese Brewdog, che, grazie a cinque campagne di equity, ha raccolto l’impressionante cifra di oltre 56 milioni di sterline coinvolgendo più di 78 mila investitori in meno di dieci anni, arrivando ad aprire 46 locali in varie parti del mondo. Nel frattempo, i primi investitori hanno visto il valore delle proprie quote crescere di 28 volte.
Le birre di Brewdog, il birrificio aperto grazie al crowdfunding
Come è facile intuire, non si tratta solo di soldi: le persone investono anche per sentirsi parte di un progetto e si crea un legame speciale tra le società e gli investitori, che spesso coincidono con gli investitori più affezionati, anche perché spesso le società scelgono di attribuire sconti e benefici per ricompensare le persone che hanno creduto in loro.
Il menù del Queen Makeda pub, il locale aperto grazie al Crowdfunding.
Tornando all’Italia, siamo ancora agli inizi di questo approccio molto giovane per aprire un bar senza soldi o con pochi soldi, e sono state lanciate solo cinque raccolte su PMI (piccole medie imprese) non innovative finora. Si è però già registrato il primo caso di raccolta lanciata da un locale. Si tratta della società che gestisce il Grand Pub Queen Makeda di Roma, che ha lanciato sul portale WeAreStarting.it una campagna di crowdfunding per coinvolgere decine di investitori e raccogliere il capitale necessario per aprire un locale gemello a Milano.
Alcuni operatori del settore dell’equity crowdfunding italiano hanno in previsione di spingere l’acceleratore sul finanziamento di attività dell’economia reale e non mancheranno i casi di locali che effettueranno una “mini-quotazione”.
Ovviamente raccogliere capitale online non è semplice e serve una proposta convincente, che includa un business plan, un team e una comunicazione in grado di convincere gli investitori a sostenere il progetto in questione. Inizialmente è facile attendersi che, salvo eccezioni, sarà più facile la raccolta per le realtà già esistenti che per le nuove aperture. Si tratta comunque di un promettente nuovo strumento in più a disposizione dei tanti piccoli imprenditori, ora aperto anche ai proprietari di bar e locali.
Per maggiori informazioni:
WeAreStarting
WeAreStarting S.r.l. è il gestore dell’omonimo portale di investimento in PMI e Startup autorizzato CONSOB dal 2014 (delibera n. 19082). Nel 2017 vince la ING Challenge (contest del gruppo ING e di H-FARM) e si classifica tra i 5 finalisti della Fintech Lombardia Competition indetta da Regione Lombardia. WeAreStarting.it è l’unico portale italiano realizzato con la Fintech canadese Katipult, società IT tra i leader mondiali nella fornitura di software per l’investment crowdfunding.
S.r.l., Ufficio Stampa
(+39) 035 38.33.124
[email protected]
Il team del Queen Makeda pub
AGEVOLAZIONE N.1 : IMPRESE UBICATE IN PROVINCIA DI FIRENZE – Agevolazioni per mutui bancari superiori a 20.000 euro dalla Camera di Commercio di Firenze.
Agevolazione n.2 : Regione Umbria – Contributi pari al 60% per la riqualificazione delle imprese commerciali, bar e ristoranti
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La nostra intervista a Federico Fiorentini
Nei giorni scorsi abbiamo avuto la fortuna di intervistare Federico Fiorentini. Il suo curriculum di insegnante, formatore (Docente presso l’università europea di Roma) e manager (collabora da anni con diverse aziende di franchising italiane) ci permette di considerarlo uno dei massimi esperti per la riqualizicazione di aree, negozi e centri commerciali, ed è uno tra i maggiori esperti del geomarketing e delle sue applicazioni.
Il suo lavoro lo pone spesso a contatto con il mondo dei finanziamenti agevolati, argomento sempre molto caldo. La sua società fornisce proprio servizi a chi vuole accedere ai prestiti agevolati e a quelli a fondo perduto; a chi, se non a lui, chiedere informazioni su questo tema?
D. Esistono davvero i finanziamenti per i bar, per le piccole imprese oppure sono solo una leggenda?
R. Esistono, governi e istituzioni si pongono da tempo il problema di aiutare i piccoli imprenditori con le idee chiare e creano strumenti in questo senso. I finanziamenti Autoimpiego di invitalia sono uno di questi. Si tratta, prendendoli come esempio, di una forma di finanziamento che può arrivare ad un importo di 129.000€ di cui la metà circa a fondo perduto e la metà ad un tasso di interesse agevolato.
D. Un finanziamento appetibile, ma chi può accedervi?
R. è uno strumento pensato per mettere un freno alla disoccupazione, per questo si rivolge alle microimprese (soprattutto alle società di persone, quindi non SRL o simili) che siano fondate da disoccupati. Il disoccupato deve essere maggiorenne, ma non ci sono limiti di età.
D. I tempi sono biblici? Come e quando vengono erogati i soldi?
R. Una volta era davvero difficile valutare i tempi di erogazione. Adesso gli enti si sono autoregolamentati in questo senso e, per questo tipo di finanziamento a microimprese con fondo perduto, garantiscono risposte in 6 mesi più 1 giorno. L’erogazione dei capitali, poi, avviene in tempi più lunghi, a volte anche un’anno
D. Cosa si deve fare per accedere a questi finanziamenti e ai contributi pubblici?
R. Oltre ad avere i necessari requisiti di carattere morale (non avere condanne, né penali né di carattere finanziario) è necessario preparare un business plan basato sulla location (vediamo come si prepara un business plan per un bar o un ristorante in questo nostro reportage in due capitoli). Questo documento, è chiaro, deve “stare in piedi” cioè deve dimostrare chiaramente e in maniera ragionevole che il bar avrà possibilità di produrre reddito, pagando così uno stipendio ai proprietari e rendendolo capace di restituire il finanziamento (la parte, naturalmente, non a fondo perduto).
La preparazione del BP è fondamentale e richiede, non si può dire di no, esperienza. Il punto cruciale di questo documento non è solo quello di convincere altri a finanziare il nostro progetto, ma anche (e direi sopratutto) quello di permetterci di capire se quest’attività avrà margini di profitto o, al contrario, rischierà di lavorare in perdita (succede spesso). Il business plan è quindi un documento che va preparato con coscienza e senza essere “innamorati” del proprio progetto. La redazione di questo documento è uno delle parti fondamentali del nostro corso di gestione bar, qui trovate le prossime date di questo corso dove spesso i nostri formatori esaminano materiali, bilanci e business plan portati dai partecipanti. F
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