comunicazione | Aprire Un Bar https://aprireunbar.com Come aprire un bar o un locale: informazioni, suggerimenti e segreti per diventare un gestore di successo! Fri, 16 Apr 2021 14:25:39 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.0.11 Come Aprire un Bar o un Locale con Il Crowdfunding — 2° parte https://aprireunbar.com/2016/07/18/aprire-un-bar-con-il-crowdfunding-2-parte/ https://aprireunbar.com/2016/07/18/aprire-un-bar-con-il-crowdfunding-2-parte/#respond Mon, 18 Jul 2016 06:06:02 +0000 http://aprireunbar.com/?p=10864 Vediamo alcuni history case di locali, bar, ristoranti e caffetterie aperti grazie a finanziamenti trovati con il crowdfunding.   Nel precedente post, che trovate su […]

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Vediamo alcuni history case di locali, bar, ristoranti e caffetterie aperti grazie a finanziamenti trovati con il crowdfunding.

 

Vediamo qui esempi di locali che sono stati finanziati con il crowdfunding...

Vediamo qui esempi di locali che sono stati finanziati con il crowdfunding…

Nel precedente post, che trovate su questa pagina, abbiamo visto, passo per passo, che cos’è il crowdfunding, e come trovare fondi per aprire un locale tramite questa formula che permette di finanziare progetti “dal basso” vale a dire di dar vita alla nostra idea grazie a tante piccole somme messe a disposizione da molti piccoli investitori.

In questa seconda parte dell’articolo cercheremo di focalizzare alcuni aspetti del crowdfunding inerenti, più da vicino, il campo che ci interessa: bar e ristoranti, lo faremo nel modo che meglio di tutti chiarisce ogni aspetto: con esempi pratici di locali che sono stati aperti con questa formula.

 

LA CAFFETTERIA AMERICANA SULLA ROULOTTE

 

Le ragazze di Detroit che grazie al crowdfunding hanno aperto una caffetteria su un roulotte...

Le ragazze di Detroit che grazie al crowdfunding hanno aperto una caffetteria su un roulotte…

Abbiamo capito come, nel crowdfunding, l’idea che promuoviamo deve risultare attrattiva, vincente, ed essere supportata da una comunicazione altrettanto brillantecool o almeno molto simpatica e umana, che racconti la nostra energia e freschezza.

In questo senso abbiamo trovato la campagna di due ragazze americane che hanno raccolto 10.000 dollari circa di fondi per finanziare un progetto semplicissimo: una roulotte/coffee shop nell’area di Detroit.
Provando a spulciare meglio la campagna di queste ragazze (che trovate in questa pagina, a meno che nel frattempo non sia stata cancellata) vediamo come le ragazze si presentino piene di energie e di umanità; le vediamo intente a lavorare in falegnameria per costruire il loro sogno, quello di portare caffè in giro per “rifornire di energia” (proprio così scrivono) la zona dove viaggeranno con la loro roulotte.

Queste ragazze ci mostrano anche come impiegheranno i soldi che chiedono in finanziamento (una somma davvero modesta) e ci presentano i modi con cui ricompenseranno chi le finanzierà: da un simpatico “tieni tazza” in maglia fino a un servizio di catering per cinquanta persone (dai, quasi un matrimonio) per chi le finanzierà con una somma più ingente.

 

LA CAFFETTERIA CHE NON HA RAGGIUNTO L’OBIETTIVO

 


 
Su questa pagina trovate invece un più ambizioso progetto di apertura di una caffetteria nello stato di Washington, sempre negli States. In questo caso vedete come si metta l’accento più sugli aspetti “Business” mentre sia meno focalizzata la parte fotografica e umana. Anche il video che accompagna questa pagina, che troviamo qui sopra e che racconta il progetto, è un po’ povero di idee: vi vediamo lui che ci racconta la sua passione e la sua attenzione al caffè, ma poco altro.

Sarà un caso, ma, mentre le ragazze di prima hanno raccolto i loro 10.000 dollari, il nostro Matt (così si chiama) ha raccolto, nel momento in cui scriviamo, solo il 3% della cifra che gli serve.

 

IL LOCALE UCRAINO

 

La foto di promozione del locale ucraino...

La foto di promozione del locale ucraino…


 
Muoversi fuori dal proprio habitat può essere difficile, sia per la lingua, sia perché, come facilmente comprensibile, gli investitori non riusciranno a percepire un vantaggio per il loro contesto. E’ forse il caso di questo progetto, proposto su un sito di Crowdfunding americano, ma che riguarda l’apertura di un chiosco mobile (più o meno come il primo progetto, a Detroit) in Ucraina.

Il ragazzo che lo racconta inserisce nel suo storytelling anche un elemento umano, sociale, vale a dire la rinascita dell’Ucraina dopo i recenti accadimenti, ma a quanto pare non riesce a “bucare” visto che ad oggi, luglio 2017, il suo progetto, che trovate in questa pagina, non ha raccolto nemmeno un dollaro

 

PROGETTO MILIARDARIO PER LA CREAZIONE DI UN INNOVATIVO BANCO BAR

 

L'innovativo tavolo da bar finanziato con il crowdfunding

L’innovativo tavolo da bar finanziato con il crowdfunding

 

Vero che non stiamo parlando dell’apertura di bar nel senso vero e proprio, ma alcuni progetti, legati al nostro mondo, riescono a volte a raggiungere cifre pazzesche.

E’ il caso di questo progetto per la realizzazione di un innovativo tavolo da bar, con cassetti refrigerati e bluetooth, che ha raccolto, per la sua realizzazione, la bellezza di un milione e 300 dollari (sempre a luglio 2017) vale a dire il 2500% del budget che aveva fissato come meta.

Onestamente come progetto non ci alletta molto, ma se volete provare a finanziarlo lo trovate su questa pagina.

 

FINANZIARE UN PROGETTO FOOD NEL 2017 IN ITALIA

 

 

Fino a questo momento abbiamo visto esempi provenienti dagli Stati Uniti, vera mecca per questi innovativi meccanismi di business, ma l’Italia non è, almeno in questo, del tutto ferma. Anche da noi vari progetti vengono finanziati dal Crowdfunding, a volte con interessanti risultati.

Uno di questi, che è stato capace di raggiungere il suo obiettivo di 40.000€ è So lunch (e su questo portale trovate altri progetti aggiornati al 2017) un sistema che mette in contatto chi cucina a casa con chi si trova, magari per lavoro, fuori a pranzo, ma non ne può più del panino al bar, come racconta il video sopra…

Una considerazione interessante che fanno alcuni siti specializzati: cercare di finanziare la propria idea con il crowdfunding permette anche di valutare quanto buona l’idea sia. Se vedremo che i finanziatori fanno la coda per portarci soldi, vuol dire che abbiamo fatto, sia come idea che come capacità comunicative, centro. Altrimenti potrebbe essere il caso di ripensarci…

Ecco, ancora, un’ultima considerazione: il crowdfunding può non essere l’unico metodo di finanziamento, magari può essere usato in tandem a prestiti bancari o a fondi di proprietà.

 

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5 Idee per Fare Pubblicità al Nostro Bar o Ristorante su Facebook https://aprireunbar.com/2016/07/11/come-usare-facebook-per-fare-pubblicita-al-nostro-barristorante/ https://aprireunbar.com/2016/07/11/come-usare-facebook-per-fare-pubblicita-al-nostro-barristorante/#respond Mon, 11 Jul 2016 06:03:02 +0000 http://aprireunbar.com/?p=10836 Come promuovere il nostro locale su Facebook e gli altri social? Vediamo cinque consigli direttamente dai siti di marketing americani.   Diciamoci la verità: non […]

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Come promuovere il nostro locale su Facebook e gli altri social? Vediamo cinque consigli direttamente dai siti di marketing americani.

 

Vediamo come fare comunicazione al nostro bar usando  Facebook

Vediamo come fare comunicazione al nostro bar usando Facebook

Diciamoci la verità: non sappiamo se questo post manterrà nel testo quello che promette nel titolo, e se davvero darà qualche buon suggerimento per migliorare la pubblicità de proprio locale su Facebook; di certo però un’argomento come questo è fondamentale, e nessun locale (beh, diciamo solo pochissimi) può ormai permettersi di rinunciare alla comunicazione offerta, come palcoscenico, dai social media, Facebook e tutti i sui fratelli.

Partendo da questa considerazione, abbiamo cercato di andare ad imparare dai maestri del marketing, gli americani, andando a trovare, su vari siti e blog di marketing in inglese, le leggi per pubblicizzare al meglio il proprio bar o ristorante sulla pagina Social del locale.

1. Fare conoscenza, raccontare il mondo dietro al prodotto.
I locali hanno una opportunità unica: possono mostrare le materie prime che lavorano, fornire ricette, spiegare il perché, le origini e gli obbiettivi di un certo piatto e girare video degli chef in azione. Questo tipo di contenuto non invecchia mai, e non ha nemmeno bisogno di essere originale. Pensate a quanto successo fanno in rete i video delle ricette, e quante poche volte sono pubblicati da bar e ristoranti, pensate a quanti contadini o allevatori potreste “intervistare” e raccontare, tramite loro, tutti i segreti e le attenzioni di coloro che stanno dietro la qualità di ciò che mangiamo….

2. Non essere eccessivamente commerciali
Sì, il locale lo apriamo per business e l’obiettivo è quello di fare profitto; non c’è però bisogno di fare pubblicità smaccata ogni volta che apriamo bocca o pubblichiamo qualcosa. Va bene promuovere nuove serate di aperitivi e de eventi(“vi aspettiamo stasera…” Domani a pranzo tutti da noi!” “stasera da noi diamo la partita”…) ma cerchiamo di mixare questa comunicazione con un percorso di conoscenza e consapevolezza quello di cui parlavamo al punto uno.

3. Rispondere a domande e commenti
Se si vuole coinvolgere i nostri “amici/fan/followers” sulla pagina Facebook è necessario rispondere: domande, dubbi sugli orari di apertura, di indirizzo, di menù… Sembra una regola banale ma non lo è, troppo spesso siamo troppo impegnati, e troppe pagine di locali sono abbandonate a se stesse, non visitate e aggiornate da mesi, con domande di potenziali clienti rimaste inascoltate…

4. Non eliminare commenti negativi, essere trasparenti.
Come dicevamo prima, su un social, gli amici/follower possono interagire e pubblicare commenti. Un eventuale complain, un commento negativo da parte di un cliente, espresso su un social, fa sicuramente male, ma non va eliminato. Si tratta invece di una ottima occasione per rispondere in maniera attenta, disponibile e circostanziata, far capire che ascoltiamo i pareri dei clienti, che apprezziamo molto l’occasione che ci danno per migliorarci, per far vedere quanto ci prendiamo cura di loro e come ci impegniamo per risolvere le eventuali mancanze. Lavorare sodo, per conquistare e riconquistare fiducia.

5. Rispettare e apprezzare la vostra squadra
Un’impresa non è nulla senza le persone che la compongono, e questo naturalmente vale anche per bar e ristoranti; ci vogliono molte persone per far funzionare la macchina. Quando il locale riceve delle recensioni positive fate in modo di passarle anche ai vostri dipendenti, che tutti se ne rendano partecipi e parlate di questa condivisione anche nella risposta/ringraziamento che date al cliente. Se la recensione non è positiva, al contrario, fatevene carico, senza buttare le critiche addosso ad un dipendente. Può anche darsi che ci sia responsabilità (ma in ultimo, se ci pensiamo bene, la responsabilità è sempre di chi dirige) ma verso l’esterno il linguaggio dell’azienda deve essere univoco e coerente.

 

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Guida Completa per Realizzare e Scrivere un Menù per Bar e Ristoranti https://aprireunbar.com/2016/06/02/idee-per-i-menu-di-bar-e-ristoranti/ https://aprireunbar.com/2016/06/02/idee-per-i-menu-di-bar-e-ristoranti/#respond Thu, 02 Jun 2016 06:22:10 +0000 http://aprireunbar.com/?p=10660 Chiarezza, posizione in lista dei vari piatti, rassicurazione del cliente, un pizzico di psicologia e tanta voglia di raccontare la propria qualità. Ecco gli ingredienti […]

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Chiarezza, posizione in lista dei vari piatti, rassicurazione del cliente, un pizzico di psicologia e tanta voglia di raccontare la propria qualità. Ecco gli ingredienti per un menù perfetto.

 

Il menù può essere un'importante strumento per incrementare gli incassi di un bar, vediamo come.

Il menù può essere un’importante strumento per incrementare gli incassi di un bar, vediamo come.

 

A cosa serve un menù? E’ una domanda che molti nostri colleghi ristoratori e baristi avvertirebbero come banale. Un menù? Semplice: serve a comunicare ai clienti i piatti e le bevande che il nostro locale propone, con i relativi prezzi.

Alcuni altri professionisti del nostro campo, invece, hanno lo sguardo più lungo, e capiscono che un menù, oltre ad essere un elenco su un foglio di carta, può essere un importante strumento di vendita, e una sua corretta redazione può portare ad un aumento del fatturato del nostro bar o locale.

Per far compiere al menù del nostro locale un salto come questo, da foglio scritto a strumento di vendita, è però necessario ragionarci sopra, e in questo post proveremo a focalizzare le regole che dobbiamo tenere a mente.

 

PSICOLOGIA E REGOLE DI BASE PER SCRIVERE IL MENU’ DI UN LOCALE

Per preparare un menù che permetta di migliorare le vendite è necessario tenere conto della psicologia del cliente

Per preparare un menù che permetta di migliorare le vendite è necessario tenere conto della psicologia del cliente

 

Che ci piaccia o no vendere è innanzitutto psicologia. Le grandi multinazionali e i supermercati lo sanno bene, e psicologi, esperti di comunicazione, e grafici pubblicitari ci danno da tempo suggerimenti molto interessanti su come scrivere il menù; dal modo in cui si elencano i piatti fino alle dimensioni dei caratteri.

Proviamo a fare una lista di alcuni consigli,  che abbiamo sperimentato sul campo e che abbiamo trovato in alcuni siti specializzati in lingua inglese…

  • Curiamo la copertina e la grafica. Niente menù con copertine buttate giù su Word, magari in terribili grafiche arcobaleno. Altrettanto terribili sono le copertine plastificate (sì, è vero che permettono di evitare lo sporco, ma fanno davvero “trappola per turisti”) e le foto sfuocate dei piatti (che fanno trappola per turisti orientali). Il menù parla del nostro locale, e se questo può essere innovativo, classico, di cucina tradizionale, dedicato ai turisti o con la pizza più buona della città, NON può e non deve mai essere o sembrare sciatto, banale, scadente; nemmeno nel menù!
  • Scriviamo per il nostro pubblico. Molte volte sulle pagine di questo blog abbiamo parlato dell’importanza, anche per il più normale bar di quartiere, di capire qual’è il suo target, il pubblico a cui si riferisce e a cui vuol vendere. Questa regola vale moltissimo anche per il menù. Se il nostro locale è frequentato sopratutto da famiglie dovremmo avere un menù con una buona sezione dedicato ai bambini, magari scritto in maniera semplice e chiara, e con alcuni piatti altrettanto semplici (e prezzi non altissimi). Se invece è frequentato molto da impiegati in pausa pranzo, sarà utile un menù su una lavagna, da consultare al volo, breve e con piatti che cambiano ogni giorno, per non annoiare i nostri clienti.
  • Curiamo il font, i caratteri. Gli svolazzi possono essere eleganti, ma al primo posto fra le priorità ci devono essere chiarezza e la leggibilità. I caratteri devono essere sufficientemente grandi da permettere una comoda lettura anche a chi non ha una vista da aquila. Inoltre non devono confondersi con il colore della carta o delle grafiche…
  • Preparare menù brevi! Il menù perfetto dovrebbe stare in due pagine, altrimenti il cliente si confonde e finisce per ordinare per sfinimento. Se, per forza, siamo costretti ad un menù lungo, dividiamolo in sezioni, con le pagine di ogni sezione di un colore diverso dall’altro, per trovarle a colpo d’occhio. Nei ristoranti la lista dei dessert, e dei vini, dovrebbe essere a parte.
  • Il piatto che permette il maggior guadagno al secondo posto della lista. Al primo posto del menù mettiamo il piatto (o il panino, o il drink) con il prezzo più basso. Al secondo posto un piatto non a prezzo particolarmente elevato, ma che ci permetta di avere, rispetto al suo food cost (sapete come si calcola vero? Altrimenti leggetelo qui) un ottimo margino di guadagno. Questo piatto cerchiamo di descriverlo meglio, di renderlo ancora più accattivante, ricordandoci che è quello su cui guadagniamo di più, oltre ad essere (magari) la nostra specialità. Quindi mettiamo gli altri piatti, in ordine di prezzo. Il cliente nella maggior parte dei casi (sopratutto se non è da solo) non ordinerà il piatto più economico, per non apparire “tirato”, e finirà per ordinare il secondo della lista, quello statisticamente più “battuto”
  • Non focalizziamo l’attenzione sui prezzi. Questi vanno scritti con lo stesso carattere del resto della lista, magari con un carattere più piccolo. Alcuni studi suggeriscono anche di non indicare la valuta (no segno dell’Euro -€- quindi). Ricordiamoci, a proposito di prezzi, che un prezzo in linea con il mercato attrarrà la (molta) clientela che non vuole spendere molto, un prezzo elevato farà invece comunicazione, facendo percepire, in determinati contesti, anche una qualità più elevata.
  • Usiamo segni grafici per elencare particolarità. Lo abbiamo visto molte volte: una zucchina stilizzata per indicare i piatti vegetariani, una scala da uno a cinque peperoncini per indicare il grado di piccantezza di un piatto (magari in un ristorante messicano) un box che indica prodotti con provenienze particolari… Questi segni focalizzano il cliente su alcuni aspetti, rendono più divertente la sua esperienza e lo aiutano a percepire meglio il piatto, guidandolo su un ordine soddisfacente…
  • Non usate il menù! O meglio, non usate solo il menù. Cercate di avere piatti del giorno, da raccontare al tavolo con un bel “stamani sono stato al mercato, ho trovato dei pomodori meravigliosi e mi sono messo a fare la pomarola, l’ho fatta con la ricetta di mia nonna e…” ricordatevi che siamo osti, e che dobbiamo coinvolgere il cliente, non solo fornirgli un freddo elenco!

 

RASSICURARE IL CLIENTE PER AUMENTARE GLI INCASSI

 

Un menù che rassicura è un menù che vende bene, anche in forma di tablet.

Un menù che rassicura è un menù che vende bene, anche in forma di tablet.

 

Un’altro aspetto della comunicazione dell’offerta che spesso non viene preso nella giusta considerazione è la “rassicurazione” del cliente.

Proviamo a metterci noi nei panni dei clienti e a pensare a quante volte non abbiamo scelto un piatto (o lo abbiamo fatto con preoccupazione) perché non eravamo sicuri di come questo sarebbe stato, se gli ingredienti elencati sarebbero stati cucinati come ci aspettavamo o semplicemente se la porzione sarebbe stata soddisfacente (e tutti a guardare nei piatti degli altri tavoli, per rendersi conto…).
Sopratutto nei piatti più creativi (ok, in una pizza al gorgonzola e salame non è così impossibile) è difficile che il semplice elencare degli ingredienti riesca a raccontarci la meraviglia di un piatto che dovrebbe essere una emozione, una esperienza gustativa. Figuriamoci poi quando il cliente si trova davanti piatti indicati come “spaghetti dello chef” o “pollo della casa”…

Rassicurare, per l’essere umano, vuol dire sopratutto parlare, rapportarsi. Se il cameriere o l’oste riescono a raccontare il piatto, non solo negli ingredienti, ma nella preparazione e nei piccoli segreti che ci stanno dietro “… e solo a questo punto gli diamo una sfumata di vino bianco!” avremo belle prospettive di riuscire a vendere quel piatto, così come il vecchio venditore di formaggio al mercato o il fruttivendolo con il cocomero sapevano bene, che facendoci assaggiare un briciolo del loro prodotto avrebbero portato a casa l’acquisto nel 99% dei casi.

Avevamo già parlato in questo blog dell’uso di iPad come menù, che può andare esattamente in questa direzione, magari con un piccolo video dedicato a come ogni piatto viene preparato.

 

RACCONTARE IL PRODOTTO COME STRATEGIA DI VENDITA

 

I formaggi, come altri prodotti, possono essere raccontati bene nel menù del nostro locale...

I formaggi, come altri prodotti, possono essere raccontati bene nel menù del nostro locale… dal sito Mangiaregione.it

 

Raccontare il piatto, abbiamo detto poche righe fa. Il menù, però, può essere anche il luogo perfetto per raccontare l’ingrediente, e sopratutto quello che vi sta dietro.

Se noi prepariamo, ad esempio, una pizza alla scamorza o un risotto all’Amarone (gnumm!) potremmo davvero indicare da quale fattoria o vigneto proviene quel formaggio o quel vino, come è stato coltivato, lavorato, qual’è la miglior stagione del raccolto, per quali motivi o attenzioni particolari del contadino abbiamo scelto proprio quel prodotto e così via. In un box in fondo al menù potremmo addirittura riportare l’indirizzo della fattoria, invitando i nostri clienti ad andare a visitarla, e potremmo portare la fattoria nel nostro locale, per esempio organizzando serate-evento di degustazione!

Questa forma di comunicazione avrà diversi vantaggi:

  • Rassicurerà il cliente sulla attenzione che diamo ai nostri prodotti e sulla cura che abbiamo per il nostro lavoro
  • Ci permetterà di stringere legami con i produttori, che avranno un occhio di riguardo per noi.
  • Potremmo forse alzare un pochino i prezzi, grazie alla migliore qualità che il cliente percepirà nel piatto di cui abbiamo raccontato gli ingredienti.

 

6 IDEE CREATIVE PER IL MENU’ DI UN LOCALE

 

Chi dice che il menù deve essere sempre una serie di fogli di carta piegati a mo’ di quadernino? Vediamo qualche idea dal mondo…

Il menù "disegnato" di una caffetteria

Il menù “disegnato” di una caffetteria

 

il menù che scorre su un rotolo di carta a strappo (che probabilmente funge anche da tovaglietta.

il menù che scorre su un rotolo di carta a strappo (che probabilmente funge anche da tovaglietta.

 

Uno splendido menù di tè...

Uno splendido menù di tè…

 

Il menù pensato come un quotidiano! Dal sito ufficioproduzioneclienti.it

Il menù pensato come un quotidiano! Dal sito ufficioproduzioneclienti.it

Un menù "legnoso"...

Un menù “legnoso”…

 

E, nel video qui sotto, il menù touch della catena Pizza Hut, forse un po’ freddino, è sicuramente figo!

 

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AUMENTARE GLI INCASSI DI UN BAR: CONOSCERE E RACCONTARE L’INGREDIENTE https://aprireunbar.com/2009/12/18/aumentare-gli-incassi-di-un-bar-conoscere-e-raccontare-lingrediente/ https://aprireunbar.com/2009/12/18/aumentare-gli-incassi-di-un-bar-conoscere-e-raccontare-lingrediente/#comments Fri, 18 Dec 2009 06:57:40 +0000 http://aprireunbar.com/?p=830 Essere orgogliosi degli ingredienti che usiamo e dei nostri standard di qualità; un modo intelligente per conquistare la fiducia del cliente e aumentare il fatturato […]

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Essere orgogliosi degli ingredienti che usiamo e dei nostri standard di qualità; un modo intelligente per conquistare la fiducia del cliente e aumentare il fatturato del bar.

Di esempi oramai se ne trovano molti: gelaterie che raccontano da quale fattorie vengono le pesche che usano per il loro gelato. Pizzerie che dichiarano da quale razza di bufala viene la loro mozzarella, gastronomie che organizzano visite nelle cantine dove stagionano i loro pecorini, spiegandoci di quale legno sono fatti gli scaffali su cui riposano i formaggi. Ancora, torrefazioni (come la nostra) che sulla tazzina al bar riportano quali tipi di caffé compongono la miscela che stiamo sorseggiando. E così via.

E via comunicando; qualcuno ha detto che comunicare è la parola d’ordine del secolo; probabilmente è vero per il mondo, sicuramente è una chiave per aumentare l’incasso di un locale.

Dire al cliente come lavoriamo nel nostro locale, o con quali materie prime creiamo le proposte del nostro bar è importante per due motivi. Per prima cosa ci costringe ad essere orgogliosi del nostro lavoro: volerlo raccontare con orgoglio agli altri ci costringerà a pensare e ad agire perchè esso sia sempre degno di essere raccontato.

In secondo luogo significherà trasparenza. Il cliente avrà di noi un’impressione limpida; non solo sentirà di potersi fidare, ma avvertendo la nostra passione ci eleggerà a suo “esperto” e sarà felice (perfino!) di comprare da noi.

Come comunicare? Ogni locale può diventare un manifesto del proprio modo di lavorare. Scrivete, disegnate, fate grafica. Sul menù, sui muri, sui tovaglioli. Raccontate le scelte che fate e perchè le fate, fra molta comunicazione vuota che ci circonda, sarà la più vera.

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IL SITO WEB DI UN BAR! https://aprireunbar.com/2008/09/23/il-sito-web-di-un-bar/ https://aprireunbar.com/2008/09/23/il-sito-web-di-un-bar/#comments Tue, 23 Sep 2008 09:08:48 +0000 http://aprireunbar.wordpress.com/?p=105 APRIRE UN BAR REALIZZA SITI WEB PER BAR A PARTIRE DA 1.000 EURO: LEGGI DI PIU’ Un nuovo articolo sulla comunicazione di Michele! ragazzi, ve […]

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APRIRE UN BAR REALIZZA SITI WEB PER BAR A PARTIRE DA 1.000 EURO: LEGGI DI PIU’

Un nuovo articolo sulla comunicazione di Michele!

ragazzi, ve lo devo proprio dire: il mondo della ristorazione e dei bar è davvero indietro: in giro ci sono aziende che aprono blog, forum, pagine myspace, gruppi facebook, video virali da girare su youtube, di tutto per farsi rintracciare e per attirare nuovi clienti, poi si cercano informazioni su qualche bar e non si trova NIENTE!! NIENTE!! qualche volta l’indirizzo e il numero di telefono, a volte addirittura la mappa, ma niente di più: una foto?? il menu?? un’indicazione sui prezzi?? un form di prenotazione on line?? qualsiasi cosa??
devo dire che io sono uno che per qualsiasi cosa fa una ricerca google preventiva, e quando non trovo niente un po’ mi passa la voglia, molto spesso ho scelto il ristorante dove mangiare in base alla mia ricerca, ma forse alcuni gestori credono che questo non avvenga. e a leggere questo articolo è davvero un buttare via i clienti senza senso.
allora, se avete un bar fate un sito internet: costa davvero poco ed è un segnale di presenza chiaro: ci siamo, siamo qua nel 2008 come voi, venite pure a trovarci!!
ma già che ci siete, fatelo bene: non serve spendere molto ma bisogna avere chiaro cosa ci deve essere. la cosa più importante è sicuramente un indirizzo e-mail, che controllate almeno almeno tutti i giorni rispondendo a tutti i messaggi, altrimenti è più che inutile che dannoso, poi una mappa, qualche foto, non solo del locale ma anche vostra, il menu coi prezzi, e cos’altro?? voi che ne dite??
avete qualche esperienza in proposito??

F

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GRAZIE AD ANDREA, MARIANGELA, ERIKA, ANGELO… https://aprireunbar.com/2008/08/27/grazie-ad-andrea-mariangela-erika/ https://aprireunbar.com/2008/08/27/grazie-ad-andrea-mariangela-erika/#comments Wed, 27 Aug 2008 13:52:25 +0000 http://aprireunbar.wordpress.com/?p=49 … e grazie ai tantissimi che continuano a visitare il blog ogni giorno. Tra qualche giorno tornerò dalle vacanze e riprenderò a scrivere, intanto vi […]

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… e grazie ai tantissimi che continuano a visitare il blog ogni giorno. Tra qualche giorno tornerò dalle vacanze e riprenderò a scrivere, intanto vi lascio un nuovo articolo di Michele:

Il prezzo come leva comunicativa di un bar

ci sono diversi modi per definire il prezzo di ciò che si vende: quello che usa il fruttivendolo vicino a casa vostra consiste nel calcolare il costo del singolo prodotto e aggiungere la cifra che si vuole guadagnare.. molto semplice quanto insensato: il costo del prodotto dipende infatti dalla quantità acquistata, che dipende da quella venduta, che dipende dal prezzo..vi sono poi diversi altri modi, più complessi, per calcolare il prezzo da allegare ai propri prodotti.. li potete trovare su qualsiasi manuale di marketing, ma è difficile trovarne uno che soddisfi completamente..

il prezzo però non serve solo a coprire le spese e attivare guadagni: esso può influire sulla percezione del vostro bar, ed è a pieno titolo uno strumento per comunicare.. immaginate che io vi parli di un bar in cui un aperitivo generalmente venduto a tre euro viene venduto a sette..probabilmente vi farete un’idea sul tipo di bar e di clientela..
il listino del proprio bar va allora impostato non soltanto in base ai costi, ma va integrato nella strategia comunicativa: cosa si beve e mangia nel proprio bar, dove si trova, se in centro, nella zona universitaria o in periferia, il layout, il tipo di clienti cui ci si vuole rivolgere: tutto questo deve essere coerente con il prezzo dei propri prodotti..
non è detto che a prezzo più basso corrispondano vendite più alte: il caffè non può essere venduto a 30 centesimi, a meno che la mossa non sia accompagnata da una comunicazione forte sui motivi di questa scelta, perchè è un prezzo troppo basso e le persone dubiteranno della sua qualità..
inserirsi in una determinata fascia di prezzo è dunque un aspetto molto importante e su cui bisogna riflettere molto..

un’altra cosa importante da fare consiste nel differenziare i prezzi tra singoli prodotti: io sono un convinto sostenitore della discriminazione di prezzo e credo che sia importante non omologarli: muovendosi sempre all’interno della fascia selezionata è importante dare diverse possibilità di prezzo: in questo modo lo stesso prodotto viene venduto a seconda delle disponibilità individuali, aumentando i clienti e i guadagni.. nel vostro bar non vendete tutti i panini allo stesso prezzo, tutte le brioche allo stesso prezzo, tutti i succhi di frutta allo stesso prezzo, fate delle variazioni, ma state attenti a non esagerare!!

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Dalle tessere fedeltà a Instagram: tutte le strategie in 8 idee promozionali per bar.
Più che idee promozionali per bar, le insegne sono un riferimento, un far capire che esistiamo!

Abbiamo aperto il nostro locale, passano i primi giorni, non siamo soddisfatti, ahia! Bisogna fare pubblicità, si, dai, una lavagna, uno sconto, una tesserina…. se faccio lo sconto costo meno di quello all’angolo, verranno da me… no. Non è questo il sistema, trovare idee promozionali per bar non è cosa che si butta giù sull’emozione del momento, è cosa da pianificare, tenendo ben presente qual è la nostra offerta, il nostro menù, e il nostro target. Dobbiamo capire bene cosa vogliamo promuovere e verso chi vogliamo indirizzare la promozione.

Ma chi se ne importa dirà qualcuno, noi vogliamo fare pubblicità a tutto, cerchiamo frasi per pubblicizzare il bar, qualunque esse siano, in fin dei conti il nostro obiettivo è solo quello di aumentare gli incassi del nostro locale. 

Risposta sbagliata, il mondo del business e dell’impresa ci dice che non è possibile fare azienda e trasmettere valori se non abbiamo un’identità precisa e non sappiamo bene chi è il nostro target. E il nostro bar E’ una azienda, non dimentichiamolo.

  • Se sappiamo fare bene una cosa (il caffè, la pasticceria, la fase pranzo, una torta fatta con la ricetta di nostra nonna…) promuoviamo bene quella!
  • Se non abbiamo una preparazione di riferimento facciamo una pubblicità per il nostro pubblico di riferimento, il nostro target.

Più spesso funzionerà un mix dei due, il prodotto giusto per il giusto pubblico.

Bene, una volta deciso cosa vogliamo promuovere, e a quale tipo di pubblico vogliamo rivolgere la nostra pubblicità, vediamo quale strumento, quale mezzo pubblicitario utilizzare. Fra questi:

  • Pubblicità dentro il locale con pannelli, lavagne, insegne etc…
  • Volantini
  • Tessere fedeltà
  • Sconti e promozioni
  • Facebook e instagram
  • Eventi
  • Essere bravi fuori dal locale

… e molte altre varianti sul tema. Facciamo adesso un po’ di riflessioni su questi mezzi, e cerchiamo di capire per quali clienti e per quali prodotti possono funzionare.

IDEE PROMOZIONALI PER BAR: GLI STRUMENTI

  1. PUBBLICITÀ DENTRO IL LOCALE CON PANNELLI, LAVAGNE, INSEGNE ETC…
State cercando insegne per bar caffetteria? Questa catena di gelaterie è molto attenta a raccontare da dove vengono i suoi ingredienti

Beh, parlare di questi aspetti, della “pubblicità visiva” dentro il nostro locale vuol dire parlare del locale stesso, del suo arredamento e della sua filosofia. I pannelli e le lavagne dentro al locale avranno un ruolo molto più importante del semplice elencare il menù, dovranno parlare del nostro lavoro, spiegandone attenzioni e segreti, dovranno parlare dei nostri ingredienti, di come li scegliamo e perché, dovranno, insomma, accompagnare i nostri clienti in cucina. 

Tutto questo rinforzerà la nostra fama di esperti (vedi punto 7). Non fermiamoci quindi a foto di piatti, anche se belle e stilose, cerchiamo di lavorare su grafica e messaggi interessanti, che trasmettano curiosità e passione. Capitolo a parte quello delle insegne bar, per le quali abbiamo scritto un post dedicato.

  1. VOLANTINI

Ormai da tempo sono una forma di pubblicità poco utilizzata; i volantini pubblicitari per bar si utilizzano quasi esclusivamente per le pizzerie che fanno consegne a casa e i food delivery in genere, insomma, per quei volantini che il cliente attaccherà con i magneti al frigorifero e che torneranno buoni la sera della partita o quando ci siamo dimenticati di fare la spesa. 

Una forma di volantino, anzi di volantinaggio si trova anche nei centri turistici, dove i ragazzi pagati dai ristoranti tipici cercano di attrarre i turisti battendo la piazza con i volantini in mano e la parlantina sciolta. 

Non disdegnamo però troppo questa forma, può funzionare su target molto precisi: portare volantini potrebbe infatti essere la chiave per ricordare della nostra esistenza agli uffici attorno al nostro bar, oppure potrebbe far sapere agli studenti in attesa davanti ad una scuola che la nostra pizza a taglio è la fine del mondo!

  1. TESSERE FEDELTÀ
Fra le idee per bar caffetteria la tessera fedeltà per il decimo caffè gratis è un grande classico

Abbiamo già un pubblico ma la nostra zona è fin troppo affollata di locali e la concorrenza è dura? Le tessere fedeltà (prendi 9 caffè e noi ti regaliamo il decimo) hanno sempre un minimo di appeal presso i nostri clienti seriali, quelli che ogni giorno si godono una pausa da noi.

Il limite delle tessere fedeltà è che le fanno praticamente tutti e non ci vuole niente a farle. E quando una cosa la fanno tutti alla fine non serve a nessuno

Segnaliamo semmai questa curiosa iniziativa americana delle “disloyalty card” quindi le “carte infedeltà”. 

Ancora, ci sembra degno di attenzione un sistemino meno battuto ma carino per cambiare le frasi  per pubblicizzare un bar “Per ogni tua consumazione mettiamo da parte il 3% per i tuoi regali di natale!” (che poi comprerai da noi…)

  1. SCONTI E PROMOZIONI

Vedi come sopra. Come nel caso delle tessere fedeltà anche promuoverci a suon di sconti è una strategia con le gambe corte: possono farla tutti, e non fa bene quasi a nessuno. 

Diciamo solo che le tessere fedeltà servono (appunto) a far diventare “fedeli” i nostri clienti, gli sconti servono ad “acciuffarli.

Funziona? Scusate se sono un po’ critico, ma l’effetto più sicuro di queste promozioni è quello di far diminuire il nostro margine di guadagno, che già non è (di solito) molto ampio…

Ricordiamoci poi dell’esperienza di Mc Caffè, la grande catena che per promuovere idee per il bar caffetteria ricorreva a promozioni tipo “cappuccino e brioche 1.50€!” I clienti arrivavano, ma finita la promozione, non si vedeva più nessuno…

  1. FACEBOOK E INSTAGRAM

Per molti questo è il vero mondo della promozione per un bar, come per qualsiasi altro business! Un settore talmente importante, quello della pubblicità per i bar attraverso i social network, da dovergli dedicare, come abbiamo fatto, un post specifico.

Che poi, a chiamarli social, sembrerebbero un canale unico, con un’unica finalità. In realtà i social possono promuovere cose molto diverse, ad un pubblico molto diverso e con approcci molto diversi.

Possono promuovere eventi e serate particolari, vi possiamo fotografare il menù del pranzo per farlo vedere ai nostri clienti che hanno fame negli uffici intorno, vi possiamo promuovere la nostra professionalità mostrando come lavoriamo nella nostra cucina e nel nostro laboratorio. Possono, infine, farci diventare fighi instagrammando i nostri piatti ( o creando un angolo instagram per i selfie cool dei nostri clienti, che diventeranno in automatico i nostri testimonial!).

  1. EVENTI
Una serata di musica dal vivo può essere una bella pubblicità per l’aperitivo al bar

Giorno alla settimana dedicata alla musica dal vivo? Cupping di gruppo (se siete una caffetteria specialty)? Pubblicità aperitivo bar attraverso una serata etnica?

Gli eventi possono servire a portare clienti da noi; sia a riunire in un sol colpo tanti clienti che altrimenti verrebbero solo ogni tanto, ricordargli che esistiamo e magari raccogliere nuovi clienti, magari appassionati di cucina messicana e molto incuriositi da quella serata. Serata che dovrà essere usata per far si che quei clienti tornino anche nei giorni successivi, quindi facendogli capire quanto siamo speciali!

Certo, questo tipo di eventi può non essere adatto al bar caffetteria (ma chi lo dice? Il martedì abbiamo i cremini con la ricetta di zia Luisa!) 

  1. ESSERE BRAVI FUORI DAL LOCALE

Promuovere il nostro locale? No, promuovere noi stessi, e di conseguenza il nostro locale! Essere bravi e conosciuti in un certo ambiente (magari perché siamo barman famosi e i nostri video su YT sono super visualizzati? Perchè siamo esperti di caffè e teniamo corsi?) darà fama e notorietà, di riflesso, anche al nostro locale. Ci sarà perfino chi partirà da lontano per venirci a visitare! Impossibile? Pensate a locali come il Notthingam forest di Milano e al suo proprietario Dario Comini, o agli chef televisivi…

  1. CREARE UN PONTE CON IL CLIENTE

Lo mettiamo per ultimo? Sì, ma solo perché, che noi siimo a caccia di idee per bar caffetteria o di idee per l’aperitivo al bar, questa sarà la più importante, fondamentale forma di promozione. 

Parlare con i clienti, capire chi sono, conoscere le loro abitudini e i loro gusti, entrarvi in relazione. Quando noi apriamo un locale facciamo “ospitalità” e un cliente deve cessare il prima possibile di essere cliente, per diventare, appunto, ospite!

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