Tempo fa vi avevamo parlato in questo blog dell’orinatoio con una mosca disegnata dentro, per “invitare” i maschietti che frequentano il locale a fare centro (si) giocando a “scacciare” la mosca (d’altra parte sappiamo bene quanto tutti gli uomini sono dei giocherelloni!).
Questa volta, da un bagno bar di un locale che si trova nei pressi di un circolo del golf, arriva un’altra idea davvero in tema… Non vi viene voglia di fare centro?
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Un problema affligge quasi tutti bagni dei locali i piccoli spazi. Talmente piccoli che spesso è difficile trovare lo spazio per permettere l’apertura della porta. Il problema viene risolto spesso con porte a scorrimento o a soffietto (che purtroppo tendono a rompersi con drammatica frequenza) finché qualcuno intuisce che si può anche lavorar di traforo, e crea un intarsio ad Hoc che permette alla porta di “infilarsi” attraverso la tazza del WC, e magari permette anche, a quella parte di voyeur che c’è in ognuno di noi, di lavorare di fantasia…
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Sarà per l’immagine poco elegante che sicuramente il nostro bar offre al cliente che ci entrerà dopo, quando i ritmi del lavoro non ci permettono di arrivare a controllare e pulire.
Sarà per il cattivo odore che un po’ alla volta rischia di cominciare ad aleggiare…
Sarà, anche quando riusciamo ad arrivarci, per la sgradevolezza del compito…
Fatto sta che i clienti del bar che “la fanno fuori” sono da sempre un gran cruccio dei baristi, che si inventano i messaggio più allusivi e creativi per convincere i loro ospiti maschietti a prender la mira. Fino a che qualcuno ha pensato: e se, dei maschietti, sfruttassimo l’innato ego infantile, se li provocassimo con un truce gioco di abilità che solo questa metà del cielo può capire, a colpire il bersaglio?
Dev’essere quello che hanno pensato i creatori di questo tipo di toilette, che hanno pensato bene di smaltare, nel centro dell’orinatoio, una bella mosca. Una attrazione irresistibile per qualsiasi pistolino!
In realtà questo tipo di “WC con la Mosca” sono diffusi da molto tempo in estremo oriente, ma questo lo abbiamo visto nella toilette di un ristorante trentino; ah, finalmente le mosche anche da noi…
P.S: a questo post, qualche anno dopo, abbiamo aggiunto un aggiornamento dopo aver visitato la toilette di un bar accanto ad un campo da golf; la trovate in questo post.
Inoltre abbiamo trovato una azienda italiana che fa i bagni con le mosche, è la Duravit.it
The post Idee Per la Toilette di un Locale: una Mosca da Cacciare… first appeared on Aprire Un Bar.]]>Mentre si fa pipì si ha tempo, e magari, se si è bevuta molta acqua, ci si annoia pure. Certo si può guardare il cellulare (chi non lo fa?) ma i bagni dei locali sono spesso davvero rintanati, e magari non c’è connessione, nemmeno Wi-fi…
Da tempo i pubblicitari hanno intuito questa “noia da bagno” e hanno piazzato pubblicità strategiche proprio dove l’occhio non può non posarsi, mentre siamo per forza rivolti verso la “direzione plin plin”.
I proprietari di questo locale di Bolzano hanno deciso che i loro bagni non avrebbero raccontato locandine pubblicitarie, bensì le loro preparazioni e la loro qualità, e hanno foderato le toilettes con bellissime stampe di cocktail. Quando il cliente torna al tavolo avrà sicuramente scelto…
Sono pochi quelli fra di noi che non trovano rilassanti il verde, la natura, la vita bucolica e a contatto con gli alberi e la vita di fattoria.
Deve essere il ragionamento che ha fatto il gestore di un locale Parigino, che ha deciso di “portare” le toilette del suo locale proprio in campagna, in mezzo ad una fattoria, mettendo la paglia per terra, i lavandini appoggiati sulle assi e gli specchi incorniciati con rustiche e simpatiche cornici da cui ci aspetteremmo di affacciarci per scorgere il gallo che, la mattina, si appresta a cantare.
Il tutto, vi sarete accorti dalle foto (oppure no?) realizzato in bella carta da parati… Toilette di locali? Se siete a caccia di idee ne avevamo già parlato in questo post, e in questo avevamo parlato di un bar realizzato come una grande toilette… de gustibus…
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Abbiamo recentemente contattato il signor Giuseppe De Leonardis, imprenditore edile con all’attivo molte realizzazioni nel campo di bar e ristoranti. L’incontro è stato occasione per una bella chiacchierata su molti argomenti. Fra questi, quelli degli accessi per i disabili e della realizzazione dei bagni nei locali sono particolarmente sensibili per i molti nostri lettori che vorrebbero trasformare in bar, ristoranti o enoteche (o altro) strutture vecchie, non in linea con le moderne esigenze e magari in centri storici, fascinosi per i clienti, ma decisamente scomodi per ripensare spazi e trasformazioni.
Dalla chiacchierata con Giuseppe emerge come sia impossibile dare una ricetta assoluta per problemi come questi, ma a volte una attenta analisi dello spazio e un pizzico di creatività possano aiutare a risolvere i rompicapi che le normative e gli spazi impongono.
È il caso di un’esperienza che Giuseppe ha avuto nella realizzazione di un bar in Puglia. Il locale era composto di un’unica stanza e gli spazi erano decisamente ridotti. Come collocare nel locale il bagno obbligatorio senza mangiarsi troppo spazio in una stanza già esigua? L’idea era quella di realizzare i servizi nel sottoscala, ma come si sarebbero potute ottenere le altezze obbligatorie per avere l’autorizzazione sanitaria? Dopo diverse prove (fatte con dei cartoni che dividevano idealmente gli spazi del sottoscala) si arrivò alla realizzazione di uno spazio di servizio nella parte più bassa del sottoscala (dove i gradini si abbassano fino al pavimento). In questo spazio di servizio furono collocati i contatori dell’acqua, una piccola autoclave e un minuscolo ripostiglio. Il bagno stesso rimaneva comunque troppo basso, ma la soluzione di collocare la tazza del water nella parte più bassa del soffitto, in cui l’altezza era di 1,50mt, riuscì ad ottenere l’autorizzazione della ASL, perché in questo modo sarebbe diventato impossibile sbattere la testa nel soffitto, proprio per la presenza del water che non permetteva di camminare.
Per quel che riguarda l’accesso disabili Giuseppe ci ha poi riportato un caso meno creativo, ma comunque interessante. In questa situazione l’accesso al ristorante aveva 6 gradini abbastanza alti, e trovandosi in un centro storico con marciapiedi stretti non era possibile realizzare una rampa di accesso con pendenze accettabili. Il problema è stato risolto con un piccolo montacarichi (di fatto una piattaforma su un elevatore) che con una spesa (abbastanza) contenuta, ha permesso l’apertura del ristorante.
Giuseppe De Leonardis, che ci ha dato queste dritte, può essere contattato, per dubbi su lavori edili nei bar, a [email protected] o al 338 7967618.
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Il vecchio adagio dice che il frequentatore di locali decide in quale bar o ristorante andare in base alle condizioni delle toilette del locale.
Alla luce della nostra esperienza direi che le cose non stanno proprio così. Il cliente può decidere di NON recarsi in un locale per le condizioni delle toilette (ma devono essere drammatiche) mentre non decide mai di non andare in un locale che gli piace a causa dei servizi igienici in cattive condizioni.
La toilette di un locale, di un bar o di un ristorante andrà semmai a costruire, assieme a mille altre fattori, un esperienza di gusto, di servizio, di cordialità, di atmosfera, di coolness che, questo è vero, farà si che il cliente decida di ripetere l’esperienza oppure no…
Detto questo, é chiarissimo che i bagni devono essere in ordine, puliti e privi, al più possibile, di cattivi odore. In tantissimi locali poi, anche famosi e frequentatissimi, i bagni sono assolutamente anonimi. Anche le grandi catene diffuse nel mondo non fanno spesso nei bagni alcuno sforzo di creatività, e frequentemente l’unico arredamento presente è la tabella dove vengono segnati i turni e gli orari di pulizia. I bagni nei bar e ristoranti sono poi regolati da regole burocratiche, se siete interessati alle normative per i bagni e le toilette nei locali le trovate in questo post.
Se per il nostro locale è da copiare, da queste grandi catene, l’attenzione e la comunicazione al cliente delle pulizie (cos’è infatti la tabella degli orari delle pulizie esposta in bagno se non il dire al cliente “vedi? Noi puliamo i bagni ogni ora!”) sicuramente si può fare molto di meglio per rendere le toilette meno banali e anonime.
Anche in questo caso vale di più il piccolo colpo di genio, il tocco di originalità e creatività, rispetto all’arredamento e a finiture di lusso.
Recentemente, a Berlino, ho visto i bagni di un locale, dove davanti agli orinatoi maschili c’era un cartello che suonava più o meno così “questa è fatta, ora bevo una birra o ci proviamo con la bionda?” (il plurale “ci proviamo” indovinate a chi era riferito?) in un altro locale ho trovato, in bagno, una scelta di riviste, per chi non vuole rinunciare alle abitudini di casa….
… sterminata poi, è la fantasia dei cartelli uomo/donna per i bagni….
The post COME STRUTTURARE, E CON CHE COSTI,I BAGNI DI UN LOCALE O DI UN RISTORANTE first appeared on Aprire Un Bar.]]>Come saprà bene chi di noi si è trovato nella situazione di riadattare un bar con opere murarie, oppure di costruirne uno completamente nuovo, questo tipo di intervento deve essere fatto seguendo anche le linee per l’adeguamento alle norme riguardanti l’accesso e la fruizione del locale da parte dei portatori di handicap, o meglio da parte di persone con ridotta capacità motoria e/o sensoriale.
La definizione legislativa di queste norme dice che “il requisito della visitabilità (vale a dire di accessibilità e fruizione) si intende soddisfatto se almeno una zona riservata al pubblico, oltre a un servizio igienico, sono accessibili; deve essere garantita inoltre la fruibilità degli spazi di relazione e dei servizi previsti, quali la biglietteria e il guardaroba”
Data questa definizione come possiamo capire cosa dobbiamo fare? Individuato il fondo dove vorremmo aprire la nostra attività, la prima cosa da fare è usare il buon senso, capendo se ci sono gradini, dislivelli, passaggi strettissimi e se c’è lo spazio per realizzare un bagno per disabili. Sul numero di bagni, e sulla loro fruibilità da parte di persone disabili ci sono un po’ di differenze a seconda delle aree e delle provincie. In linea di massima le richieste sono le seguenti:
• Per locali senza posti a sedere: un bagno adeguato anche per i portatori di handicap.
• Per locali fino ad 80 posti a sedere: un bagno uomini e uno donne, quest’ultimo anche adeguato per i portatori di handicaps (non capisco perché quello adeguato deve essere quello per le ragazze, tradizionalemente tendenti ad attardarsi un po’ di più nella toilette)
I bagni per disabili, oltre ad avere un wc a norma dovranno avere una porta scorrevole e un lavabo con la giusta altezza, e fatto in modo da permettere di poter entrare ben sotto con la carrozzina. Una normativa recepita più o meno da tutte le ASL (e ha loro che ci si rivolge per queste problematiche) prevede che il bagno debba essere almeno di 180×180 cm con wc e lavabo con maniglioni per accostarsi al wc; le porte inoltre devono avere una larghezza minima di 85cm e antibagno deve avere il lavabo. Per inciso la normativa attualmente in vigore è la D.M. 236 del 14 giugno 1989.
Stiamo aspettando di avere un appuntamento per un intervista presso una ASL in modo da dare più informazioni al riguardo, nel frattempo in questo post potete trovare alcune interessanti esperienze di bar in cui è stato risolto, da un operatore edile, questa problematica.
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I bagni diventano obbligatori anche per il pubblico, quando si apre un’attività di somministrazione (al pubblico, appunto) di alimenti e bevande come i bar, i ristoranti, le pizzerie, e tutte quelle attività ove E’ PREVISTA LA SOSTA. Viceversa per i locali, come le pizzerie da asporto e in generale i locali dove si vende un prodotto artigianale del proprio ingegno (come un gelato) ma non c’ solo ospitalità, bensì un consumo immediato o l’asporto, il bagno non è obbligatorio per il pubblico in quanto si presume che il/i bagni presente/i sia di esclusivo uso del personale dipendente. In queste attività, ovviamente non vi dovrebbero essere ne tavoli ne sedie, ma solo piani di appoggio per il consumo immediato. Contemporaneamente è anche sottointeso che è da escludersi ogni servizio ai tavoli (almeno in forma esplicita con personale di servizio e menù).
Qualora sia prevista la sosta, i bagni devono essere due e distinti per sesso, più il bagno degli disabili che in molte situazioni, viene integrato ad un bagno già presente, spesso quello per donna. Da non dimenticare che la larghezza dell’ingresso deve essere superiore a 90 cm.
E’ da notare che per i centri storici generalmente sono previste deroghe che variano da Comune a Comune.Dato che quanto riportato può essere opinabile e non rispondente ai requisiti minimi che possono variare da Regione a Regione come da Comune a Comune, il consiglio è sempre quello di sentire i pareri della ASL della propria zona.
Questa è la parte obbligatoria, di legge, ma altri post li abbiamo dedicati ad aspetti più creativi, come le esperienze di un architetto per creare bagni per disabili, e un sacco di post di idee per rendere il bagno del vostro bar o ristorante il più bello di tutti.
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