arredamento ristorante | Aprire Un Bar https://aprireunbar.com Come aprire un bar o un locale: informazioni, suggerimenti e segreti per diventare un gestore di successo! Tue, 26 Jul 2022 10:02:09 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.0.9 10 Idee (Ragionate) per Arredare un Bar https://aprireunbar.com/2022/07/26/10-idee-ragionate-per-arredare-un-bar/ https://aprireunbar.com/2022/07/26/10-idee-ragionate-per-arredare-un-bar/#respond Tue, 26 Jul 2022 09:27:56 +0000 https://aprireunbar.com/?p=20002 L’arredamento di un bar non è certo un aspetto banale, deve tener conto di molti fattori, dare risposta a molte necessità. Per questo abbiamo pensato […]

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L’arredamento di un bar non è certo un aspetto banale, deve tener conto di molti fattori, dare risposta a molte necessità. Per questo abbiamo pensato ad un video post sulle 10 idee per arredare un bar, ma ragionate…

Che volete, la tendenza attuale, nella logica del clickbait, è quella “scrivi un post con –le 10 idee– oppure -i 5 consigli…- e ti arriveranno un sacco di clic e di like!” ce lo hanno ripetuto talmente tanto che non abbiamo resistito e abbiamo anche noi intitolato questo nuovo video della nostra serie “Aprire un bar in Video” -10 idee per… – 

Post così però ci sembrano sempre troppo genericamente adattabili ad ogni contesto, mentre arredare un bar è cosa molto personale:

  • Deve rappresentare l’anima del progetto e del suo ideatore
  • Deve essere rassicurante per un certo tipo di pubblico
  • Deve  essere in linea con le tendenze, un po’ come la moda
  • Deve essere un luogo di lavoro destinato ad alti ritmi, quindi ben pensato a livello ergonomico.

Partendo da queste linee guida proviamo a dividere questo post nei 10 concetti promessi nel titolo, ma con una sorta di filo conduttore, di percorso ragionato.  Ancora meglio possiamo farlo nel video, che trovate qui sotto, mentre qui ci limitiamo a darvi i cenni!

1  L’arredo di un locale deve rispecchiare la sua offerta

Un arredamento deve parlare del messaggio, del prodotto e della filosofia del locale. Pare scontato, ma spesso si vedono locali “da cibo povero” arredati in maniera troppo lussuosa o magari troppo minimale, bianchissimi o acciaiatissimi, troppo schematici… inoltre un locale deve essere rassicurante, per la categoria di pubblico che vogliamo rassicurare (che, se sono gli appassionati di musica heavy, può portare ad un arredamento per niente rassicurante per il resto del pubblico… )

2 il locale deve parlare di noi

Abbiamo passione per la vita? Capisco che sono parolo grosse, ma non saprei come risassumere meglio questo punto..

Per spiegare meglio il concetto partiamo dicendo che la casa di ognuno di noi riassume un po’ la nostra anima, le nostre passioni (la musica, la lettura, la playstation, la botanica, l’enigmistica in bagno…) il nostro carattere (preciso? disordinato? Un po’ maniaco?) i nostri gusti (artistici, in cucina, nella scelta dei mobili…) ecco, possiamo dire che la nostra casa è un’allargamento, una realizzazione pratica della nostra anima.

E il nostro locale? Molto probabilmente, un po’ alla volta, sarà lo stesso. Se ci sta a cuore cominceremo a metterci dentro la nostra musica, i nostri quadri o foto preferiti e se ci piace la settimana enigmistica finiremo per lasciarne in giro qualche copia (e magari non dispiace ai clienti). A questo punto anche il nostro locale sarà un’allargamento della nostra anima!

Il punto sta proprio qui: se siamo persone ricche di passione, di interessi, di energia probabilmente lo sarà anche il nostro locale, rifletterà entusiasmo, sarà pieno di idee, mai banale e probabilmente pieno anche di oggetti, come lo è casa nostra! Se invece (purtroppo a volte accade) il locale viene aperto da persone con poche passioni, con poche idee, ecco che troveremo una bella parete vuota, magari con in mezzo una stampa comprata in quei grandi magazzini di arredamento svedese. Una stampa che non parla di noi, che non aggiunge energia, che è facile capire essere stata messa lì solo perchè “vuoto è brutto…”

3 Il nostro è un locale di servizio o di esperienza?

A  questa differenza fondamentale abbiamo già dedicato un post sul nostro blog che trovate in descrizione.

Se il locale è di servizio  avremo bisogno di un arredamento lineare, efficiente, veloce e facile da pulire, con un sistema pensato sulle grandi quantità e sui flussi veloci.

Se invece è un locale di esperienza dovrà essere essenzialmente accogliente (per il target). Ma esattamente, cosa significa “accogliente”?

4 I colori

Un locale diventa accogliente per i colori, che sono legati a un senso di “calore” ma anche (ancora) alle mode del periodo e al messaggio che il locale vuole dare.

Gli interior designer con cui parliamo ci dicono che il colore passepartout è adesso il grigio, che, come texture, viene spesso ritrovato in un materiale “rough” per eccellenza come il cemento.Al grigio si accoppiano colori che diano risalto, che caratterizzino, in molti casi il blu, in altri il rosso o il bordeaux… e naturalmente, altro passepartout, il legno naturale.

Arredare un locale con Grigio e blu
The blue cup coffee shop Kiev, Ucraina. Sito Archilovers

5 Quadri e foto

in ogni casa quadri e foto arredano, fanno casa, fanno armonia, ma con alcune regole.

Se sono quadri è importante capire che saranno visti all’interno di un locale, non in un museo, quindi grandi, perchè nessuno andrà a vederli troppo da vicino, e quindi colorati, che colpiscono come oggetti di arredamento, prima ancora che come opere d’arte.

Foto? Che siano grandi e colorate è più difficile, infatti possono essere piccole e in bianco e nero, l’importante è invece che siano molte, con una certa armonia (sempre stessa misura?) e che raccontino una storia (tutti i personaggi famosi che sono venuti a trovarci? I nostri viaggi nelle piantagioni del caffè?..)

Ospitare mostre d’arte, magari di artisti emergenti? Vi abbiamo dedicato un post!

Le foto, se molte e con una storia collegata, fanno arredamento nei locali...
Caffeination, Anversa, Belgio. dal sito Coffeegeekio

6 Le luci

Torniamo alla differenza fra locali di servizio e di esperienza. Locale di servizio spesso fa rima con locale diurno, da colazione o da pausa pranzo. Qui la luce naturale deve farla da padrone, con luci artificiali pensate solo per integrare e simulare quella naturale. In questi casi attenzione, se la luce interna fosse troppo bassa, al riflesso sui vetri, si rischia di non vedere nulla da fuori…

Locali di esperienza: gli specialisti parlano di combinare luce diretta  (sul tavolo magari) e luce più soffusa, in ambienti arredati con tonalità chiare, sono frequenti, negli ultimi anni, gli effetti ombra/luce per spezzare la monotonia (effetto mensa) e conferire carattere all’ambiente.

7 Le piante

Ecco un’altro degli elementi che rendono una casa piacevole e confortevole, quindi anche un locale. il verde rilassa sempre e sa di vivo, di naturale.

Di vivo e di naturale appunto, il che vuol dire più complicato da rendere piacevole all’occhio (una pianta rinsecchita e stenta non è poi esteticamente gradevole) e perfino da mantenere in vita, in un locale incasinato, magari con poca luce naturale e tanta confusione dalla mattina alla sera.

Diciamo che arredare un locale con le piante richiede un po’ di disposizione, di passione, un minimo di pollice verde…

Poi c’è chi coltiva perfino piante utili alla cucina, come il rosmarino, e piante utili al bar, come la menta!

8 Arredare con i libri

Quanti libri finti fabbricherà Ikea per i negozi dove mostra i suoi esempi di arredamento? 

Chi arreda sa bene le potenzialità dei libri come complementi di arredo. Per quanto siano allineati, ammucchiati o accatastati faranno comunque arredamento, calore e sensazione di comfort, di vissuto, di lettura in un pomeriggio comodo e perfino di un tocco di intellettualità…

9  Arredare con tessuti e tappeti

Da vecchia mansion inglese, anche questi fanno piacere e accoglienza, ma non importa certo che siamo noi a dire che sono ben poco adatti ad un locale affollato e veloce, dove si sporcheranno e consumeranno alla velocità della luce, dando invece un’idea di liso e trascurato. 

Usiamoli, ma nelle sale da tè, calme e sottovoce…

10  Arredare con il vissuto, il seconda mano

Ecco la strada maestra di questi anni: lo shabby chic (qualcuno lo chiama cheap & chic) la “seconda mano” molto cosy, elegante, vissuta, confortevole.

Non è una strada facile, perché richiede molta ricerca, nei mercatini dell’usato, nei negozietti. Ma come sempre, più tempo e energie mentali spendiamo e meno soldi spendiamo (e più capolavori facciamo)…

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6 Elementi Fondamentali per Ristrutturare il Bancone di un Bar https://aprireunbar.com/2017/02/20/intervista-frigomeccanica-e-intervista-su-retrobanco/ https://aprireunbar.com/2017/02/20/intervista-frigomeccanica-e-intervista-su-retrobanco/#comments Mon, 20 Feb 2017 07:32:34 +0000 http://aprireunbar.com/?p=11883 Da un tecnico del settore una serie di consigli preziosi per chi deve costruire, abbellire, modificare, ristrutturare o rivestire il bancone di un bar   […]

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Da un tecnico del settore una serie di consigli preziosi per chi deve costruire, abbellire, modificare, ristrutturare o rivestire il bancone di un bar

 

Come ristrutturare un banco bar o panificio?

Come ristrutturare un banco bar o panificio? Una grande vetrina drop-in creata da Frigomeccanica

All’estero il bancone di un bar si riduce spesso ad una “stazione di servizio” in cui il cliente ordina e paga per poi portarsi via, al tavolo o per strada, il proprio cappuccino. In Italia, caso quasi unico al mondo, il bancone è il vero centro di riferimento del bar, quello in cui i clienti si accalcano per ordinare e per consumare. Questo aspetto “sociale” va tenuto presente quando si pensa alla costruzione.
Nel momento in cui eleggiamo il bancone del bar come punto di riferimento di tutto il locale, capiamo come per questo sarà decisivo avere i giusti spazi espositivi, le giuste vetrine e la giusta altezza. Inoltre, più importante che mai, dovremo calcolare che sarà sottoposto ad una intensa usura

MODIFICARE E RISTRUTTURARE LA VETRINA DEL BANCO BAR

Un progetto di ristrutturazione di una vetrina, dal sito AllForFood

Un progetto di ristrutturazione di una vetrina, dal sito AllForFood

La vetrina della pasticceria, dei panini e del food in generale è l’ elemento fondamentale del bancone, quello su cui, secondo alcuni studi americani, si focalizza la maggiore attenzione del cliente, fin dall’esterno (avete letto il nostro post sulla location ideale?). La vetrina può essere calda (di solito per la pasticceria della mattina o per i piatti caldi del pranzo) fredda (per gli alimenti, come panini, che al freddo si conservano meglio) o neutra. Negli ultimi tempi una azienda come Frigomeccanica ha lanciato anche vetrine che si possono regolare dal freddo al caldo a seconda del momento della giornata e del tipo di preparazioni che vi si espone.

Se abbiamo rilevato un bar, e stiamo pensando ad una ristrutturazione, possiamo pensare ad un tipo di vetrina molto in linea con le attuali tendenze, le “drop in” (vedete la foto che accompagna l’articolo) quelle incassate nella struttura stessa del banco, quelle, in pratica, dove il cliente prende il caffè sul vetro stesso della vetrina. Per quello che riguarda le dimensioni, esse possono variare da un metro ad un metro e mezzo per un bar non specializzato, fino a tre metri e più (fino a 8/10 metri) nelle pasticcerie “alto vendenti”. Bisogna pensare che questo tipo di vetrine “drop in” hanno una superficie di esposizione ridotta rispetto alle classiche vetrine (non hanno gli scaffali) e quindi, se installate in pasticcerie che vendono molto, dovranno essere ragionati con personale che “ricarica” spesso la vetrina di pasticceria e pezzi salati.

IL CONSUMO DI CORRENTE ELETTRICA DEL BANCONE E DELLA VETRINA DA BAR

La vetrina di una gelateria, può avere consumi di energia elettrica molto elevati

Al consumo, allo assorbimento di energia elettrica da parte delle attrezzature da bar abbiamo dedicato un articolo molto completo in questa pagina. Da questo post possiamo desumere come, al di la delle attrezzature che vi appoggiamo sopra (macchina da caffè, macinino etc.) il consumo del banco frigo stesso non è molto alto, intorno a 0,5/0,7 Kw.

Invece, quando s’installa una vetrina nel nostro bar o quando si valuta la vecchia vetrina di un bar che stiamo ristrutturando, stiamo attenti alla motorizzazione, alla potenza del motore che la riscalda o la raffredda. Due consigli al volo

  • La potenza dovrebbe essere adeguata alle dimensioni del frigo, a volte infatti si cerca di risparmiare mettendo vetrine grandi e motori piccoli, che soffriranno molto e avranno vita breve, nello sforzo di riuscire a tenere in temperatura una vetrina smisurata.
  • Occhio alla coibentazione, se è di cattiva qualità o molto usurata farà fatica a tenere a regime la temperatura, e consumerà moltissimo.

I consumi di una vetrina non sono enormi, a consumare molto sono le vetrine dei banchi da gelateria, a temperatura fortemente negativa, che possono arrivare a consumare fino a 2,5/3 KW.

RIMODERNARE LA BOTTIGLIERIA SUL RETROBANCO DEL BAR

Una grande bottiglieria per un bar prestigioso. Dal sito tripadvisor.

La scaffalatura alle spalle del banco, la bottiglieria appunto, è un classicissimo elemento del bar italiano. All’estero la divisione fra “coffee shop” (locali diurni che si occupano soprattutto di caffetteria) e bar o “American bar” (locali dove si bevono alcolici e si fa miscelazione) rende questo tipo di arredo meno consueto. Esso è spesso sostituito, negli American bar, da “gradini” dove trovano posto le bottiglie. Questa tendenza si sta facendo strada anche in Italia, e la struttura, la scaffalatura della bottiglieria si fa più rara nei nuovi bar. Anche per ragioni di risparmio, si tende a sostituirla con semplici mensole fissate alle pareti.

IDEE PER BANCONE BAR “VECCHIO STILE”: I “CANNOTTI”

I cannotti del banco bar…

Nei banconi di una volta i cannotti erano i buchi del banco dove si infilavano le bottiglie di cedrata o di vermouth per tenerle in fresco. Questi elementi sono però quasi scomparsi, sia perché non visti di buon occhio dal punto di vista igienico (ma da quello che ne sappiamo non sono vietati) sia perché possono diventare un ingombro su uno spazio di lavoro che più è libero meglio è. Nei banchi moderni i cannotti vengono sostituiti da cassetti refrigerati, che ormai si trovano anche in versione alta, capace di contenere anche bottiglie molto alte, come le bottiglie di bibite in plastica da due litri.

COME RIVESTIRE IL BANCONE DI UN BAR (CON POCHI SOLDI…)

Non sempre modificare vuol dire buttar via e ricostruire. Se il bancone del bar che abbiamo comprato è in decenti condizioni e come struttura ci piace abbastanza, possiamo decidere di rivestirlo. In questo caso la spesa si abbasserà di moltissimo e le idee non mancano, visto che molte aziende si sono sbizzarrite, rivestendo banconi grezzi con materiali di recupero, tappi di sughero segati a metà, vecchie cornici e altro, fino ad arrivare all’idea dei banconi rivestiti da pellicole adesive, che vedemmo tempo fa nella video intervista che trovate qui sotto:

 

RIMODERNARE IL BANCONE DEL BAR CON IL FAI DA TE?

Dopo quel che abbiamo detto qui sopra, perché non rimodernare il proprio banco da soli, con un bel lavoro di bricolage? Per farlo sono necessari:

  • Passione per il fai da te
  • Un po’ di attrezzature e senso del lavoro manuale
  • Un sacco di idee e creatività!

Di quest’ultimo elemento poi non ne serve nemmeno troppa, visto tutti gli spunti che ci arrivano dal mondo dei locali. Basta pensare a quelli, semplicissimi e molto comuni all’estero, costruiti con i pallet…

Un banco bar di tavole di legno, davvero di campagna!

Un banco bar di tavole di legno, davvero di campagna!

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Inverno? Una Coperta Calda sui Tavoli Esterni del Locale… https://aprireunbar.com/2017/02/09/inverno-una-coperta-calda-sui-tavoli-esterni-del-locale/ https://aprireunbar.com/2017/02/09/inverno-una-coperta-calda-sui-tavoli-esterni-del-locale/#respond Thu, 09 Feb 2017 07:40:23 +0000 http://aprireunbar.com/?p=11709 Una idea per dare più appeal allo spazio esterno del nostro tavolo anche d’inverno? Mettiamo delle coperte sulle sedie, a disposizione dei clienti…   Il […]

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Una idea per dare più appeal allo spazio esterno del nostro tavolo anche d’inverno? Mettiamo delle coperte sulle sedie, a disposizione dei clienti…

 

Perfino Ikea propone le coperte per i tavoli esterni di un ristorante...

Perfino Ikea propone le coperte per i tavoli esterni di un ristorante…

Il calendario ci dice che siamo nei giorni più freddi dell’anno, quelli in cui si usano meno i tavoli esterni del nostro locale. Magari siamo anche stati bravi a sistemarli in modo che siano fruibili anche d’inverno, chiudendo la nostra struttura con vetri o plexiglass (come vedevamo nel reportage completo sui tavoli all’esterno che trovate qui) e mettendoci dentro dei “funghi” da riscaldamento; nonostante ciò, i nostri clienti preferiscono accalcarsi dentro, per godere del tepore garantito dal “chiuso”.

Eppure per tutti noi, più o meno, arriva il momento di godersi il piacere dell’inverno e del suo freddo vivificante. Magari l’occasione è una passeggiata sulla spiaggia, oppure una camminata fra le foglie secche del bosco, con un panino mangiato fra guance rosse e nasini intirizziti, ma con il piacere di godersi le atmosfere che solo l’inverno sa dare. Come rendere queste sensazioni anche nel nostro bar e permettere ai nostri clienti di usare lo spazio esterno del bar anche d’inverno?

Nei paesi nordici sono tantissimi i clienti che, al primo raggio di pallido sole, affollano i tavoli esterni dei caffè o dei biergarten, vero che sono più abituati di noi mediterranei, ma anche vero che spesso gli scandinavi e i tedeschi si coprono le gambe con calde coperte e plaid, come in un delizioso pic-nic. Anche alcuni locali italiani hanno copiato questa bella idea. Le coperte che potremmo mettere sulle sedie esterne potrebbero essere calde ma non troppo costose (faranno una vita dura) e facilmente lavabili (la cioccolata calda le macchierà rapidamente) in questo senso il pile potrebbe offrire il miglior rapporto tepore/prezzo. Potrebbero avere un gancio, un occhiello che le lega alla sedia (giusto per non farne sparire troppe) , e infine dovrebbero avere una impressione “chiotta” calda e piacevole, che inviti davvero il nostro cliente a gustarsi uno scampolo di inverno, esattamente come un cartoccio di caldarroste.

Un locale in Norvegia, dove il freddo è tanto, e il fascino dell'inverno anche...

Un locale in Norvegia, dove il freddo è tanto, e il fascino dell’inverno anche…

 

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Idee per la Raccolta Differenziata in Bar e Ristoranti https://aprireunbar.com/2017/01/16/idee-per-differenziare-i-rifiuti-e-rendere-il-nostro-bar-piu-pulito-e-divertente/ https://aprireunbar.com/2017/01/16/idee-per-differenziare-i-rifiuti-e-rendere-il-nostro-bar-piu-pulito-e-divertente/#respond Mon, 16 Jan 2017 07:25:19 +0000 http://aprireunbar.com/?p=11607 Raccolta differenziata faticosa e troppe sigarette buttate davanti al locale? Vediamo un paio di idee divertenti e carine per il nostro locale…   Qualche anno […]

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Raccolta differenziata faticosa e troppe sigarette buttate davanti al locale? Vediamo un paio di idee divertenti e carine per il nostro locale…

 

Qualche anno fa parlavamo (in questo post) di come la raccolta differenziata, ormai presente in tutta Italia e vissuta ora con partecipazione ora con fastidio da cittadini e con essi da baristi e clienti, potesse essere una opportunità di comunicazione per il locale, una opportunità per mostrare la nostra sensibilità ad argomenti sempre più rilavanti e stringenti.

Ne abbiamo parlato, in quella occasione, in linea abbastanza teorica. Nel frattempo abbiamo però trovato per il mondo un paio di idee da non perdere, per la raccolta differenziata e per l’annoso problema delle cicche di sigaretta buttate alla porta del nostro locale, bar o ristorante. E’ proprio vero che la soluzione di molti problemi parte da com’è l’essere umano, e non come dovrebbe essere…

Idee per i rifiuti in un bar: buttare la spazzatura diventa un gran gioco!

Idee per i rifiuti in un bar: buttare la spazzatura diventa un gran gioco!

Chi potrebbe mai rinunciare a votare il suo giocatore preferito buttando la cicca per terra? Unico rischio le risse dei tifosi davanti al bar...

Chi potrebbe mai rinunciare a votare il suo giocatore preferito buttando la cicca per terra? Unico rischio le risse dei tifosi davanti al bar…

 

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Idee per Rinnovare L’Arredamento di un Bar in Poche ore e con Pochi Soldi https://aprireunbar.com/2017/01/12/rinnovare-larredamento-del-bar-in-poche-ore-e-a-basso-costo/ https://aprireunbar.com/2017/01/12/rinnovare-larredamento-del-bar-in-poche-ore-e-a-basso-costo/#respond Thu, 12 Jan 2017 07:02:52 +0000 http://aprireunbar.com/?p=11603 Come rinnovare, come riarredare il proprio bar in una notte, a basso costo, in una sola notte e con il solo limite della fantasia? Vediamolo […]

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Come rinnovare, come riarredare il proprio bar in una notte, a basso costo, in una sola notte e con il solo limite della fantasia? Vediamolo in questa video intervista…

 

La vedete come parete del vostro bar?

La vedete come parete del vostro bar?

Riarredare, rinfrescare, dare un’aria nuova al nostro bar o al bar che stiamo acquistando è una idea che abbiamo spesso, un’idea che spesso sconfina con la necessità, in una società dove molto (mode, tendenze e stili) tende ad invecchiare rapidamente.

Rinnovare però vuol dire sia spendere, sia non incassare (perchè si deve chiudere o posticipare l’apertura della attività) sia dover accettare soluzioni banali.

Sempre? No, la tecnica delle pellicole permette risparmi che possono arrivare al 50%, una sola notte di lavoro e sopratutto un unico limite, la vostra fantasia!

Il sito della ditta che intervistiamo, e che ci sentiamo di citare per la gentilezza dimostrata, è la Marilli e Martini che potete contattare (e vedere un sacco di altri bellissimi lavori) sul loro sito.

Siete un barista con la passione per le moto?

Siete un barista con la passione per le moto?

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Quanti Posti a Sedere Possiamo Mettere in un Bar o Ristorante https://aprireunbar.com/2016/12/01/quanti-posti-a-sedere-possiamo-mettere-in-un-bar-o-ristorante/ https://aprireunbar.com/2016/12/01/quanti-posti-a-sedere-possiamo-mettere-in-un-bar-o-ristorante/#comments Thu, 01 Dec 2016 07:48:42 +0000 http://aprireunbar.com/?p=11509 Fra le normative sul dimensionamento dei ristorante, il calcolo della distanza fra i tavoli e altri parametri, vediamo quanti posti a sedere possiamo mettere nel […]

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Fra le normative sul dimensionamento dei ristorante, il calcolo della distanza fra i tavoli e altri parametri, vediamo quanti posti a sedere possiamo mettere nel nostro locale.
Le normative sulla dimensione del ristoranti ci dicono quanti tavoli possiamo mettere?
Le normative sulla dimensione del ristoranti ci dicono quanti tavoli possiamo mettere?

Calcolare il numero di clienti seduti, il numero di tavoli e sedie che può ospitare un locale non serve veramente in buona parte dei bar “di passaggio” dove il consumo avviene soprattutto in piedi. In questi casi può essere molto più importante valutare la giusta lunghezza del bancone (vediamo un post qui su questo argomento) che deve essere sì sufficiente, ma non può essere calcolata soltanto tenendo conto dei clienti cui dovrà permettere di accedere, bensì anche il numero di operatori che dovrà ospitare (un barista solo dietro un banco molto lungo diventa un maratoneta stravolto che fa solo aspettare i clienti) e della disposizione di vetrine e attrezzature.

LE DIMENSIONI MINIME E LA DISTANZA FRA I TAVOLI DEL RISTORANTE

Che distanza ci deve essere fra un tavolo e l'altro al ristorante?
Che distanza ci deve essere fra un tavolo e l’altro al ristorante?

Calcolare il numero di posti a sedere in un bar o ristorante diventa però molto importante quando si suppone che i clienti fruiranno del nostro locale in tempi più lunghi. Fra questi casi:

  • Ristoranti
  • Bar che lavorano molto a pranzoSale da tè e locali “da pomeriggio

In locali come questi il numero di posti a sedere può fare la differenza, quando si calcola se si raggiungerà o no il punto di pareggio con gli incassi. Come si calcolano allora i posti a sedere, le sedie che possiamo mettere nel nostro locale?

Per capirlo cominciamo a ragionare sugli spazi di occupazione. Un tavolo quadrato, (i più comuni nei locali) misura di solito fra 80×80 o 90×90 (anche se si trovano, in locali “fast food” perfino di 60×60) le sedie, anche se poste parzialmente sotto il tavolo, arrivano a 40X40; a questo vanno aggiunti circa 30/40 centimentri per il passaggio fra un tavolo e l’altro.
Moltiplicando il tutto si arriva, per un tavolo con 4 posti a sedere a 4,80/5 mq, quindi circa 1,20 metri quadrati per seduta.

I manuali parlano di fatto di:

  • 1,20 mq per posto a sedere in un bar
  • 1,50 mq per ristorante/pizzeria
  • 2.00 mq per “fine restaurant”

Quest’ultima è una distinzione molto presente sui siti americani di Food and Beverages management, e si riferisce ai ristoranti stellati, di alto livello, dove si suppone che il cliente debba sentirsi meno “accalcato”.

 

LA NORMATIVA SUL DIMENSIONAMENTO DEL RISTORANTE E I POSTI A SEDERE

Vediamo le normative su quanti posti a sedere in un bar o ristorante

Vediamo le normative su quanti posti a sedere in un bar o ristorante

E’ da considerare come diverse ASL (e anche tabelle degli studi di settore che abbiamo potuto valutare) considerano il primo dato, quindi un posto a sedere ogni 120 centimetri quadrati, come quello di riferimento, e su quello calcolano misure di sicurezza e valutazioni degli incassi.

Può inoltre essere importante considerare come anche le misure della cucina, nei locali di nuova apertura, devono essere rapportate al numero di posti a sedere (di solito 20 metri quadri di cucina per 50 posti).

Se queste sono le regole, chiudiamo però con due cose importanti:

  • Non c’è nessuna norma che indica le dimensioni massime e minime di un locale.
  • Le misure, in questo caso, non contano, come abbiamo visto nel caso di questo delizioso ristorantino di Nizza di cui parlammo in questo post.

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Idee per l’Arredamento del Bar: Costruire l’Identità di un Locale https://aprireunbar.com/2016/07/27/costruire-lidentita-di-un-bar-con-la-scelta-dellarredamento/ https://aprireunbar.com/2016/07/27/costruire-lidentita-di-un-bar-con-la-scelta-dellarredamento/#respond Wed, 27 Jul 2016 07:52:43 +0000 http://aprireunbar.com/?p=11121 Creare una identità vuol dire comunicare l’anima di un locale. Vediamo come una azienda del settore ci racconta quanto un arredamento e il look di […]

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Creare una identità vuol dire comunicare l’anima di un locale. Vediamo come una azienda del settore ci racconta quanto un arredamento e il look di un locale può influire sulle scelte della clientela…

 

Un locale tipico per una esperienza di consumo tipica...

Un locale tipico per una esperienza di consumo tipica…

Aprire un bar o una caffetteria, o ristrutturarne uno già esistente, è un investimento non indifferente: è bene quindi valutare attentamente ogni singolo aspetto che può determinare il successo o l’insuccesso della nuova attività imprenditoriale.

Uno dei primi elementi da progettare e costruire con grande attenzione e meticolosità è l’identità del bar, da stabilire in base alle caratteristiche del target di clienti che si vuole raggiungere. Anche una semplice caffetteria deve possedere un suo preciso carattere, un suo mood specifico che consente all’avventore di distinguerla da altri locali nelle vicinanze.

Pensiamo, per esempio, alla famosa catena di Starbucks: lo stile degli ambienti è facilmente riconoscibile grazie all’uso di arredi e colori fortemente identificanti i locali che fanno parte del gruppo.

L'arredamento di Starbucks, un design molto riconoscibile...

L’arredamento di Starbucks, un design molto riconoscibile…

Anche se il nostro nuovo bar non fa parte di una catena in franchising, che solitamente detta le linee stilistiche comuni, esso deve essere dotato comunque di un carattere riconoscibile che lo contraddistingue e lo rende unico rispetto alla concorrenza.

Moderno, minimal, classico, hi-tech, shabby chic, raffinato, vintage: qualsiasi sia l’identità che volete conferire al vostro bar, è fondamentale studiare e progettare con attenzione l’arredamento e la dotazione delle attrezzature. L’arredo, combinato con lo stile di gestione del locale (formale, informale, ecc.), sarà elemento discriminante che induce un cliente ad entrare o meno nel vostro bar.

Una caffetteria con arredi molto raffinati e con personale che serve con divise eleganti sarà frequentato da un pubblico molto diverso rispetto ad un bar d’ispirazione rock metal e con gestori dal look alternativo, magari molto hipster…

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Per la definizione e la progettazione accurata dell’arredamento di un bar è necessario quindi non affidarsi all’improvvisazione ma a studi specializzati in Interior Design che sappiano tradurre le linee caratteriali del locale in mobili, complementi e attrezzature con il giusto stile.

In questo settore, Marchi Interior Design è un’azienda di Contract che vanta grande esperienza nella progettazione e produzione di arredamenti su misura per bar, caffetterie, gelaterie, pasticcerie, forni, fast foods, enoteche, ristoranti, hotels, boutiques. La sua operatività si estende oltre i confini nazionali, con realizzazioni in Europa, Africa, Medio Oriente, USA e America Latina.

I progetti realizzati da Marchi Interior Design sono tutti su misura, personalizzati in base alle esigenze della committenza e ottimizzati per un utilizzo razionale di tutto lo spazio a disposizione. Il team dell’azienda è composta da architetti ed interior designer, tecnici e falegnami artigiani che lavorano assiduamente a stretto contatto alla realizzazione di pezzi unici di elevato livello qualitativo.

Legni, metalli e altri materiali attentamente selezionati danno vita a mobili in cui design e funzionalità si fondono insieme per creare un ambiente curato nel dettaglio e facilmente fruibile sia dagli avventori che dal personale.

Tutto l’iter di creazione e realizzazione fino al montaggio in Italia o all’estero, viene seguito interamente da Marchi Interior Design, in modo da avere un unico interlocutore per tutte le fasi.

Le tante referenze illustrate nel sito web dello studio testimoniano la professionalità infusa in ciascun progetto.

 

Un locale realizzato da Marchi Design

Un locale realizzato da Marchi Design

 

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Locali che si arredano con materiali di riciclo, pallet e… cartone. Vediamo come funzionano i locali arredati con il classico cartone ondulato…

 

Il tavolo-maialino in legno e cartone, da arricreati.it

Il tavolo-maialino in legno e cartone, da arricreati.it

 

E’ l’era dei locali arredati con materiali che potremmo definire di riciclo, dopo decenni di locali lussuosi dove si puntava ad acciai, vetrate e arredi high tech, ormai a farla da padrone sono legni grezzi, perfino grezzissimi, tanto che, come vediamo dalla foto, perfino i pancali su cui si spediscono le merci diventano (sopratutto nel mondo anglosassone) dei ruvidi banconi (se opportunamente trattati, come ci raccontava ultimamente un biologo intervenuto ai nostri corsi di gestione bar, possono essere tranquillamente utilizzati anche in un contesto di locale pubblico).

Di meno ruvido, ma di altrettanto “ricicloso” c’è il cartone, materiale che magari può dare, a chi sta pensando di arredare un locale, una impressione meno solida.

Lo pensavamo anche noi finché abbiamo incontrato una ditta del settore, specializzata proprio in arredamenti di cartone, ci ha inviato il suo portfolio, una carrellata delle sue realizzazioni, dove abbiamo potuto vedere negozi e stand (per fieri ed eventi) fatti in cartone. Questa tipologia di attività può essere senz’altro considerata meno stressante rispetto ai bar, ma è bastato sfogliare meglio le molte realizzazioni per trovare anche tavoli e panche che, a giudicare dall’uso e dalle persone sedute sopra, oltre che di bella impressione devono essere anche ben solidi.

A questo punto non potevamo esimerci dal contattare la ditta stessa, la pugliese Corvasce Design, per avere due info in più su questo tipo di arredi. A risponderci è stato Marco Marcello, responsabile della parte tecnica.

D. Come si comportano gli arredamenti in cartone a livello di uso e consumo, anche a sporco e bagnato, tipici di bar e locali?
Tutti i nostri arredi sono pensati per reggere determinati pesi, nel caso delle sedie oltre 130 kg, pesi che sono testati in laboratorio, quindi nessun problema se i nostri clienti mangiano troppo. Riguardo al versar sul banco caffe e acqua, gli arredi sono trattati con pellicole a caldo oppure dei top in materiale idrorepellenti come forex, che li impermeabilizzano. Al momento abbiamo realizzato, per la ristorazione, una gelateria a Milano e due bar in Puglia

D. Il livello di costo di  un arredo in cartone rispetto ad uno classico?
Siamo al di sotto, in media, di un 25%.

Le belle panche in cartone del ristorante pop up Alce Nero di Milano

Le belle panche in cartone del ristorante pop up Alce Nero di Milano

Lo stesso locale arredato con cartone, a pieno ritmo!

Lo stesso locale arredato con cartone, a pieno ritmo!

 

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Quanti Posti a Sedere in un Ristorante di 26 Metri Quadri? https://aprireunbar.com/2016/05/19/come-sfruttare-al-meglio-un-ristorante-di-26-metri-quadri/ https://aprireunbar.com/2016/05/19/come-sfruttare-al-meglio-un-ristorante-di-26-metri-quadri/#comments Thu, 19 May 2016 06:26:52 +0000 http://aprireunbar.com/?p=10593 In un locale di Nizza un capolavoro di ergonomia: 18 posti a sedere di uno splendido concept di ristorante di soli 26 metri quadri.   […]

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In un locale di Nizza un capolavoro di ergonomia: 18 posti a sedere di uno splendido concept di ristorante di soli 26 metri quadri.

 

Il ristorante Illia Pasta, nel vecchio quartiere di Nizza

Il ristorante Illia Pasta, nel vecchio quartiere di Nizza

Non è la prima volta che ci capita di affermare, in questo blog, che non sono i metri quadri a fare la fortuna di un locale. Sono molti, infatti, i locali enormi che appaiono desolantemente vuoti e molti invece i locali minuscoli che riescono a fare, con la giusta offerta e frizzantezza, la fortuna dei loro ideatori.

Come avevamo visto in questo nostro reportage sulle dimensioni del locale ideale (lo trovate qui) un locale piccolo ha infatti diversi vantaggi:

  • Basse o nulle spese di personale
  • Bassi costi di struttura e manutenzione
  • Affitti di solito meno costosi
  • Costi di utenza meno elevati

Negli ultimi periodi poi, stiamo assistendo alla nascita e al successo (perfino economico, dettato in parte dalle dimensioni ridotte) di un sempre più alto numero di locali che servono panini, o comunque street food, locali che, con licenza artigianale e non di somministrazione, possono fare a meno dei bagni, visto che in questi locali, tecnicamente, non di fa “ospitalità”.

In questo senso abbiamo visto un caso molto carino in una panineria Fiorentina, che lavora molto bene in soli otto metri quadrati, trovate il post che lo racconta in questa pagina.

Non ci era ancora capitato però di vedere un locale mignon (e qui parlare in francese è davvero indicato) legato alla pasta, a pasta e caffè per l’esattezza.

Abbiamo trovato questo concetto a Nizza, dove Herve Illiaquer, un simpatico francese intervenuto ad un nostro corso di caffetteria, ha aperto Illia pasta, il suo locale, all’interno del dedalo di viuzze del vecchio mercato della città provenzale.

 

COME DISPORRE I TAVOLI PER AVERE 18 POSTI IN UN RISTORANTE DI 26MQ

 

Una vista, da fuori, del ristorante di 26 metri quadrati, con 18 posti a sedere!

Una vista, da fuori, del ristorante di 26 metri quadrati, con 18 posti a sedere!

 

 

Nel locale, tanto per capirci, Herve lavora totalmente da solo, sia in cucina che a servire, e, dalle 9 di mattina alle 19 di sera serve 18 posti interni più 10 esterni, con una scelta di 10 primi di pasta fresca e begli espressi e cappuccini (peraltro ottimi e citati perfino su Trip Advisor e Bean Hunter), il tutto in una superficie totale, che comprende cucina, bar, bagno e 18 posti interni, di 26 metri quadrati!

Un capolavoro, innanzitutto di ergonomia, con un bancone che in cinque metri lineari mette in fila: macchina per la pasta fresca, macchina da espresso e relativo macina caffè on demand, cassa, bollitore per la pasta e area lavaggio da una parte. Frighi, dispensa, bagnomaria, e piastre ad induzione dall’altra.

Giusto per avere un idea, Herve (che non aveva mai lavorato nella ristorazione, ma che per settimane ha immaginato, provato e riprovato, mimando come consigliamo anche nei nostri corsi di Apertura e Gestione Bar, i gesti che avrebbe fatto nella sua cucina) ha strutturato le sue attrezzature come nel disegno qui sotto.

 

La disposizione del banco di Illia pasta

La disposizione del banco di Illia pasta

Non potevamo non provare anche la sua offerta di pasta fresca, buonissima (forse perché ha origini italiane? 😉 e abbiamo visto come la clientela del locale, con molti francesi e moltissimi turisti di questo quartiere davvero pittoresco di Nizza, apprezzi questo concept; che, visto i suoi bassissimi costi (affitto di piccola struttura, nessun costo del personale) probabilmente garantisce anche un rassicurante ritorno economico. E’ vero che per le leggi sanitarie italiane molti agenti ASL storcerebbero il naso di fronte ad un modello come questo, ma come spunto…

Chi volesse andare a visitare questo capolavoro di ergonomia può prendere una vacanzina e andare alla Rue Droite 4 del vecchio quartiere di Nizza  ( oppure cominciare qui dalla sua pagina Facebook) e poi smaltire la pasta di Herve con una passeggiata sulla Promenade, vale la pena.

Tutto il bancone di Illia pasta

Tutto il bancone di Illia pasta

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Idee Per Bagno Bar: come Farlo Apparire Più Grande https://aprireunbar.com/2016/04/21/come-far-apparire-piu-grande-il-bagno-di-un-bar-o-ristorante/ https://aprireunbar.com/2016/04/21/come-far-apparire-piu-grande-il-bagno-di-un-bar-o-ristorante/#respond Thu, 21 Apr 2016 06:15:17 +0000 http://aprireunbar.com/?p=10427 Siete in cerca di idee per arredare il vostro locale? Vediamo le idee degli architetti per far apparire le il bagno bar più largo e […]

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Siete in cerca di idee per arredare il vostro locale? Vediamo le idee degli architetti per far apparire le il bagno bar più largo e accogliente.
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Un render grafico, da chiedere al nostro architetto insieme alle idee per il bagno del bar

Uno dei punti critici di un ristorante o, ancora peggio, di un locale, è il bagno del bar, spesso nascosto e incassato anche per non rubare spazio prezioso (porta fatturato!) per i tavoli e i clienti.

Le toilettes, infatti, non sono un punto di forza dei locali; a qualsiasi ristoratore e gestore dispiace usare preziosi metri quadri per far posto al numero di toilettes previste dalla legge; fino ad arrivare alle vere e proprie estremizzazioni come quelle della porta segata per far passare la tazza del water che avevamo visto in questo post.

Lo studio degli spazi, e perfino di quelle magie che sono le illusioni ottiche, ci possono però venire incontro, come ci mostra il sito di architettura habitissimo.it, che mostra alcuni trucchi per far apparire il bagno più grande, anche quello del nostro bar o ristorante.

1) USARE MOBILI PIU’PICCOLI

Non vi stiamo invitando ad usare i bagni da bambini dell’asilo, ma lo psicologo Herman Ebbinghaus spiegò come un cerchio sembra più grande se viene circondato da cerchi più piccoli, mostrando come le dimensioni di qualcosa vengono percepite in relazione a quelle che lo circondano, usare mobili piccoli e minimali può quindi “allargare” idealmente il bagno del bar. Non ci stupirà sapere che questo trucco è spesso usato anche al cinema, per arredare ambienti che devono sembrare giganteschi (avete presente la capanna di Hagrid in Harry Potter?).

Mobili piccoli...

Mobili piccoli…

2) USARE LA PROSPETTIVA PER DARE PROFONDITA’

Chiunque cominci a studiare disegno impara rapidamente che il concetto di prospettiva è fondamentale per dare profondità e realismo ad un’immagine. In ambienti come i bagni (ma non solo) di un locale, possiamo usare questa tecnica pittorica per far percepire uno spazio come più ampio. Vedute e grandi foto a parete possono donare tridimensionalità e senso di infinito anche alla stanza più piccola.

Questo approccio viene spesso messo in pratica con la tecnica del trompe l’oeil, e vi abbiamo già dedicato questo post. Le suggestioni che questa tecnica può dare sono davvero molte!

Idee per bagno bar

A caccia di idee per il bagno del bar? Facciamoci partire una strada!

3) USARE LE RIGHE ORIZZONTALI

Sono l’incubo di chiunque ha qualche chilo di troppo. Vestirsi con magliette e camicie a righe orizzontale ci “allarga” al di la del tollerabile. Ma quello che può non andar bene per vestirsi può andar benissimo per arredare un bagno. Quello che allarga i nostri fianchi può infatti essere una delle belle idee per il bagno di un bar, e allargare anche le toilette del nostro locale, facendolo percepire come più alto e accogliente.

E' un bagno d'albergo, ma rende l'idea, il bagno a righe allarga...

E’ un bagno d’albergo, ma rende l’idea, il bagno a righe allarga…

4) ARREDARE CON GLI SPECCHI

Mettere uno specchio in bagno sembra la più banale delle necessità: bisognerà pure dare una controllata al rossetto o verificare che il nostro sguardo sia abbastanza cool!  Il ruolo di uno specchio nel bagno del bar però, sopratutto se lo specchio è grande, può andare oltre. Una ampia superficie riflettente, infatti può aumentare radicalmente la percezione di uno spazio. Usato in modo creativo, ancora, un gioco di specchi può creare illusioni ottiche affascinanti, magari ampliando all’infinito uno stretto cubicolo.

Può essere perfino spiazzante; in effetti è difficile capire dove comincia e finisce questo bagno...

Può essere perfino spiazzante; in effetti è difficile capire dove comincia e finisce questo bagno bar.

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